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Primo amore


Vittorio è un orafo,con un ideale femminile ben preciso,una donna magra,magrissima,esattamente quella che ai suoi occhi e alla sua mente è l’ideale di perfezione.
Del resto è stato proprio suo padre a insegnargli che negli oggetti che lui lavora va eliminato tutto ciò che non serve,il superfluo,alla ricerca della bellezza assoluta.
In questo modo Vittorio ha sviluppato una vera patologia psicologica,una devianza che lo spinge alla ricerca di una donna da plasmare secondo i suoi canoni e i suoi desideri.
Con un semplice annuncio conosce la bella e giovane Sonia,una ragazza quasi solare che però agli occhi di Vittorio ha un grave difetto che sovrasta tutti i pregi;pesa troppo,è lontana da quell’ideale che lui sogna ed insegue.
Inizia una relazione tra i due,agli inizi Sonia accetta anche di dimagrire,di nutrirsi di cibi come l’insalata che non danno peso.
Ma dopo un po sia il rigido controllo alimentare dell’uomo,sia il dominio assoluto che adesso ha su di lei spingono Sonia alla ribellione,ma per potersi liberare dell’uomo non c’è nessuna via d’uscita,se non una con conclusione fatale…


Tratto dal romanzo Il cacciatore di anoressiche di Marco Mariolini del 1997 (che ha un finale però diametralmente opposto a quello del film),Primo amore è diretto nel 2004 da Matteo Garrone,al suo secondo,ottimo lavoro dopo il buon esordio del film L’imbalsamatore.
Primo amore è un titolo decisamente antitetico in rapporto a quello che è raccontato nel film.
Che attinenza ha l’amore,sentimento vero e pulito,appassionato e dolce con quel coacervo di bassi istinti che spinge Vittorio alla dominazione,alla subornazione anche psicologica nei confronti di Sonia?
In realtà davvero nulla.
Vittorio è malato,disturbato.
La sua volontà di controllo,la ricerca di una perfezione che esiste solo nella mente non ha nulla a che spartire con l’amore.
Anche se,inizialmente,la vittima di tutto sembra quasi consenziente.
Ma con lo scorrere del film appaiono chiari i due ruoli,carnefice e vittima,in un gioco claustrofobico,a tratti sgradevole,ma perfettamente disegnato da un regista che già dai due film citati mostra di possedere notevoli capacità registiche.


Valore aggiunto del film sono le ottime prove di Vitaliano Trevisan e Michela Cescon,abilissimi nel delineare due figure opposte,che suscitano nello spettatore emozioni contrapposte,con la Cescon addirittura impressionante anche nella trasformazione fisica subita durante la realizzazione della pellicola.
Ma è proprio questo che alla fine conta nel film,la capacità di suscitare emozioni e certamente Primo amore non lascia indifferenti,pur affrontando un tema non certo ammaliante.
Un film decisamente interessante,dominato da una colonna sonora ricca di suggestioni della Banda Osiris,premiata a Berlino,ai david di Donatello e ai Nastri d’oro dove
il film ha ottenuto importanti nomination.Da segnalare il Globo d’oro e il premio Flaiano alla brava Michela Cescon.

Primo amore
un film di Matteo Garrone, con Vitaliano Trevisan, Michela Cescon, Elvezia Allari, Paolo Capoduro, Roberto Comacchio, Paolo Cumerlato, Claudio Manuzzato.Genere Drammatico – Italia, 2004, durata 100 minuti

Vitaliano Trevisan: Vittorio
Michela Cescon: Sonia

Regia Matteo Garrone
Soggetto Marco Mariolini (romanzo Il cacciatore di anoressiche)
Sceneggiatura Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Vitaliano Trevisan
Produttore Domenico Procacci
Casa di produzione Fandango
Distribuzione in italiano Fandango
Fotografia Marco Onorato
Montaggio Marco Spoletini
Musiche Banda Osiris
Scenografia Paolo Bonfini

gennaio 2, 2020 - Posted by | Drammatico | , ,

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