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Elles


Sposata, madre di due figli, Anne è una giornalista alle prese con un reportage delicato.
Le è stato affidato l’incarico di indagare su un fenomeno diffuso ormai a macchia d’olio, la prostituzione studentesca.
Anne avvicina due studentesse, Alicia e Charlotte: la prima è una ragazza polacca venuta in Francia per studiare, la seconda costretta a fare
due lavori part time per mantenersi agli studi.
Attraverso diversi colloqui la giornalista apprende particolari sulla vita delle due, scoprendo con sorpresa che non solo le giovani non si pentono di quello che fanno e che non si pongono alcun problema morale, ma che trovano la prostituzione come il sistema più veloce per ottenere ciò che ambiscono.
Nello specifico, Alicia può finalmente permettersi abiti firmati, un appartamento lussuoso e una vita più comoda mentre Charlotte, che ha anche un ragazzo ha trovato una scorciatoia per non ammazzarsi di lavoro, semplicemente concedendo il proprio corpo per uno spazio limitato di tempo.
Ma le due ragazze hanno una cosa in comune.


Entrambe frequentano,con grande sorpresa di Anne, uomini sposati e comunque di una certa età, con rarissime puntate di under 30. Oltre al sesso,gli occasionali clienti delle ragazze spesso chiedono solo di poter parlare, quasi nelle loro famiglie non possano trovare ascolto e conforto dalle partner.
Dopo i colloqui Anne si trova a riflettere sulla propria vita di borghese annoiata fatta da un menage matrimoniale insoddisfacente, con un marito e un figlio che in comune hanno solo l’abitudine di guardare film porno e in particolare il figlio di oziare passando il tempo fra erba e videogiochi.
Elles, film del 2012 diretto da Małgoska Szumowska è una pellicola tutta al femminile visto che oltre alla regista sono donne la produttrice Marianne Slot mentre la sceneggiatura è di Tine Byrckel. Sono ovviamente anche donne le tre protagoniste del film, le attrici Juliette Binoche e le due giovani che interpretano le prostitute,o forse sarebbe meglio usare un termine che oggi va per la maggiore,escort,ovvero Anaïs Demoustier e Joanna Kulig.
Un film con tante zone d’ombra e poche luci, girato in uno stile simil documentaristico,con più di un occhio strizzato ad un femminismo che mai come in questo caso appare di facciata; gli uomini del film appaiono o come repressi e insoddisfatti (e questo ci può anche stare) alla ricerca disperata di sesso comodo con giovani o come, nel caso dei congiunti di Anne, nullità senza scopo dediti anche loro ad un sesso forse più meschino,quello voyeuristico del film porno.


Viceversa, le due ragazze sembrano quasi nobilitate dalla loro professione.
Secondo la tesi del film, almeno quella che si desume dai dialoghi, vendere il proprio corpo è una scelta personale legittimata dal desiderio di evitare la fatica del lavoro,che permette alle due protagoniste del film di vivere anche molto meglio che con i proventi di un semplice e frustrante lavoro.
Passi per la tesi, ognuno con il proprio corpo, se non costretto, ci fa quel che gli pare.
Ma che a indagare sia la solita donna borghese insoddisfatta,che alla fine parteggia non tanto velatamente,anzi con evidente simpatia per la “causa” delle due ragazze, è francamente discutibile.


Ancora più discutibile è la trasgressione di Anna, più suggerita che esplicitata,che si traduce in una veloce relazione saffica con Alicia.
Il film frana proprio per la sua pretenziosità: la malcelata voglia di mettere a confronto la trasgressione sessuale con le escort e l’istituzione matrimonio si mostra di grana grossa, grossissima.
Manca del tutto una vera indagine psicologica,che parli delle autentiche sensazioni delle ragazze, viste solo nell’ottica del facile guadagno.
Il sesso diventa un mezzo senza lasciare nessuno strascico? Manca del tutto un’analisi comportamentale dei clienti, delle loro motivazioni,delle loro scelte. Perchè tradiscono le partner, cosa li spinge davvero al sesso a pagamento? Trasgressione o solitudine matrimoniale? Noia,insoddisfazione o una miscela più complessa?
E’ una visione troppo semplicistica, e quando viene da due donne,sceneggiatrice e regista, appare sospetta. Troppo.


In quanto al film, un po troppe scene di sesso che mancano di una reale utilità e che sembrano casualmente inserite per rendere scabroso il tema.
Che di per se lo sarebbe anche,ma che finisce per amalgamarsi e confondersi come i volti dei clienti; un sesso meccanico, a tratti ai limiti della depravazione,che le due ragazze fanno con una naturalezza da consumate professioniste,rendendo ancor più squallido il contesto.
Il finale è da brividi: Anne ha ricavato dai colloqui anche una certa eccitazione che tenta di trasferire nella vita di coppia,con esiti disastrosi,a tratti anche ridicoli. Particolarmente disturbante è la scena in cui Anne,sul pavimento del bagno,si concede un atto di auto erotismo che sembra placare i suoi sensi, eccitati dai racconti e sopratutto mortificato dall’indifferenza del marito. La scena è solo suggerita, non esplicitata ma basta a rndere ancor più squallido il contesto.


Spiace vedere una pellicola così scadente non tanto per il tema, che poteva essere trattato con molta più competenza quanto per la presenza di una Juliette Binoche alle prese con un personaggio ambiguo,non definito. Al quale l’attrice francese presta il suo volto e la sua abilità,le sue capacità interpretative che alla fine sono davvero l’unico motivo per vedere il film.
Poco più che sufficienti le prove di Anaïs Demoustier e Joanna Kulig,non pervenuti gli attori.
Un film del quale sconsiglio la visione.

Elles
un film di Malgorzata Szumowska, con Juliette Binoche, Anaïs Demoustier, Joanna Kulig, Louis-Do de Lencquesaing, Krystyna Janda. Titolo originale: Sponsoring. Genere Drammatico, – Francia, Polonia, Germania, 2011, durata 96 minuti,distribuito da Officine Ubu.

Juliette Binoche : Anne
Anaïs Demoustier : Charlotte
Joanna Kulig : Alicia
Krystyna Janda : la madre Alicia
Louis-Do de Lencquesaing : Patrick
Andrzej Chyra :il cliente sadico
Ali Marhyar : Saïd
Jean-Marie Binoche :il padre di Anne
François Civil: Florent
Pablo Beugnet : Stéphane
Valérie Dréville: la madre di Charlotte
Jean-Louis Coulloch :il padre di Charlotte
Arthur Moncia : Thomas
Scali Delpeyrat : Charles
Laurence Ragon : Colette

Regia di Małgoska Szumowska
Prodotto da Marianne Slot
Sceneggiato da Tine Byrckel e Małgoska Szumowska
Musiche di Paweł Mykietyn
Fotografia di Michał Englert
Montaggio di Françoise Tourmen

marzo 4, 2020 - Posted by | Drammatico | ,

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