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Qualcuno volò sul nido del cuculo


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One Flew Over the Cuckoo’s NestQualcuno volò sul nido del cuculo è un romanzo importante scritto da Ken Kesey e pubblicato solo tre anni più tardi,un’opera che si inserisce autonomamente nell’ampio movimento culturale della “beat generation“.
Un romanzo che parla di psichiatria e manicomi,di malattie psichiche e condizioni di degenza, un tema scomodo,quasi sempre affrontato di straforo
per l’incapacità di trattare con cognizione di causa il grave problema delle malattie mentali.
Con una scrittura diretta,senza fronzoli,Kesey ambienta la sua storia all’interno di un manicomio,parola ormai in disuso ma che all’epoca era l’unica disponibile per indicare quello che era a tutti gli effetti un carcere per i sofferenti di malattie psichiche.
Nel 1975 il regista ceco Milos Forman riprende il testo di Kesey,modificandolo in parte ma lasciando intatto il titolo,Qualcuno volò sul nido del cuculo,locuzione gergale americana ripresa da una filastrocca che recita “”Three geese in a flock, one flew East, one flew West, one flew over the cuckoo’s nest” ad indicare proprio i manicomi riferendosi alle oche che volano in oriente e in occidente,mentre qualcuna vola sul nido del cuculo.
Forman ne fà una storia autonoma,incisiva,drammatica e sicuramente claustrofobica,mantenendo quello che era lo spirito di Kesey,che però non apprezzò affatto la riduzione cinematografica tanto da fare causa alla produzione.
Il che francamente fu decisione discutibile,alla luce della splendida e autonoma storia diretta da Forman e che,per inciso,si trasformò in un formidabile battage pubblicitario per il romanzo.

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Forman preparò con cura maniacale il film,come del resto nel suo stile;volle che gli attori entrassero in un istiuto di igiene mentale e vedessero con i propri occhi le loro condizioni di vita,arrivò ad usare per il film le partecipazioni di autentici sofferenti mentali,proiettando agli attori un documentario,Titicut Follies (1967) di Frederick Wiseman per calarli ancor più nelle loro parti.
Qualcuno volò sul nido del cuculo racconta la storia di Randle Patrick McMurphy,un disadattato all’apparenza,ma in realtà solo un ribelle contro una società che considera opprimente.
McMurphy diventa un caso per il dottor Spivey,che deve valutarne le reali capacità mentali;l’uomo infatti ben presto si mostra insofferente verso la rigida disciplina dell’istituto psichiatrico;lo scontro diventa aperto tra infermiera Mildred Ratched e McMurphy stesso,visto che la prima rappresenta il “potere interno” dell’ospedale.
Ben presto la ribellione di McMurphy diventa totale;l’uomo si rende conto delle assurde regole che vengono imposte ai degenti,non ultima quella che vede la rigida divisione fra gli stessi,costretti in gruppi discriminati dalla gravità della patologia dalla quale sono affetti.
McMurphy diventa un elemento destabilizzante per l’ospedale;il suo rapporto con gli altri degenti diventa sempre più stretto man mano che l’uomo riesce a strapparli all’apatia di cui sembrano ormai prede irrecuperabili.
I migliori successi McMurphy li ottiene con Billy Bibit,un giovane che come si scoprirà non soffre di particolari patologie se non quelle legate alla balbuzie,conseguenza di una personalità ancora in formazione.
Nel frattempo stabilisce un’amicizia profonda con un gigantesco nativo,”Grande Capo” Bromden,che si finge sordo muto principalmente per l’incapacità di affrontare il mondo esterno,quello che invece McMurphy ben conosce.
Con il passare del tempo i gesti di ribellione di McMurphy si trasformano,per i dirigenti della struttura,in una guerra aperta molto pericolosa per l’establishment.

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Ad essere attaccata è la logica stessa della struttura.
McMurphy ottiene,in breve tempo,risultati eccezionali usando semplicemente la logica del reinserimento dei malati nella vita quotidiana;li fa viaggiare in autobus,li porta a fare una gita in barca,porta all’interno della struttura donnine allegre e alcool.
La normalità però è l’unica vera grande nemica del potere:il potere stesso vive e vegeta sulla paura,sulla costrizione,sui farmaci insomma su un coacervo di costrizioni che rendono i malati stessi facili prede.
La reazione del potere non si fa attendere;quando McMurphy vede morire suicida il giovane Billy e in conseguenza di ciò aggredisce la rigida e spietata infermiera Mildred,tentando di strangolarla, viene messo in condizione di non creare più problemi.
Viene lobotomizzato,ridotto ad un vegetale,lui che era uno spirito libero,indomito.
Ad avere pietà è il suo amico “Grande Capo” Bromden:con un cuscino il nativo lo soffoca,poi sradica un lavabo e lo scaglia contro una finestra e fugge.
La vita va affrontata,non puoi nasconderti da essa…
Qualcuno volò sul nido del cuculo è uno dei film più importanti nella storia del cinema.

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A parte l’innovativo linguaggio usato da Forman,il tema scabroso e poco noto o quanto meno spesso trascurato ed occultato da registi e scrittori,
la grandissima abilità con cui il regista affronta i momenti topici del film,che è ambientato quasi tutto nell’oppressiva struttura ospedaliera,oppressiva anche come location, a parte tutto questo dicevo Forman sceglie un interprete assolutamente perfetto per il ruolo di McMurphy,quel Jack Nicholson che fornirà una prova da primo della classe,gigioneggiando,esprimendo attraverso mille espressioni facciali gli stati d’animo del ribelle McMurphy.
Altro merito di Forman è quello di fornire svariate chiavi di lettura complementari,ovvero un’analisi spietata della struttura che si universalizza in una condanna del potere anche politico con più di un riferimento alle vicende storiche americane,incluse una suggerita rilettura del movimento dei figli dei fiori e più in generale di tutti quei movimenti alternativi che fiorirono in America negli anni sessanta fino ai giorni in cui venne girato il film.
C’è anche un espediente che va sottolineato (ed applaudito),quello dell’improvvisazione.
Molte battute e scene vennero letteralmente create al momento,rendendo tutto il film una specie di happening creativo collettivo,il che influuì anche profondamente sulla recitazione di tutto il gruppo,che strapa a tratti applausi a scena aperta.
La gestazione del film fu molto elaborata.

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A produrre la pellicola fu Michael Douglas che subentrò a suo padre,che deteneva i diritti cinematografici,il che alla fine valse al giovane figlio d’arte un Oscar;per il ruolo del protagonista vennero contattati dapprima Marlon Brando, Burt Reynolds e Gene Hackman e infine James Caan,che rifiutarono il ruolo;alla fine venne scelto Nicholson,che da soluzione di riserva si trasformò in uno straordinario valore aggiunto per il film stesso.
Altro personaggio importante è quello di “Grande Capo” Bromden,interpretato da Will Sampson,che da oscuro ranger di un parco si trovò trasformato in un divo.
Il nativo,scelto per le sue caratteristiche fisiche,alla fine si trasforma in un autentico mito,con quella espressione granitica che rende impenetrabile il volto e sopratutto per la grande interpretazione nelle scene finali,autentica perla del film.
L’accoglienza da parte di pubblico e critica fu quasi universalmente trionfale;una valanga di riconoscimenti si riversò sul film,dagli Oscar ai Golden Globe passando per i prestigiosi BAFTA
Uno dei più importanti resta l’inserimento del film nei primi 100 di tutti i tempi.

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Giusto e sacrosanto.
Per chi voglia vedere in streaming questo capolavoro imprescindibile c’è una splendida versione all’indirizzo https://openload.co/f/wx4rNL-8bmw/CB01.EU-1v4lcvn0.v0l0.svl.n1d0.d3l.cvcvl0.BR.mkv
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Qualcuno volò sul nido del cuculo

Un film di Milos Forman. Con Jack Nicholson, Louise Fletcher, William Redfield, Will Sampson, Brad Dourif,Christopher Lloyd, Danny DeVito, Sydney Lassick, Dean R. Brooks, Scatman Crothers, Vincent Schiavelli, William Duell, Mwako Cumbuka, Nathan George, Alonzo Brown, Peter Brocco, Josip Elic, Lan Fendors, Mimi Sarkisian, Mews Small, Louisa Moritz, Michael Berryman, Ken Kenny, Dwight Marfield, Ted Markland, Philip Roth, Delos V. Smith Jr., Tin Welch, Mel Lambert, Kay Lee, Anjelica Huston
Titolo originale One Flew over the Cuckoo’s Nest. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 133 min. – USA 1975.

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qualcuno-volo-sul-nido-del-cuculo-banner-protagonisti

Jack Nicholson: Randle Patrick McMurphy
Louise Fletcher: infermiera Mildred Ratched
Will Sampson: “Grande Capo” Bromden
Brad Dourif: Billy Bibit
Christopher Lloyd: Taber
William Redfield: Harding
Sydney Lassick: Charlie Cheswick
Danny DeVito: Martini
Peter Brocco: colonnello Matterson
Dean R. Brooks: Dr. John Spivey
Alonzo Brown: Miller
Scatman Crothers: Turkle
Mwako Cumbuka: Attendant Warren
William Duell: Jim Sefelt
Michael Berryman: Ellis
Josip Elic: Bancini
Lan Fendors: infermiera Itsu
Nathan George: agente Washington
Ken Kenny: Beans Garfield
Mel Lambert: Harbormaster
Kay Lee: infermiera notturna
Dwight Marfield: Ellsworth
Ted Markland: Hap Arlich
Louisa Moritz: Rose
Philip Roth: Woolsey
Mimi Sarkisian: infermiera Pilbow
Vincent Schiavelli: Frederickson
Marya Small: Candy
Delos V. Smith Jr.: Scanlon
Tin Welch: Ruckley

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Regia Miloš Forman

Soggetto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey
Sceneggiatura Bo Goldman, Lawrence Hauben
Produttore Michael Douglas, Saul Zaentz
Casa di produzione United Artists, Fantasy Films
Distribuzione (Italia) Mikado Film
Fotografia Haskell Wexler
Montaggio Sheldon Kahn, Lynzee Klingman
Musiche Jack Nitzsche
Scenografia Paul Sylbert, Edwin O’Donovan

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Adalberto Maria Merli: Randle Patrick McMurphy
Benita Martini: infermiera Ratched
Massimo Foschi: “Grande Capo” Bromden
Paolo Turco: Billy Bibit
Enzo Robutti: Taber
Pietro Biondi: Harding
Gianni Bonagura: Charlie Cheswick
Nino Scardina: Martini
Mario Milita: Turkle
Enzo Garinei: Jim Sefelt
Mario Mastria: paziente del gruppo d’ascolto

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“Lei è stato arrestato almeno cinque volte per aggressione. Cosa sa dirmi in proposito?
Cinque combattimenti. Rocky Marciano ne ha fatti quaranta ed è diventato miliardario!”

“L’ultima volta che l’ho visto era ubriaco fradicio, gli occhi bruciati dall’alcool. Ogni volta che portava la bottiglia alla bocca, non era lui che la beveva: era la bottiglia che gli beveva il cervello.”

” La prima donna che mi faccio la accendo tutta come un flipper e alla prima botta quella mi fa tilt ci puoi scommettere!”

“Continuiamo come se fosse un giorno qualsiasi”; “Carta a me! “.

“Voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro!”

Ha mai sentito il detto: ” Chi non sta fermo non pianta radici”?

“Non mi piace affatto l’idea d’ingoiare qualcosa quando non so che roba è!”

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One Flew Over The Cuckoo’s Nest (Opening Theme)
Medication Valse
Bus Ride To Paradise
Cruising
Trolling
Aloha Los Pescadores
Charmaine
Play The Game
Last Dance
Act Of Love
Jingle Bells
One Flew Over The Cuckoo’s Nest (Closing Theme)

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Oscar 1976

Miglior film a Michael Douglas e Saul Zaentz
Miglior regia a Miloš Forman
Miglior attore protagonista a Jack Nicholson
Miglior attrice protagonista a Louise Fletcher
Migliore sceneggiatura non originale a Lawrence Hauben e Bo Goldman
Nomination Miglior attore non protagonista a Brad Dourif
Nomination Migliore fotografia a Haskell Wexler e Bill Butler
Nomination Miglior montaggio a Richard Chew, Lynzee Klingman e Sheldon Kahn
Nomination Miglior colonna sonora a Jack Nitzsche

Golden Globe 1976

Miglior film drammatico a Michael Douglas e Saul Zaentz
Miglior regia a Miloš Forman
Miglior attore in un film drammatico a Jack Nicholson
Miglior attrice in un film drammatico a Louise Fletcher
Miglior attore debuttante a Brad Dourif
Migliore sceneggiatura a Lawrence Hauben e Bo Goldman

Premio BAFTA 1976

Miglior film a Michael Douglas, Saul Zaentz e Milos Forman
Miglior regia a Miloš Forman
Miglior attore protagonista a Jack Nicholson
Miglior attrice protagonista a Louise Fletcher
Miglior attore non protagonista a Brad Dourif
Miglior montaggio a Richard Chew, Lynzee Klingman e Sheldon Kahn
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Lawrence Hauben e Bo Goldman
Nomination Migliore fotografia a Haskell Wexler, Bill Butler e William A. Fraker
Nomination Miglior colonna sonora originale a Jack Nitzsche
Nomination Miglior colonna sonora adattata a Mary McGlone, Robert R. Rutledge, Veronica Selver, Larry Jost e Mark Berger

Inoltre:
Premio 1977 Kansas City Film Critics Circle Award per la migliore regia a Miloš Forman
Premio 1975 National Board of Review Award per il miglior attore protagonista a Jack Nicholson
Premi David di Donatello 1976 per il migliore regista straniero a Miloš Forman e per il miglior attore straniero a Jack Nicholson
Nastro d’argento 1976 per la migliore regia a Miloš Forman
Premio 1975 National Society of Film Critics Award per il miglior attore protagonista a Jack Nicholson

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Ken Kesey

Sono laggiù.
Inservienti negri vestiti di bianco alzatisi prima di me per commettere atti
sessuali nel corridoio e lavarlo senza che io possa sorprenderli.
Lo stanno lavando quando esco dal dormitorio, tutti e tre imbronciati e pieni
d’odio contro ogni cosa: l’ora della giornata, il luogo in cui si trovano, la gente per la
quale devono lavorare. Quando odiano in questo modo, è meglio che non mi vedano.
Striscio lungo la parete, silenzioso come la polvere, con le scarpe di tela, ma quelli
hanno speciali apparati sensitivi, intercettano la mia fifa e alzano gli occhi tutti
insieme, tutti e tre contemporaneamente, occhi splendenti nelle facce nere come lo
sfavillio duro delle valvole nella parte posteriore di una vecchia radio.
«Ecco il Capo. Il “suuu-per” Capo, compari. Il vecchio Capo Ramazza. Dove te
ne vai, Capo Ramazza…» Mi mettono uno straccio in mano, mi indicano il punto che
vogliono farmi pulire oggi, e io vado. Uno di loro mi sferra un colpo con il manico
della scopa sui polpacci affinché mi affretti a passare.
«Ehilà, lo vedi come scappa? È alto abbastanza per mangiarmi mele sulla testa e
ha paura di me come un bambino.»
Ridono, poi li sento farfugliare

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febbraio 10, 2017 - Posted by | Capolavori, Drammatico | , ,

2 commenti »

  1. Verissimo,Nicholson riesce a dare espressioni al suo viso che coincidono straordinariamente con quelli di un ipotetico malato di mente.
    Credo che il suo sia stato un Oscar strameritato,alla luce anche della presenza tra le cinque nomination di un grandissimo Al Pacino,
    interprete di Quel pomeriggio di un giorno da cani.
    E pensare che il film di Forman dovette vedersela con un lotto strepitoso di concorrenti,come Barry Lindon di Kubrick,Nashville di Altman,
    il citato Quel pomeriggio di un giorno da cani di Lumet e il nostro Amarcord di fellini.Roba da fantascienza 🙂
    Grazie per i graditissimi complimenti Dana. 🙂

    Commento di Paul Templar | febbraio 10, 2017 | Rispondi

  2. Un film stupendo e un Nicholson straordinario.
    Poco altro da aggiungere

    Commento di loscalzo1979 | febbraio 10, 2017 | Rispondi


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