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Cinema: pensieri,parole e parolacce-Speciale famiglia


“Li conoscete quei bassi? Ai Vergini, a Forcella, ai Tribunali, al Pallonetto. Neri, affumicati, dove l’estate non si respira… dove non ci stanno luci nemmeno a mezzogiorno. In uno di quei bassi ci stavo io, con la famiglia mia. Quanti eravamo… una folla! La famiglia mia non lo so che fine ha fatto, non lo voglio sape’, non lo ricordo. Sempre con la faccia voltata! Sempre in urto l’uno con l’altro! Ci coricavamo senza dirci buonanotte e ci svegliavamo senza dirci buongiorno. E u’ calure… u’ calure… la sera ci mettevamo intorno alla tavola un piatto grosso con non so quante forchette. Una sola volta mio padre si interessò a me. Quando me lo ricordo, tremo. Tenevo sedici anni, disse: “Ti sei fatta grande e qua non ci sta da mangiare, tu lo sai?”. Sedici anni… passavano le signorine vestite bene con certe belle scarpe e io guardavo. Passavano sotto braccio ai fidanzati. Ci stava uno che qualche volta mi aiutava: un fornaio. Mi dava i taralli, il pane fresco… d’inverno quel forno era un sollievo. Ma mio padre aveva ragione, mi ero fatta grande. Se ne accorse pure il fornaio.”

dal film Matrimonio all’italiana (1964) di Vittorio de Sica

“- Guarda quante donne, tutte disponibili.
– E sto a guarda’.
– Si rimorchiano tutte con una facilità! Stasera papà te ne presenta una, tu ci imbastisci un rapporto e te ne vai in vacanza con lei.
– Perché devo anna’ in vacanza con lei?
– Perché non poi sta mica sempre appresso a papà, no?
– Scusa papà, mettiamo subito le cose in chiaro: che cosa intendi per rapporto te?
– Che te ne devi anna’!”

dal film In viaggio con papà (1982) di Alberto Sordi

“- Papà, noi vorremmo andare direttamente al collegio con Jim che è venuto a prenderci. Ti dispiace?
– Non me ne frega un cazzo.
– Grazie, papà!”

dal film Pane e cioccolata (1973) di Franco Brusati

“Eccolo, guarda! È proprio il figlio che abbiamo sempre sognato! Peccato che tu non possa vederlo. Guarda, sta anche in piedi.”

dal film Le avventure di Pinocchio (1972) di Luigi Comencini

“Mi dispiace che tu debba partire, lasciare la casa, andare lontano, al confine dove ti hanno assegnato. Mi è dispiaciuto molto anche per Mariuccia e Masino, mi è dispiaciuto cioè che siano morti. Forse si volevano bene e questa non è una buona ragione per morire. Non so nemmeno se ce ne siano di ragioni buone per morire ma so che ce ne sono molte per vivere. Credo che, ormai da molto tempo, nella nostra famiglia si muoia senza ragione o per ragioni che io non so capire. E come se ognuno di noi si portasse appresso dalla nascita un odore di morte che lo accompagna per tutta la vita. Sai, papà, io quell’odore non me lo sento addosso. Forse per questo sono diverso. Io penso che vivere debba significare qualcosa di più che non farsi uccidere. te l’ho detto un giorno. New York è bella ma io torno presto e verro a trovarti dove ti hanno mandato e potremo stare insieme. Vedrai che tutto si sistemerà e tu potrai tornare a casa. Ti voglio bene anche se non ho mai fatto niente per dimostrartelo. Forse avremo dovuto parlare un po’ di più o forse dobbiamo soltanto cominciare e farlo, un giorno o l’altro.”

dal film Baciamo le mani (1973) di Vittorio Schiraldi

“- Papà, noi siamo poveri?
– Cassie, ci sono tanti modi di calcolare la povertà e la ricchezza, lo spirito, i soldi, l’anima… .
– Economicamente.
– Siamo poveri in canna.”

dal film Vita da camper (2006) di Barry Sonnenfeld

“- Papà… .
– Sì?
– Papà, domani a scuola c’ho il torneo di judo. Mi vieni a vedere?
– Domani? Non credo che potrò, Andrea… .
– Papà, ma ci sono tutti i genitori, papà.
– Bene. Se appena mi sarà possibile, Andrea, eh. Ma non posso far dire alla delegazione irlandese che il console non c’è perché è andato alla gara di judo di suo figlio. Non ti pare?
– Sì, papà.
– Buonanotte.
– Forse domani vincevo, papà… .
– BUONA notte.”

dal film Incompreso (1966) di Luigi Comencini

“Anzi, adesso non si chiama più nemmeno Parlamento, si chiama Pappamento, si chiama. Eh, tu ridi, eh… C’è mica tanto da ridere, sai, ci sarebbe da piangere … altro che storie. Perché, vedi, quelli che dovrebbero pensare agli interessi pubblici pensano invece agli interessi propri. Perché purtroppo c’è questa tendenza alla disonestà, questa tendenza alla malafede. Perciò se vuoi andar bene nella vita non bisogna mai fidarsi di nessuno, mai! Mai fidarsi di nessuno, capito? Neanche di tuo padre. Ah, scherzavo. Di: papà, sì. Dà un bacetto.”

dal film I mostri (1963) di Dino Risi

“- Siamo in tre: io, mia sorella e mio fratello, tirati su all’antica.
– E che vuol dire?
– Botte e schiaffi. Adesso non c’è più nessuno che fa così.”

dal film Mio fratello è figlio unico (2007) di Daniele Luchetti

“- E allora, onori il padre e la madre?
– Io sì. Ma loro non mi onorano a me: mi danno certe tozze sulla testa!”

dal film Amarcord (1973) di Federico Fellini

“Da piccolo decisi che, se mai avessi avuto dei figli, i miei figli avrebbero saputo chi era il loro padre.”

dal film La ricerca della felicità (2006) di Gabriele Muccino

“Mi hai già chiamato papà due volte, è vero che da giovane ho scopato con molte puttane ma non ricordo con tua madre… . Hai una sua foto?”

dal film Sono affari di famiglia (1989) di Sidney Lumet

“Sono così stufa di tutto. Avrò anche un figlio. Tante complicazioni e neanche un vestito da mettermi… .”

dal film Monica e il desiderio (1952) di Ingmar Bergman

“- Chi è ‘sta cicciona?
– Mia mamma.
– Ah perbacco, bella donna!”

dal film Il sorpasso (1962) di Dino Risi

“La mamma di Regie è talmente grassa che la misura della sua cintura è l’equatore!”

dal film Il professore matto (1996) di Tom Shadyac

– Oh, Josephine, pensa un po’! Io, Zucchero Kandinsky di Sandusky Ohio, sullo yacht di un milionario. Se mia madre potesse vedermi adesso!
– Se la mia povera mamma vedesse me… .”

dal film A qualcuno piace caldo (1959) di Billy Wilder

“- Una madre e una figlia… Che sconcertante, terribile combinazione di sentimento, di confusione, di rovina. Tutto è possibile quando viene fatto in nome della tenerezza e dell’amore. Le ferite della madre le soffre la figlia, le delusioni della madre ricadono tutte sulla figlia, l’infelicità della madre si trasmette alla figlia. È come se il cordone ombelicale non si fosse mai spezzato.
– Mamma, è così? La sconfitta della figlia è il trionfo della madre? Mamma, il mio dolore è un tuo piacere segreto?”

dal film Sinfonia d’autunno (1978) di Ingmar Bergman

“Io non ce l’ho con te, ce l’ho con nostra madre, non capisco perché non ti abbia affogato quando eri in fasce e ti faceva il bagno, ma forse non te l’ha mai fatto il bagno per questo sei uno sporco figlio di una vecchia… .”

dal film Lo chiamavano Trinità (1970) di Enzo Barboni

“- Che cos’è una mamma, Danny?
– Una mamma? Be’, una mamma è un cavallo.
– Un cavallo?
– Un cavallo da corsa. Anzi, sai che ti dico? Le mamme sono dei purosangue, i migliori cavalli da corsa del mondo. Se punti su una mamma vinci sempre.”

da La leggenda del pianista sull’oceano (1998) di Giuseppe Tornatore

“Ai figli che non danno pensieri, si dedicano pochi pensieri.” 

dal film La famiglia (1986) di Ettore Scola

 

marzo 4, 2018 - Posted by | La pazienza è quella cosa che prima o poi sotto pressione diventa un vaffanculo |

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