Ondata di calore
Caldo soffocante,sabbia spazzata via e riportata perennemente in ciclo che imperversa su una città costruita nel deserto del Marocco.
E una donna che sembra quasi soffocare in casa,irrequieta.
Lei è Joyce Grasse.
E’ sposata ad un ingegnere che è una presenza invisibile, che sembra comunicare con lei solo attraverso nastri registrati.
Joyce si muove prigioniera nell’appartamento.
Si fa una doccia,vaga per la stanza chiusa nei suoi pensieri.
Scopre casualmente una bambola gonfiabile,prova evidente della perversione di suo marito,si sente spiata da uomini sulla strada,si agita.
Ma resta chiusa nell’appartamento.
Fuori l’onnipotente sabbia imperversa e lei diventa sempre più ansiosa,sfoga il suo malessere sulla donna di servizio,poi tenta di sedurre senza
successo Ali,un amico di suo marito.
Ad eccitarle i sensi è stata la visione dei suoi vicini nudi,ma l’uomo la respinge.
Joyce tenta il suicidio,ma è salvata dal dottor Volterra.
L’uomo la porta in clinica,ma Joyce sembra preda di oscuri fantasmi,di ombre che nella mente la sconvolgono fino al punto
di fuggire dalla clinica.
Il ritorno a casa le fa scoprire una realtà inquietante…
Ondata di calore,diretto nel 1970 da Nelo Risi,figlio del grande Dino è un film sperimentale e gelido,retto per intero da una straordinaria Jean Seberg,attrice di talento scomparsa purtroppo a soli 40 anni in seguito ad un misterioso e mai spiegato suicidio.
Appiccicaticcio,lunare,claustrofobico:Ondata di calore è una specie di diario giornaliero di una donna frustrata e sola,preda di angosce e fantasmi
che nel film sono spiegati quasi marginalmente,a tutto vantaggio di una descrizione ambientale che sovrasta la figura stessa di Joyce,una specie di viaggio onirico nei meandri della psiche di una donna evidentemente disturbata,sposata con un uomo assente ma che scopriamo essere un vizioso.
Joyce è anche circondata dal nulla.
La città spettrale nella quale vive è spazzata da tempeste di sabbia,i suoi vicini sono anonimi e inquietanti,sembrano spiarla di continuo.
Ma è così?
Oppure tutto quello che avviene è solo è il delirio di una mente allucinata?
Lo scopriamo alla fine,quando dopo la fuga Joyce torna nel suo appartamento.
A quel punto tutto appare quanto meno più chiaro,anche se il finale non dissipa i dubbi che Risi semina a piene mani nel film.
Un incubo.
O una realtà nella quale il fantastico,i ricordi,le ansie e le paure si mescolano inestricabilmente al presente.
Tutto è confuso,senza margini,non afferrabile.
E Joyce affonda così in una follia quasi vigile,dalla quale prova a fuggire ma che la riporta nel modo più crudele ad una realtà dalla quale
si è estraneata.Inutilmente.
Ondata di calore è un film dai ritmi ipnotici,lentissimi e avvolgenti.
Nei primi venti minuti in pratica a parte la tv,non si ode voce umana.
Si osserva solo Joyce aggirarsi in quella che è una prigione,e non solo ambientale.
E’ una prigione mentale.
Un film quasi fatto a pezzi dalla critica.
Scrive Tullio Kezich nel suo Millefilm:
«Dopo il “Diario di una schizofrenica” non è questo il film che ci attendevamo dal talento di Nelo Risi. Certo un’opera come “Ondata di calore” può impressionare favorevolmente per il rigore quasi geometrico della sua costruzione. Da un romanzo di Dana Moseley, ambientato nella provincia americana, Risi ha ricavato il ritratto di una donna sconvolta da una profonda crisi.
E per rendere la situazione ancora più eloquente, il regista l’ha trapiantata nella cornice della città di Agadir (Marocco), quasi completamente ricostruita dopo il terremoto del 1961: a monte del personaggio, come della città in cui vive, c’è insomma un trauma che ha determinato la nevrosi. Per Agadir è stato il terremoto, per la protagonista qualcosa che scopriamo un po’ per volta fino a conquistarci
un finale addirittura giallo. Dietro “Ondata di calore” c’è un certo cinema italiano degli anni cinquanta, legato soprattutto all’esperienza di Antonioni, tanto suggestivo quanto aperto (e talvolta incerto) nelle sue definizioni culturali. Dopo aver assimilato così felicemente la cultura psicanalitica nel suo film più riuscito., Risi qui regredisce a uno studio di comportamento molto meno interessante e utile; e non sempre sfugge al primo rischio di chi rappresenta un personaggio annoiato., che è quello di annoiare. Ne risulta un gioco impeccabile, ma anche fine a se stesso.»
Oppure dal solito ineffabile Morandini,con il quale modestamente sono in disaccordo una volta si e l’altra pure:
“«Ritratto di donna americana in crisi esistenziale e coniugale con finale giallo sullo sfondo della città marocchina di Agadir, ricostruita dopo il terremoto del 1961. Tratto da un romanzo di Dana Moseley, è un passo indietro (uno solo?) rispetto a Diario di una schizofrenica di cui conserva soltanto il rigore geometrico della scrittura. Qui Risi fa dell’antonionismo di riporto. J. Seberg, però, ci crede. E convince.»”
Se è vero che i riferimenti di Risi sono al maestro Antonioni,è anche vero che lo stesso segue una sua via autonoma,coraggiosamente.
Mostrare le nevrosi di una donna,affidando alla potenza dell’immagine e alla cornice claustrofobica la lotta che la stessa affronta tra un io cosciente
e un io che la donna volutamente trascura,per paura o per semplice ignoranza,richiede una ars narrativa di prim’ordine.
E Risi utilizza una fotografia fredda,un’ambientazione angosciante,una Jean Seberg semplicemente perfetta per rappresentare una storia dai contorni indefiniti,un viaggio analitico e allo stesso tempo destrutturato di una mente imprigionata in un corpo a sua volta imprigionato in una stanza,a sua volta imprigionata nella gabbia di un matrimonio distruttivo,ancora una volta imprigionata in una città polverosa e angosciante,in cui l’unica vera presenza viva e vitale sembra essere la sabbia.
Il tutto con un contorno di sogni (o incubi) ad occhi aperti.
Straordinaria Jean Seberg.
L’inquietudine del suo personaggio sembra spandersi per la stanza,grazie al suo volto mobile ed espressivo.
Marginale il ruolo di Luigi Pistilli,ma svolto con la consueta eleganza.
Un film rimasto sepolto per quasi mezzo secolo e che oggi può essere rivisto sul Youtube all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=pDT9_cTdtME in una versione ricavata da un miracoloso passaggio televisivo su Rai 3 HD.
Ondata di calore
Un film di Nelo Risi. Con Luigi Pistilli, Jean Seberg, Paolo Modugno, Stefano Oppedisano, Franco Acampora Drammatico, durata 91 min. – Italia 1970.
Jean Seberg : Joyce Grasse
Luigi Pistilli : Dottor Volterra
Lilia Nguyen : Cameriera
Gianni Belfiore : Ali
Paolo Modugno : Cherif
Franco Acampora : Bianchi
Stefano Oppedisano : Ispettore
Regia Nelo Risi
Soggetto Dana Moseley
Sceneggiatura Nelo Risi, Anna Gobbi e Roger Mauge
Fotografia Giulio Albonico
Montaggio Gianmaria Messeri
Musiche Peppino De Luca e Carlo Pes
Scenografia Giuseppe Bassan e Mario Ambrosino
L’opinione di Zombi dal sito http://www.filmtv.it
Marocco. una donna è letteralmente prigioniera del suo appartamento a causa di una tempesta di sabbia. nella casa sembrano esserci anche dei fantasmi con la quale lei sembra dialogare nella sua mente
o nei suoi ricordi. grosse fotografie ritraggono un uomo con gli occhiali(il marito) e un ragazzo più giovane del posto che si chiama alì. la donna sembra in balia di se stessa, abbandonata dal marito
andato a caccia con un amico. non succede nulla anche quando finalmente la tempesta finisce e lei può uscire di casa vagando in auto. ogni tanto accende un magnetofono per sentire le registrazioni del marito,
ingegnere impegnato nella ricostruzione della città di agadir recentemente rasa al suolo da un terremoto disastroso, e per registrare il suo messaggio da spedirgli. il film in pieno mood settantesco,
poggia tutto sulle spalle della bella e brava jean seberg che sopporta un tour de force davanti alla telecamera. le atmosfere di caldo torrido e di alcuni furtivi nudi, forse controfigurati dal momento
che non la si vede mai in faccia, avvicinano questo film a certo autorialismo pruriginoso tipico di quegli anni. il tormento della donna sola in quella casa con l’aria condizionata rotta, insofferente alla
donna delle pulizie e a chiunque le si avvicini, in particolare ad un giovanotto che pare seguirla insistentemente come mette piede fuori di casa, è piuttosto riuscito e riesce a mettere sinceramente a disagio.
il senso di prigionia prima e di abbandono poi quando vaga per le vie di quella città sconosciuta senza sapere dove vuole andare, e lo stesso spaesamento quando si reca al club a nuotare, sono segnali sgradevoli
di una mente che sta cedendo. lontana dai posti che ama, da un marito che non c’è se non per il lavoro e per qualsiasi cosa la tenga lontana da lei, joyce crolla fino al colpo di scena finale che a quel punto può o non può interessare.
insieme alla seberg molto coinvolgente e coinvolta nel ruolo, il bravo luigi pistilli in un piccolo ruolo.
L’opinione del sito http://www.nuovocinemalocatelli.com
Chi l’ha visto? Chi se lo ricorda? Raro. Dimenticato. Rimosso. Eppure imprescindibile. Uscito nel 1970 e finito subito nel cono d’ombra, come quasi tutti i film (non molti peraltro) del suo regista Nelo Risi, fratello minore di Dino.
Uno per cui il cinema di fiction arrivò abbastanza tardi, come ulteriore campo di interesse, come espansione di una vita e una carriera fino ad allora perlopiù focalizzate da una parte sulla poesia (Nelo Risi è considerato dalle antologie
un poeta post-ermetico, qualunque cosa questo voglia dire) e sulla documentaristica in film. Mai avuti la fortuna travolgente del fratello e il suo successo di massa. Film, i suoi, che si collocano su tutt’altro versante rispetto alla commedia,
fortemente autoriali come li si intendeva in quegli anni, austeri, rigorosi, influenzati dalla psicanalisi, dagli avanguardismi della Nouvelle Vague e del Nouveau Roman, dagli estremismi e sperimentalismi stilistici di Antonioni.(…)
L’opinione di Fauno dal sito http://www.davinotti.com
Di ottima fattura. Non ci si annoia anche se il film è incentrato sulla grande solitudine della protagonista, causa l’inesistente rapporto col marito, che la porta ad avere incubi, mentre vive in un paese per lei di fantasmi
(Agadir, Marocco, con tempeste di sabbia annesse, spioni, bambini che colonizzano la sua auto di serie…). Buona la conclusione, anche se è discretamente a libera interpretazione dello spettatore.
Le copertine di Cine Revue terza parte
Dagmar Lassander
Sharon Tate
Minnie Minoprio
Brigitte Bardot
Cinzia De Carolis
Britt Ekland
Simonetta Stefanelli
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Pia Giancaro
Clio Goldsmith
Marlene Jobert
Margaret Rose Keil
Magda Konopka
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Maria Grazia Buccella
Dominique Boschero
Lova Moor
Bo Derek
Anita Ekberg
Nastassja Kinskj
Scilla Gabel
Paola Quattrini
Lorenza Guerrieri
Krista Nell
Karin Schubert
Ingrid Schoeller
Eleonora Vallone
Ajita Wilson
Joan Collins
L’Antico Egitto nel cinema
Il fascino immortale dell’antico Egitto,la prima grande civiltà umana ha sempre esercitato un fascino avvolgente sul cinema,che ha saccheggiato
la sua storia per ambientarvi storie d’avventura o d’amore,drammatiche e belliche.
Difficile dire quanti siano i film con ambientazione specifica nella storia antica dell’Egitto,anche perchè alcuni film hanno un’ispirazione solo
marginale,come La mummia di Karl Freund (1939) fino al recente Exodus Dei e re.
Quelli che ho selezionato sono quelli più famosi in mezzo alla produzione dedicata all’Egitto;tra essi ne figurano molti dedicati ad uno dei personaggi più famosi della storia egiziana antica,ovvero Cleopatra VII Thea Philopatore,alla quale sono stati dedicati almeno una trentina di film, senza includere quelli che la vedono protagonista delle storie d’amore con Marc’Antonio o con Giulio Cesare.
Una produzione di qualità poco più che discreta,alla luce del valore intrinseco dei film stessi;tra i film dedicati alla storia dell’antico Egitto
segnalerei principalmente I dieci comandamenti di De Mille e Cleopatra di Joseph L. Mankiewicz.La storia di questo ultimo film è anche quella
del quasi fallimento della 20th Century Fox,costato 44 milioni di dollari dell’epoca,ovvero quasi 300 di oggi,uno dei fallimenti più costosi della storia del cinema.
Cleopatra (1912)
Cleopatra (1917)
I Dieci comandamenti (1923)
Cleopatra (1934)
Cesare e Cleopatra (1945)
Gli amori di Cleopatra (1953)
Due notti con Cleopatra (1953)
Sinuhe l’egiziano (1954)
La regina delle piramidi (1955)
I Dieci comandamenti (1956)
Le legioni di Cleopatra (1959)
Nefertiti regina del Nilo (1961)
Cleopatra (1963)
Il leone di Tebe (1964)
Il Faraone (1966)
All’ombra delle piramidi (1972)
Sfinge (1981)
La mummia (1999)
Il re scorpione (2002)
Cleopatra (2007)
Helen Gardner
Theda Bara in Cleopatra (1917)
Claudette Colbert in Cleopatra (1937)
Vivien Leight in Cesare e Cleopatra (1934)
Rhonda Fleming in Gli amori di Cleopatra (1953)
Sofia Loren in Due notti con Cleopatra
Victor Mature
Joan Collins in La regina delle piramidi
Anne Baxter in I Dieci comandamenti
Charlton Heston in I Dieci comandamenti
Yul Brinner in I Dieci comandamenti
Jeanne Crain
Mark Forest
Hildegarde Neil
Elizabeth Taylor
Richard Burton
The Rock
Rachel Weisz
Lesley Ann Down
Charles Gaskill
J.Gordon Edwards
Cecil De Mille
Gabriel Pascal
William Castle
Mario Mattoli
Michael Curtiz
Howard Hawks
Vittorio Cottafavi
Giorgio Ferroni
Jerzy Kawalerowicz
Joseph L.Mankiewicz
Chuck Russell
Franklin J.Schaffner
Marilyn Monroe portrait
Questo articolo è un omaggio ad una diva,attrice,ma prima di tutto donna diventata un mito.
E’ anche di gran lunga il post con il più grande numero di immagini,ben 160, scelte attraverso la sterminata serie di foto
scattate a Marilyn.
Una scelta particolare,con foto poco conosciute,tenere,sexy;foto che testimoniano la sua straordinaria bellezza.
Ne approfitto per farvi gli auguri di un sereno Natale;e oltre a farli a voi,voglio farli ad una carissima amica diventata per me
un punto fermo e una presenza costante,l’unica vera consolazione di un anno personalmente orribile.
Ylva è la persona migliore in cui potessi imbattermi.Una vera amica,un rifugio sicuro,una persona pulita.
Ed è a lei che va il mio personalissimo grazie,vanno i miei auguri e la dedica di questo articolo.
Sereno Natale a tutti
Ero un bimbo,e appresi dalla tv,in una calda giornata di agosto,che quella signora biondissima e bellissima,dallo sguardo dolce,se n’era andata.
L’idea della morte da bambino è un concetto astruso.
Così ci vollero anni per capire appieno il significato della sua scomparsa.
Negli anni settanta acquistai cinque poster con la sua immagine,che andarono ad aggiungersi al poster del Che,a quello del viet con la scritta Why? e al poster di Bakunin.
Così,ogni volta che entravo nella mia cameretta,il suo volto mi guardava da tutte le angolazioni.
Un volto in cui molti leggevano una sfida erotica,o anche la banalità di un cervello poco fertile.
Io leggevo dietro lo sguardo,e ci vedevo un’ansia di vivere mescolata al sottile e strisciante mal d’essere.
La su immagine di donna nel corso degli anni è stata associata a quella di una persona sfortunata,a cui tutti hanno tolto qualcosa.
I suoi mariti,i suoi innumerevoli amanti.
Eppure mi è sempre sembrato che lei non appartenesse a nessuno:come se avesse ceduto temporaneamente il suo corpo,la sua bellezza,ma avesse conservato religiosamente la sua anima.
Grande attrice,capace di sorridere come un’oca,lei che oca non era.
Un’immagine di sano erotismo,che sembrava seguire sorniona gli sguardi degli uomini fissi su di lei.
Forse è vero che la sua fama è cresciuta a dismisura per il fatto di essere morta giovane.Ma è indubbio che le sue doti di simpatia e di umanità travalicavano la sua immagine pubblica.
Le donne non vedevano in lei una rivale pericolosa.
Vedevano oltre quel suo sguardo sognante e sbarazzino.
E le concedevano la loro simpatia.
Quarant’anni dopo,il suo mito,nato molto prima della sua tragica morte,continua ad essere ben presente,come in nessun altro caso di star del cinema.
E’ vero,a lei il tempo ha risparmiato le crudeli rughe,la vecchiaia.
Ma nella sua immagine di donna sorridente,in quel suo essere nonostante tutto altera e semplice,nel suo sguardo che supera le barriere del tempo c’è qualcosa che non potrà non colpire anche uno spettatore del futuro.
Un pò come Monna Lisa,guarda verso lo spettatore,immobile e serena.
La confessione della signora Doyle
Niagara
Dangerous years
Scudda hoo scudda hay
I verdi pascoli del Wyoming
Somethings got to give
Orchidea bionda
Come sposare un milionario
Gli uomini preferiscono le bionde
La figlia dello sceriffo
Una notte sui tetti
Giungla d’asfalto
La tua bocca brucia
Eva contro Eva
L’affascinante bugiardo
Facciamo l’amore
Home town story
Le memorie di un dongiovanni
A qualcuno piace caldo
Il principe e la ballerina
Fermata d’autobus
Quando la moglie è in vacanza
Gli spostati
Follie dell’anno
Il poliziotto e il salmo
Matrimoni a sorpresa
Con Adele Jergens
Con suo marito Arthur Miller
Marilyn e Betty Grable
Marilyn e Billy Wilder
Marilyn con la Bacall e Bogart
con Marlon Brando
Marilyn e Cary Grant
Con Clark Gable
Marilyn e Montgomery Clift
Con David Wayne
con George Sanders
con Groucho Marx
Con Henry Hathaway
Con Bob e John Kennedy
Con il marito Joe Di Maggio
Con Joseph Mankiewicz
Con Gina Lollobrigida
Marilyn e Maria Callas
Con Robert Mitchum
Con Yves Montand
Con L.Olivier,Janet Leight e Arthur Miller
Con Ronald Reagan
Con Richard Widmark
Con Sammy Davis Jr.
Con Frank Sinatra
Marilyn e Tony Curtis
Vista da Andy Wahrol
Il primo matrimonio con Jim Dougherty
Da Norma Jean a Marilyn Monroe
Il celebre quadro di Wahrol
L’atto della sua nascita
Marcello Mastroianni Foto biografia
L’assassino
La città delle donne
Divorzio all’italiana
Questi fantasmi
Il passo sospeso della cicogna
Allonsanfan
Domenica d’agosto
Aldilà delle nuvole
La legge
L’ingorgo
Tempo d’amore
Un mondo nuovo
La notte
Fantasma d’amore
La bella mugnaia
La dolce vita
Casa Ricordi
I soliti ignoti
Il bell’Antonio
Maccheroni
Divorzio all’italiana
La pelle
Fatto di sangue tra due uomini
Una giornata particolare
Rappresaglia
La cagna
Leone l’ultimo
Oci ciornie
Stanno tutti bene
Verso sera
Sostiene Pereira
Le due vite di Mattia Pascal
La grande abbuffata
Giallo napoletano
Mastroianni con Sandra Milo
Con Federico Fellini e Giulietta Masina
Con Anita Ekberg
Mastroianni e Jeanne Moreau
Con Sofia Loren
Mastroianni e Virna Lisi
Con Shirley Mac Laine
Con Laura Antonelli
Con Catherine Deneuve
Con Vittorio De Sica
Con Anouk Aimeè
Con Claudia Cardinale
Con Ljuba Rizzoli
Con Monica Vitti
Con Faye Dunaway
Con Salvatori e Gassman
Con Maria Schell
Con Claudia Cardinale
Con Mariangela Melato
Con Massimo Troisi
Con Gina Lollobrigida
Marcello Mastroianni e Carroll Baker
Con Brigitte Bardot
Con Franco Interlenghi
Con Pamela Tiffin
Con Moira Orfei
Con Ursula Andress
A Teatro 10 con Gassman e Corrado
Con Mario Riva al Musichiere
Con Letterman
Con Mina a Studio 1
Con il Quartetto Cetra
Varietà
Nino Manfredi Foto biografia
Monastero di Santa Chiara
Guardia,guardia scelta,brigadiere e maresciallo
Totò Peppino e la malafemmina
Susanna tutta panna
Guardia ladro e cameriera
Carmela è una bambola
Audace colpo dei soliti ignoti
Le pillole di Ercole
Il giudizio universale
Gli anni ruggenti
La parmigiana
La ballata del boia
Le bambole
I complessi
Io la conoscevo bene
Adulterio all’italiana
Operazione San Gennaro
Italian Secret Service
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare…
Vedo nudo
Nell’anno del signore
Contestazione generale
Per grazia ricevuta
Roma bene
Pane e cioccolata
Attenti al buffone
Brutti sporchi e cattivi
Signore e signori buonanotte
In nome del Papa re
Cafè express
Nudo di donna
Spaghetti house
Grandi magazzini
Secondo Ponzio Pilato
Nino Manfredi e Maria Allasio
Con Nanni Loy
Con Sordi e la Vitti
Nino Manfredi e Claudia Cardinale
Con Vittorio De Sica e Mariangela Melato
Nella foto:Ettore Scola,Sofia Loren,Carlo Ponti e Nino Manfredi
Con Franco Brusati
Con Gina Lollobrigida e Monica Vitti
Con Luigi Magni
Con Michele Mercier
Paolo Panelli,Delia Scala e Nino Manfredi
Con Ugo Tognazzi
Con Virna Lisi
Con Vittorio Gassman
Con Catherine Spaak
Nino e Erminia Manfredi
Con Fulvia Franco
Con Lea Massari
Con Senta Berger
Con Stefania Sandrelli
Totò e Nino Manfredi
Con Vicky Ludovisi e Vittorio Gassman
Le avventure di Pinocchio
Linda e il brigadiere
Meglio tardi che mai
Un commissario a Roma
Una storia qualunque
Chiaroscuro
La notte di Pasquino
Un difetto di famiglia
Un posto tranquillo
La celebre pubblicità Lavazza
da Canzonissima
La piazzetta
Con Mina a Canzonissima
Nel Rugantino
Con Corrado a Canzonissima
Uno sketch a Carosello nel 1958
Lo sketch per la Locatelli
Con Don Lurio a Così per caso