Io Cristiana studentessa degli scandali
Siamo nel pieno della contestazione studentesca e il professor Davide ha il suo bel daffare nell’insegnare ai giovani di un liceo provinciale.
Gli studenti contestano un po tutto, in particolare rivendicano il proprio diritto all’autodeterminazione sessuale;tra i più decisi nella contestazione ci sono due studenti,Cristiana e Massimo, legati fra loro e che per scommessa decidono di attirare il professore in una trappola.Cristiana si occupa di sedurre il professore mentre Massimo di sedurre la bella moglie di Davide,Simona, donna affascinante ma anche frivola e dall’incerta identità sessuale.
L’operazione, nonostante qualche difficoltà, riesce e Cristiana seduce Davide, finendo però per innamorarsi profondamente dell’uomo, mentre Massimo assolve il suo compito senza problemi.
Davide è davvero innamorato di Cristiana ed è ricambiato; ma gli amici della ragazza non accettano di buon grado la situazione, accusando la ragazza di aver tradito gli “ideali” contestatari.
Il professore ormai sogna di vivere la sua vita accanto a Cristiana e lascia la moglie,con buona pace di quest’ultima che ha ben altri interessi.
Ma la tragedia è in agguato, quando gli studenti decidono di vendicarsi…
Grezzo,rozzo,irrisolto;tre aggettivi esemplari per descrivere Io Cristiana studentessa degli scandali,opera del 1971 diretta da Segio Bergonzelli,regista piemontese scomparso nel 2002 dopo aver diretto una trentina di film non di certo memorabili.
Il film segue Nelle pieghe della carne, forse l’opera migliore del regista uscito nelle sale nel 1970 e precede una serie di film a sfondo smaccatamente erotico come Cristiana monaca indemoniata,La cognatina, La sposina, Il compromesso erotico che già nei titoli anticipano soggetti a sfondo erotico, diretti e girati in stretta economia cavalcando l’onda lunga dell’erotismo casereccio tanto in voga negli anni settanta nel mondo dei B movie.
Io Cristiana studentessa degli scandali è un film furbetto; dietro l’apparente volontà di Bergonzelli di mostrare l’altra faccia della contestazione giovanile, fatta di rivendicazioni legittime e di accuse la mondo sociale e a quello della scuola, nasconde in realtà l’incapacità del regista di conciliare la denuncia con un linguaggio visivo potente e drammatico.
La storia finisce per trasformarsi ben presto in una confusa parabola sul mondo studentesco.
Spariscono le motivazioni della contestazione per lasciare posto ad un insieme di immagini spesso scollate fra loro, con la descrizione del mondo studentesco scollata dalla realtà.
Predomina l’aspetto erotico e morboso della vicenda e la storia d’amore fra il professore e la sua studentessa,non certo una novità, finisce ben presto per lasciare il posto a una serie di slogan degli studenti, comportamenti schiziofrenici e amorali,un guazzabuglio di immagini e situazioni spesso in contrasto fra di loro, con il comune denominatore della contestazione ad un sistema che appare corrotto come i suoi contestatori,più opportunisti che idealisti.
Almeno è così che Bergonzelli descrive i giovani, con una miopia colpevole che sembra mescolare il peggio del movimento studentesco in un’opera di denuncia che poi tale non è.
Un film incoerente,in definitiva;a parziale riscatto c’è l’attenuante di aver risparmiato allo spettatore l’happy end sostituito da un’evoluzione a sfondo tragico della vicenda,perfettamente in linea con la schizofrenica sceneggiatura scelta da Bergonzelli, che è responsabile anche della stesura della stessa.
Il film ebbe grossi problemi con la censura, alla sua uscita;e non poteva essere altrimenti vista la quantità di scene oseè,almeno per l’epoca, inserite dal regista mentre la censura stessa non operò tagli significativi in altre parti della pellicola, quelle politicamente scorrette.
Per quanto riguarda il cast,segnalo la buona performance di una giovanissima (e affascinante) Malisa Longo,quella di Joh Saxon e la presenza nel cast del cantante Rossano Attolico, che sarebbe scomparso tragicamente qualche anno più tardi.
Opera di difficilissima reperibilità almeno in qualità decente.
Io cristiana studentessa degli scandali
Un film di Sergio Bergonzelli. Con Malisa Longo, Glenn Saxson, Patricia Reed, Antonella Murgia,Barbara Betti Drammatico, durata 100 min. – Italia 1971
Glenn Saxson … Davide Andrei
Malisa Longo … Cristiana
Antonella Murgia … Poppea
Patricia Reed … Simona Andrei
Regia: Sergio Bergonzelli
Sceneggiatura:Sergio Bergonzelli
Montaggio:Sergio Bergonzelli
Fotografia:Antonio Maccoppi
Musiche:Carlo Savina
Produzione:SARA FILM CINEMATOGRAFICA
L’opinione di Il gobbo dal sito http://www.davinotti.com
Malisa Longo studentessa eponima si innamora del prof, Glenn “Kriminal” Saxson (e già questo….) Pasticciato film sulla contestazione, parte con un delirante prologo che sembra promettere (al pari del titolo) pruriti, poi pencola a lungo indeciso fra “satira” e dramma per virare alla fine decisamente verso quest’ultimo: peccato che a quel punto ci si creda poco….Qualsiasi clichè vi venga in mente sull’argomento, qui lo troverete, ma è innegabile un certo fascino kitsch.
L’opinione di Homesick dal sito http://www.davinotti.com
Illustrativo del clima di contestazione studentesca declinata nelle sue componenti libertarie e sessuali, si carica dell’ebbrezza dei nudi profferti da una passerella di starlets trainate dalla splendida Malisa Longo, forte di occhi e seni da opera d’arte; ma questa allegra istantanea dello spirito dell’epoca in seguito s’incupisce sino a tramutarsi in dramma violento, denunciando l’infelicità della vita di coppia e soprattutto la stolida ferocia del “branco” e l’ignobile ipocrisia di chi si dichiara “contro”. Di rara fermezza e coerenza l’ombroso personaggio di Glenn Saxson.
L’opinione di Cotola dal sito http://www.davinotti.com
Terrificante film di Bergonzelli ambientato ai tempi della contestazione e contenente tutti i luoghi comuni del genere tanto da apparire oggi ridicolo oltre che estremamente datato. E se da un punto di vista sociologico le cose vanno male, non si può certo dire che la situazione migliori da quello narrativo: la storia, infatti, è stantia, puerile, inverosimile ed a tratti sembrerebbe quasi farsesca. In definitiva da evitare con cura.
Le regine dei sogni anni settanta oggi-Parte terza
Uno degli articoli più seguiti su Filmscoop riguarda certamente la gallery di foto delle attrici più belle e famose degli anni 60 e 70 ai giorni odierni https://filmscoop.wordpress.com/2010/11/05/le-regine-dei-sogni-anni-70-oggi/ e https://filmscoop.wordpress.com/2014/09/18/le-regine-dei-sogni-anni-70-oggi-parte-seconda/
Ecco una nuova galleria di altre attrici. Sono donne bellissime,sensuali alle prese con il passare degli anni; oggi sono tutte delle mature signore,ancora belle e affascinanti.Alcune di loro hanno proseguito regolarmente l’attività cinematografica,altre sono diventate manager,lavorano nel cinema ma non più come attrici, altre non hanno più avuto a che fare con il grande schermo.Questi sono i loro volti,oggi.
L’interprete di Non violentate Jennifer, Camille Keaton
Attrice di B movie, come La ragazza del vagone letto, Zora Kerova
Adriana Russo
La bravissima attrice francese Andrea Ferreol
Barbara Bach con suo marito Ringo Star
A destra, l’indimenticabile interprete di Soldato blu, Candice Bergen
Sempre bellissima e affascinante, Carole Bouquet
Catherine Spaak
L’interprete di La cicala, Clio Goldsmith
L’ex Bond girl Corinne Clery
La modella e attrice Dayle Haddon
Sempre bella e solare, Franca Gonella
Una delle regine dei fotoromanzi passata al cinema, Gioia Scola
Una grande del nostro cinema, Giovanna Ralli
La principessa Ira Furstemberg
Jane Birkin
L’affascinante Licinia Lentini
Ancora una Bond girl, il sex symbol Luciana Paluzzi
Maria Rosaria Omaggio
Sempre bella, Michela Miti
L’indimenticabile Angelica, Michele Mercier
Paola Pitagora
Il sorriso radioso di Paola Senatore
Serena Grandi
Silvia Monti
Simonetta Stefanelli
Sydne Rome
La prima delle Bond girl,Ursula Andress
Il trafficone
Per poter mantenere la sua famiglia,Vincenzo Lo Russo è costretto ad improvvisare lavori ingegnosi;Angelina,la moglie e i suoi tre figli lo attendono a casa e Vincenzo raccatta denaro abbordando i passeggeri delle auto che si fermano ai semafori proponendo loro l’acquisto di capi d’abbigliamento.
Un giorno casualmente abborda una affascinante donna con la quale ha una fugace relazione; la donna ha in realtà attirato a casa Vincenzo per compiacere il marito guardone e al termine del rapporto regala a Vincenzo stesso un libro sulla sessualità e sui rapporti di coppia.
Dopo averlo letto l’uomo prende una decisione: si improvviserà medico e aprirà uno studio nel quale cercherà di curare i problemi sessuali delle coppie, che a quanto pare sono molto più diffusi di quanto sembri.
Tina Aumont e Carlo Giuffrè
Rita Calderoni
Cosi con l’aiuto di Gennaro, un suo amico,Vincenzo avvia lo studio che ben presto ottiene uno straordinario successo.
Spesso infatti le coppie che si rivolgono a lui trovano nell’uomo la soluzione ai loro problemi, in particolare le partner femminili che vengono “guarite” dai loro problemi dall’infaticabile Vincenzo.
Ma il super lavoro alla fine sfianca il pur valoroso Vincenzo che nel frattempo ha cambiato il suo cognome in D’Angelo; la prima ad accorgersi dei problemi è la moglie Angelina, trascurata nel talamo nuziale dal marito.
Così, convinta da un amico a rivolgersi all’ormai famoso dottor D’Angelo, Angelina scopre il nuovo lavoro del marito.
Ad un primo attacco d’ira segue una riflessione sul cambiamento che l’attività di Vincenzo ha portato all’economia domestica; così Angelina alla fine convince suo marito ad allargare la società, diventando anch’essa una sessuologa…
Il trafficone è una commedia sexy del 1974,diretta da Bruno Corbucci, non priva di un suo rozzo ma efficace umorismo; l’idea di fondo della sceneggiatura presta infatti il fianco allo sviluppo di una storia sicuramente esile ma ben diretta dal regista romano,uno dei più fecondi sceneggiatori del cinema italiano e regista di una cinquantina di film che spaziano dal western alla commedia.
Adriana Asti
Irina Maaleva
Dopo aver cavalcato in maniera semi seria il filone decamerotico con film come Boccaccio e Il prode Anselmo e il suo scudiero, Corbucci passa alla commedia sexy reclutando per il cast il simpatico e sicuramente affidabile Carlo Giuffrè e affiancandogli nomi di un certo livello del cinema italiano come Lino Banfi e Enzo Cannavale con l’aggiunta di ottime e belle attrici come Tina Aumont, Marilu Tolo e Rita Calderoni, una volta tanto slegata dal suo mentore Polselli.
Per completare, Corbucci affida parti di contorno ad altri nomi importanti del cinema leggero come Gianni Agus,Vincenzo Crocitti e Adriana Asti, rendendo così quanto meno affidabile la parte recitativa.
Marilu Tolo
Anche se nello stretto ambito del cinema di genere Il trafficone risulta alla fine un prodotto ben confezionato,gradevole e quasi esente dalle triviliatà gratuite delle commedie sexy, con scene di sesso e nudo assolutamente castigate e dirette più che altro come degli sketch satirici.
Alla fine vien fuori una commedia che si gusta con piacere,grazie sia alla professionalità del cast sia ad alcune scenette ben costruite (quella iniziale con protagonista la Aumont,quella finale con la Tolo e il siparietto costruito dalla coppia Banfi-Maleeva).
Un’ora e mezza di cinema distensivo ed allegro, senza alcuna pretesa.
Il film è disponibile in una versione più che accettabile su You tube all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=CWPPDxCsHV4
Vi ricordo che se usate Chrome è disponibile un’estensione che permette la visione del film off line; il software 4K video downloader permette altresi lo stesso lavoro.
Il trafficone
Un film di Bruno Corbucci. Con Marilù Tolo, Tina Aumont, Carlo Giuffrè, Gianni Agus, Adriana Asti, Enzo Cannavale, Lino Banfi, Elio Zamuto, Rita Calderoni, Irina Maleeva, Massimo Dapporto Commedia, durata 91 min. – Italia 1974.
Carlo Giuffré: Vincenzo LoRusso / dottor Gaetano D’Angelo
Enzo Cannavale: Gennaro, amico di Vincenzo
Rita Calderoni: Angela, moglie di Vincenzo
Lino Banfi: ragionier Luigi Scardocchio
Irina Maleeva: Silvana, moglie di Scardocchio
Elio Zamuto: Barone Vito Macaluso
Marilù Tolo: Rosalia, moglie del barone Macaluso
Tina Aumont: Laura Vitali
Adriana Asti: Virginia, moglie del pretore Filiberto Vettiglia
Gianni Agus: onorevole Rivolta
Renzo Marignano: Conte Everardo
Liuba Subcova: moglie del conte
Regia Bruno Corbucci
Soggetto Bruno Corbucci, Mario Amendola
Sceneggiatura Bruno Corbucci, Mario Amendola
Produttore Galliano Juso
Casa di produzione Cinemaster
Fotografia Guglielmo Mancori
Montaggio Daniele Alabiso
Musiche Ubaldo Continiello
L’opinione di Homesick dal sito http://www.davinotti.com
Il catalogo di inibizioni e bizzarrie sessuali nella vita di coppia si presenta in una veste solare e giocosa e oppone ai possibili rischi di caduta nel cattivo gusto la solida barriera di Giuffrè, che mantiene contegno e professionalità in tutti i pezzi proposti: alcuni sono più riusciti (le esilaranti fregole di Banfi e la cura dell’ipodotato Crocitti), altri meno, perché flosci (Agus e il transgender) o inutilmente reiterati (gli agguati della Asti). Valida spalla Cannavale; bollente la Tolo. Per la colonna sonora Continiello utilizza “Il ballo del qua qua”.
L’opinione di Motorship dal sito http://www.davinotti.com
Una curiosa commedia con protagonista assoluto il grandissimo Carlo Giuffrè nei panni del falso medico che usa la sua farlocca professione per soldi e per concedersi qualche bella occasione in quanto a donne. Giuffrè è esplosivo, divertente e non volgare, confrmando le sue doti di attore e di comico. Ottimi comprimari Enzo Cannavale, sempre all’altezza nei panni del suo sgangherato assistente, le bellissime Marilù Tolo, Tina Amount e Rita Calderoni, un giovane Lino Banfi già divertentissimo. Noioso l’episodio con Agus.
L’opinione di sasso 67 dal sito http://www.filmtv.it
Commedia abborracciata di tematica sessuale (Giuffrè, magliaro napoletano a Roma, si improvvisa sessuologo e fa i soldi), che prende a pretesto il nuovo mestiere del protagonista per avere maggior agio di creare situazioni al confine tra comicità ed erotismo. Con scarsi risultati, va detto, sull’uno e sull’altro versante. Cannavale strappa qualche risataccia, ma l’insieme è quasi deprimente, anche perché si notano errori di montaggio francamente imbarazzanti: per esempio, un attimo prima che il medico riceva i giovani sposini Vincenzo Crocitti e Pamela Villoresi, l’infermiera ha fatto alzare, nella sala d’attesa, una coppia che non somiglia nemmeno lontanamente (i due, per di più, sono vestiti in maniera completamente diversa) a quella che troviamo nello studio del “dottore”.
Tour de force di Carlo Giuffrè che, soldi a parte, avrebbe potuto dedicarsi ad altre attività umanamente più gratificanti.
Seguite il link aggiornamenti per vedere le gallerie ricaricate!
Classifica al botteghino 1989
1) Indiana Jones e l’ultima crociata di Steven Spielberg
con Harrison Ford, Sean Connery, Alison Doody, Denholm Elliott, John Rhys-Davies, Julian Glover, River Phoenix, Michael Byrne
2) L’attimo fuggente di Peter Weir
con Robin Williams, Robert Sean Leonard, Ethan Hawke, Kurtwood Smith, Lara Flynn Boyle
3) Senti chi parla di Amy Heckerling
con John Travolta, Kirstie Alley, Olympia Dukakis, Elias Koteas, Twink Caplan, Gilbert Gottfried
4) Batman di Tim Burton
con Michael Keaton, Jack Nicholson, Kim Basinger, Pat Hingle, Robert Wuhl, Jack Palance
5) Ritorno al futuro, Parte II di Robert Zemeckis
con Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson, Thomas F. Wilson, Harry Waters Jr., Charles Fleischer, Joe Flaherty, Elisabeth Shue
6) Willy Signori e vengo da lontano di Francesco Nuti
con Francesco Nuti, Isabella Ferrari, Anna Galiena, Alessandro Haber, Cristina Gajoni
7) La guerra dei Roses di Danny DeVito
con Michael Douglas, Kathleen Turner, Danny DeVito, Marianne Sägebrecht, G.D. Spradlin
8) Sorvegliato speciale (Lock Up) di John Flynn
con Sylvester Stallone, Donald Sutherland, Darlanne Fluegel, John Amos, Sonny Landham
9) Nato il quattro luglio di Oliver Stone
con Tom Cruise, Willem Dafoe, Raymond J. Barry, Caroline Kava, Kyra Sedgwick, Bryan Larkin, Jerry Levine, Tom Berenger, Stephen Baldwin
10 ) Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi di Joe Johnston
con Rick Moranis, Matt Frewer, Kristine Sutherland, Marcia Strassman, Robert Oliveri, Amy O’Neill
11) Ho vinto la lotteria di Capodanno di Neri Parenti
con Paolo Villaggio, Antonio Allocca, Camillo Milli, Margit Newton
12) Orchidea selvaggia (Wild Orchid) di Zalman King
con Mickey Rourke, Jacqueline Bisset, Carré Otis, Assumpta Serna
13) Black Rain – Pioggia sporca (Black Rain) di Ridley Scott
con Michael Douglas, Andy Garcia, Ken Takakura, Kate Capshaw
14) Oliver & Company (Oliver & Company) di George Scribner
15) Harry ti presento Sally di Rob Reiner
con Billy Crystal, Meg Ryan, Carrie Fisher, Bruno Kirby, Steven Ford, Lisa Jane Persky
16) Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore
con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Agnese Nano, Brigitte Fossey, Leo Gullotta, Leopoldo Trieste, Enzo Cannavale
17) Non guardarmi: non ti sento di Arthur Hill
con Richard Pryor, Gene Wilder, Joan Severance, Kevin Spacey, Kirsten Childs, Alan North
18) Seduzione pericolosa (Sea of Love) di Harold Becker
con Al Pacino, Ellen Barkin, John Goodman, Michael Rooker, William Hickey, Richard Jenkins, Samuel L. Jackson
19) La voce della luna di Federico Fellini
con Roberto Benigni, Paolo Villaggio, Syusy Blady, Nadia Ottaviani, Marisa Ottaviani, Patrizio Roversi, Eraldo Turra, Angelo Orlando
20) Ghostbusters 2 di Ivan Reitman
con Bill Murray, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Harold Ramis, Rick Moranis, Annie Potts, Ernie Hudson, Peter MacNicol
Femmine insaziabili
Solito, ignobile titolo da porno di serie B affibbiato a questo giallo/thriller del 1969 diretto da Alberto De Martino come specchietto per le allodole per attirare il pubblico con la promessa di chissà quali pruderie celate dietro la facciata del giallo.
In realtà il film è un robusto giallo di fine anni sessanta, molto ben curato nella confezione,girato in America e impreziosito da una bella colonna sonora e da una convincente fotografia.
Il regista romano Alberto De Martino, dopo aver navigato fra western,peplum e film bellici (suo il bel Ardenne 44 un inferno) passa al genere giallo, che nel 1969 inizia a conoscere un successo sempre più vasto tra il pubblico,che in quel periodo affolla le sale cinematografiche nonostante ormai il boom economico sia ormai da tempo esaurito.
Il cinema resta però lo strumento di svago preferito dagli italiani e fra i generi più popolari il giallo si avvia a conoscere una fortunatissima stagione, per merito anche di prodotti come Una sull’altra di Fulci che mescolano con sapienza robuste sceneggiature ad un pizzico di erotismo che rappresenta la nuova frontiera del cinema.
Robert Hoffmann e Nicoletta Machiavelli
In realtà in questo Femmine insaziabili l’erotismo latita, mentre sono presenti delle castigatissime scene di nudo, che però aggiungono un pizzico di pepe alla storia.
Che inizia mostrandoci il giovane e affascinante giornalista Paolo Sartori alle prese con la sua nuova esperienza di vita negli States,ove si è trasferito.
Qui incontra il suo vecchio amico Giulio Lamberti, perso di vista da anni e che ora è diventato un pezzo grosso della International Chemical;i rapporti tra i due si riallacciano ma per poco.
Giulio Lamberti infatti muore improvvisamente in un incidente automobilistico che suscita da subito in Paolo forti sospetti.
Aiutato dal direttore del giornale per il quale lavora,Paolo indaga sulla vita dell’amico,scoprendo però che l’uomo non aveva affatto una buona fama.
Le indagini portano alla morte di Salinger,direttore del giornale mentre Paolo grazie a Mary Sullivan,segretaria dell’industria per la quale lavorava Giulio scopre che la Chemical è sotto ricatto da un misterioso individuo che minaccia di rendere pubblici dei diari di Giulio che contengono informazioni scottanti sulla Chemical stessa.
Dorothy Malone
Chi è il misterioso ricattatore, perchè agisce nell’ombra e sopratutto come fa ad avere i diari di Giulio?
A Paolo il compito di sciogliere il nodo e di raccoglierne il merito dopo aver fatto luce, cosa che però lo porterà ad integrarsi in quel meccanismo fatto di seduzione del potere,di ambizioni e di egoismo che avevano già contagiato Giulio…
L’oggi ultra ottantenne cineasta romano gira un film ben equilibrato, dalla trama interessante anche se lo spettatore più smaliziato ben presto intuisce chi regge le fila del gioco;in questo è aiutato da un cast ben assortito nel quale figurano Dorothy Malone, vecchia gloria di Hollywood nel ruolo di Vanessa Brighton,maggiore azionista della Chemical e in passato amante di Giulio,Luciana Paluzzi in quello di Mary Sullivan, la segretaria dell’azienda che darà una mano decisiva a Paolo nella soluzione del giallo, Robert Hoffmann nel ruolo di Paolo.
Luciana Paluzzi
Hoffmann,attore austriaco di sufficienti doti recitative era stato lanciato nel cinema come alter ego del ben più celebre Alain Delon, grazie alla sua prestanza fisica e al suo indubbio fascino virile.In Femmine insaziabili recita discretamente,usando il suo charme sulle “femmine insaziabili” che si muovono nella storia raccontata.
Come Romina Power, vogliosa adolescente che nel film ricopre il ruolo della figlia della Malone, con scarse doti recitative ma con un indubbio sex appeal,come Nicoletta Machiavelli (sorella di Giulio) e come Rosemarie Lindt, immancabile nelle parti di contorno di molte produzioni dell’epoca.
Un film decoroso, sorretto da un impianto valido e in cui tutte le componenti ovvero fotografia,sceneggiatura,montaggio,location eccetera sembrano ben amalgamate.
Trasmesso raramente in tv in versioni censurate (in realtà sono state oscurate solo brevi sequenze di casti nudi) è presente in rete in una buona versione rippata da Rete 4; i link per visionarlo sono i seguenti
https://uploadto.us/file/details/aD33LeTfqOA/C6a9nal.part1.rar e https://uploadto.us/file/details/ZcC9oC4Y61k/C6a9nal.part2.rar
Femmine insaziabili
Un film di Alberto De Martino. Con Luciana Paluzzi, Robert Hoffman, Dorothy Malone, Romina Power, John Karlsen, Frank Wolff, Rosemarie Lindt, Nicoletta Machiavelli, Elena Persiani, Robert Mark, John Ireland, Roger Fritz Giallo, durata 90 min. – Italia 1969
Romina Power
Dorothy Malone: Vanessa Brighton
Robert Hoffmann: Paolo Vittori
Luciana Paluzzi: Mary Sullivan
Frank Wolff: Frank Donovan
John Ireland: Walter Salinger
Roger Fritz: Giulio Lamberti
Romina Power: Gloria Brighton
Nicoletta Machiavelli: Luisa Lamberti
Ini Assmann: Segretaria di Salinger
Rainer Basedow: Donovan’s henchman
Elena Persiani: Claire
Rosemarie Lindt: Patty
Regia Alberto De Martino
Soggetto Alberto De Martino e Vincenzo Flamini
Sceneggiatura Lianella Carell, Alberto De Martino, Vincenzo Flamini e Carlo Romano
Produttore Edmondo Amati
Fotografia Sergio D’Offizi
Montaggio Otello Colangeli
Musiche Bruno Nicolai
Scenografia Nedo Azzini
Costumi Gaia Romanini
L’opinione di Dusso dal sito http://www.filmtv.it
Gradevole giallo di fine anni 60,è un film che è molto curato sia negli esterni californiani molto belli che nei ricchi interni.La trama purtroppo non è davvero nulla di che e gira un po’ a vuoto limitandosi a presentarci i vari personaggi del film,il quale ha uno dei suoi punti di forza in alcune scene davvero notevoli come la lunga orgia e la sequenza della piscina con una notevolissima Romina Power.Finale a sorpresa
L’opinione di mm40 dal sito http://www.filmtv.it
Nonostante il titolo a un passo dall’hardcore, Femmine insaziabili è una pellicola piuttosto casta nelle immagini e nel linguaggio, anzi pure un po’ banalotta e priva di particolare verve. Un paio di nomi stranieri nel cast (Robert Hoffman, austriaco, e la statunitense Dorothy Malone) e un altro paio di americani trapiantati in Italia (Frank Wolff, attivo nel nostro cinema già da una decina d’anni, e Romina, figlia di Tyrone, Power, a tutti gli effetti cittadina italiana) sono affiancati da nomi dignitosi, ma non altisonanti come quelli di Nicoletta Machiavelli o Luciana Paluzzi; anche sul copione le firme sono quelle che sono: Alberto De Martino, Lianella Carell, Vincenzo Flamini e Carlo Romano. Produzione modesta (Edmondo Amati) per un tentativo di giallo/thriller parzialmente riuscito; la tensione è scarsina e i colpi di scena non molto sorprendenti, nonostante una confezione non disprezzabile. De Martino proveniva da una serie di peplum e spaghetti western di poco valore, comunque riuscendo a non precipitare mai nella serie Z e proponendo un onesto cinema fatto di pochi mezzi e un po’ di mestiere. La Power era già compagna di Al Bano e qui ha una particina minore.
L’opinione del sito http://www.bmoviezone.wordpress.com
(…) Sebbene non sempre granitico nella sceneggiatura, uno dei punti forti di Femmine insaziabili è l’accattivante atmosfera sixties, con uomini determinati a tutto, giovani donne disinibite, pestaggi e festoni psichedelici (memorabile la scena dell’orgia hippie – “mentre stanno guardando un video girato in Africa in cui alcuni mercenari sono impegnati in uno stupro collettivo” – nella villa di una giovanissima Romina Power, che in un’altra sequenza girata in una piscina mostra generosamente le sue forme). Buona la componente erotica che poggia perlopiù sull’avvenenza delle giovani attrici (la rediviva Dorothy Malone si esibisce in uno spogliarello davvero inguardabile per quanto inevitabilmente cult!) e sulle avventure del misterioso Giulio “Lambert Smile”. (…)
L’opinione di Il gobbo dal sito http://www.davinotti.com
Bel thrillerone con solido cast internazionale, da B-movie con soldi, in cui spicca una sciupatissima Dorothy Malone. La trama non è priva di pecche e chi ha visto 6 o 7 film del genere indovina con largo anticipo come va a finire, ma come (quasi) sempre a far premio sul plot sono le atmosfere d’epoca. Riuscita inoltre la componente morbosetta, dall’orgiona psichedelica nella villa di Romina Power (sempre lessa), al patetico strip della Malone. Grandissima la colonna sonora. Da recuperare.
L’opinione di Ciavazzaro dal sito http://www.davinotti.com
Non male. Un cocktail 60’s con un’ottima soundtrack di Bruno Nicolai per un thriller con qualche scena per l’epoca ardita (la Power mostra le chiappe fugacemente) e un ottimo cast, sia maschile sia femminile. Cito Dorothy Malone e il suo strip, il protagonista Hoffman, ma anche il caratterista John Karlsen, la Paluzzi, Wolff, Ireland. Discreto colpo di scena nel finale, sulla scia del potere che corrompe. Merita la visione, senza ombra di dubbio.
Luciana Paluzzi
Dorothy Malone
Romina Power
Nicoletta Machiavelli