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Tokyo Love Hotel


I Tokyo Love Hotel sono le mete preferite (o obbligate) delle coppie regolari e non della capitale nipponica.
Posti in cui si rimane per qualche ora o per la notte, in cui si consumano veloci amplessi o ore d’amore più lunghe nel caso dei più abbienti.
Ed è in uno di questi Hotel che si svolgono le vicende di un gruppo eterogeneo di persone,coppie di giovani in prevalenza ma anche una coppia clandestina di  funzionari di polizia e un’altra composta da Satomi e dal suo compagno Yasuo, entrambi in attesa del passare delle ultime 48 ore,termine dopo il quale un vecchio reato di Satomi sarà prescritto.
Ma la coppia più seguita dal regista è quella composta da Toru e Saya; lui è un ex receptionist di un grande albergo, che attualmente presta servizio proprio in un Love Hotel all’insaputa di Saya, una cantautrice che ha ricevuto una proposta discografica per un disco,al quale però dovrà partecipare da sola escludendo la sua band.


La prima amara sorpresa per Toru arriva quando l’albergo nel quale lavora viene scelto come location per un film porno.
Chiamato in camera per consegnare delle pizze Toru trova sul set del film porno sua sorella Miyu, che partecipa alla pellicola come protagonista;Miyu non cerca nemmeno di difendersi,raccontando a suo fratello come
lo tsunami del 2011 ne abbia messo in ginocchio la sua famiglia. Miyu non ha trovato lavoro,scegliendo alla fine di diventare un’attrice porno.
Ma le brutte sorprese per Toru non sono finite.
Nell’albergo arriva anche Saya, che si concede al suo impresario in cambio di un contratto discografico.
Ci sono poi Heya,una ragazza sudcoreana che deve tornare in patria e che invece della hostess fa la squillo e Chong,il suo fidanzato,che scoperta la vera attività della sua ragazza la prenota per due ore e le confida di essersi prostituito anche lui.
E altre storie, come quella di Hinako,una ragazza scappata di casa circuita da Masaya,un giovane che l’ha adescata per introdurla nel mondo del porno ma che alla fine farà vincere i sentimenti e verrà brutalmente pestato per non aver compiuto il suo
“dovere”. Tutte storie che avranno il loro epilogo in un arco di tempo brevissimo,una notte…


Storie avvilenti e storie di ordinaria amministrazione, amore e sesso, una morale sempre più elastica e uno sguardo a tratti ironico,spesso quasi comprensivo da parte del regista Ryūichi Hiroki in questo Tokyo Love Hotel,film uscito nelle sale nel 2014.
Una pellicola francamente sconcertante per il pubblico italiano.
Lo sguardo di Hiroki è fin troppo indulgente verso i personaggi dei quali racconta le storie; storie nelle quali appare in evoluzione quella che è la morale e il costume, che il regista esamina senza emettere giudizi morali ma con un’evidente intenzione comprensiva
verso atteggiamenti che vengono giustificati quasi come necessari di fronte alle situazioni quotidiane.
Così fare un porno per tirare a campare può avere una logica se non ci sono alternative, prostituirsi può averne altrettanta perchè in fondo il fine giustifica i mezzi.
Anche se non espresso in modo esplicito il concetto appare quasi lampante nella disanima del film; la tesi portante è che se l’umanità ha perso la bussola in fondo ci si aggrappa dove si può .E se questo fa a botte con il sentire e l’agire che rappresentano la normalità, allora amen.
La prostituta Hena, uno dei personaggi minori,si trasforma quasi in una infermiera, una missionaria per i suoi clienti,che consola e a quali dona un’ora di pseudo amore.


E’ solo sesso?
Appunto,quindi che male c’è?
Tesi francamente discutibili, ma va anche detto che la visione del regista rispecchia una cultura e un modo di sentire che per noi europei non può avere la stessa valenza.
La cultura orientale si è evoluta in altro modo rispetto alla nostra, i loro valori a volte non coincidono con i nostri.
Il film ha dei momenti interessanti,altri spiacevoli, ma mantiene un interesse di fondo che non viene mai meno. Certo,personaggi, linguaggio e situazioni risultano ostiche da comprendere ma alle volte può essere utile gettare uno sguardo su realtà differenti dalla nostra.
E Tokyo Love Hotel lo fa,usando immagini blandamente erotiche, storie a tratti quasi paradossali e un intreccio di fondo forse un tantino forzato ma che alla fine risulta vincente.
Bene gli attori per un film che merita una visione.

Tokyo Love Hotel
Un film di Ryuichi Hiroki. Un film con Sometani Shôta, Atsuko Maeda, Lee Eun-woo, Son Il-kwon, Kaho Minami, Matsushige Yutaka Titolo originale: Sayonara kabukichô. Genere Drammatico – Giappone, 2014, durata 135 minuti.

Shōta Sometani: Toru Takahashi
Atsuko Maeda: Saya Iijima
Lee Eun-woo: Heya
Son Il-kwon: Chong-su
Kaho Minami: Satomi Suzuki
Yutaka Matsushige: Yasuo Ikezawa
Nao Ōmori: Kazuki Takenaka
Jun Murakami: Kagehisa Amemiya
Tomorowo Taguchi: Masashi Kubota
Shūgo Oshinari: Masaya Hayase
Miwako Wagatsuma: Hinako Fukumoto
Aoba Kawai: Rikako Fujita
Tomu Miyazaki: Ryūhei Shinjo
Yoichi Okamura: Cliente maniaco
Asuka Hinoi: Miyu Takahashi

Emanuele Ruzza: Toru Takahashi
Joy Saltarelli: Saya Iijima
Gaia Bolognesi: Heya
Francesco Venditti: Chong-su
Fabrizia Castagnoli: Satomi Suzuki
Gianni Bersanetti: Yasuo Ikezawa
Riccardo Scarafoni: Kagehisa Amemiya
Daniele Giuliani: Masaya Hayase
Eva Padoan: Hinako Fukumoto
Antonella Baldini: Rikako Fujita
Nicola Marcucci: Ryūhei Shinjo
Manfredi Aliquò: Cliente maniaco
Giulia Tarquini: Miyu Takahashi

Regia Ryūichi Hiroki
Sceneggiatura Haruhiko Arai, Futoshi Nakano
Produttore Mikihiko Hirata, Naoya Narita, Yasushi Minatoya, Kazuya Naito
Produttore esecutivo Tadayoshi Kubo, Osamu Fujioka
Casa di produzione Tokyo Theatres Co., W Fields, Gambit
Distribuzione in italiano Tucker Film
Fotografia Atsuhiro Nabeshima
Montaggio Jun’ichi Kikuchi
Musiche Ayano Tsuji, Shin Yasui

febbraio 11, 2020 - Posted by | Drammatico |

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