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Nuda sotto la pelle


Una coppia apparentemente felice,quella composta da Rebecca e Raymond; lei è la giovane figlia di un libraio,lui un insegnante;sono sposati da poco tempo,ma c’è qualcosa che tormenta Rebecca.
Il pensiero della passata relazione con Daniel,con il quale aveva vissuto una folgorante relazione proprio nel periodo che la stava portando al matrimonio con Raymond.
La nostalgia per Daniel,l’incertezza sui reali sentimenti che nutre per il marito la portano a salire sulla sua moto e a raggiungere l’ex amante in Svizzera.
La moto era stato il regalo d’addio di Daniel,che aveva conosciuto nella libreria del padre nella quale il giovane passava molto tempo.Dopo una appassionata notte d’amore,Rebecca aveva continuato a vedere clandestinamente il giovane,fino al matrimonio.Ma la passione per Daniel è solo sopita,così una mattina la giovane,salita sulla sua moto si dirige verso la Svizzera,dove Daniel vive.
Il viaggio è un’occasione per ritrovare se stessa,le sensazioni che prova in maniera differente per i due uomini;preda di dubbi,più volte Rebecca è tentata di tornare indietro,ma caparbiamente andrà avanti.
Verso un appuntamento assolutamente imprevisto.

Tratto dal romanzo La motorcyclette,di Andrè Pieyre de Mandriargues e diretto nel 1968 da Jack Cardiff in una coproduzione anglo francese, Nuda sotto la pelle è un film particolare,un incontro tra la psichedelia e l’on the road movie tenuto assieme da un collante esile,
la storia a tre che coinvolge in modi differenti la protagonista del romanzo (e del film) Rebecca e due uomini dissimili,l’intellettuale piatto e abitudinario Raymond e il bohemienne Daniel,un personaggio lontano anni luce dai canoni culturali del marito.
Una dicotomia che Rebecca non riesce a sciogliere,tesa com’è a far ordine nei suoi sentimenti.Quando sale sulla moto,indossa la sua tuta di pelle,Rebecca sembra cambiare aspetto;la giovane moglie si trasforma in una persona completamente diversa,sessualmente trasgressiva,in una simbiosi carnale con la sua moto.
“”Era una tuta combinata di pelle nera, tutta molto lucida e foderata di pelliccia bianca, che si chiudeva fino al collo e si fissava lì, ai polsi e alle caviglie con cinghie e fibbie. Rebecca l’aveva spalancata (sembrava fosse la pelle di una bestia enorme appena scorticata), poi, infilando prima le gambe, vi era salita nuda, fatta eccezione per il piccolo codino di nylon trasparente sopra il triangolo dei suoi capelli corti
e tirando verso l’alto la linguetta della cerniera lampo aveva chiuso la guaina scura sul suo corpo naturalmente marrone. “Niente è più morbido di così.” si era detta (un po ‘ingenuamente perché era solo la pelliccia di coniglio e non aveva avuto la possibilità di sentire sulla pelle né zibellino né visone) mentre il sangue le saliva alla testa a causa del caldo e il soffice solletico che sentiva sulla sua pelle. Il mio corpo è come un violino in una scatola imbottita.

scrive de Mandriargues nel romanzo e Cardiff insiste molto su questo particolare,cercando di ricreare la simbiosi erotica tra la tuta in pelle e la ragazza nuda avvolta in essa trasportandola in un viaggio onirico e psichedelico attraverso strade e montagne,campagne e vallate,il tutto condito da un ossessivo uso del flashback.
Il risultato finale è un film frammentario,penalizzato proprio da quello che doveva essere il tema centrale del film,il viaggio chiarificatore di Rebecca.Che invece non solo non chiarisce nulla,ma crea confusione nello spettatore,incapace di cogliere le vere motivazioni
che portano la donna a cercare di rivedere il suo amante.
L’uso di interni,mascherati da esterni,di robusti ventilatori che sparano aria sul volto di Rebecca finiscono per creare un’artificiosità che penalizza ulteriormente il film,già abbastanza confuso (e noioso di suo)

A poco valgono le prestazioni attoriali di un fascinoso Alain Delon (Daniel) e di una giovane e affascinante Marianne Faithfull; l’on the road movie si trasforma in una trappola che riceve il suggello finale (un vero epitaffio) quando sarà il destino a scegliere per Rebecca il dilemma che la aveva spinta ad allontanarsi da Raymond.
L’erotismo sottile che avvolge sinuoso il romanzo si smarrisce nella trasposizione visiva e il film perde progressivamente interesse,fino a diventare un’opera anonima che non ebbe nemmeno molto rilievo internazionale in quanto la sua presentazione a Cannes,molto attesa,venne annullata assieme alla manifestazione di quell’anno,conseguenza diretta
degli avvenimenti del maggio francese.Film scomparso da decenni dagli schermi cinematografici e televisivi,rintracciabile solo in dvd d’oltralpe.

Nuda sotto la pelle
Un film di Jack Cardiff. Con Alain Delon, Marianne Faithfull, Roger Mutton Titolo originale Girl on a Motorcycle. Drammatico, durata 91 min. – Francia-Gran Bretagna 1968.

Alain Delon: Daniel
Marianne Faithfull: Rebecca
Roger Mutton: Raymond
Marius Goring: padre di Rebecca
Catherine Jourdan: Catherine
Jean Leduc: Jean
Jacques Marin: benzinaio
André Maranne: sovrintendente francese
Bari Jonson: ufficiale doganiere francese
Arnold Diamond: ufficiale doganiere francese
John G. Heller; ufficiale doganiere tedesco
Marika Rivera: cameriera tedesca
Richard Blake: primo studente
Chris Williams: secondo studente
Colin West: terzo studente
Kit Williams: quarto studente

Regia Jack Cardiff
Soggetto André Pieyre de Mandiargues
Sceneggiatura Ronald Duncan
Produttore William Sassoon
Produttore esecutivo Ronan O’Rahilly
Casa di produzione Warner Bros.
Fotografia Jack Cardiff
Musiche Les Reed
Costumi Suzy Berton,
Masada Wilmot
Trucco Bunty Phillips

febbraio 5, 2019 - Posted by | Drammatico | , ,

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