Ondata di calore
Caldo soffocante,sabbia spazzata via e riportata perennemente in ciclo che imperversa su una città costruita nel deserto del Marocco.
E una donna che sembra quasi soffocare in casa,irrequieta.
Lei è Joyce Grasse.
E’ sposata ad un ingegnere che è una presenza invisibile, che sembra comunicare con lei solo attraverso nastri registrati.
Joyce si muove prigioniera nell’appartamento.
Si fa una doccia,vaga per la stanza chiusa nei suoi pensieri.
Scopre casualmente una bambola gonfiabile,prova evidente della perversione di suo marito,si sente spiata da uomini sulla strada,si agita.
Ma resta chiusa nell’appartamento.
Fuori l’onnipotente sabbia imperversa e lei diventa sempre più ansiosa,sfoga il suo malessere sulla donna di servizio,poi tenta di sedurre senza
successo Ali,un amico di suo marito.
Ad eccitarle i sensi è stata la visione dei suoi vicini nudi,ma l’uomo la respinge.
Joyce tenta il suicidio,ma è salvata dal dottor Volterra.
L’uomo la porta in clinica,ma Joyce sembra preda di oscuri fantasmi,di ombre che nella mente la sconvolgono fino al punto
di fuggire dalla clinica.
Il ritorno a casa le fa scoprire una realtà inquietante…
Ondata di calore,diretto nel 1970 da Nelo Risi,figlio del grande Dino è un film sperimentale e gelido,retto per intero da una straordinaria Jean Seberg,attrice di talento scomparsa purtroppo a soli 40 anni in seguito ad un misterioso e mai spiegato suicidio.
Appiccicaticcio,lunare,claustrofobico:Ondata di calore è una specie di diario giornaliero di una donna frustrata e sola,preda di angosce e fantasmi
che nel film sono spiegati quasi marginalmente,a tutto vantaggio di una descrizione ambientale che sovrasta la figura stessa di Joyce,una specie di viaggio onirico nei meandri della psiche di una donna evidentemente disturbata,sposata con un uomo assente ma che scopriamo essere un vizioso.
Joyce è anche circondata dal nulla.
La città spettrale nella quale vive è spazzata da tempeste di sabbia,i suoi vicini sono anonimi e inquietanti,sembrano spiarla di continuo.
Ma è così?
Oppure tutto quello che avviene è solo è il delirio di una mente allucinata?
Lo scopriamo alla fine,quando dopo la fuga Joyce torna nel suo appartamento.
A quel punto tutto appare quanto meno più chiaro,anche se il finale non dissipa i dubbi che Risi semina a piene mani nel film.
Un incubo.
O una realtà nella quale il fantastico,i ricordi,le ansie e le paure si mescolano inestricabilmente al presente.
Tutto è confuso,senza margini,non afferrabile.
E Joyce affonda così in una follia quasi vigile,dalla quale prova a fuggire ma che la riporta nel modo più crudele ad una realtà dalla quale
si è estraneata.Inutilmente.
Ondata di calore è un film dai ritmi ipnotici,lentissimi e avvolgenti.
Nei primi venti minuti in pratica a parte la tv,non si ode voce umana.
Si osserva solo Joyce aggirarsi in quella che è una prigione,e non solo ambientale.
E’ una prigione mentale.
Un film quasi fatto a pezzi dalla critica.
Scrive Tullio Kezich nel suo Millefilm:
«Dopo il “Diario di una schizofrenica” non è questo il film che ci attendevamo dal talento di Nelo Risi. Certo un’opera come “Ondata di calore” può impressionare favorevolmente per il rigore quasi geometrico della sua costruzione. Da un romanzo di Dana Moseley, ambientato nella provincia americana, Risi ha ricavato il ritratto di una donna sconvolta da una profonda crisi.
E per rendere la situazione ancora più eloquente, il regista l’ha trapiantata nella cornice della città di Agadir (Marocco), quasi completamente ricostruita dopo il terremoto del 1961: a monte del personaggio, come della città in cui vive, c’è insomma un trauma che ha determinato la nevrosi. Per Agadir è stato il terremoto, per la protagonista qualcosa che scopriamo un po’ per volta fino a conquistarci
un finale addirittura giallo. Dietro “Ondata di calore” c’è un certo cinema italiano degli anni cinquanta, legato soprattutto all’esperienza di Antonioni, tanto suggestivo quanto aperto (e talvolta incerto) nelle sue definizioni culturali. Dopo aver assimilato così felicemente la cultura psicanalitica nel suo film più riuscito., Risi qui regredisce a uno studio di comportamento molto meno interessante e utile; e non sempre sfugge al primo rischio di chi rappresenta un personaggio annoiato., che è quello di annoiare. Ne risulta un gioco impeccabile, ma anche fine a se stesso.»
Oppure dal solito ineffabile Morandini,con il quale modestamente sono in disaccordo una volta si e l’altra pure:
“«Ritratto di donna americana in crisi esistenziale e coniugale con finale giallo sullo sfondo della città marocchina di Agadir, ricostruita dopo il terremoto del 1961. Tratto da un romanzo di Dana Moseley, è un passo indietro (uno solo?) rispetto a Diario di una schizofrenica di cui conserva soltanto il rigore geometrico della scrittura. Qui Risi fa dell’antonionismo di riporto. J. Seberg, però, ci crede. E convince.»”
Se è vero che i riferimenti di Risi sono al maestro Antonioni,è anche vero che lo stesso segue una sua via autonoma,coraggiosamente.
Mostrare le nevrosi di una donna,affidando alla potenza dell’immagine e alla cornice claustrofobica la lotta che la stessa affronta tra un io cosciente
e un io che la donna volutamente trascura,per paura o per semplice ignoranza,richiede una ars narrativa di prim’ordine.
E Risi utilizza una fotografia fredda,un’ambientazione angosciante,una Jean Seberg semplicemente perfetta per rappresentare una storia dai contorni indefiniti,un viaggio analitico e allo stesso tempo destrutturato di una mente imprigionata in un corpo a sua volta imprigionato in una stanza,a sua volta imprigionata nella gabbia di un matrimonio distruttivo,ancora una volta imprigionata in una città polverosa e angosciante,in cui l’unica vera presenza viva e vitale sembra essere la sabbia.
Il tutto con un contorno di sogni (o incubi) ad occhi aperti.
Straordinaria Jean Seberg.
L’inquietudine del suo personaggio sembra spandersi per la stanza,grazie al suo volto mobile ed espressivo.
Marginale il ruolo di Luigi Pistilli,ma svolto con la consueta eleganza.
Un film rimasto sepolto per quasi mezzo secolo e che oggi può essere rivisto sul Youtube all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=pDT9_cTdtME in una versione ricavata da un miracoloso passaggio televisivo su Rai 3 HD.
Ondata di calore
Un film di Nelo Risi. Con Luigi Pistilli, Jean Seberg, Paolo Modugno, Stefano Oppedisano, Franco Acampora Drammatico, durata 91 min. – Italia 1970.
Jean Seberg : Joyce Grasse
Luigi Pistilli : Dottor Volterra
Lilia Nguyen : Cameriera
Gianni Belfiore : Ali
Paolo Modugno : Cherif
Franco Acampora : Bianchi
Stefano Oppedisano : Ispettore
Regia Nelo Risi
Soggetto Dana Moseley
Sceneggiatura Nelo Risi, Anna Gobbi e Roger Mauge
Fotografia Giulio Albonico
Montaggio Gianmaria Messeri
Musiche Peppino De Luca e Carlo Pes
Scenografia Giuseppe Bassan e Mario Ambrosino
L’opinione di Zombi dal sito http://www.filmtv.it
Marocco. una donna è letteralmente prigioniera del suo appartamento a causa di una tempesta di sabbia. nella casa sembrano esserci anche dei fantasmi con la quale lei sembra dialogare nella sua mente
o nei suoi ricordi. grosse fotografie ritraggono un uomo con gli occhiali(il marito) e un ragazzo più giovane del posto che si chiama alì. la donna sembra in balia di se stessa, abbandonata dal marito
andato a caccia con un amico. non succede nulla anche quando finalmente la tempesta finisce e lei può uscire di casa vagando in auto. ogni tanto accende un magnetofono per sentire le registrazioni del marito,
ingegnere impegnato nella ricostruzione della città di agadir recentemente rasa al suolo da un terremoto disastroso, e per registrare il suo messaggio da spedirgli. il film in pieno mood settantesco,
poggia tutto sulle spalle della bella e brava jean seberg che sopporta un tour de force davanti alla telecamera. le atmosfere di caldo torrido e di alcuni furtivi nudi, forse controfigurati dal momento
che non la si vede mai in faccia, avvicinano questo film a certo autorialismo pruriginoso tipico di quegli anni. il tormento della donna sola in quella casa con l’aria condizionata rotta, insofferente alla
donna delle pulizie e a chiunque le si avvicini, in particolare ad un giovanotto che pare seguirla insistentemente come mette piede fuori di casa, è piuttosto riuscito e riesce a mettere sinceramente a disagio.
il senso di prigionia prima e di abbandono poi quando vaga per le vie di quella città sconosciuta senza sapere dove vuole andare, e lo stesso spaesamento quando si reca al club a nuotare, sono segnali sgradevoli
di una mente che sta cedendo. lontana dai posti che ama, da un marito che non c’è se non per il lavoro e per qualsiasi cosa la tenga lontana da lei, joyce crolla fino al colpo di scena finale che a quel punto può o non può interessare.
insieme alla seberg molto coinvolgente e coinvolta nel ruolo, il bravo luigi pistilli in un piccolo ruolo.
L’opinione del sito http://www.nuovocinemalocatelli.com
Chi l’ha visto? Chi se lo ricorda? Raro. Dimenticato. Rimosso. Eppure imprescindibile. Uscito nel 1970 e finito subito nel cono d’ombra, come quasi tutti i film (non molti peraltro) del suo regista Nelo Risi, fratello minore di Dino.
Uno per cui il cinema di fiction arrivò abbastanza tardi, come ulteriore campo di interesse, come espansione di una vita e una carriera fino ad allora perlopiù focalizzate da una parte sulla poesia (Nelo Risi è considerato dalle antologie
un poeta post-ermetico, qualunque cosa questo voglia dire) e sulla documentaristica in film. Mai avuti la fortuna travolgente del fratello e il suo successo di massa. Film, i suoi, che si collocano su tutt’altro versante rispetto alla commedia,
fortemente autoriali come li si intendeva in quegli anni, austeri, rigorosi, influenzati dalla psicanalisi, dagli avanguardismi della Nouvelle Vague e del Nouveau Roman, dagli estremismi e sperimentalismi stilistici di Antonioni.(…)
L’opinione di Fauno dal sito http://www.davinotti.com
Di ottima fattura. Non ci si annoia anche se il film è incentrato sulla grande solitudine della protagonista, causa l’inesistente rapporto col marito, che la porta ad avere incubi, mentre vive in un paese per lei di fantasmi
(Agadir, Marocco, con tempeste di sabbia annesse, spioni, bambini che colonizzano la sua auto di serie…). Buona la conclusione, anche se è discretamente a libera interpretazione dello spettatore.
Le copertine di Cine Revue terza parte
Dagmar Lassander
Sharon Tate
Minnie Minoprio
Brigitte Bardot
Cinzia De Carolis
Britt Ekland
Simonetta Stefanelli
Laura Belli
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Rossana Podestà
Pia Giancaro
Clio Goldsmith
Marlene Jobert
Margaret Rose Keil
Magda Konopka
Lucretia Love
Lisa Gastoni
Maria Grazia Buccella
Dominique Boschero
Lova Moor
Bo Derek
Anita Ekberg
Nastassja Kinskj
Scilla Gabel
Paola Quattrini
Lorenza Guerrieri
Krista Nell
Karin Schubert
Ingrid Schoeller
Eleonora Vallone
Ajita Wilson
Joan Collins
L’Antico Egitto nel cinema
Il fascino immortale dell’antico Egitto,la prima grande civiltà umana ha sempre esercitato un fascino avvolgente sul cinema,che ha saccheggiato
la sua storia per ambientarvi storie d’avventura o d’amore,drammatiche e belliche.
Difficile dire quanti siano i film con ambientazione specifica nella storia antica dell’Egitto,anche perchè alcuni film hanno un’ispirazione solo
marginale,come La mummia di Karl Freund (1939) fino al recente Exodus Dei e re.
Quelli che ho selezionato sono quelli più famosi in mezzo alla produzione dedicata all’Egitto;tra essi ne figurano molti dedicati ad uno dei personaggi più famosi della storia egiziana antica,ovvero Cleopatra VII Thea Philopatore,alla quale sono stati dedicati almeno una trentina di film, senza includere quelli che la vedono protagonista delle storie d’amore con Marc’Antonio o con Giulio Cesare.
Una produzione di qualità poco più che discreta,alla luce del valore intrinseco dei film stessi;tra i film dedicati alla storia dell’antico Egitto
segnalerei principalmente I dieci comandamenti di De Mille e Cleopatra di Joseph L. Mankiewicz.La storia di questo ultimo film è anche quella
del quasi fallimento della 20th Century Fox,costato 44 milioni di dollari dell’epoca,ovvero quasi 300 di oggi,uno dei fallimenti più costosi della storia del cinema.
Cleopatra (1912)
Cleopatra (1917)
I Dieci comandamenti (1923)
Cleopatra (1934)
Cesare e Cleopatra (1945)
Gli amori di Cleopatra (1953)
Due notti con Cleopatra (1953)
Sinuhe l’egiziano (1954)
La regina delle piramidi (1955)
I Dieci comandamenti (1956)
Le legioni di Cleopatra (1959)
Nefertiti regina del Nilo (1961)
Cleopatra (1963)
Il leone di Tebe (1964)
Il Faraone (1966)
All’ombra delle piramidi (1972)
Sfinge (1981)
La mummia (1999)
Il re scorpione (2002)
Cleopatra (2007)
Helen Gardner
Theda Bara in Cleopatra (1917)
Claudette Colbert in Cleopatra (1937)
Vivien Leight in Cesare e Cleopatra (1934)
Rhonda Fleming in Gli amori di Cleopatra (1953)
Sofia Loren in Due notti con Cleopatra
Victor Mature
Joan Collins in La regina delle piramidi
Anne Baxter in I Dieci comandamenti
Charlton Heston in I Dieci comandamenti
Yul Brinner in I Dieci comandamenti
Jeanne Crain
Mark Forest
Hildegarde Neil
Elizabeth Taylor
Richard Burton
The Rock
Rachel Weisz
Lesley Ann Down
Charles Gaskill
J.Gordon Edwards
Cecil De Mille
Gabriel Pascal
William Castle
Mario Mattoli
Michael Curtiz
Howard Hawks
Vittorio Cottafavi
Giorgio Ferroni
Jerzy Kawalerowicz
Joseph L.Mankiewicz
Chuck Russell
Franklin J.Schaffner
Marilyn Monroe portrait
Questo articolo è un omaggio ad una diva,attrice,ma prima di tutto donna diventata un mito.
E’ anche di gran lunga il post con il più grande numero di immagini,ben 160, scelte attraverso la sterminata serie di foto
scattate a Marilyn.
Una scelta particolare,con foto poco conosciute,tenere,sexy;foto che testimoniano la sua straordinaria bellezza.
Ne approfitto per farvi gli auguri di un sereno Natale;e oltre a farli a voi,voglio farli ad una carissima amica diventata per me
un punto fermo e una presenza costante,l’unica vera consolazione di un anno personalmente orribile.
Ylva è la persona migliore in cui potessi imbattermi.Una vera amica,un rifugio sicuro,una persona pulita.
Ed è a lei che va il mio personalissimo grazie,vanno i miei auguri e la dedica di questo articolo.
Sereno Natale a tutti
Ero un bimbo,e appresi dalla tv,in una calda giornata di agosto,che quella signora biondissima e bellissima,dallo sguardo dolce,se n’era andata.
L’idea della morte da bambino è un concetto astruso.
Così ci vollero anni per capire appieno il significato della sua scomparsa.
Negli anni settanta acquistai cinque poster con la sua immagine,che andarono ad aggiungersi al poster del Che,a quello del viet con la scritta Why? e al poster di Bakunin.
Così,ogni volta che entravo nella mia cameretta,il suo volto mi guardava da tutte le angolazioni.
Un volto in cui molti leggevano una sfida erotica,o anche la banalità di un cervello poco fertile.
Io leggevo dietro lo sguardo,e ci vedevo un’ansia di vivere mescolata al sottile e strisciante mal d’essere.
La su immagine di donna nel corso degli anni è stata associata a quella di una persona sfortunata,a cui tutti hanno tolto qualcosa.
I suoi mariti,i suoi innumerevoli amanti.
Eppure mi è sempre sembrato che lei non appartenesse a nessuno:come se avesse ceduto temporaneamente il suo corpo,la sua bellezza,ma avesse conservato religiosamente la sua anima.
Grande attrice,capace di sorridere come un’oca,lei che oca non era.
Un’immagine di sano erotismo,che sembrava seguire sorniona gli sguardi degli uomini fissi su di lei.
Forse è vero che la sua fama è cresciuta a dismisura per il fatto di essere morta giovane.Ma è indubbio che le sue doti di simpatia e di umanità travalicavano la sua immagine pubblica.
Le donne non vedevano in lei una rivale pericolosa.
Vedevano oltre quel suo sguardo sognante e sbarazzino.
E le concedevano la loro simpatia.
Quarant’anni dopo,il suo mito,nato molto prima della sua tragica morte,continua ad essere ben presente,come in nessun altro caso di star del cinema.
E’ vero,a lei il tempo ha risparmiato le crudeli rughe,la vecchiaia.
Ma nella sua immagine di donna sorridente,in quel suo essere nonostante tutto altera e semplice,nel suo sguardo che supera le barriere del tempo c’è qualcosa che non potrà non colpire anche uno spettatore del futuro.
Un pò come Monna Lisa,guarda verso lo spettatore,immobile e serena.
La confessione della signora Doyle
Niagara
Dangerous years
Scudda hoo scudda hay
I verdi pascoli del Wyoming
Somethings got to give
Orchidea bionda
Come sposare un milionario
Gli uomini preferiscono le bionde
La figlia dello sceriffo
Una notte sui tetti
Giungla d’asfalto
La tua bocca brucia
Eva contro Eva
L’affascinante bugiardo
Facciamo l’amore
Home town story
Le memorie di un dongiovanni
A qualcuno piace caldo
Il principe e la ballerina
Fermata d’autobus
Quando la moglie è in vacanza
Gli spostati
Follie dell’anno
Il poliziotto e il salmo
Matrimoni a sorpresa
Con Adele Jergens
Con suo marito Arthur Miller
Marilyn e Betty Grable
Marilyn e Billy Wilder
Marilyn con la Bacall e Bogart
con Marlon Brando
Marilyn e Cary Grant
Con Clark Gable
Marilyn e Montgomery Clift
Con David Wayne
con George Sanders
con Groucho Marx
Con Henry Hathaway
Con Bob e John Kennedy
Con il marito Joe Di Maggio
Con Joseph Mankiewicz
Con Gina Lollobrigida
Marilyn e Maria Callas
Con Robert Mitchum
Con Yves Montand
Con L.Olivier,Janet Leight e Arthur Miller
Con Ronald Reagan
Con Richard Widmark
Con Sammy Davis Jr.
Con Frank Sinatra
Marilyn e Tony Curtis
Vista da Andy Wahrol
Il primo matrimonio con Jim Dougherty
Da Norma Jean a Marilyn Monroe
Il celebre quadro di Wahrol
L’atto della sua nascita
Marcello Mastroianni Foto biografia
L’assassino
La città delle donne
Divorzio all’italiana
Questi fantasmi
Il passo sospeso della cicogna
Allonsanfan
Domenica d’agosto
Aldilà delle nuvole
La legge
L’ingorgo
Tempo d’amore
Un mondo nuovo
La notte
Fantasma d’amore
La bella mugnaia
La dolce vita
Casa Ricordi
I soliti ignoti
Il bell’Antonio
Maccheroni
Divorzio all’italiana
La pelle
Fatto di sangue tra due uomini
Una giornata particolare
Rappresaglia
La cagna
Leone l’ultimo
Oci ciornie
Stanno tutti bene
Verso sera
Sostiene Pereira
Le due vite di Mattia Pascal
La grande abbuffata
Giallo napoletano
Mastroianni con Sandra Milo
Con Federico Fellini e Giulietta Masina
Con Anita Ekberg
Mastroianni e Jeanne Moreau
Con Sofia Loren
Mastroianni e Virna Lisi
Con Shirley Mac Laine
Con Laura Antonelli
Con Catherine Deneuve
Con Vittorio De Sica
Con Anouk Aimeè
Con Claudia Cardinale
Con Ljuba Rizzoli
Con Monica Vitti
Con Faye Dunaway
Con Salvatori e Gassman
Con Maria Schell
Con Claudia Cardinale
Con Mariangela Melato
Con Massimo Troisi
Con Gina Lollobrigida
Marcello Mastroianni e Carroll Baker
Con Brigitte Bardot
Con Franco Interlenghi
Con Pamela Tiffin
Con Moira Orfei
Con Ursula Andress
A Teatro 10 con Gassman e Corrado
Con Mario Riva al Musichiere
Con Letterman
Con Mina a Studio 1
Con il Quartetto Cetra
Varietà
Nino Manfredi Foto biografia
Monastero di Santa Chiara
Guardia,guardia scelta,brigadiere e maresciallo
Totò Peppino e la malafemmina
Susanna tutta panna
Guardia ladro e cameriera
Carmela è una bambola
Audace colpo dei soliti ignoti
Le pillole di Ercole
Il giudizio universale
Gli anni ruggenti
La parmigiana
La ballata del boia
Le bambole
I complessi
Io la conoscevo bene
Adulterio all’italiana
Operazione San Gennaro
Italian Secret Service
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare…
Vedo nudo
Nell’anno del signore
Contestazione generale
Per grazia ricevuta
Roma bene
Pane e cioccolata
Attenti al buffone
Brutti sporchi e cattivi
Signore e signori buonanotte
In nome del Papa re
Cafè express
Nudo di donna
Spaghetti house
Grandi magazzini
Secondo Ponzio Pilato
Nino Manfredi e Maria Allasio
Con Nanni Loy
Con Sordi e la Vitti
Nino Manfredi e Claudia Cardinale
Con Vittorio De Sica e Mariangela Melato
Nella foto:Ettore Scola,Sofia Loren,Carlo Ponti e Nino Manfredi
Con Franco Brusati
Con Gina Lollobrigida e Monica Vitti
Con Luigi Magni
Con Michele Mercier
Paolo Panelli,Delia Scala e Nino Manfredi
Con Ugo Tognazzi
Con Virna Lisi
Con Vittorio Gassman
Con Catherine Spaak
Nino e Erminia Manfredi
Con Fulvia Franco
Con Lea Massari
Con Senta Berger
Con Stefania Sandrelli
Totò e Nino Manfredi
Con Vicky Ludovisi e Vittorio Gassman
Le avventure di Pinocchio
Linda e il brigadiere
Meglio tardi che mai
Un commissario a Roma
Una storia qualunque
Chiaroscuro
La notte di Pasquino
Un difetto di famiglia
Un posto tranquillo
La celebre pubblicità Lavazza
da Canzonissima
La piazzetta
Con Mina a Canzonissima
Nel Rugantino
Con Corrado a Canzonissima
Uno sketch a Carosello nel 1958
Lo sketch per la Locatelli
Con Don Lurio a Così per caso
Le locandine del cinema italiano anno 1971
Giù la testa
Regia di Sergio Leone. Con Rod Steiger, James Coburn, Rick Battaglia, Romolo Valli, Maria Monti
Genere Western, produzione Italia, 1971. Durata 150 minuti circa.
Il Decameron
Regia di Pier Paolo Pasolini. Con Franco Citti, Ninetto Davoli, Angela Luce, Silvana Mangano, Pier Paolo Pasolini
Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 111 minuti circa.
Morte a Venezia
Regia di Luchino Visconti. Con Dirk Bogarde, Romolo Valli, Mark Burns, Nora Ricci, Marisa Berenson
Genere Drammatico, produzione Italia, 1971. Durata 120 minuti circa.
… Continuavano a chiamarlo Trinità
Regia di E.B. Clucher. Con Bud Spencer, Terence Hill, Yanti Somer, Enzo Fiermonte, Adriano Micantoni,Furio Meniconi, Enzo Tarascio,
Gérard Landry, Benito Stefanelli, Franco Ressel, Vittorio Fanfoni, Riccardo Pizzuti, Fortunato Arena, Dana Ghia, Pupo De Luca,
Harry Carey, Jessica Dublin, Emilio Delle Piane Genere Western, produzione Italia, 1971. Durata 128 minuti circa.
Quattro mosche di velluto grigio
Regia di Dario Argento. Con Mimsy Farmer, Michael Brandon, Aldo Bufi Landi, Jean-Pierre Marielle, Oreste Lionello,
Renzo Marignano, Stefano Oppedisano, Calisto Calisti, Corrado Olmi, Sandro Dori, Marisa Fabbri, Fabrizio Moroni,
Jacques Stany, Fulvio Mingozzi, Francine Racette, Guerrino Crivello Genere Giallo, produzione Italia, 1971. Durata 105 minuti circa.
Il gatto a nove code
Regia di Dario Argento. Con Rada Rassimov, Tino Carraro, James Franciscus, Catherine Spaak, Karl Malden,
Emilio Marchesini, Umberto Raho, Stefano Oppedisano, Horst Frank, Vittorio Congia, Corrado Olmi, Ugo Fangareggi,
Martial Boschero, Jacques Stany, Fulvio Mingozzi, Aldo Reggiani, Pier Paolo Capponi,Cinzia De Carolis
Genere Giallo, produzione Italia, Francia, Germania, 1971. Durata 112 minuti circa.
Sacco e Vanzetti
Regia di Giuliano Montaldo. Con Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla, Rosanna Fratello, Armenia Balducci, Sergio Fantoni.
Valentino Macchi, Sergio Serafini, Marisa Fabbri, Felicity Mason, Claude Mann, Geoffrey Keen, William Prince, Cyril Cusack,
Desmond Perry Genere Drammatico, produzione Italia, Francia, 1971. Durata 111 minuti circa.
Detenuto in attesa di giudizio
Regia di Nanni Loy. Con Gianni Bonagura, Alberto Sordi, Lino Banfi, Elga Andersen,Antonio Casagrande, Andrea Aureli,
Giuseppe Anatrelli, Mario Pisu, Tano Cimarosa, Gianfranco Barra, Nazzareno Natale, Michele Gammino Genere Drammatico,
produzione Italia, 1971. Durata 99 minuti circa.
Per grazia ricevuta
Regia di Nino Manfredi. Con Nino Manfredi, Mario Scaccia, Lionel Stander, Mariangela Melato, Paola Borboni,
Delia Boccardo, Véronique Vendell, Gianni Rizzo, Fausto Tozzi, Fiammetta Baralla, Enzo Cannavale, Tano Cimarosa,
Gastone Pescucci, Ugo Adinolfi, Antonella Patti Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 122 minuti circa.
In nome del popolo italiano
Regia di Dino Risi. Con Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Yvonne Furneaux, Renato Baldini, Ely Galleani, Michele Cimarosa,
Checco Durante, Pietro Tordi, Pietro Ceccarelli, Franco Angrisano, Simonetta Stefanelli, Paolo Paoloni,
Mario Maranzana Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 103 minuti circa.
Bello onesto emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata
Regia di Luigi Zampa. Con Claudia Cardinale, Alberto Sordi, Angelo Infanti, Riccardo Garrone,Corrado Olmi,
Tano Cimarosa Genere Commedia,produzione Italia, 1971. Durata 115 minuti circa.
Il merlo maschio
Regia di Pasquale Festa Campanile. Con Lando Buzzanca, Laura Antonelli, Lino Toffolo, Ferruccio De Ceresa, Pietro Tordi,
Elsa Vazzoler, Gianrico Tedeschi, Corrado Olmi, Aldo Puglisi, Bruno Boschetti, Adolfo Belletti, Enzo Robutti,
Gino Cavalieri, Enzo Spitaleri Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 113 minuti circa.
Addio fratello crudele
Regia di Giuseppe Patroni Griffi. Con Fabio Testi, Charlotte Rampling, Oliver Tobias, Rik Battaglia,
Antonio Falsi, Angela Luce Genere Drammatico, produzione Italia, 1971. Durata 111 minuti circa.
Scipione detto anche l’africano
Regia di Luigi Magni. Con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Silvana Mangano, Turi Ferro,Ruggero Mastroianni,
Enzo Fiermonte, Philippe Hersent, Ennio Antonelli, Rosita Torosh, Adolfo Lastretti, Wendy D’Olive, Christian Alegny,
Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 108 minuti circa.
Basta guardarla
Regia di Luciano Salce. Con Maria Grazia Buccella, Umberto D’Orsi, Luciano Salce, Mariangela Melato, Riccardo Garrone,
Franca Valeri, Pippo Franco, Spiros Focas, Carlo Giuffrè, Dino Curcio, Pinuccio Ardia, Loredana Berté,Ettore Mattia
Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 96 minuti circa
Reazione a catena
Regia di Mario Bava. Con Luigi Pistilli, Claudine Auger, Isa Miranda, Claudio Volonté, Anna Maria Rosati
Genere Horror, produzione Italia, 1971. Durata 90 minuti circa.
I clowns
Regia di Federico Fellini. Con Anita Ekberg, Riccardo Billi, Liana Orfei, Tino Scotti, Fanfulla,
Pierre Etaix, Annie Fratellini, Gustav Fratellini, Nando Orfei, Maya Morin, Rinaldo Orfei, Lina Alberti,
Alvaro Vitali, Federico Fellini, Giacomo Furia, Gasparino, Nino Vingelli, Alfredo Rizzo, Alberto Sorrentino,
Gigi Reder, Nino Terzo, Galliano Sbarra, Sandro Merli, Enzo Maggio Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 93 minuti circa.
Trastevere
Regia di Fausto Tozzi. Con Nino Manfredi, Leopoldo Trieste, Rosanna Schiaffino, Vittorio De Sica, Milena Vukotic,
Umberto Orsini, Vittorio Caprioli, Ottavia Piccolo, Nino Musco, Enrico Formichi, Rossella Como, Gina Mascetti,
Luciano Pigozzi, Stefano Oppedisano, Marcella Valeri, Fiammetta Baralla, Enzo Cannavale, Carlo Gaddi, Nerina Montagnani,
Vittorio Fanfoni, Gigi Ballista, Don Powell, Giorgio Maulini, Lino Coletta
Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 104 minuti circa.
Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica
Regia di Damiano Damiani. Con Claudio Gora, Marilù Tolo, Martin Balsam, Arturo Dominici, Franco Nero,
Nello Pazzafini, Calisto Calisti, Sergio Serafini, Giancarlo Prete, Bruno Boschetti, Giancarlo Badessi,
Adolfo Lastretti, Luciano Lorcas, Giuseppe Alotta, Wanda Vismara, Michele Gammino
Genere Poliziesco, produzione Italia, 1971. Durata 106 minuti circa.
Lo strano vizio della signora Wardh
Regia di Sergio Martino. Con George Hilton, Edwige Fenech, Ivan Rassimov, Cristina Airoldi,
Manuel Gill, Brizio Montinaro, Bruno Corazzari, Manuel Gil Genere Giallo, produzione Italia, 1971. Durata 90 minuti circa.
Una lucertola con la pelle di donna
Regia di Lucio Fulci. Con Florinda Bolkan, Leo Genn, Jean Sorel, Stanley Baker, Franco Balducci,
Georges Rigaud, Gaetano Imbrò, Ezio Marano, Silvia Monti, Anita Strindberg
Genere Giallo, produzione Italia, 1971. Durata 91 minuti circa.
La bestia uccide a sangue freddo
Regia di Fernando Di Leo. Con Klaus Kinski, Margaret Lee, Rosalba Neri, Jane Garret,
Gioia Desideri, Fernando Cerulli, John Karlsen, Monica Strebel, Ettore Geri, Carla Mancini
Genere Horror, produzione Italia, 1971. Durata 90 minuti circa.
Noi donne siamo fatte così
Regia di Dino Risi. Con Enrico Maria Salerno, Monica Vitti, Ettore Manni, Carlo Giuffrè, Michele Cimarosa,
Jean Rougeul, Giuliano Persico, Renzo Marignano, Greta Vaillant, Ileana Rigano, Clara Colosimo, Pupo De Luca
Genere Commedia, produzione Italia, 1971. Durata 112 minuti circa.
La notte che Evelyn uscì dalla tomba
Regia di Emilio Miraglia. Con Anthony Steffen, Erika Blanc, Marina Malfatti, Giacomo Rossi Stuart, Rod Murdock,
Umberto Raho, Roberto Maldera, Brizio Montinaro Genere Horror, produzione Italia, 1971. Durata 91 minuti circa.
Una farfalla con le ali insanguinate
Regia di Duccio Tessari. Con Helmut Berger, Evelyn Stewart, Giancarlo Sbragia, Silvano Tranquilli,
Wolfgang Preiss, Stefano Oppedisano, Dana Ghia, Carole André, Günther Stoll
Genere Giallo, produzione Italia, 1971. Durata 100 minuti circa.
Il Conte di Montecristo (Sceneggiato tv 1966)
Amore e tradimento,gelosia e amicizia venduta,un tesoro favoloso,una vendetta implacabile.
Tutti ingredienti profusi a piene mani nel più celebre dei romanzi di appendice,Il Conte di Montecristo,scritto da Alessandro Dumas
e pubblicato a puntate dallo scrittore francese a partire dal 1844.
Dumas,con il suo stile classico,crea un personaggio che vive una terribile esperienza,passando dalla libertà ad una ingiusta detenzione;libero grazie ad
un espediente e diventato ricchissimo con la scoperta di un favoloso tesoro,Edmond Dantes,il protagonista della storia si vendica crudelmente
di coloro che lo avevano tradito privandoli di onori e ricchezze accumulate durante la sua detenzione,in alcuni casi anche della vita anche se mai di propria mano.
Dumas pubblicò questo romanzo a puntate,un feuilleton allungato a dismisura sia per creare suspence,sia per guadagnare qualche soldo in più,
visto che era pagato per creare storie che attirassero lettori.
Così il romanzo appare lungo a dismisura,con molte pagine descrittive che in alcuni casi tolgono tensione al romanzo;quando nel 1966 la RAI – Radiotelevisione italiana decide di ridurre il romanzo in uno sceneggiato lungo 8 puntate,ci si attende una versione che sacrifichi personaggi e situazioni a tutto vantaggio della scorrevolezza del racconto visivo.
Ed accade un qualcosa che francamente non era nelle previsioni;lungi dall’essere semplicistico e superficiale,lo sceneggiato si rivela superiore anche al romanzo,grazie ad una serie di fattori concomitanti.
In primis la sintesi presso chè perfetta del racconto,che viene sfrondato dalle parti inutili a tutto vantaggio di una trama molto più scorrevole e intuitiva;
Il complotto tra Caderousse,Mondego e Danglars
Dantes davanti a Villefort
poi l’utilizzo di un cast formato da attori con grande esperienza teatrale,che interpretano perfettamente i vari personaggi protagonisti del romanzo e la puntuale,precisa regia di Edmo Fenoglio,che qualche anno dopo curerà le riduzioni di Il berretto a sonagli e dei Buddenbrock.
Uno sceneggiato dal grande respiro,quindi,lungo 480 minuti che riassumono la storia di Edmond Dantes,della sua discesa all’inferno e della sua resurrezione nei panni del ricchissimo e spietato Conte di Montecristo,assetato di vendetta e di giustizia.
La trama:
-Edmond Dantes,giovane marinaio è a un passo dal realizzare i suoi personali sogni.
Pierre Morrel,l’armatore del Faraone,la nave sulla quale è imbarcato Edmond,sta per nominarlo capitano e il giovane inoltre sta per impalmare la sua amata Mercedes.
Ma attorno a lui si muovono personaggi ostili,che l’ingenuo Edmond considera amici;sono Danglars,scrivano sul Faraone che aspira anche lui al posto di capitano e si ritiene penalizzato e Fernando Mondego che ama ovviamente non ricambiato la bella Mercedes.
Durante una festa per il fidanzamento tra Edmond e Mercedes,Danglars e Mondego,con la collaborazione di Caderousse,scrivono una lettera anonima alla procura del regno,accusando Dantes di essere un bonapartista.
La lettera arriva nelle mani di Gérard de Villefort,che lo fa arrestare il momento esatto in cui scopre che Edmond aveva fatto da inconsapevole postino di una missiva compromettente diretta a suo padre Nortier.
Incarcerato nella prigione del Castello di If, Edmond grida disperatamente la sua innocenza,ma ben presto è costretto ad abituarsi alla detenzione.
Nonostante l’intervento a suo favore di Morrel,per Edmond il carcere diviene ben presto la sua casa.
L’arrivo nel carcere del Castello di If
Un anno dopo
Qui conosce l’abate Faria,suo vicino di cella che ha scavato un tunnel sperando di sbucare fuori dalla cella.
Tra i due nasce una profonda amicizia e l’abate Faria diviene ben presto,grazie alla sua enorme cultura,un maestro e un padre per lo sventurato Edmond,arrivando a rivelargli di possedere una mappa che localizza il favoloso tesoro del Conte Spada.Faria ricostruisce la vicenda che ha portato Dantes in prigione e con acume ricostruisce la vicenda,spiegando all’incredulo Edmond il ruolo avuto dai suoi nemici nel complotto che lo ha portato in prigione.
I due prigionieri si dedicano alla costruzione di un tunnel che dovrebbe portarli fuori dalla cella ma un giorno Faria muore;per Dantes è la fine del sogno di poter evadere dal carcere,ma con un colpo di genio si sostituisce all’abate e viene gettato in mare dai carcerieri.
Edmond viene salvato da Jacopo,un giovane contrabbandiere genovese che navigava al largo di If e con lui resta un po di tempo,prima di raggiungere l’isola di Montecristo;qui scopre che il tesoro di Faria esiste veramente e da quel momento cessa di essere il marinaio Edmond e diventa il Conte di Montecristo.
Elabora un piano complicatissimo per vendicarsi dei suoi nemici che nel frattempo (sono passati 14 anni dal suo internamento ad If) sono diventati ricchi e potenti.
Danglars è diventato un banchiere stimato e rispettabile,Fernando Mondego si è trasformato nel conte de Morcerf,grazie ad una carriera militare folgorante e (come si scoprirà in seguito) al tradimento del Pascià di Giannina Alì-Tebelen.
Gérard de Villefort è diventato procuratore del re mentre Caderousse è l’unico a sopravvivere facendo l’albergatore di un’infima locanda.
Morrel,che tanto si era adoperato per Dantes,vive invece in grosse difficoltà economiche mentre Mercedes ha sposato Fernando.
Grazie alla sua ricchezza immensa e dopo una serie infinita di colpi di scena,Edmond-Montecristo avrà la sua vendetta,scoprendo alla fine però che…
L’impianto dello sceneggiato è quello classico del teatro;largo spazio quindi ai dialoghi,alle espressioni e alla caratterizzazione dei personaggi a tutto scapito dell’azione.
Fenoglio privilegia infatti l’ambientazione interna,raccontando così con dovizia di particolari le relazioni tra i personaggi,che sono tantissimi e legati indissolubilmente fra loro.
Il cimitero del carcere:il mare
Il procuratore del re Villefort
Cinque anni dopo…
Spazio quindi alle vicende di Villefort e della baronessa Danglars,dalla cui relazione nascerà Benedetto,il giovane criminale che il Conte trasformerà nel nobile Cavalcanti per attirare in trappola
Danglars,promettendo allo stesso di far sposare sua figlia con il rampollo del nobile italiano decaduto.
Largo spazio alla storia della famiglia Morrel,l’unica a godere della benevolenza del Conte;dopo aver salvato l’armatore dal fallimento,Montecristo veglierà su Massimiliano,figlio dell’armatore incoraggiando la sua relazione con Valentina Villefort,arrivando alla fine a salvarla da morte certa e dagli agguati mortali di Eugenia Villefort.
Ampiamente raccontata la drammatica vicenda di Fernando Mondego,di suo figlio Alberto e di Mercedes,alla quale alla fine si rivelerà e che finirà per pagare anch’essa la voglia di vendetta di Dantes.
Tanti personaggi che sono legati a filo doppio e che popolano un romanzo denso di intrighi e colpi di scena,tutti perfettamente descritti sia caratterialmente sia inquadrati nelle proprie vicende personali e che finiscono per dare un tocco ulteriore di qualità al romanzo.
Dantes-Montecristo è una divinità crudele,un uomo che si sostituisce a Dio nel somministrare la giustizia;grazie al favoloso tesoro ereditato dall’Abate Faria,si erge dal carcere d’IF come un giustiziere implacabile che travolge tutti coloro che hanno avuto a che fare con la sua storia.
E a pagare sono anche gli incolpevoli,come Massimiliano e Valentina,come Alberto di Morcerf o il figlio minore di Villefort,vittime di una furia vendicativa che si placherà solo nel finale,quando Dantes scoprirà che la vendetta non riscalda il cuore,cosa che lo porterà a perdonare Danglars e a scoprire che anche per lui può esserci un futuro,accanto alla fedele e innamorata Haydee.
La malattia dell’Abate Faria
La fuga
Nella barca dei contrabbandieri
A 50 anni di distanza,Il Conte di Montecristo si rivela ancora uno splendido esempio di come si possa ottenere uno spettacolo visivo semplicemente usando la qualità e la cura.
Come siamo lontani dalle moderne fiction prive di anima e di contenuti.
Per quanto riguarda il cast,lodi a piene mani a tutti i grandi nomi del nostro teatro impiegati,senza alcuna esclusione.
Lo sceneggiato è stato riproposto varie volte in tv ed è disponibile su You tube in una buona versione ricavata da Dvd.
Il Conte di Montecristo
regia di Edmo Fenoglio,con Andrea Giordana,Giuliana Lojodice,Ugo Pagliai,Fosco Giacchetti,Sergio Tofano,Enzo Tarascio,Lino Capolicchio,Anna Miserocchi Sceneggiato Tv Italia 1966
Andrea Giordana: Edmond Dantès / Conte di Montecristo
Giuseppe Pagliarini: Padre di Edmond
Giuliana Lojodice: Mercedes
Ruggero Miti: Albert Morcerf
Ugo Pagliai: Franz
Sergio Tofano: Faria
Alberto Terrani: Fernando Mondego Morcerf
Achille Millo: Danglars
Enzo Tarascio: Villefort
Quinto Parmeggiani: Caderousse
Fosco Giachetti: Bertuccio
Maddalena Gillia: Valentine de Villefort
Tina Lattanzi: Duchessa
Nino Fuscagni: Beauchamps
Lorenzo Terzon: Chateau-Renaud
Carlo Ninchi: Noirtier de Villefort
Luigi Pavese: Morrel
Silvia Silveri: Eugénie Danglars
Anna Miserocchi: Baronessa Danglars
Fulvia Mammi: Signora Villefort
Loris Loddi: Edouard Villefort
Mariolina Bovo: Julie Morrel
Mila Stanic: Haydée
Giorgio Favretto: Maximilien Morrel
Michele Riccardini: Penelon
Nietta Zocchi: Carconte
Simone Mattioli: Battistino
Arthur Young: Dukas
Lino Capolicchio: Benedetto e impersona Andrea Cavalcanti
Nino Besozzi: impersona il Maggiore Cavalcanti padre di Andrea
Mario Scaccia: Luigi XVIII
Francesco Sormano: Saint-Meran
Elena Da Venezia: Signora Saint-Meran
Riccardo Garrone: Luigi Vampa
Michele Malaspina: Padron Gaspero
Edoardo Torricella: Un marinaio
Luigi La Monica: Un marinaio
Franco Castellani: Un marinaio
Enzo Consoli: Il barbiere
Manlio Busoni: Il commissario
Angiolina Quinterno: Una donna
Franca Mazzoni:Signora Morrel
Giustino Durano: Signor Monçon
Gianni Agus: Ministro
Nello Riviè: Uomo in nero
Giorgio Bandiera: Altro signore
Nino Scardina: Marchesino
Dante Biagioni; Giovane segretario
Paolo Lombardi: Ufficiale
Corrado Olmi: Segretario
Gastone Pescucci: Un uomo
Consalvo Dell’Arti: Un signore
Pino Ferrara: Debray
Regia Edmo Fenoglio
Soggetto Dal romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas
Sceneggiatura Edmo Fenoglio – Fabio Storelli
Fotografia Mario Bernardo
Musiche Gino Marinuzzi jr.
Costumi Danilo Donati
Casa di produzione Rai
Il complotto
Il Castello d’If
Il tesoro
Il conte
Il pane e il sale
L’agguato
Il giudizio
Il perdono
8 puntate per 480 minuti totali,in onda sul primo canale dal 6 novembre 1966 al 23 dicembre 1966
Andrea Giordana è Edmond Dantes
Giuseppe Pagliarini è il padre di Edmond Dantes
Giuliana Lojodice è Mercedes
Achille Millo è Danglars
Enzo Tarascio è Villefort
Mario Scaccia è Luigi XVIII
Quinto Parmeggiani è Gaspare Caderousse
Sergio Tofano è L’Abate Faria
Luigi Pavese è Morrell
Ugo Pagliai è Franz Quesnel D’Epinay
Nino Besozzi è il Maggiore Cavalcanti,Lino Capolicchio è Andrea Cavalcanti e Benedetto
Giustino Durano è Monchon
Giorgio Favretto è Maximilien Morrel
Maddalena Gillia è Valentine de Villefort
Fosco Giacchetti è Bertuccio
Alberto Terrani è Fernando Mondego,Morcerf
Ruggero Miti è Alberto Morcerf
Fulvia Mammi è Eugenia Villefort
Carlo Ninchi è Nortier de Villefort
Carlo Garrone e Luigi Vampa
Nietta Zonchi è Carconta
Mariolina Bovo è Julie Morrel
Nino Fucagni è Beauchamps
Anna Miserocchi è la Baronessa Danglars
Alessandro Dumas
“Il 24 febbraio 1815 la vedetta della Madonna della Guardia dette il segnale della nave a tre-alberi il Faraone, che veniva da Smirne, Trieste e Napoli.
Com’è d’uso, un pilota costiere [sic] partì subito dal porto, passò vicino al Castello d’If e salì a bordo del naviglio fra il capo di Morgiou e l’isola di Rion.
Contemporaneamente com’è egualmente d’uso, la piattaforma del forte San Giovanni si ricoprì di curiosi; poiché è sempre un avvenimento di grande interesse a Marsiglia
l’arrivo di qualche bastimento, in particolare poi quando questo legno, come il Faraone, si sapeva costrutto, arredato e stivato nei cantieri della vecchia Phocée
e appartenente ad un armatore della città.”
-Io sono uno di questi esseri eccezionali; sì, monsieur, lo credo; fino a oggi nessun uomo si è trovato in circostanze simili alle mie. I regni dei monarchi sono circoscritti da montagne,
da fiumi, da cambiamenti di costumi o di lingua. Il mio regno, invece, è grande come l’universo perché non sono né italiano, né francese, né indiano, né americano, né spagnolo: io sono cosmopolita.
Nessun paese può dire di avermi visto nascere; Dio solo sa quale terra mi vedrà morire. Io adotto tutti gli usi, parlo tutte le lingue. Voi mi credete francese, non è vero? Perché parlo il francese
con la stessa facilità e purezza di voi. Ebbene! Alì, il mio moro, mi crede arabo; Bertuccio, il mio intendente, mi crede romano; Haydée, la mia schiava, mi crede greco. Dunque capirete che, non essendo di alcun paese,
non chiedo protezione ad alcun governo; non riconoscendo alcun uomo per mio fratello, non può arrestarmi né paralizzarmi alcuna sorta di scrupoli che arrestano i potenti o di ostacoli che paralizzano i deboli.
Io non ho che due avversari, non dirò due vincitori, perché li sottometto con la tenacia: la distanza e il tempo.-
-– Mercedes! – ripeté Montecristo. – Mercedes! Ebbene sì, avete ragione, mi è ancora dolce pronunciare questo nome… È la prima volta, dopo lunghi anni, che risuona così chiaro sulle mie labbra.
Ah, Mercedes! Il vostro nome l’ho pronunciato con i sospiri della malinconia, con i gemiti del dolore, col la rabbia della disperazione; l’ho pronunciato gelido per il freddo, rattrappito sulla paglia della mia prigione;
l’ho pronunciato divorato dal caldo; l’ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del mio carcere. Mercedes, bisogna che mi vendichi perché ho sofferto per quattordici anni, ho pianto, ho maledetto. Ve lo ripeto Mercedes,
bisogna che mi vendichi! E il conte di Montecristo, temendo di cedere alle lacrime di colei che aveva amato tanto, chiamava in aiuto del suo odio il passato.
Il Castello di If
L’isola di Montecristo
L’approdo di Dantes nell’isola di Montecristo
Una edizione della Editrice Lucchi
Una cena da The count of Montecristo 1908
Il conte di Montecristo 1908
The count of Montecristo 1913
The count of Montecristo 1929
The count of Montecristo 1934
Il conte di Montecristo 1943
Il ritorno di Montecristo 1946
Le Compte del Montecristo 1961
Montecristo 70 1968
Il Conte di Montecristo serie tv,1970
Il Conte di Montecristo 1998
Montecristo 2002
Sofia Loren la carriera di una diva
Aida
Attila flagello di Dio
Bianco rosso e…
Boccaccio 70
Carosello napoletano
Cassandra Crossing
Desiderio sotto gli olmi
El Cid
Fatto di sangue tra due uomini
I girasoli
Il coltello nella piaga
Il ragazzo sul delfino
La baia di Napoli
La bella mugnaia
La contessa di Hong Kong
La donna del fiume
La mia casa è piena di specchi
La miliardaria
La pupa del gangster
L’accusa è:violenza carnale e omicidio
L’uomo della Mancha
Miseria e nobiltà
Olimpia
Orgoglio e passione
Qualcosa di biondo
Questi fantasmi
Sabato,domenica e lunedi
Arabesque
Due notti con Cleopatra
Era lui,si,si
I sequestrati di Altona
Il diavolo in calzoncini rosa
Madame Saint Gens
Matrimonio all’italiana
Peccato che sia una canaglia
Un giorno in pretura
Timbuctu
Una giornata particolare
Sofia Loren con Toto
Con Vittorio De Sica
Con Jane Mansfield
Con Anthony Man
Con William Holden
Con Alessandro Blasetti
Con Anthony Quinn
Con C.Heston
Con George Peppard
Con Vittorio Gassman
Con Giorgio Armani
Con Clark Gable e Vittorio De Sica
Sofia Loren e Marlon Brando
Con Gregory Peck
Con Omar Sharif
Con Peter O’Toole
Con Charlie Chaplin
Con Totò
Con Marcello Mastroianni
Con Yul Brinner e Cary Grant
Con Cary Grant
Con Alan Ladd
Con Frank Sinatra
Con Gregory Peck
Con Grace Kelly
Con Yvonne De Carlo e Gina Lollobrigida
Con Anthony Quinn
Con Robert Hossein
Con Maximilian Schell
Con Marcello Mastroianni
Con Adriano Celentano
Con Roger Moore
Con John Wayne
Con Frank Sinatra
Con Anthony Perkins
Con Richard Burton
Con Michael Jackson
Sofia Loren e suo marito Carlo Ponti
Con Anthony Quinn
L’Oscar per la Ciociara,1963
Venezia nel cinema
Sono probabilmente più di 500 (si parla di circa 700) i film girati a Venezia,location suggestiva privilegiata da grandi registi e utilizzata
per pellicole dei più svariati generi,che vanno dal cinema storico al dramma alla commedia leggera passando anche per
gli immancabili filmdedicati a James Bond,l’agente 007 creato da Fleming,che in 3 occasioni ha fatto tappa nella città lagunare.
Il fascino decadente e malinconico,romantico e storico di Venezia attira da sempre produzioni anche importanti,che utilizzano
l’intrico di calli e ponti per aggiungere un fascino sottile alle storie raccontate.
Il primo film in assoluto che risulta girato nella città veneta risale al 1909;si tratta di Marin Faliero, doge di Venezia di Giuseppe De Liguoro (1909)
mentre il picco di produzioni viene toccato nel decennio settanta con opere importanti come Anonimo veneziano di Enrico Maria Salerno (1970),
Il giardino dei Finzi-Contini di Vittorio De Sica (1970),A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg (1973),Anima persa di Dino Risi (1977),Dimenticare Venezia di Franco Brusati (1979),Morte a Venezia di Luchino Visconti (1971)
Precedentemente altre pellicole di grosso spessore avevano fatto tappa a Venezia come Senso di Luchino Visconti (1954); una produzione quindi di ottimo livello,impreziosita da un set fra i più affascinanti del mondo.
I canali,il Ponte di Rialto,Piazza san Marco o il Lido sono stati teatro di intrighi e amori,avventure in costume o di cappa e spada,sottto lo sguardo
di una città che ha sempre mostrato al mondo i suoi tesori arricchendo produzioni con il suo fascino delicato e malinconico.
In questo breve articolo ho scelto anche una documentazione fotografica rappresentativa di attori e registi che hanno fatto tappa a Venezia
sia per girarvi film sia per semplici vacanze o visite o anche per partecipare alla Mostra internazionale del cinema.
Le foto e i fotogrammi scelti mostrano squarci suggestivi di Venezia;un’occasione per riscoprire il fascino di una città senza tempo e il suo legame con il cinema.
007 Dalla Russia con amore
A Venezia…un dicembre rosso shocking
Anima persa
Anonimo veneziano
Casanova
007 Casino Royale
Canal Grande
Chi l’ha vista morire
Colpo di fulmine
Cortesie per gli ospiti
Culastrisce nobile veneziano
Eva
Giallo a Venezia
Iago
Identificazione di una donna
Il boia di Venezia
Inferno
Il bravo di Venezia
Il fornaretto di Venezia
Il mercante di Venezia
Il ponte dei Sospiri (1940)
Il ponte dei Sospiri (1964)
Indiana Jones e l’ultima crociata
Infanzia,vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova,veneziano
Innamorarsi a Venezia
La cosa buffa
La prima notte
La supertestimone
La venexiana
La vittima designata
Moonraker operazione spazio
Morte a Venezia
Nero veneziano
Nosferatu a Venezia
Nudo di donna
Ancora da Nudo di donna
Ombre sul Canal Grande
Otello il moro di Venezia
Padrona del suo destino
Paganini horror
Pane e tulipani
Ritratto di borghesia in nero
Senso
Sessomatto
Solamente nero
Telefoni bianchi
Tempo d’estate
Tutta colpa del fattorino
Tutti dicono I love you
Venezia la luna e tu
Yuppi du
La chiave
La ragazza di nome Giulio
Sissi il destino di un’imperatrice
Ancora una volta a Venezia
28 minuti per 3 milioni di dollari
Alberto Sordi
Anna Magnani
Audrey Hepburn
Ava Gardner
Brigitte Bardot
Carla Gravina,Van Heflin,Silvan Mangano e Jeanne Moreau
Catherine Deneuve
Claudia Cardinale
Elizabeth Taylor
Esther Williams
Gina Lollobrigida
Giovanna Ralli
Grace Kelly
Henry Fonda
Ingrid Bergman
Isabella Rossellini
Jean Cocteau e Orson Welles
Jean Gabin
Jeanne Moreau
Katharine Hapburn
Kirk Douglas e Methab
Vivien Leight e Laurence Olivier
Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni
Michelangelo Antonioni e Monica Vitti
Paul Newman
Peter Ustinov
Renè Clair
Rita Hayworth
Rock Hudson
Sean Connery
Shirley Mc Laine
Ancora Shirley Mc Laine
Sofia Loren
Toshiro Mifune
Woody Allen