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Gli anni degli sceneggiati RAI


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Davide Copperfield

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Il cappello del prete

La dama dei veleni

L’amaro caso della Baronessa di Carini

Anna Karenina

Madame Bovary

Carla Gravina in Il segno del comando

Alberto Lupo in Un certo Harry Brent

Nino Castelnuovo in Ritratto di donna velata

Jean Martin in I compagni di Baal

Juliette Greco in Belfagor

Luigi Vannucchi in A come Andromeda

Sergio Fantoni in Lungo il fiume e sull’acqua

Pier Paolo Capponi in Dove è Anna

Laura Betti in Ho incontrato un’ombra

Loretta Goggi in La freccia nera

Marina Malfatti in Il fauno di marmo

Alberto Lupo in La cittadella

Andrea Giordana in Il Conte di Montecristo

Paola Pitagora in I promessi sposi

Behim Fehmiu in Odissea

Gastone Moschin in I miserabili

Olga Karlatos in L’Eneide

Giancarlo Giannini in Davide Coppefield

Enrico Maria Salerno in La famiglia Benvenuti

Luigi Vannucchi in Il cappello del prete

Susanna Martinkova in La dama dei veleni

Janet Agren in L’amaro caso della Baronessa di Carini

Lea Massari in Anna Karenina

Carla Gravina in Madame Bovary

 

 

ottobre 3, 2017 - Posted by | Miscellanea |

14 commenti »

  1. Alcuni li ho visti e li ricordo bene (Ulisse), altri sono un ricordo d’infanzia sfumato (La cittadella) , altri non li ho mai conosciuti ma, innegabilmente, molti fanno parte non solo della storia del cinema bensì della storia del nostro paese per quanto hanno caratterizzato il costume e la società in quel contesto storico.
    Grazie come sempre.

    Commento di lindberg2013 | ottobre 3, 2017 | Rispondi

    • Io li ho visti tutti,nessuno escluso.E ne mancano altri che saranno oggetto di una prossima rassegna.Per esempio molto belli erano ESP,Jekyll,I demoni,I fratelli Karamazoff.Alcuni purtroppo sono introvabili.Tra questi una produzione francese distribuita dalla RAI,I banditi del re.
      Se hai tempo leggi la recensione del più bel sceneggiato di sempre,Il segno del comando.
      Ciao

      Commento di Paul Templar | ottobre 3, 2017 | Rispondi

  2. Colleziono e amo da sempre i Grandi sceneggiati RAI, prodotte da grandi registi e sceneggiatori e recitate da VERI attori e non da scalxacani usciti da reality show o concorsi di bellezza come adesso. Amministro anche un Gruppo su Facebook che si chiama “FAN VECCHI SCENEGGIATI RAI” che vanta più di 3000 iscritti

    Commento di Paolo | ottobre 3, 2017 | Rispondi

    • Sottoscrivo.La qualità di sceneggiati come Pinocchio e altri che sono oggetto della gallery è nettamente superiore a quella attuale.Mi iscriverò al tuo gruppo 🙂

      Commento di Paul Templar | ottobre 3, 2017 | Rispondi

  3. La Verità, bisogna (provare a) dire la Verità: gli sceneggiati del passato erano spesso LENTI, LENTI, LENTI!!! E verbosi, e teatrali, e statici, e visivamente noiosi. Pieni di attori bravi e di ottime maestranze, questo sì, ma pochi hanno retto il passare del Tempo. E oggi non tutto è “fiction” di bassa lega, e non tutti sono ex tronisti o belle cagnette. Le nostre serie sono piene di bravi attori/attrici, e a volte ben recitati, ben scritti e diretti. La Nostalgia rischia di trasformarsi in Reazione; e solo i Grandi possono permettersi di essere anche reazionari.

    Commento di Fabio Patanè | ottobre 3, 2017 | Rispondi

    • Non sono assolutamente d’accordo.L’impianto degli sceneggiati era di stampo teatrale,quindi i tempi erano ovviamente quelli di una piece.Non a caso molti di essi sono tratti da romanzi che hanno avuto poi riduzioni teatrali,da quelli di Durenmatt a Greene passando per i grandi come Tolstoj e Dostojewski.E per recitare in essi dovevi avere grandi qualità,saper recitare.
      Ho visto qualche sceneggiato italiano e a parte Romanzo criminale il resto è davvero spazzatura o poco più.

      Commento di Paul Templar | ottobre 3, 2017 | Rispondi

      • Non Uccidere, Maltese, La Porta Rossa, Gomorra, Suburra (sulla fiducia!), Rocco Schiavone, Faccia D’Angelo, La Piovra, Racket, Western Di Cose Nostre, Voci Notturne, Uno Bianca, A Che Punto È La Notte, L’Ultimo Padrino, Il Sequestro Soffiantini, La Trappola, Montalbano, Ultima Pallottola, Il Mostro Di Firenze, Il Ricatto, L’Ombra Nera Del Vesuvio, Uomo Di Rispetto, Pizza Connection, Ama Il Tuo Nemico, Il Colpo, Il Capo Dei Capi, Quer Pasticciaccio, Il Sistema, Crimini.
        Mi sono limitato ai generi di mio interesse, ma la lista sarebbe potuta essere mooolto più lunga: sto finendo di vedere, proprio in questi giorni, I Ragazzi Di Celluloide di Sollima, che si è rivelato, per molti aspetti, sorprendente.

        Per il resto… ti lascio volentieri alle tue convinzioni.

        Commento di Fabio Patanè | ottobre 3, 2017

      • Una confusione terribile.Montalbano non è uno sceneggiato,ma qualcosa di completamente differente,sono veri e propri telefilm.La Piovra appartiene alla grande stagione Rai,Quer pasticciaccio idem.Per il resto de gustibus,a molte cose da te citate preferirò sempre Nero Wolfe,Maigret,Sheridan.

        Commento di Paul Templar | ottobre 3, 2017

  4. Il Pinocchio è un capolavoro assoluto,come il Gesù di Zeffirelli.Per quanto riguarda Il segno del comando,la sua lentezza è un pregio assoluto;non provare nemmeno a guardare il remake,che è pura immondizia.Ciao

    Commento di Paul Templar | ottobre 3, 2017 | Rispondi

  5. Nessuna “confusione terribile”, caro Paolo, te lo assicuro. Sono consapevole di cosa sia uno sceneggiato, rispetto ad un telefilm, ad una serie tv, a un film tv, o a una “fiction”. Ma è anche una questione storica: gli “sceneggiati” non si fanno più, mentre io mi riferivo – evidentemente – ad esempi di “buon prodotto TV di finzione”, distinguendo due periodi: quello – tanto osannato – degli sceneggiati, da quello successivo (dagli anni ottanta ad oggi, grosso modo). Certo, trattasi di distinzione in sé parecchio discutibile, considerato, per fare un esempio, che la TV di Quer Pasticciaccio non è la TV di Montalbano. Ma entrambi i prodotti vantano un buon cast artistico, e sono qualitativamente rispettabili. Entrambi hanno legami col genere poliziesco/giallo/investigativo, ed entrambi sono pienamente “tivvù”, si misurano con il linguaggio “reale” (in questo caso, quello locale e dialettale) e non quello fasullo e impostato pseudo-teatrale, ed entrambi non sono riducibili a messa in scena teatrale di maniera.

    Commento di Fabio Patanè | ottobre 3, 2017 | Rispondi

  6. Comunque sia e comunque la si pensi questa pagina ha scatenato i lettori e raccolto tantissimi commenti, in poco tempo.
    Conclusione? Grandissimo Paul Templar che ha fatto centro con un articolo di immenso interesse. Grazie, come sempre.
    Buon proseguimento a tutti.

    Commento di lindberg2013 | ottobre 4, 2017 | Rispondi

    • Apprezzo il confronto in sé, soprattutto quando è spunto per riflessioni, e non occasione per sopraffare l’altro con le proprie certezze.Chiarito questo, e chiarito che a me non interessa DA TEMPO convicere gli altri delle mie “convinzioni”, ritengo che uno che gestisce un blog del genere abbia doveri che un altro che chiacchiera al bar non ha. Uno di questi doveri, è CERCARE di scindere l’oggetto del proprio amore nostalgico, la propria “madeleine”, dall’oggetto della proprio – e doveroso – tentativo critico. È comprensibile chi idealizza uno sceneggiato perché gli ricorda l’infanzia/la gioventù/quell’Italia che non c’è più. Ma bisognerebbe sentire il dovere, in certi contesti, di mettere da parte la nostalgia e i ricordi personali, ed analizzare l’oggetto in sé, per come è sopravvissuto al Tempo. Io mi commuovo coi poliziotteschi, ma mai mi sognerei di contestare chi sostiene si tratti, nella stragrande maggioranza dei casi, di robetta, di filmetti e, a volte, di filmacci. Molti prodotti televisivi ebbero allora Risonanza, e sono quindi entrati nella storia della TV, perché non c’era alternativa, esistevano uno o al massimo due canali TV, e il pubblico non era ancora smaliziato ed esigente quanto quello di oggi. Ho Incontrato Un’Ombra e Il Fauno Di Marmo sono BRUTTI, lenti, nel primo caso recitati pure male. Molti sceneggiati sono mal girati e fotografati, scenografati grossolanamente, e recitati in un modo che oggi risulta RIDICOLO, oltre che fasullo, pseudo-teatrale e irrealistico. E NON È VERO che oggi si fa soltanto spazzatura: chi lo sostiene, sostiene l’IMPOSSIBILE, ed è ignorante o in malafede. O obunbilato dai propri fantasmi, dalla nostalgia, dai rimpianti. Ma tutto ciò sono problemi suoi, e non si possono fare Discorso Critico.

      Commento di Fabio Patanè | ottobre 4, 2017 | Rispondi

      • La Tv che va dagli inizi alla metà degli anni settanta era una Tv profondamente diversa da quella odierna;fino alla metà degli anni 60 c’era un solo canale,di conseguenza ci si doveva accontentare di quello che passava sul tubo catodico.I dirigenti di quegli anni privilegiavano una T che facesse anche alfabetizzazione,è per questo che vennero ridotti per la Tv classici come I promessi sposi,Davide Copperfield,La Cittadella o anche classici della letteratura come L’idiota,I demoni ecc.Non a caso una delle trasmissioni più seguite era Non è mai troppo tardi,del maestro Manzi,che insegnò a leggere e a scrivere a tantissimi italiani.In questo contesto culturale nacquero quindi sceneggiati caratterizzati principalmente dalla presenza alla regia di esperti del mezzo,come Bolchi,Fenoglio,Maiano e si scritturarono tutti i grandi del teatro,da Albertazzi alla Proclemer passando per i giovani Volontè ecc.
        Ecco la ragione della lentezza,del resto in I demoni non c’è spazio per altro che non sia il rispetto del testo.
        Ora la nostalgia non entra per nulla in questo discorso;oggettivamente parliamo di cose completamente differenti,di prodotti destinati ad un pubblico di massa che non aveva probabilmente mai sentito parlare di Dostoievskj piuttosto che di Stevenson o di Dumas.Quindi fu un’operazione meritoria,in cui si portava per la prima volta al grande pubblico opere destinate a fare cultura.Cosa,da tanti,troppi anni,definitivamente scomparsa.Oggi i prodotti si usano e si gettano,spesso sono operazioni poco rispettose del testo.E sono interpretate da attori che il teatro non sanno dove sia di casa.Quindi non si possono in alcun modo paragonare le cose,troppo diverse le epoche,le culture,il pubblico.
        Belfagor ha fatto tremare due generazioni di bambini solo con un cappuccio,un bambino di oggi non trema nemmeno davanti ad una strage con tanto di sangue in prima vista,un bimbo di oggi a sei anni sa già scrivere,60 anni fa un bambino a sei anni non andava nemmeno a scuola.
        Mi occupo di film e sceneggiati del passato più che per nostalgia per conoscenza;sono vissuto in quegli anni,mi sono formato,ho visto centinaia,direi migliaia di film tra il 1965 e il 1980.E credo di avere la competenza per poter affermare che quell’epoca era veramente d’oro.
        A girare un film c’erano De Sica,Visconti,Risi,Rosi,Petri,Leone,Monicelli,Comencini,Rossellini,Steno,Bava e potrei citarne cento.C’erano Mastroianni,Tognazzi,la Mangano,la Magnani,Manfredi,Gassman e via dicendo.Era il rinascimento.
        Oggi il cinema è in una fase totalmente diversa.Così la tv.La formazione teatrale non esiste più,mentre negli anni 60 e 70 era fondamentale.
        Credo che questo sia oggettivo e centri poco con la nostalgia.

        Commento di Paul Templar | ottobre 4, 2017

  7. Paolo, tu ti accalori tanto a spiegarmi perché la TV – e, quindi, gli sceneggiati – fosse così (ribadendo concetti ormai risaputi); io ho soltanto affermato che quella TV non era sempre tutto ‘sto granché, accennando alcune motivazioni. I tuoi interventi trasudano nostalgia e disagio per il Presente; la tua concezione di “rispetto del testo”, che trapela dalle tue affermazioni, è assai discutibile, e facilmente criticabile. L’idea di Cultura espressa da quella TV (e, mi pare, pure dalle tue parole) mi pare assai provinciale e VECCHIA. Infine, affermi: “Quindi non si possono in alcun modo paragonare le cose,troppo diverse le epoche,le culture,il pubblico.”, mentre è proprio ciò che hai tentato di fare, con questi tuoi interventi… Nessun problema, Paolo: a ciascuno il suo…

    Commento di Fabio Patanè | ottobre 5, 2017 | Rispondi


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