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L’uomo che amava le donne


L'uomo che amava le donne locandina 1

Tenero,malinconico,amaro,struggente.
Quattro tra i tanti aggettivi qualificanti che si potrebbero usare per descrivere L’uomo che amava le donne,
opera della piena maturità di Francois Truffaut,uscito nelle sale nel 1977,nel periodo quindi di massima liricità del regista e scrittore parigino.
Dopo Effetto notte,Adele H., una storia d’amore e prima di L’ultimo metrò,la grande opera che avvierà al termine la sua straordinaria carriera,Truffaut sceglie una commedia (o dramma leggero,ammesso che si possa coniare simile termine) basata sull’amore e sulla vita,tra eros e thanatos,quindi quindi sulla caducità dell’umano,sull’effimero eppure al tempo stesso su una delle esperienze più coinvolgenti dell’uomo,quella che riguarda la sfera più intima,quella dei sentimenti.
Truffaut parte dalla fine per raccontare il percorso di vita di Bertrand Morane,ovvero il suo funerale.
Un triste avvenimento,al quale presenziano solo donne,le uniche che davvero abbiano importato qualcosa nella vita di Bertrand, incallito seduttore capace di amare tutte (ma forse solo fisicamente),indistintamente,le donne che hanno popolato e reso imprevedibile la sua vita.

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E’ Genevieve,una delle tante,a raccontare la vita di un uomo la cui esistenza è stata condizionata,sin dall’infanzia,dal ruolo femminile.
A cominciare dalla rigida (nei suoi confronti) madre,una donna dagli inesauribili appetiti sessuali,che aveva coinvolto il giovane Bertrand nel vorticoso giro dei suoi amanti,costringendolo nel ruolo di postino inviato a recapitare missive d’amore ai suoi amanti.
Condizionato anche dal primo rapporto sessuale,consumato con una professionista;per il timido Bertrand l’universo femminile inizia a popolarsi di donne,ognuna con il proprio carattere e con la propria fisicità.
Il ragazzo passa rapidamente dalla condizione di timidezza a quella di accalappiatore di giovani donne.Tutto ciò che è femminile lo attrae come le sirede di Ulisse,in particolare adora le gambe,la fisicità e la sensualità,le rotondità del corpo femminile:”Niente è più bello da guardare di una donna con il vestito o la gonna ondeggianti al ritmo dei passi” pensa Bertrand.

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Ma curiosamente non dovrebbe piacere alle donne,visto che non è particolarmente bello,ha una voce anche abbastanza antipatica,insomma è agli antipodi del ruolo di tombeur de femmes.
Ma le donne lo amano.
E lui le ricambia,donandosi con passione ad ognuna di loro;spesso senza amore,direi sempre,ma con un entusiasmo che non scema mai.
Però impedisce a tutte di accedere ai suoi veri sentimenti,ammesso che coltivi,dietro quella sua maschera di libertino,sentimenti nobili.
Non passa mai una notte con nessuna di loro.
E così consuma la sua vita in una girandola di avventure,tutte probabilmente vuote,ma per lui gratificanti.
Fino al fatale incontro con una donna matura,una over 40 che tenta inutilmente di corteggiare.
Per la prima volta scopre il rifiuto,così decide di interrogarsi sulla sua vita,sul senso di quello che ha ottenuto.
Lo fa scrivendo un’autobiografia,nella quale racconta il suo vissuto,le sue conquiste,le sue donne.
Ma una sera,in pieno periodo natalizio,sarà proprio la sua passione per le donne a portarlo in fin di vita.
Per inseguire un’altra “preda” attraversa senza guardare e viene travolto da un auto.
E in ospedale ancora la passione per le donne gli sarà fatale,quando per corteggiare una bella infermiera
finirà per staccare una flebo,morendo così in modo stupido,ma in fondo in linea con la sua vita,all’apparenza e oltre priva di un vero significato.
Al suo funerale le donne che ha sedotto (amato o forse no?) getteranno sulla sua bara una manciata di terra mentre sarà proprio la narratrice,Genevieve,a raccontare quello che lui era attraverso la sua autobiografia.

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Ottica dalla quale guardare il film;Truffaut non elegge Bertrand a modello,tutt’altro,probabilmente il personaggio gli sta anche antipatico.
E’ il complesso mondo femminile,con le sue contraddizioni ad essere impietosamente analizzato al microscopio.
Donne di ogni genere compaiono nella vita di un uomo che in realtà non è mai cresciuto,una sorta di cacciatore di prede costantemente alla ricerca di qualcosa di impossibile da trovare.
Di tutte le donne che conquista,nessuna gli appartiene.
Perchè fondamentalmente è un superficiale.
Una delle sue frasi;“Si rammenta quando, diversi anni fa, sono uscite le minigonne? Gli uomini erano come impazziti. Ma io ero piuttosto preoccupato, perché ho pensato: be’, a questo punto non possono più accorciare, e dovranno per forza allungare”.

Una superficialità disarmante.
Ma anche le donne a questo punto lo sono.
Nessuna di esse appare in grado di cambiare un libertino in essere sensibile.
E’ vero,se la sensibilità non la hai è difficile che tu la possa trovare.
Ma il ruolo di una donna,generalmente la parte più profonda e sensibile dell’essere “umano” è anche quello di trasportare l’uomo ad una visione meno rozza e primitiva dell’esistenza.”Tieni presente un fatto basilare: le donne pensano all’amore in una maniera più universale degli uomini” dice
Genevieve a Bertrand…parole profetiche,vere,dure.
Allora siamo ad un’indagine complessa sull’uomo,sul suo ruolo?
No,questo,nel film di Truffaut,non accade.

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Colpa di un certo nichilismo del regista?Misoginia?Pessimismo cosmico o cosa?
Forse tutto,forse solo una visione cupa e amara dell’umanità.
O forse un gioco.
Truffaut gioca,stupisce,indigna fa sorridere amaramente.
In fondo il suo obiettivo è centrato sin dall’inizio,con quei suoi personaggi un po al limite,un po oltre,con un’umanità più vicina agli istinti che alla profondità del proprio essere.
L’uomo che amava le donne,titolo profetico dell’autobiografia di una vita in fin dei conti utile solo al protagonista,è opera cinica e più vicina al dramma di quanto un certo svolgimento leggero lasci immaginare.
Il maschio è il protagonista,non l’uomo.
Il predatore,il collezionista.
E fa nulla che Bertrand abbia in fondo tante giustificazioni;se ci siamo evoluti lo dobbiamo anche alla capacità di usare il cuore e il cervello, non solo l’istinto riproduttivo.
Un film molto bello,da leggere tra le righe e sopratutto da usare come impietoso specchio.
Uno specchio non deformato,ma bifronte.
Se lo usiamo,ci specchiamo,dobbiamo avere il coraggio di leggervi la verità.
Non quella che ci fa comodo.
Ottimi gli attori,bella la fotografia.
Un’opera ineccepibile,di grande respiro,che consiglio caldamente.

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L’uomo che amava le donne

Un film di François Truffaut. Con Charles Denner, Brigitte Fossey, Nelly Borgeaud, Leslie Caron, Genevieve Fontanel,Jean Dasté, Nathalie Baye, Valérie Bonnier, Sabine Glaser, Henri Agel, Chantal Balussou, Nella Barbier, Anne Bataille, Martine Chassaing, Ghylaine Dumas Titolo originale L’homme qui aimait les femmes. Drammatico, durata 118 min. – Francia 1977

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L'uomo che amava le donne banner protagonisti

Charles Denner: Bertrand Morane
Brigitte Fossey: Geneviève Bigey, l’editrice
Nelly Borgeaud: Delphine Grezel
Geneviève Fontanel: Hélène, la proprietaria del negozio di biancheria
Leslie Caron: Véra
Nathalie Baye: Martine Desdoits
Valérie Bonnier: Fabienne
Jean Dasté: dottor Bicard
Sabine Glaser: Bernadette, l’impiegata del Midi-Car
Anna Perrier: Uta, la baby-sitter
Nella Barbier: Liliane, la cameriera del ristorante
Martine Chassaing: Denise, l’ingegnere dell’Istituto di meccanica dei fluidi
Ghylaine Dumas: la seconda impiegata di Midi-Car
Monique Dury: signora Duteil, la dattilografa a domicilio
Roger Leenhardt: Bétany, l’editore
Christian Lentretien: ispettore di polizia
Rico López: cliente del ristorante in cui lavora Liliane
Marie-Jeanne Montfajon: Christine Morane, madre di Bertrand
Valerie Pecheur: la ragazza del cimitero vestita da tennista
Anne Bataille: ragazza con il vestito con la frangia
Roselyne Puyo: Nicole, la maschera del cinema
Henri Agel: lettore dell’editore Bétany
Henry-Jean Servat: lettore dell’editore Bétany
Frédérique Jamet: Juliette
Michel Marti: Bertrand adolescente
Marcel Berbert: signor Grezel
Josiane Couëdel: centralinista
Pierre Gompertz: ufficiale della Marina
Michel Laurent: ufficiale della Marina
Roland Thénot: ufficiale della Marina
Philippe Lièvre: collega di Bertrand
Thi-Loan Nguyen: donna cinese
Jean-Louis Povéda: tipografo
Carmen Sardá-Cánovas: lavandaia
Suzanne Schiffman: la signora con il bambino sulle scale delle signora Duteil
François Truffaut: uomo al funerale

L'uomo che amava le donne banner doppiatori

Guido De Salvi: Bertrand Morane
Anna Teresa Eugeni: Delphine Grezel
Franca Lumachi: Véra
Liliana Sorrentino: Martine Desdoits
Aldo Barberito: dottor Bicard
Emanuela Fallini: Bernadette, l’impiegata di Midi-Car
Claudia Razzi: Liliane, la cameriera del ristorante karateka
Francesca Palopoli: signora Duteil, la dattilografa a domicilio
Gino Donato: Bétany, l’editore
Renzo Stacchi: ispettore di polizia
Franco Latini: cliente del ristorante in cui lavora Liliane

L'uomo che amava le donne banner cast

Regia François Truffaut
Soggetto François Truffaut, Michel Fermaud e Suzanne Schiffman
Sceneggiatura François Truffaut, Michel Fermaud e Suzanne Schiffman
Produttore Les Films du Carrosse, Les Productions Artistes Associés
Fotografia Néstor Almendros
Montaggio Martine Barraqué
Musiche Maurice Jaubert
Scenografia Jean-Pierre Kohut-Svelko
Costumi Monique Dury e Ted Lapidus (solo i costumi di Brigitte Fossey)
Trucco Thi-Loan Nguyen

L'uomo che amava le donne banner citazioni

“La verità è che loro vogliono ciò che voglio io: l’amore, quello fisico e quello sentimentale”
“Ecco un’altra coppia che crede in Babbo Natale. Fra sei anni si separeranno, saranno di nuovo liberi,
ma chi ci andrà di mezzo saranno i bambini”.
“Hai tutto un modo particolare di chiedere, come se ne andasse della tua vita”.
”Credo che sia difficile rifiutarti qualcosa”

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luglio 29, 2016 - Posted by | Commedia |

5 commenti »

  1. Dalla tua recensione sembra un buon film,lo cercherò.
    Intanto vi auguro uno splendido fine settimana alla lupa e a te.

    Commento di Luciana | luglio 30, 2016 | Rispondi

  2. Esatto,un conoscitore dell’animo umano 🙂
    Luciana,grazie per l’augurio di un buon week end;cercherò di postare il film su You tube,ma so già che mi bloccheranno l’account,lo hanno già fatto.Purtroppo il film è disponibile solo sul Mulo,niente streaming.
    Ti farò sapere nei commenti.
    🙂
    Ho comunque il link per il download in francese con sottotitoli in inglese: http://fboom.me/file/9a018c149a3d0/Ma77lov.part1.rar
    e http://fboom.me/file/2a6ab8863d0c5/Ma77lov.part2.rar

    Commento di Paul Templar | luglio 30, 2016 | Rispondi

  3. Vi ringrazio davvero tanto,non osano sperare di poter vedere questo film nella lingua originale,il francese,che adoro.
    Siete davvero super 🙂
    Vi rinnovo gli auguri per una felice domenica

    Commento di Luciana | luglio 31, 2016 | Rispondi

    • Lieti di esserti stata d’aiuto;quando hai bisogno di qualche film,chiedi pure e la lupa ed io ti accontenteremo nei limiti dell’umano 🙂 🙂

      Commento di Paul Templar | luglio 31, 2016 | Rispondi

  4. Ottimo 😉
    Buona domenica,admin lupa

    Commento di Paul Templar | luglio 31, 2016 | Rispondi


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