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La Papessa


Nell’inverno dell’814 nasce Johanna,figlia del prete di Ingelheim ,non desiderata e tanto meno amata dal burbero genitore.
Sin da piccola Johanna mostra doti non comuni e un’intelligenza vivissima che portano il maestro Esculapio ad interessarsi di lei, nonostante l’aperta ostilità del padre.
Nell’ottocento la figura femminile è decisamente subordinata a quella maschile,il ruolo sociale della donna è ridotto esclusivamente alla cura della casa e alla crescita dei figli.
Johanna ha altre ambizioni, vorrebbe studiare e quando il suo maestro va via da Ingelheim sceglie di scappare di casa per evitare una sorte altrimenti segnata, quella di moglie e madre.


Sarà a Dorstadt che la ragazza riceverà buona parte della sua istruzione, una scelta che la conforterà nelle sue idee, espressa in una frase emblematica pronunciata da Johanna: ” Come può la donna essere inferiore all’uomo nella creazione. Lei fu creata da una costola di Adamo, ma Adamo fu creato dall’argilla. Eva ha quindi la medesima origine. In quanto a forza di volontà, la donna può essere considerata superiore all’uomo. Eva mangiò la mela per amore della conoscenza e dell’erudizione. Adamo mangiò la mela soltanto perchè fu Eva a chiederglielo
Ma ben presto dovrà fare i conti con i sentimenti. Si innamorerà infatti del Conte Gerold, il suo protettore, ma la concomitanza della guerra e della gelosia della moglie dell’uomo li separerà, costringendo Johanna a fare una scelta radicale. Infatti, per poter sfuggire a guerre e e ai pericoli ai quali la sua condizione di donna la espone si trasforma in un monaco con una radicale modifica del corpo.
Nel monastero dei benedettini di Fulda,con il nome di Johannes Anglicus, la ragazza viene accolta e da quel momento studia medicina e contemporaneamente si dedica allo studio di Dio e della religione.


Tuttavia il pericolo di essere scoperta è sempre più grave, per cui la donna si trasferisce a Roma, dove si dedica con successo alla cura dei malati.
La sua abilità la porta a diventare ben presto medico del Papa Sergio II, che lei riuscirà a guarire. Ma non a salvare dalle congiure interne del Vaticano. Dopo alcune peripezie, Johanna riesce a salire sul trono di Pietro,ma l’incontro con il suo primo amore,il Conte Gerold segnerà la sua fine…
Tratto dal romanzo omonimo di Donna Woolfolk Cross, La Papessa, diretto dal regista tedesco Sönke Wortmann nel 2010 è un affresco storico basato sulla leggenda della Papessa Giovanna, una di quelle nate in un periodo storico in cui l’anticlericalismo diventa anche militante e non bada a mezzi per squalificare la reputazione della chiesa.
Una leggenda, quindi, che pur citando personaggi realmente esistiti non ha alcun fondamento di verità; mancano completamente testimonianze o documenti storici che confortino l’origine di quella che alcuni hanno considerato come una verità, adducendo
tesi francamente discutibili come supporto della leggenda stessa.
L’esistenza di due sedie “stercorarie” o “gestatorie”,ovvero dei troni in marmo sui quali si sarebbe dovuto sedere il Papa,subito dopo la scoperta e lo scandalo di una donna divenuta Papa in realtà è da ascriversi ad una motivazione specifica, quella di ricordare che il Papa è un essere umano e come tale ha funzioni corporali umane, espletabili attraverso il foro praticato nella sedia.
E non per saggiarne la virilità, attraverso il tocco dei genitali per accertarsene.


Il film ripercorre la leggenda secondo la versione narrata da Giovanni di Metz quattro secoli dopo i presunti avvenimenti; Wortmann segue fedelmente il romanzo e contemporaneamente mostra la condizione avvilente della donna. Particolarmente riuscita è la prima parte,
nella quale si assiste alla descrizione delle miserevoli condizioni di vita proprio delle donne, costrette ad una condizione di assoluta sottomissione al maschio, che nel film prende corpo nelle scene di violenza alle quali è sottoposta la sventurata madre di Johanna e che provocheranno
nella stessa la voglia di emanciparsi rifiutando un copione già scritto.
Ben riuscita anche la parte ambientata a Roma, fra intrighi di palazzo e meschinerie, fra medici più vicini a stregoni che a scienziati.
La riuscita del film va ascritta in gran parte all’attrice Johanna Wokalek, volto spigoloso e mascolino la cui trasformazione da donna a uomo,complice anche un taglio di capelli tipicamente clericale e un fisico non prorompente, diventa estremamente credibile, rendendola androgina ma al tempo stesso conservandone la femminilità, esaltata dalla scena nella quale Johanna fa il bagno nel fiume nuda,davanti a quello che diventa il suo amante.
Bella anche l’ambientazione del film,con una descrizione degli ultimi secoli dell’evo antico molto efficace.
Una pellicola scorrevole, di interesse che si snoda per 150 minuti attraverso alterne vicende che riescono a tener viva l’attenzione dello spettatore.
Una pellicola della quale consiglio la visione.

La Papessa
un film di Sönke Wortmann. con Johanna Wokalek, David Wenham, John Goodman, Iain Glen, Anatole Taubman, Jördis Triebel. Titolo originale: Die Päpstin. Genere Drammatico – Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, 2009, durata 149 minuti, distribuito da Medusa

Johanna Wokalek: Giovanna
David Wenham: Gerold
John Goodman: Papa Sergio II
Edward Petherbridge: Esculapio
Anatole Taubman: Anastasio
Jördis Triebel: Gudrun
Alexander Held: Lotario
Tigerlily Hutchinson: Giovanna a 6-9 anni
Lotte Flack: Giovanna a 10-14 anni
Iain Glen: padre di Giovanna
Oliver Cotton: Arsenio
Suzanne Bertish: Arnaldo
Richard van Weyden: Eustasio
Branko Tomovic: Pasquale
Giorgio Lupano: imprenditore romano

Laura Lenghi: Giovanna
Francesco Bulckaen: Gerold
Stefano De Sando: Papa Sergio II
Dario Penne: Esculapio
Alessio Cigliano: Anastasio
Antonella Baldini: Gudrun
Franco Mannella: Lotario
Aurora Manni: Giovanna a 10-14 anni
Roberto Pedicini: padre di Giovanna
Luciano De Ambrosis: Arsenio
Sonia Scotti: Arnaldo
Saverio Moriones: Eustasio
Francesco Sechi: Pasquale

Regia Sönke Wortmann
Soggetto dall’omonimo romanzo di Donna Woolfolk Cross
Sceneggiatura Heinrich Hadding, Sönke Wortmann
Produttore Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Christine Rothe
Casa di produzione Constantin Film, ARD Degeto Film, Dune Films
Distribuzione in italiano Medusa Film
Fotografia Tom Fährmann
Montaggio Hans Funck
Musiche Marcel Barsotti
Scenografia Bernd Lepel
Costumi Esther Walz

marzo 24, 2020 - Posted by | Storico | ,

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