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Corpo d’amore


Corpo d'amore locandina 3

Giacomo è un sessantenne con un figlio adolescente di quattordici anni;da lui è separato non solo dalla notevole differenza di età
ma anche da un lunghissimo periodo di separazione.
I due in pratica sono quasi degli estranei,che non hanno un dialogo benchè minimo in mancanza di quell’affiatamento che si crea tra
padre e figlio con il frequentarsi quotidiano.
In vacanza assieme,i due scoprono praticamente di non conoscersi affatto;a complicare le cose ci si mette anche l’ambiente,
apparentemente ostile e desolato.Siamo infatti in un periodo indecifrabile forse inizio primavera o inizio autunno,la spiaggia che hanno scelto
è deserta.
Il clima tra i due,complice la noia e le abissali differenze di cultura,educazione e i rispettivi vissuti ben presto diventa ostile.
Ma a cambiare il loro rapporto arriva una ragazza senza nome,che i due trovano priva di sensi su una spiaggia.
La ragazza quando rinviene,non comunica nella loro lingua,ma ben presto diviene oggetto del contendere tra padre e figlio,che ciascuno
dei due ama a modo proprio.

Corpo d'amore 1

Corpo d'amore 2
Giacomo e il ragazzo provano a comunicare con lei,che però non capisce;i discorsi che loro le fanno sembrano assolutamente privi di effetto,quasi dei soliloqui in cui si confessano con lei,non potendo (o non volendo) farlo fra di loro.
Ma tra i due si inserisce improvvisamente un uomo che,conoscendo la lingua della ragazza,la sottrae all’affetto un po morboso che Giacomo e suo figlio mostrano per la sconosciuta.
Che a sua volta sembra apprezzare molto più lo straniero.Padre e figlio a questo punto trovano un elemento insospettabile ad unirli;la gelosia verso l’ultimo arrivato che sta sottraendo loro la bella sconosciuta.
Fanno fronte comune e lo uccidono.
Ora hanno finalmente trovato un punto in comune…
Corpo d’amore,film del 1972 diretto da Fabio Carpi è opera complessa,enigmatica e spesso ermetica.

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Ma non per questo priva di un sottile fascino.
A dispetto dei lunghi silenzi,delle pause,dell’atmosfera rarefatta e dell’assoluta incomunicabilità che si evince sia dai rapporti tra padre e figlio sia in quelli con la sconosciuta,
Corpo d’amore regala qualche momento di gran fascino unito però ad un certo tedio che scaturisce proprio dall’evidente impossibilità
di un dialogo tra i tre,reso esplicito anche dalla mancanza di una lingua comune che permetta ai personaggi di capirsi.
Chi è la bella sconosciuta,qual’è il suo passato,qual’è la portata dei sentimenti che nutre nei confronti della “strana coppia” restano domande insolute,
a tutto vantaggio di un film criptico e aperto a qualsiasi interpretazione.
Una delle chiavi di lettura del film è il conflitto non generazionale,ma di personalità tra i due protagonisti.
Rigido e austero,quasi inflessibile Giacomo,titubante e incerto il ragazzo.
Dialogo impossibile quindi,ma comunità d’intenti quando a sorpresa troveranno uno scopo identico nell’individuazione del nemico,quello straniero che riesce in poco tempo a rapire l’attenzione del “corpo d’amore“,la ragazza sconosciuta e affascinante che li ascolta imperturbabile,che forse qualcosa capisce di loro e delle espressioni che usano ma che non da alcun segno di intenderli.
Fabio Carpi,molto più conosciuto come sceneggiatore che come regista è qui alla prima delle sue dodici direzioni,nessuna delle quali di grande fama.
Il futuro sceneggiatore di Vedo nudo,di Diario di una schizofrenica,di Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato dirige un film in forte chiaro-scuro.

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Troppe pause,troppi silenzi,troppi dialoghi che potremmo definire veri monologhi e l’aria alla Jonesco affliggono un film che parte da un’idea non certo originale, quella di descrivere un rapporto conflittuale tra padre e figlio.
L’espediente di inserire una donna come pomo della discordia lo è ancora meno,anche se questa volta la novità è rappresentata
dal fatto che la donna non sembra apparentemente in grado di capire o di comunicare.
Tuttavia un certo fascino il film lo conserva e alla lunga il giudizio può dare la sufficienza quanto meno agli intenti se non al risultato finale.
Bene gli attori,molto bella e brava la Farmer e Capolicchio.
Location malinconica e fotografia di gran fascino.
Film praticamente invisibile e di difficilissima reperibilità.

Corpo d’amore

Un film di Fabio Carpi. Con Mimsy Farmer, Lino Capolicchio, François Simon, Giovanni Rosselli, Vittorio Fanfoni Drammatico, durata 105 min. – Italia 1973.

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Corpo d'amore banner protagonisti

Mimsy Farmer … La sconosciuta
François Simon … Giacomo,il padre
Giovanni Rosselli … Il figlio di Giacomo
Lino Capolicchio … Lo straniero

Corpo d'amore banner cast

Regista: Fabio Carpi
Sceneggiatura: Fabio Carpi,Luigi Malerba
Produzione: Giulio Scanni
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio: Paolo Boccio
Costumi: Fortunato Frasca

Corpo d'amore banner recensioni

L’opinione di Sasso67 dal sito http://www.filmtv.it

Kammerspiel girato quasi del tutto all’aperto, in odore di incomunicabilità (tra padre e figlio) di derivazione antonioniana. Padre e figlio – entomologo razionalista  e tassonomico il primo, insicuro e critico il ragazzo – non riescono quasi a parlarsi, se non nei termini di un continuo dissidio, dovutro anche alla grande differenza d’età: l’uomo ha 62 anni e il ragazzo 15. I due collaborano temporaneamente quando trovano una ragazza svenuta sulla spiaggia, salvo dividersi nuovamente quando entrambi si innamorano della straniera (il corpo d’amore del titolo): il ragazzo l’avrà per sé durante il giorno e l’adulto la notte. Sarà solo il crimine a creare una vera identità d’intenti e di sentimenti tra padre e figlio,
fino a farli diventare, per la prima volta, un corpo solo (anche questo, il corpo d’amore del titolo).
Opinioni tratte dal sito http://www.davinotti.com

Homesick

In un semideserto paesaggio marino fotografato da Storaro con toni caldi ed avvolgenti, Carpi mette in scena un’opera colta e sensuale – echeggiante Antonioni e Bergman – sull’incomunicabilità tra padre e figlio, prima opposti e lontani, poi rivali in amore e complici nel delitto. I dialoghi, dominatori dei titoli di testa, cedono spesso il posto a lunghi silenzi, monologhi interiori e intensi primi piani del volto delicato della Farmer, che si esprime in una lingua sconosciuta. Volti opportunamente comuni quelli dei due protagonisti; fulminea ma incisiva la presenza di Capolicchio.
Lucius

Non posso esprimermi sul regista perché le regole lo vietano, mi limiterò a dire che è un film inguardabile; o meglio, sarebbe guardabile se privato di audio e questa la dice tutta sulla sua riuscita.
Fanno più scena la Farmer muta e il cameo di Capolicchio in tuta da sub che tutto il resto (le spiagge ovviamente brillano di luce propria). Dialoghi estenuanti, ripetivivi, roboanti e tediosi e tanta pellicola sprecata.
Nessun significato metaforico; solo un film indecifrabile, di rara bruttura.
Fauno

Come film non mente, ma se il premio Nobel della psicanalisi gli desse un bel voto, io non lo imiterei. Se la fotografia può compensare la staticità del film, la cultura non solo non potrebbe tappare le falle di un individuo carente
in tutti gli ambiti (pur essendo cattedrattico), ma ne uscirebbe ridicolizzata, a pezzi. Fra l’altro il comportamento che ha e trasmette al figlio verso questa straniera, mette in luce la frustrazione per un sogno irrealizzabile,
se non tramite una violenza ancora più ridicola. Se lui è un debole, non doveva neanche riprodursi.
I dialoghi letterari, i pensieri ad alta voce dei due protagonisti, anch’essi di derivazione letteraria, alla lunga stancano.

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Corpo d'amore locandina 1

Corpo d'amore locandina 2

giugno 23, 2016 - Posted by | Drammatico | ,

2 commenti »

  1. Grazie della curata scheda critica; ma sei sicuro non sia invece uscito l’anno prima?

    Commento di Fabio Patanè | giugno 24, 2016 | Rispondi

  2. Come ho scritto il film dovrebbe essere del 1972.Ma secondo alcuni siti è stato distribuito nel 1973.La scheda di riepilogo infatti,presa da Mymovies riporta 1973 mentre IMDB 1972. 🙂

    Commento di Paul Templar | giugno 24, 2016 | Rispondi


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