Filmscoop

Tutto il mio cinema

Thriller gallery parte 3

Una carrellata fotografica che documenta,attraverso fotogrammi e locandine,lobby card e flani oltre alle copertine delle soundtrack,un genere fra i più amati degli anni sessanta e settanta,il thriller.Molte locandine o alcuni flani sono degli autentici capolavori di creatività.

Ragazza tutta nuda assassinata nel parco

Solamente nero

Orgasmo

L’uccello dalle piume di cristallo

A doppia faccia

Interrabang

Quattro mosche di  velluto grigio

La morte cammina con i tacchi alti

Terrore cieco

La morte bussa due volte

L’iguana dalla lingua di fuoco

Il fiore dai petali d’acciaio

Il diavolo a 7 facce

5 bambole per la luna d’agosto

L’assassino è al telefono

In fondo alla piscina

Un bianco vestito per Marialè

La controfigura

Sette note in nero

Frenzy

aprile 30, 2017 Posted by | Miscellanea | | Lascia un commento

I film di spionaggio (Eurospy)-Parte seconda

Negli anni sessanta,con il mondo diviso in due blocchi contrapposti,lo spionaggio era una componente fondamentale della difesa degli stati.
Quando poi,nel 1962,esordì sugli schermi Agente 007 licenza di uccidere di Terence Young,protagonista James Bond il personaggio creato da JanFleming,molti registi specializzati in B movie decisero di portare sugli schermi figure clone che in qualche modo richiamavano anche nei loro nomi
l’agente speciale 007.
Nacquero così l’agente 077,l’agente A008,l’agente 777,Joe Walker ecc. tutti impegnati in serrate lotte contro terroristi e spie,ladri di segreti industriali e folli in grado di distruggere il mondo.
Il genere Eurospy,nato proprio in Europa,ebbe una diffusione abbastanza vasta;prodotti spesso in serie,ma sempre con buoni risultati spettacolari,
furono in voga anche negli anni settanta,pur con minore diffusione e produzione.
Di alcuni di questi film presento una gallery fatta di titoli di apertura,locandine e lobby card oltre agli immancabili flani che promettono meraviglie.
Un’occasione per ricordare un genere avventuroso che oggi,a distanza di 50 anni,viene riproposto con sempre maggiore frequenza in tv

Le spie uccidono a Beirut

Agente Coplan:missione spionaggio

Mata Hari Agente segreto H21

A077 Sfida ai killers

OS117 A Tokyo si muore

Agente X77 ordine di uccidere

Agente 777 Missione Summergame

Da 077 Intrigo a Lisbona

Le spie uccidono in silenzio

New York chiama Superdrago

OS77 Operazione fior di loto

Operazione Poker

Suspence a Venezia

Le spie vengono dal cielo

5 marines per Singapore

aprile 29, 2017 Posted by | Miscellanea | | Lascia un commento

Andavamo al cinema-Parte 20

Nuova serie di immagini di sale cinematografiche nella massima parte ormai scomparse.Vi invito ad inviare foto in vostro possesso,grazie.L’indirizzo mail è: paolobari@email.it

Cinema Capitol,Parma

Cinema Capitol,Borgonovo Val Tidone (Piacenza)

Cinema Capranica,Roma

Cinema Colosseo,Milano

Cinema Corso,Sessa Aurunca

Cinema Cristallo,Empoli

Cinema Cristallo,Firenze (foto scattata durante l’alluvione)

Cinema Dante,Milano

Cinema Dante,Sesto San Giovanni (Milano)

Cinema Diana,Milano

Cinema Diana,Nocera Inferiore

Cinema Doria,Cuneo

Cinema Due Torri,Potenza

Cinema Durini,Milano

Cinema Eden,Città di Castello

Cinema Eden,Livorno

Cinema Eden,Senigallia

Cinema Eden,Trieste

Cinema Eden,Udine

Cinema Edison,Firenze

Ingresso del cinema Edison,Firenze

Cinema Eliseo,Bologna (un grazie a Fausto)

Cinema Embassy,Milano

Cinema Empire,Roma

aprile 27, 2017 Posted by | Miscellanea | , | 3 commenti

Philippe Noiret

Gentile lettore, prima di scoprire insieme il personaggio che propongo oggi, ritengo doveroso fare una precisazione. A differenza delle precedenti biografie, che mi sono avventurata a scrivere con l’incoraggiamento ed il sostegno del mio caro amico Paul, questa di oggi è la breve storia della lunga carriera di un attore che mi sta particolarmente a cuore, ragion per cui, in questo caso, l’obiettività mi risulta un tantino difficile. Perdona, indi, la mia debolezza quando mi soffermo su alcuni ruoli interpretati, a discapito di altri. Grazie e buona lettura.

Che cos’è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.” (il Perozzi – Amici miei 1975). Una frase che ogni amante del cinema, in particolare, della commedia all’italiana, custodisce affettuosamente nel cuore. Un aforisma che racchiude simbolicamente la definizione della personalità di un uomo che il mondo dello spettacolo, e non solo, ricorda come un monumento del cinema d’autore. Philippe Noiret, attore tra i più importanti e più carismatici della commedia e del cinema francese e internazionale, anticipò la sua carriera con questa battuta intramontabile!

Philippe Noiret in uno dei suoi primi ruoli nel film Clementine Cherie

Gourmet e viveur, sofisticato fumatore di sigari e grande appassionato d’arte, Philippe Noiret ha vinto due volte il premio César come miglior attore, per ruoli che andremo ad approfondire in seguito. Philippe Noiret è nato il 1 ottobre 1930 a Lilla, importante centro culturale della Francia settentrionale, in una famiglia della classe media, di piccoli commercianti. Suo padre era appassionato di letteratura, di autori e di testi di poesia. In seguito, ha trascorso la sua infanzia a Toulouse Midi-Pyrenees, regione a cui rimarrà fermamente attaccato.

Comme un poisson dans l’eau

Ha frequentato i corsi presso la scuola Collège de Juilly di Seine-et-Marne e, poi, presso Lycée Janson de Sailly, nel 16° arrondissement di Parigi, dove era un “somaro perfetto”! Nel 1950, dopo aver fallito per ben tre volte al liceo, ha mollato la scuola, scegliendo di iscriversi ai corsi di teatro del grande Roger Blin, a Parigi, ed al Western Drama Centre, dove ha incontrato Jean-Pierre Darras, comico, attore e regista. Forse sono in pochi a saperlo, ma fu il drammaturgo Henry Montherlant a convincere Noiret a diventare un attore e a dedicare la sua vita alla commedia.
Al Théâtre National Populaire, ove l’attore ha recitato per circa dieci anni alternando la prosa al cabaret, incontrò la dama del suo cuore, l’attrice Monique Chaumette, che sposò nel 1962. La coppia ebbe una figlia, Frédérique, e due nipotini: Deborah e Samuel. Alla domanda“In che cosa hai avuto più successo nella tua vita?” Noiret rispose“Per 43 anni di vita, nel mio matrimonio!
Noiret, esordì sul grande schermo in piccolissimi ruoli a partire dal 1949, comparendo per la prima volta in una pellicola di Jacqueline Audry, Gigi (1949), e da quel momento interpretò circa centoquaranta pellicole, per una carriera lunga più di mezzo secolo. Noto per la sua mimica facciale da uomo pigro e disilluso, che ricorda vagamente il muso di un cane (animale che Noiret amava moltissimo), e caratterizzato da una corporatura ingombrante, l’attore francese fu particolarmente a suo agio nei ruoli di uomo qualunque di mezza età, lontanissimo com’era da ogni idealizzazione da eroe romantico.

Il delitto di Therese Desquiroux

Il delitto non paga

Anche se posteriore a Gigi, il suo film d’esordio è considerato La pointe courte (1956) diretto da Agnès Varda (pellicola che farà di lei la rappresentante femminile per eccellenza della Nouvelle Vague francese) e che è stato girato, nel 1954, nel piccolo paese di Sète, nella zona denominata appunto La Pointe-Courte. Il film è la storia parallela di una coppia in crisi che non sa se lasciarsi e della vita quotidiana della piccola comunità di pescatori che vive sul posto. La regista ha raccontato in più occasioni la nascita e le condizioni di un film “che oggi non sarebbe più possibile girare”, ma che rimane “uno dei più entusiasmanti” della sua carriera.
Questa pellicola segnava, indi, un doppio esordio: dell’attore Noiret e della regista Varda, la quale ricorda con viva emozione il suo protagonista: “Sì, per lui era la prima volta e al suo fianco c’era Silvia Monfort. Sono certa che se glielo avessi proposto dopo, forse, un film come questo non l’avrebbe mai fatto. Ma all’epoca era un attore di teatro che aveva una gran voglia di sperimentare e capire cos’era il cinema. Fu questo suo primo lavoro con me a farlo entrare nell’ambiente, e poi il suo talento ha fatto il resto. (…) Comunque entrambi gli attori sono stati molto generosi e in generale l’entusiasmo di quel primo film è rimasto unico, anche se poi non ebbe tanta fortuna di pubblico.

Con Jean Gabin nel film Intrigo a Parigi

L’armata su sofà

Mort,ou est ta victoire

Com’era Noiret sul set del suo primo film, c’è lo rivela Agnès Varda: “Nervoso e spesso sofferente. Questo perché, come diceva lui, gli impedivo di esprimersi. Ma io volevo proprio questo. Volevo una recitazione immobile nei movimenti e tutta basata sulle espressioni del volto. Mi immaginavo un po’ quegli attori dei film giapponesi che esprimono rabbia o felicità anche solo attraverso un movimento minimo degli occhi.
Trascorsi cinque anni dall’esordio, la figura di Noiret comincia ad apparire con frequenza via via crescente sugli schermi del cinema francese, seppure ancora in ruoli secondari: nel 1960 è lo zio di Zazie in Zazie nel metrò di Louis Malle, nel 1961 recita in Tutto l’oro del mondo di René Clair, nel 1965 è in Parigi brucia? diretto da René Clément, nel 1969 è accanto a Michel Piccoli in Topaz di Alfred Hitchcock.
Per Noiret, la prima pellicola italiana risulta essere Le Massaggiatrici del 1962, per la regia di Lucio Fulci, dove interpretava il segretario del Presidente in un cast che vedeva tra gli altri Ciccio Ingrassia, Franco Franchi e Valeria Fabrizi.

Con Tognazzi e Andrea Ferreol nel controverso La grande abbuffata

La svolta nella carriera dell’attore fu segnata da una pellicola assai controversa: La grande abbuffata (1973), regia di Marco Ferreri, ove Noiret interpreta, in compagnia di Marcello Mastroianni, Michel Piccoli e Ugo Tognazzi, uno dei quattro suicidi “edonisti” del film. Il pilota Marcello, il produttore Michel, lo chef Ugo e il giudice Philippe, uomini di successo votati all’autodistruzione, si ritrovano nella villa fuori città di Philippe con l’intenzione di suicidarsi attraverso un lungo percorso di cibo e sesso. Insieme a loro delle prostitute ingaggiate appositamente e una maestra di scuola elementare locale, che rimarrà con loro sino alla fine. Testimonianze raccontano che Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Philippe Noiret erano molto amici e, nonostante avessero letto la sceneggiatura del film, sul set praticamente non la consultarono più: i tre grandi attori improvvisavano continuamente ed il regista li lasciava liberi di creare. La scena dell’imitazione di Marlon Brando, per esempio fu proposta da Tognazzi, e non era presente nella sceneggiatura. Per una migliore comprensione della trama, consultate la recensione esaustiva pubblicata sul blog dal mio amico Paul.
Ugo (Tognazzi) rivolto a Philippe che assaggia una torta: Com’è?
Philippe (Noiret): È una merda.
Ugo (Tognazzi): Ma come? È un poema!
Philippe (Noiret) seccato: È un poema di merda!

L’orologiaio di Saint-Paul

Nel 1974, Noiret interpreta con successo Michel Descombes, magnifico padre che scopre il figlio assassino, ruolo drammatico offertogli da Bertrand Tavernier in L’orologiaio di Saint-Paul, premiato a Berlino con L’orso d’argento. Brevemente la trama di una pellicola che alla scrivente sta particolarmente a cuore: la sera dell’11 marzo 1973, sono resi noti i risultati delle elezioni politiche indette in quell’anno, che vedono un’inaspettata vittoria della maggioranza uscente di centrodestra. L’orologiaio Michel Descombes vive a Lione nel vecchio quartiere di Saint-Paul. È un artigiano onesto e metodico. La sua vita è scandita da ritmi lenti e regolari: apre il negozio, scambia qualche battuta con i vicini, ripara sveglie e orologi, cena ogni sera della domenica alla trattoria Chauvin, un locale popolare in cui incontra gli amici. Vive da solo con il figlio ventenne Bernard, dopo la separazione e la morte della moglie. Un giorno riceve la visita inaspettata della polizia e una notizia drammatica: Bernard ha ucciso un uomo ed è fuggito con una ragazza. Lo stanno cercando per arrestarlo. Bernard ha ucciso Razon, una guardia giurata, e ne ha poi incendiato l’automobile. L’uomo, prepotente e disonesto, con simpatie di estrema destra, prestava servizio d’ordine in una fabbrica e insidiava le operaie, in modo particolare Liliane, la ragazza di Bernard. Sconvolto, Michel si accorge che sa pochissimo del figlio e si tormenta per non essere stato un padre più attento e presente. Il commissario Guibond, che ha anch’egli problemi personali, tenta di ottenere il suo aiuto per ritrovare i due ragazzi e gli manifesta comprensione umana.

Con Marilu Tolo in Siamo tutti in libertà provvisoria

I due giovani vengono infine arrestati e processati. Bernand si rifiuta d’incontrare suo padre, e quando finalmente si trovano l’uno di fronte a l’altro, gli rivolge appena la parola. Per salvaguardare il suo amor proprio e l’onore della fidanzata, Bernard non si presta ad assecondare la linea difensiva adottata del suo legale, che vorrebbe invocare le circostanze attenuanti dimostrando che si è trattato di un delitto passionale, e preferisce avallare la tesi del delitto politico. Michel comprende le ragioni del figlio e lo appoggia. A questa decisione consegue la pesante condanna a vent’anni di carcere, ma si è ristabilita la fiducia fra padre e figlio.

Con Mastroianni in Non toccare la donna bianca

Noiret riconfermerà le sue capacità interpretative l’anno successivo nel Il giudice e l’assassino, ispirato ad un autentico caso di cronaca criminale e nella pellicola Che la festa cominci, ancora di Tavernier.
Successivamente, per la regia di Ferreri, Noiret comparirà in Non toccare la donna bianca (1974), un western surreale, geniale rivisitazione della battaglia di Little Big Horn ambientata nella Parigi dell’epoca. Il generale Custer, richiamato dal generale Terry, è determinato a sconfiggere l’esercito indiano del capo Toro Seduto. A complicare le cose è l’amore di Custer per una crocerossina francese.
Nel 1975 Philippe Noiret assume un ruolo memorabile, quello del cinico giornalista Perozzi, nella pellicola Amici miei, diretta abilmente dal Maestro Mario Monicelli. Infatti, con il cult Amici miei, emerge tutta la verve comica dell’attore francese.

Amici miei…

e Amici miei Atto secondo

La pellicola racconta la storia di quattro amici di mezza età, insieme sin dall’infanzia, i quali esorcizzano lo spettro della vecchiaia escogitando qualsiasi tipo di scherzo nei confronti di chiunque incroci la loro strada. A loro si unirà anche un primario di chirurgia, il professor Sassaroli (Adolfo Celi). Gli scherzi, le leggendari zingarate e, ovviamente, le storiche supercazzole trovano spazio in una bellissima recensione pubblicata sul blog dal mio amico Paul, alla quale rimando per una migliore comprensione della trama.

Il Perozzi: ”Come chi sono io? Lei ha il tratto ed i modi della persona colta, signora… Si ricorderà sicuramente di Omero e dell’Odissea… Signora, io mi chiamo… Nessuno!”
Il grande Monicelli rammentava di aver avuto con Noiret “rapporti non solo di lavoro: eravamo amici. Ancora mi ricordo quando lo chiami per Amici miei per fargli interpretare un caporedattore della ‘Nazione’, un toscanaccio che lui riuscì a rendere credibile”.
In seguito al successo di Amici miei, film che portò, tra vari riconoscimenti, due premi David di Donadello: alla miglior regia di Monicelli ed al miglior attore protagonista, Ugo Tognazzi, la carriera di Noiret si divise tra Italia e Francia.
Nel 1976 Noiret ha vinto il suo primo César con il ruolo del giustiziere nella pellicola Le vieux fusil (Frau Marlene) a fianco della splendida Romy Schneider.

Le vieux fusil

Speriamo che sia femmina

Durante la seconda guerra mondiale, a Montauban, il chirurgo Dott. Julien Dandieu (Philippe Noiret), convinto pacifista ed umanista, conduce una vita borghese con la moglie e la figlia, nata da una precedente unione. Per tenere al sicuro moglie e figlia, Julien, le manda in un paesino montano dove possiede amici e dove c’è un castello. Durante la pausa domenicale, fa visita alle due, ma viene a sapere che i tedeschi hanno violentato e trucidato entrambe le donne. Da allora ha inizio la sua trasformazione da pacifista ad assassino senza scrupoli, che massacra i tedeschi con efferati inganni. Quando poi tutto finirà, le sue risposte fanno capire che ha agito in uno stato di lucida pazzia vendicativa.
In Italia, nell’arco di tre lustri, Noiret interpreta diversi film d’autore, a partire dal Deserto dei tartari di Valerio Zurlini (1976) per arrivare a Dimenticare Palermo di Francesco Rosi (1990), passando per Il comune senso del pudore (1975) di Alberto Sordi, Tre fratelli di Rosi (1981), Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli (1986), La famiglia di Ettore Scola (1987), Gli occhiali d’oro (1987), diretto da Giuliano Montaldo, e Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (1988).

Il deserto dei tartari

-Il deserto dei tartari (1976), tratto dal romanzo omonimo di Dino Buzzati, è la storia del tenente dell’esercito austro-ungarico Drogo, che viene spedito ai confini asiatici dell’Impero per difendere una fortezza nel deserto dall’attacco dei famigerati Tartari. L’unico problema è che nessuno ha mai visto questi fantomatici nemici, mentre il tempo passa nell’attesa di un’offensiva.
-Dimenticare Palermo (1990), Carmine Bonavia (James Belushi), un giovane newyorkese figlio di immigrati italiani, è candidato a sindaco della Grande Mela. Vista l’imminente sconfitta fa una clamorosa (e disperata) proposta: la legalizzazione della droga; sperando così di recuperare terreno su un argomento delicato, ossia i narcotraffici. Sposatosi durante la campagna elettorale, decide di passare la luna di miele con la giovane sposa Carrie, nella città natia dei genitori, Palermo. Alloggiato in un lussuoso hotel Grande Albergo delle Palme visita i più bei monumenti della città, ma ne contempla anche il degrado. E qui la mafia, preoccupata della sua popolarità sempre più crescente a causa della sua proposta che la priverebbe del racket più lucroso, tenta in ogni modo di incastrarlo, prima facendolo adescare da una bella sconosciuta, poi coinvolgendolo nell’omicidio (inscenato ad arte) di un giovane fioraio, con cui Carmine poco tempo prima aveva avuto un alterco. La vicenda rischia di mandare all’aria i progetti elettorali, in quanto egli è accusato di omicidio premeditato… . Un thriller poliziesco che annovera, oltre al protagonista Belushi, un cast strepitoso: Vittorio Gassman, Philippe Noiret e Mimi Rogers.

Il comune senso del pudore

-Il comune senso del pudore (1975), strutturato in quattro episodi, di cui, ad opinione di chi scrive, il migliore è proprio quello che vede come protagonisti Philippe Noiret e Dagmar Lassander. Per l’approfondimento del film, invito alla lettura della simpatica recensione presente su questo blog.
-Tre fratelli (1981), la storia di tre fratelli originari del sud, divisi dalla differente età e da percorsi di vita molto diversi, che si ritrovano dopo molti anni al paese natio in occasione della morte della madre. Ognuno fa i conti con il proprio passato e si confronta / scontra con i fratelli ed il padre, facendo un bilancio della propria vita. Sullo sfondo il malessere della cupa Italia dell’inizio degli anni ‘80, tra lotte operaie contro la restaurazione, disagio sociale e ultimi colpi di coda del terrorismo, che il regista analizza attraverso lo scontro generazionale e familiare.
-Speriamo che sia femmina (1986), film in cui appare chiara la simpatia e la fiducia che il regista, Mario Monicelli, nutre nei confronti delle donne. Infatti, la storia è tutta incentrata sulla contrapposizione tra l’elemento femminile, in maggioranza per le numerose protagoniste, e quello maschile, dove i pochi rappresentanti del sesso forte vengono presentati nel ridicolo. Nella pellicola Noiret interpreta il conte Leonardo.

Nel bellissimo film di Scola La famiglia

-La famiglia (1987), dipinge il ritratto di una famiglia borghese italiana visto dall’interno di un appartamento del rione Prati di Roma, dal 1906 al 1986. Il protagonista Carlo (Vittorio Gassman) è seguito dal suo battesimo fino all’ottantesimo compleanno. Per Philippe Noiret un ruolo secondario, quello di Jean Luc
-Gli occhiali d’oro (1987), diretto da Giuliano Montaldo, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, è la storia del dottor Fadigati (Philippe Noiret), stimato medico che tenta di celare la propria omosessualità agli occhi dei concittadini nella Ferrara fascista. Ma quando si innamora apertamente del giovane Eraldo (Nicola Farron) viene progressivamente emarginato e abbandonato. Oltre all’abile prova attoriale di Noiret, la pellicola è rimasta nel cuore del pubblico per le bellissime musiche. Infatti, nel 1988 Ennio Morricone vinse il David di Donadello per la miglior colonna sonora.

Gli occhiali d’oro

-Nuovo Cinema Paradiso (1988), scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, vinse nel 1990 il Premio Oscar come miglior film stranierò e, in seguito, si aggiudicò tantissimi altri rinomati premi.La trama: Salvatore Di Vita (Jacques Perin), da quando ha lasciato il paesino di cui è originario non vi ha mai più voluto rimettere piede e da trent’anni vive nella capitale, dove nel frattempo è diventato un affermato regista cinematografico. Una sera, al suo rientro a casa, scopre dalla sua compagna la notizia della morte di un certo Alfredo (Philippe Noiret), e per tutta la notte rivive i ricordi della sua infanzia. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, in un paesino siciliano, Giancaldo, il cinema è l’unico divertimento. Siamo alla fine degli anni ’40. Totò (Salvatore Cascio), un bambino povero che vive con la sorella e la madre, è in attesa che il padre, che risulta disperso, ritorni dalla guerra. Totò svolge il compito di chierichetto per don Adelfio, parroco del paese e gestore della sala cinematografica “Cinema Paradiso”. Don Adelfio censura tutte le scene di baci all’interno dei film perché le ritiene troppo sconvenienti. Salvatore, affascinato dal cinematografo, tenta invano di assistere di nascosto alle proiezioni private per il prete e di rubare qualche scena tagliata dal proiezionista Alfredo. Quest’ultimo è un uomo analfabeta con cui Totò cerca di stringere amicizia, nonostante l’atteggiamento contrario di sua madre e l’atteggiamento un po’ scontroso di Alfredo. In occasione dell’esame di licenza elementare a cui partecipa anche Alfredo, Totò riesce finalmente a fare un accordo con lui: il bambino darà ad Alfredo i risultati della prova, ma in cambio il proiezionista dovrà insegnare a Totò tutti i trucchi del mestiere.

Nuovo cinema Paradiso

Una sera il pubblico reclama a gran voce il secondo spettacolo e, poiché la sala è stata chiusa, Alfredo e Totò decidono di accontentarli proiettando il film sul muro di una casa della piazza del paese. Una distrazione dell’uomo è la causa di un incendio che si propaga velocemente all’interno della cabina di proiezione. Totò riesce a salvare l’amico, che purtroppo perde la vista. Grazie all’intervento di un paesano diventato milionario, Spaccafico (Enzo Cannavale), la sala cinematografica viene ricostruita e prende il nome di “Nuovo Cinema Paradiso”. Inizia così una nuova epoca per questo cinema al cui interno lavora il bambino, che d’ora in avanti proietterà pellicole non più censurate. Salvatore (Marco Leonardi), diventato adolescente, conosce Elena (Agnese Nano), una studentessa figlia di una ricca famiglia, e se ne innamora, ma i genitori di lei non gradiscono la loro relazione e decidono di trasferirsi. Nel frattempo il ragazzo è chiamato a Roma e perde completamente le tracce di Elena; tornato in Sicilia si rivede con Alfredo che gli consiglia di abbandonare per sempre la sua terra natale. Con quest’ultimo ricordo la mente di Salvatore torna alla realtà: nonostante sia un regista ricco e famoso è deluso della sua vita, e decide di partire per la Sicilia. Così, il funerale di Alfredo diventa l’occasione per confrontarsi con il suo passato e con le persone che avevano popolato la sua infanzia. Anche il Nuovo Cinema Paradiso, oramai è chiuso ed inutilizzato da sei anni, ha perso il suo splendore e Salvatore non può che assistere immobile alla sua demolizione.

Un taxi color malva

Il regista ha anche l’occasione di rivedere Elena (Brigitte Fossey), ma solo per l’ultima volta: lei è ormai sposata con un vecchio compagno di scuola di Totò. Dopo aver scoperto di non essersi incontrati l’ultima volta per una serie di coincidenze (e per l’intervento dello stesso Alfredo), vivono una notte di passione, destinata però a rimanere unica, e Totò non può fare altro che tornare a Roma con una bobina di pellicola che gli ha lasciato in eredità Alfredo: questa è un montaggio dei baci censurati da don Adelfio e la sua proiezione commuove Salvatore che, con quelle immagini di passione ricorda la sua infanzia.
Nel 1991, Philippe Noiret vinse un meritato Premio Bafta come miglior attore protagonista per la sua apparizione nel ruolo di Alfredo: “La vita non è come l’hai vista al cinematografo, la vita è più difficile.
In patria, Noiret continua la collaborazione con: Alain Robbe Grillet in Giochi di Fuoco (1975), Boisset in Un taxi color malva (1977) e Tavernier in Colpo di spugna (1981),

Con Anicée Alvina in Giochi di fuoco

Con Isabelle Huppert in Colpo di spugna

dove l’attore francese fa emergere il suo lato più cupo. Lucien Cordier, pigro e vigliacco capo della polizia in un villaggio coloniale dell’Africa francese, non riesce a mantenere l’ordine tra la popolazione locale e i pochi francesi presenti. Inoltre la moglie lo tradisce e i colleghi non fanno che umiliarlo. Le cose cambiano quando Lucien incontra l’ambigua Anne, la quale sembra tirare fuori il peggio dall’uomo. Faccio notare che tutte queste pellicole sono state oggetto di bellissimi articoli pubblicati su questo blog.
-Il testimone (1978) di Jean-Pierre Mocky, atto d’accusa verso la pena di morte che vede la gara di bravura di Noiret con un grande del cinema italiano come Alberto Sordi. Il pittore italiano Antonio Berti, in trasferta a Reims, è testimone dell’omicidio di Cathy, la ragazza che gli fa da modella, ad opera dell’amico Robert. Mentre il padre della ragazza cerca giustizia, Antonio viene ingiustamente incolpato dell’omicidio e processato.

Con Alberto Sordi nel film Il testimone

-La vita e nient’altro (1989), diretto da Bertrand Tavernier, regalò a Noiret il secondo César della carriera come miglior attore protagonista. Ambientato sulle pianure di Verdun, ancora due anni dopo la fine della prima guerra mondiale, il film racconta come il Maggiore Dellaplane (Philippe Noiret) continua nell’arduo, penosissimo compito affidato all’ufficio da lui diretto: identificare non solo i tanti reduci accolti in ospedali ed edifici di fortuna, ma anche i morti ed i dispersi dell’immane massacro. Un giorno, fra i familiari in gramaglie che arrivano da tutte le parti per riconoscere corpi sfigurati e piccoli oggetti personali, capitano sul luogo due donne. Una è Alice, maestra di un non lontano paese, in cerca del fidanzato François, l’altra Irene, ricca, elegante e altezzosa borghese, la cui famiglia (industriali che la guerra ha arricchito) capeggiata da un senatore, insiste perché sia ritrovato il marito di lei, del quale poter essere fieri davanti al Paese.
In seguito, anche dagli anni Novanta in poi la carriera di Noiret continua a non conoscere sosta, sia in patria che all’estero, sul piccolo e sul grande schermo.

Il postino

Il postino (1994) di Michael Radford, una delle ultime e più apprezzate prove di Noiret, che qui interpreta, a fianco di Massimo Troisi, un Pablo Neruda in esilio nel Sud Italia. Mario, giovane pescatore, accetta l’incarico di postino personale del poeta Pablo Neruda, in esilio nel Sud Italia. Tra il giovane e il poeta nasce una bella amicizia, e Neruda finirà per fare da testimone alle nozze di Mario con la bella Beatrice. Tornato in Cile, il poeta continuerà a pensare al postino.
Pablo Neruda:“Io non so dire quello che hai letto con parole diverse da quelle che ho usato. Quando la spieghi, la poesia diventa banale. Meglio delle spiegazioni, è l’esperienza diretta delle emozioni che può spiegare la poesia ad un animo disposto a comprenderla..
Nel 2002, in occasione del 59° Festival di Venezia, dopo tre anni di assenza dagli schermi del cinema, passati invece sul palcoscenico teatrale, l’attore francese partecipava alla conferenza stampa per la presentazione del film Un Honnête Commerçant (Un onesto trafficante) di Philippe Blasband, selezionato per la settimana della critica. Philippe Noiret spiegava di non essere un attore dai grandi principi, a parte il fatto di leggere il copione e entrare nel personaggio.

Un Honnête Commerçant, il debutto in regia dello sceneggiatore belga Philippe Bladsband è un noir dall’ironia sottile, a tratti cinico su un’indagine della polizia nel traffico di droga.
Philippe Noiret veste i panni di Hubert Verkamen, uomo crudele e sofisticato spacciatore di droga sospettato dalla polizia per un delitto particolarmente efferato, sino a quando si scopre che esiste un altro Hubert Verkamen. Un’inchiesta che si trasforma in un raffinato gioco psicologico in cui la finzione diventa realtà e viceversa.
Sull’aver accettato ruoli in molte opere prime l’attore dichiarava “È una cosa che faccio con piacere. Sapere che ho fatto qualcosa di giusto nella vita mi da una grande soddisfazione e poi i giovani si interessano ancora al mio lavoro”.
Giornalista: ”Un festival internazionale come questo è una vetrina promozionale per moltissimi film che non hanno ancora dei distributori. Gli attori e i registi si trasformano in parte in una sorta di promotori. Lei si sente più artista o uomo d’affari?
Philippe Noiret: “Sicuramente non uomo d’affari, cosa che mia moglie rimpiange moltissimo. Direi però che non sono neppure un artista. Sono piuttosto un artigiano, che si trasforma in una specie di artista grazie all’arte del regista”.

Philippe Noiret si è spento in un freddo giorno di novembre, a Parigi, all’età di 76 anni, dopo una malattia lunga e devastante. Ci sono persone che lo ricordano come l’antagonista di Ugo Tognazzi, “il personaggio bonario, non necessariamente perdente, ma accomodante”, oppure come un attore che “portava nei film un particolare calore, un istrionismo controllato, la marca di una brillante malinconia senza etichette né scene madri”.
All’ora della morte dell’attore, tra i commenti più toccanti quello dello stimatissimo Mario Monicelli: “Era una razza d’attore in via di estinzione, che purtroppo sta scomparendo in tutto il mondo – diceva il regista – di grande qualità, che veniva dalla vecchia scuola e dal teatro. Ed è stato anche un grande amico dell’Italia. In tanti film italiani interpretò i nostri personaggi con grande disinvoltura e verità.

Noiret nel suo ultimo film del 2007, 3 amis

Hanno rubato le chiappe d’Afrodite

Alexandre,un uomo fortunato

Amici miei in campagna

A time for loving

Chouans i rivoluzionari bianchi

Clerambard

Compagni miei Atto primo

Cyrano et D’Artagnan

Destinazione marciapiede

Disavventure di un commissario di polizia

Edy

Evviva la libertà

Fantasme avec chauffeur

Fort Saganne

Il Cavaliere di Lagardere

Il frullo del passero

Il giudice e l’assassino

Il ritorno dei tre moschettieri

Il segreto

Il serpente

Il sosia

Lady L.

La notte dei generali

La portatrice di pane

La tardona

L’attentato

La vita e nient’altro

L’etoile du nord

Le copains

Le grand carnaval

Le pique nique de Lulu Kreutz

Les côtelettes

Le grands ducs

Les palmes de M. Schutz

L’estate impura

L’uomo che venne dal nord

Marianna Ucrìa

Masques

Max & Jeremie devono morire

Niente baci sulla bocca

Ore 20 scandalo in diretta

Père et fils

Portami quello che hai e prenditi quello che vuoi

Qualcosa di biondo

Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa

Qui êtes-vous, Polly Maggoo?

Ricatto di un commissario di polizia ad un giovane…

Ripoux

Ripoux contre Ripoux

Soleil

Sorvegliate il vedovo

Souvenirs souvenirs

Tango

Topaz

Tutto l’oro del mondo

Una donna alla finestra

Un avventuriero a Tahiti

Un nuage entre les dents

Un onesto trafficante

Uranus

Vacanze africane

2007 3 amis
2006 Voie d’eau
2005 Edy
2003 Ripoux 3
2003 Les côtelettes
2003 Père et fils
2002 Un onesto trafficante
2000 Le pique-nique de Lulu Kreutz
1999 Mio figlio ha 70 anni (TV Movie)
1997 Il cavaliere di Lagardère
1997 Soleil
1997 Les palmes de M. Schutz
1997 Marianna Ucrìa
1996 Le veilleur de nuit (TV Movie)
1996 Fantôme avec chauffeur
1996 Les grands ducs
1996 Une trop bruyante solitude
1995 Facciamo paradiso
1995 Les Milles
1995 Le roi de Paris
1994 Il postino
1994 Eloise, la figlia di d’Artagnan
1994 Il sosia – Che fatica essere se stessi
1993 Tango
1992 Max & Jeremie devono morire
1992 Nous deux
1992 Zuppa di pesce
1991 Arsène né terrien (Short) (voice)
1991 Niente baci sulla bocca
1991 La domenica specialmente
1991 Rossini! Rossini!
1990 Uranus
1990 Faux et usage de faux
1990 Dimenticare Palermo
1990 Ripoux contre ripoux
1989 La vita e niente altro
1989 Il ritorno dei tre moschettieri
1988 Nuovo Cinema Paradiso
1988 Il giovane Toscanini
1988 Chouans! I rivoluzionari bianchi
1988 Il frullo del passero
1987 L’estate impura
1987 Gli occhiali d’oro
1987 L’uomo che piantava gli alberi (Short)
1987 Volto segreto
1987 La famiglia
1986 Laughter in the Dark
1986 Compagni miei atto I
1986 ‘Round Midnight – A mezzanotte circa
1986 La femme secrète
1986 Speriamo che sia femmina
1985 Ore 20 scandalo in diretta
1985 L’estate prossima
1984 Qualcosa di biondo (TV Movie)
1984 Il commissadro
1984 Souvenirs souvenirs
1984 Fort Saganne
1983 Le grand carnaval
1983 L’amico di Vincent
1983 Vacanze africane
1982 Amici miei – Atto II°
1982 L’étoile du Nord
1981 Colpo di spugna
1981 Uccidete Birgit Haas
1981 Tre fratelli
1980 Sorvegliate il vedovo
1980 Una settimana di vacanza
1980 Hanno rubato le chiappe di Afrodite
1979 L’allegro marciapiede dei delitti
1979 Due pezzi di pane
1978 La barricade du Point du Jour
1978 Il testimone
1978 Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa
1977 Disavventure di un commissario di polizia
1977 Un taxi color malva
1976 Una donna alla finestra
1976 Il deserto dei tartari
1976 Il comune senso del pudore
1976 Monsieur Albert
1976 Il giudice e l’assassino
1975 Frau Marlene
1975 Amici miei
1975 Que la fête commence…
1975 Giochi di fuoco
1974 Il segreto
1974 Un nuage entre les dents
1974 Cari amici miei…
1974 Non toccare la donna bianca
1974 L’orologiaio di Saint-Paul
1973 Poil de carotte
1973 La grande abbuffata
1973 Il serpente
1972 L’attentato
1972 Amici miei in campagna
1972 A Time for Loving
1972 La mandarina
1972 La tardona
1971 Siamo tutti in libertà provvisoria
1971 Ricatto di un commissario di polizia a un giovane indiziato di reato
1971 L’uomo che venne dal Nord
1970 Portami quello che hai e prenditi quello che vuoi
1969 Topaz
1969 Rapporto a quattro
1969 Assassination Bureau
1969 Clérambard
1968 La meravigliosa amante di Adolphe
1968 Evviva la libertà
1968 Alexandre… un uomo felice
1967 L’une et l’autre
1967 Sette volte donna
1967 La notte dei generali
1966 Qui êtes-vous, Polly Maggoo?
1966 Un avventuriero a Tahiti
1966 Destinazione marciapiede
1966 La fin de la nuit (TV Movie)
Bernard Desqueyroux
1966 L’amante italiana
1966 Anatole (TV Movie)
1966 L’armata sul sofà
1965 Lady L
1965 Les copains
1964 Château en Suède (TV Movie)
1964 Cyrano e d’Artagnan
1964 Clémentine chérie
1964 Versailles (TV Movie)
1964 Il gioco degli innamorati
1964 Intrigo a Parigi
1964 Mort, où est ta victoire?
1963 La portatrice di pane
1963 L’inspecteur Leclerc enquête (TV Series)
1963 Segretissimo spionaggio
1962 Le massaggiatrici
1962 Il delitto di Therese Desqueyroux
1962 Il delitto non paga
1962 Comme un poisson dans l’eau
1962 Le mal court (TV Movie)
1961 Flore et Blancheflore (TV Movie)
1961 Amori celebri
1961 Tutto l’oro del mondo
1961 L’appuntamento
1961 Capitan Fracassa
1960 Cyrano de Bergerac (TV Movie)
1960 Le mogli degli altri
1960 De fil en aiguille (TV Movie)
1960 Zazie nel metrò
1959 Macbeth (TV Movie)
1959 Clarisse Fenigan (TV Movie)
1955 Le réveillon (TV Movie)
1955 La Pointe-Courte
1952 Agence matrimoniale
1951 Olivia
1949 Gigi

aprile 19, 2017 Posted by | Biografie | | 2 commenti

Cinema & Mafia-Prima parte

 

Perchè si uccide un magistrato di Damiano Damiani,1974

Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica di Damiano Damiani,1970

I familiari delle vittime non saranno avvertiti di Alberto De Martino,1972

Il giorno della civetta di Damiano Damiani,1968

Joe Valachi i segreti di cosa nostra di Terence Young,1972

Lucky Luciano di Francesco Rosi,1973

La mala ordina di Fernando Di Leo,1972

Milano: il clan dei calabresi di Giorgio Stegani,1974

Milano calibro 9  di Fernando Di Leo,1972

Camorra di Pasquale Squitieri,1972

I contrabbandieri di Santa Lucia di Alfonso Brescia,1979

Quelli che contano di Andrea Bianchi,1974

La legge dei gangsters di Siro Marcellini,1969

La malavita attacca… la polizia risponde! di Mario Caiano,1977

Il sasso in bocca di Giuseppe Ferrara,1969

Il caso Pisciotta di Eriprando Visconti,1972

La mano lunga del padrino di Nardo Bonomi,1972

La violenza: quinto potere di Florestano Vancini,1972

E venne il giorno dei limoni neri di Camillo Bazzoni,1970

Gli amici degli amici hanno saputo di Fulvio Marcolin,1972

aprile 17, 2017 Posted by | Miscellanea | | 1 commento

Due cuori,una cappella

Aristide Cacciamani (Renato Pozzetto), figlio unico di madre usuraia e padre sconosciuto, è un abile ed apprezzato modificatore di apparecchi meccanici nonché collaudatore del “Self godeur“. Fresco di lutto, si reca spesso al cimitero, nella cappella dove la madre previdente si è fatta tumulare insieme ai gioielli di famiglia e non solo. Infatti, la defunta madre ha portato con sè pure la serenità di Aristide: lo perseguita nel sonno con la raccomandazione di stare lontano dalle donne.
Ciò che Aristide ancora non sa è che sarà proprio il cimitero il luogo ove conoscerà Claudia (Agostina Belli), orfana e solitaria ricamatrice di abiti da sposa.


Aristide, seppur terrorizzato dallo spirito della defunta madre, di fronte alla delicata bellezza di Claudia, se ne innamora e la conquista portandola a fare un romantico pic-nic al cimitero.
I guai seguiranno da lì a poco: dopo essere uscito dal carcere di Marsiglia, il marito di Claudia, Victor (Aldo Maccionne) si trasferisce con prepotenza nella dimora degli innamorati. Per di più, pretende le attenzioni della moglie sotto lo sguardo incredulo di Aristide. Poi, il terribile Victor coinvolge gli innamorati in un’operazione di “kidnapping“, ovvero, sequestro con riscatto di una bambina. Ma Aristide si salva dalle grinfie dell’avida coppia perché, fondamentalmente, lui è un brillante modificatore di oggetti… .


Le gag, i dialoghi, le battute si susseguono inarrestabili. Grazie alla simpatia innata del protagonista, lo spettatore sorride per tutta la durata del film. Compaiono, inoltre, bravi comprimari: Mario Brega, nel ruolo di un macellaio, cliente di Aristide; Massimo Boldi, nei panni di un prete, sempre cliente nella bottega delle modifiche; Ursula Andress, nella parte di se stessa, dà un breve contributo alla scena finale.
Renato Pozzetto adotta come sceneggiatura una commedia degli inganni e la arricchisce di dialoghi surreali, con il contributo di Enzo Jannacci, compagno di cabaret e autore dei programmi televisivi del duo comico “Cochi e Renato“. Il risultato è apprezzabile.
Inoltre, va fatta una menzione particolare per le musiche di Stelvio Cipriani.
Ad opinione di chi scrive, “Due cuori, una cappella” è una delle migliori commedie pozzettiane. Sicuramente da vedere!

Due cuori, una cappella

Un film di Maurizio Lucidi. Con Renato Pozzetto, Leopoldo Trieste, Agostina Belli, Aldo Maccione, Giusi Raspani Dandolo, Ursula Andress, Renato Pinciroli, Mario Brega, Dada Gallotti, Fortunato Arena, Claudio Nicastro, Alvaro Vitali, Massimo Boldi Commedia, durata 105 min. – Italia 1975.

Renato Pozzetto: Aristide Cacciamani
Agostina Belli: Claudia Giliberti
Aldo Maccione: Victor
Giusi Raspani Dandolo: la mamma di Aristide
Gianni Baghino: Tonino
Ursula Andress: sé stessa
Pia Morra: Speranza
Franca Scagnetti: la mamma di Speranza
Leopoldo Trieste: il custode del cimitero
Massimo Boldi: il prete cliente di Aristide
Mario Brega: il macellaio
Alvaro Vitali: il 1° tassista che accompagna Aristide e Claudia
Fulvio Mingozzi: il 2° tassista che accompagna Aristide e Claudia
Renato Pinciroli: il prete che confessa la mamma di Aristide
Alessandra Vazzoler: una conoscente di Aristide
Alba Maiolini: una conoscente di Aristide
Dante Cleri: un conoscente di Aristide e guardiano del cimitero
Salvatore Billa: il cameriere della trattoria
Gino Pagnani: Cesare Pancrazi, papà della bimba
Pietro Zardini: il ricettatore
Dada Gallotti: la mamma della bimba
Claudio Nicastro: il barista
Fortunato Arena: il vigile urbano

Regia Maurizio Lucidi
Soggetto Nicola Badalucco
Sceneggiatura Nicola Badalucco
Produttore Piero La Mantia
Casa di produzione Mars Film Produzione
Distribuzione (Italia) Cineriz
Fotografia Aldo Tonti
Montaggio Renzo Lucidi, Simonetta Vitelli
Musiche Stelvio Cipriani
Scenografia Luigi Scaccianoce
Costumi Carlo Gentili

… tu basta che me regoli le molle. Ruba un po’ troppo. Poi finisce che i clienti svaghino… . Deve rubare 10 – 15 percento così almeno scarichiamo un po’ di tasse.

– Guardi: sformato di melanzane alla Claudio Baglioni.
– Bè, solo un angolino eh, tanto per gradire. Grazie.
– Lei sa come si prepara?
– No.
– Allora, si prende una porzione di pizza, la si lascia coinvolgere venti giorni a bordo dell’Amerigo Vespucci. Poi, si prende tutto, tutto, anche l’Amerigo Vespucci e si mette un bagno di schiuma tipo Viva la natura. Si lascia riposare per venti giorni poi si serve o bollente o gelato.

– Ch’è successo? Sì è macchiata la camicetta?! Le ho toccato la tetta… ?!
– Eh sì… .

– Ohhh, ti prego… controllati. Ohhh, approfittarsi così di una povera orfana indifesa… .
– Ho preso molto anche dalla mamma.

– Senti un po’, ma dove hai imparato la collaborazione all’amore? La Madonna eh! Sai che sei tremenda?!
– Leggo la Famiglia Cristiana… .

Il volgare è ritornato e si riprende il suo cappuccino! Buonanotte.

Eh la Madonna! Ma io capisco anche la furia della libidine… ma un po’ di ordine, no?!! Non siete nemmeno in casa vostra! Se io trattassi così il mio self godeur, dovrei cambiare tutte le fasce elastiche!

Il kidnapping non è poi un reato grave… . In Italia si dice: rapimento a scopo di estorsione. Ecco perché suona male. In America invece si dice kidnapping. È tutta un’altra cosa. Non vi pare?

aprile 14, 2017 Posted by | Commedia | , , , , | 1 commento

Cinema:pensieri,parole e parolacce.Parte seconda

Io sono venuto al mondo quel giorno che tu avevi diciassette anni e mi aspettavi davanti alla fabbrica.

Dal film Romanzo popolare di Mario Monicelli (1974)

Adesso, me spari o non me spari, nun me ne frega più niente, perché già m’hai sparato.

Dal film In nome del Papa Re di Luigi Magni (1977)

In certe situazioni non mi lascio guidare dall’orgoglio. Ho sempre preferito essere felice che superba.

Dal film Jane Eyre di Franco Zeffirelli (1996)

– Ti trovo bene.
– Beh, l’infelicità mi dona.

Dal film I perfetti innamorati di Joe Roth (2001)

Siamo così noiosi quando siamo sobri.

Dal film La chiave di Tinto Brass (1983)

Io sono un poco di buono, oramai l’avrai capito. Vattene finché sei in tempo.

Dal film Anna quel particolare piacere di Giuliano Carnimeo (1973)

La gente ha sempre dei segreti. Si tratta solo di scoprire quali.

Dal film Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev (2009)

– Sergente, siamo morti!
– Ragazzo, tu sei morto quando lo dico io!

Dal film I 4 dellOca selvaggia di Andrew V. McLaglen (1978)

Salutiamoci qui. Non sopporto quelli che sventolano i fazzoletti. Mi fanno tanto ridere.

Dal film Una sull’altra di Lucio Fulci (1969)

– Ma, scusi ma noi ci conosciamo?
– Lei no, ma io sì. Adelina mi parlava sempre di lei, Paolo.
– È un parente di Crotone?
– Molto di più di un parente. Adelina le voleva molto bene, sa?
– Ma, scusi, scusi ma lei chi è?
– Che importa il nome. Ormai, di fronte alla morte non resta che la comprensione e il perdono. Tutti e due l’abbiamo amata e lei ci ha amato tutti e due; me, più fisicamente, più carnalmente; te, più spiritualmente, Paolo.
– Ma ma cosa sta dicendo? Lei è stato? Adelina è stata?
– Per questo il mio dolore è pari al tuo. Noi siamo fratelli nel dolore, Paolo.
– Ma non è possibile Adelina, Adelina, proprio tu?! Ma dove, quando?!!
– Quando… a me sembra di averla sempre amata.
– È stato quando ho fatto quel corso di elettronica in Germania, vero?!!
– Non si deve mai andare in Germania, Paolo. Ma vieni tra le mie braccia, Paolo. Io ho un unico desiderio: diventare tuo amico. E voglio invecchiare accanto a te nel ricordo della nostra adorata Adelina, sposa e amante impareggiabile!
– Impareggiabile?! Impareggiabile?! Troia! Troia! Puttana!
– Non ti permetto di oltraggiare la mia Adelina!
– Ma cosa dici?!!! Porco maiale!!! Io ti ammazzo!

Dal film Amici miei atto II di Mario Monicelli (1975)

Bisogna conoscerla bene l’Africa per giudicarla.

Dal film Il profumo della signora in nero di Francesco Barilli (1974)

Tutto in guerra si basa sull’inganno: se il tuo nemico è superiore eludilo, se è irato irritalo,
se è di pari forza lotta, altrimenti sparisci e riconsidera.

Dal film Wall Street di Oliver Stone (1987)

Io ho pianto quando ho visto un uomo senza scarpe ma ho pianto di più quando ho visto un uomo senza pisello.

Dal film Il genio di Stephen Herek (1998)

Devo solo pensare che in fondo tutto quello che mi capita è la mia vita.

Dal film Deserto rosso di Michelangelo Antonioni (1964)

Se scelgo di stare da una parte puoi essere certo che vinceranno gli altri. Comunque ho il futuro assicurato: ci sono ancora un sacco di guerre da perdere.

Dal film Due sporche carogne – Tecnica di una rapina di Jean Herman (1968)

– Ehi avvocato!
– Nicola, cercavo proprio te.
– Vi serve qualche cosa?
– Tre o quattro testimonianze .
– Pronti. Io sono qua per questo.

Dal film Un apprezzato professionista di sicuro avvenire di Giuseppe De Santis (1972)

Quando vai a terra e non sai chi ti ha dato la spinta, prenditela con il primo che capita
ma mai con te stessa.

Dal film La sconosciuta di Giuseppe Tornatore (2006)

È meglio spezzarsi una gamba che il cuore.

dal film Seabiscuit di Gary Ross (2003)

Di questi tempi, un conto è avere un credito, un altro è farselo pagare.

Dal film I quattro dell’Ave Maria di Giuseppe Colizzi (1968)

– Pfff Uh, Shrek, sei stato tu? Amico, dovresti avvertire prima di spararne una, avevo la bocca aperta qui dietro.
– Credimi Ciuchino, se fossi stato io, saresti morto.

Dal film Shrek di Vicky Jenson (2001)

aprile 9, 2017 Posted by | Citazioni cinematografiche di dana | | Lascia un commento

Sean Connery

Sean Connery “Sexiest Man of the Century” (l’uomo più sexy del secolo) secondo la rivista People, decisamente un’ icona intramontabile del cinema mondiale, disse in un’intervista: “Forse non sono un buon attore però sarei decisamente peggiore facendo altro.”
Cacciato da scuola a soli tredici anni, l’attore contraddistinto dal tono profondo della voce e dall’accento scozzese, rifiutò non solo una parte nel film “Il Caso Thoms Crown” (1968), ma anche il ruolo del saggio Gandalf nella trilogia di successo “Il Signore degli Anelli” (2001, 2002, 2003) in quanto non fu in grado di comprendere le storie narrate e perché non gli andava di spendere 18 mesi della sua vita nel clima della Nuova Zelanda.
Connery nacque sulla costa orientale della Scozia, sulle sette colline di Edimburgo, nel 25 agosto 1930. Si arruolò nella Marina a 16 anni e fu congedato, in seguito, per la sua difficoltà di attenersi alle regole ed agli ordini (ufficialmente, per ulcera).

E come meglio può sfogare la sua rabbia un ragazzo diciottenne cacciato dall’esercito se non con il sollevamento dei pesi, hobby che in un certo senso gli è servito da trampolino per la carriera.
Infatti, nel 1953 a Connery venne assegnato il terzo posto nella più importante manifestazione internazionale di culturismo, Mr. Universo.
Prima del debutto professionale nel settore della produzione dei musical, Connery si prestò anche come modello per corsi d’arte, camionista, bagnino, giornalista, e peggior cameriere dell’anno in un pub inglese .

La sua prima apparizione sul piccolo schermo risale al 1956, però fu solamente nel 1959 che gli venne assegnato un ruolo in una produzione Disney dal titolo “Darby O’Gill and the Little People“ (Darby O’Gill e il re dei folletti). Questo film, girato nel ranch privato di Walt Disney, non venne distribuito nel circuito cinematografico italiano, forse perché considerato tipicamente irlandese o per la presenza di alcune scene inquietanti non troppo adatte ai minorenni, come l’arrivo del carro della morte.
Tuttavia, la pellicola andò in onda in prima visione tv su Rai Uno, nel 1988.

Il giorno più lungo

Successivamente, dopo vari ruoli di modesta entità, nel 1962 seguì “The Longest Day” (“Il Giorno più lungo”) un film drammatico e documentaristico che narra i preparativi e l’attuazione dello sbarco in Normandia, durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo film Connery ebbe l’onore di lavorare con nomi cinematografici che hanno influenzato la storia del grande schermo, tra’i quali: John Wayne, Henry Fonda, Richard Burton, Rod Steiger.
Fu proprio nel 1962 che accade l’inaspettato:gli venne assegnato il ruolo della carismatica spia di Sua Maestà, protagonista del romanzo di Ian Fleming pubblicato nel 1958.
Certo che se si fosse tenuto conto dell’immagine che Fleming attribuì al suo agente, Sean Connery non avrebbe mai ottenuto il ruolo di 007 in “Licenza di uccidere” (Dr. No).
Infatti, la descrizione che Fleming dava al suo personaggio, era quella di un maschio molto più somigliante ai celebri Cary Grant o David Niven.
Connery, un proletario scozzese scaraventato nel mondo dello spettacolo attraverso il bodybuilding, aveva sì il fascino ed i muscoli, ma nei sofisticati anni ‘60 mancava di classe.
Tuttavia, da quel momento, sorprendentemente, Sean Connery divenne il prototipo emblematico del gentleman in smoking!
Indimenticabile lo scambio di battute tra 007 e Sylvia Trench al tavolo del casinò:
“E io ammiro la sua fortuna, Mister…?
Bond, James Bond.”

007 Licenza di uccidere

007 Goldifnger

007 Operazione tuono

007 Una cascata di diamanti

Connery continuò ad interpretare James Bond in capolavori come “Dalla Russia con amore” (1963),“Goldfinger” (1964), “Operazione Tuono” (1965),“Si vive solo due volte” (1967), e decise di lasciarsi alle spalle la personalità 007 dopo aver girato “Una cascata di diamanti” (1971).

Ecco cosa dichiarava Connery in merito al personaggio che fecce la sua fortuna: “Per ora, sono abbastanza contento di ciò che sto facendo. Dopo tutto, posso uccidere qualsiasi figlio di puttana (sun of a bitch) e farla franca, ho i poteri dei più grandi governi della terra dietro di me, mangio e bevo solo il meglio, e, oltretutto, le signore più belle del mondo sono al mio fianco. Che cosa c’è di meglio?” (intervista rilasciata a Pete Hamill del The Saturday Evening Post il 6 giugno 1964 – “Bottled in Bond”).

Marnie

Ai suoi ruoli di spia, Connery intercalò parti importanti nelle seguenti pellicole: “Marnie” un thriller psicologico diretto da Hitchcock (1964); “A Fine Madness” (“Una splendida canaglia”) diretto da Irvin Kershner (1966) e “The Molly Maguires”(“I cospiratori“) diretto da Martin Ritt (1970).
Connery realizzò alcuni dei suoi migliori lavori in collaborazione il regista Sidney Lumet: “The Hill” (“La collina del disonore”) (1965); “The Anderson Tapes” (“Rapina record a New York“) (1972); “The Offence” (“Il reato”) (1973).
Assassinio sull’Orient Express” (“Murder on the Orient Express”), film del 1974 diretto da Sidney Lumet, tratto dall’omonimo romanzo giallo di Agatha Christie, portò l’Oscar ad Ingrid Bergman come miglior attrice non protagonista e vide Connery nei panni del Colonnello Arbuthnot.
“Family Business” (“Sono affari di famiglia”) (1989), in cui Connery interpreta il patriarca orgoglioso di un clan criminale, con Dustin Hoffman e Matthew Broderick. Riassumendo brevemente, questa commedia pone al centro Jessie McMullen, un vecchio ladro orgoglioso del suo passato criminale.
Tra i film degli anni ’80 il pubblico ricorda sicuramente Connery per i ruoli interpretati nelle seguenti pellicole:

Il nome della rosa 

The Name of The Rose” (“Il nome della rosa”) del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco del 1980. L’azione si svolge nel 1327, quando alcuni terribili omicidi sconvolgono un’abbazia benedettina sperduta tra i monti del Nord-Italia. Nel monastero dovrà svolgersi un importante concilio francescano a cui è chiamato a partecipare il dotto frate Guglielmo da Baskerville (Sean Connery).Insieme al giovane novizio Adso da Melk (Christian Slater), si ritrova in un ambiente ostile, un’abbazia piena di libri, di cultura, ma anche segreta e spaventosa, su cui dovrà indagare prima dell’arrivo della Santa Inquisizione.

Gli intoccabili

Bellissimo film che ottenne numerosi riconoscimenti tra cui quattro David di Donatello 1987, tre Nastri d’argento e due prestigiosi BAFTA
The Untouchables” (“Gli intoccabili”) del 1987 diretto da Brian De Palma e scritto da David Mamet.
Il cast annovera Sean Connery nei panni del poliziotto irlandese Jimmy Malone, Kevin Costner nel ruolo dell’agente federale Eliot Ness, Andy Garcia, il giovane poliziotto italo-americano George Stone, e Robert De Niro nel ruolo del boss Al Capone.
La pellicola divenne un grosso successo al botteghino, portando un Premio Oscar ed un Golden Globe a Sean Connery come miglior attore non protagonista ed il BAFTA all’impareggiabile Ennio Morricone per la miglior colonna sonora nel 1988.

Indiana Jones e l’ultima crociata

Indiana Jones e l’ultima crociata” (“Indiana Jones and the Last Crusade”), film di avventura ed azione del 1989 diretto da Steven Spielberg, terzo episodio cinematografico della tetralogia di Indiana Jones, divenuto un successone al botteghino vide Connery nel ruolo di Henry Jones Sr., padre del ormai famoso archeologo Indiana (Harrison Ford).
Il simpaticissimo Prof. Henry Jones: “L’archeologia si dedica alla ricerca dei fatti. Non della verità. Se vi interessa la verità, l’aula di filosofia del professor Tyre è in fondo al corridoio.”

Caccia a ottobre rosso

Nell’anno 1990 Connery si rimarcò nel “The Hunt for Red October” (“Caccia a ottobre rosso”), diretto da John McTiernan, tratto dal romanzo “La grande fuga dell’Ottobre Rosso” di Tom Clancy.
L’azione si svolge nel 1984. Il comandante sovietico Marko Ramius (Sean Connery), chiamato “Vilnius Nastavnic” (“Il maestro di Vilnius”) in riferimento alle sue origini lituane, comanda la nuova arma costruita dall’Unione Sovietica, il sottomarino nucleare della classe Typhoon Ottobre Rosso, dotato di una tecnologia, il caterpillar (propulsione magnetoidrodinamica), che permette all’unità di muoversi silenziosamente; con questo mezzo egli è segretamente in rotta verso le coste statunitensi. Il Governo statunitense pensa che il comandante stia preparando un attacco.
Solo un analista della CIA, Jack Ryan (Alec Baldwin), ritiene che Ramius e il suo equipaggio vogliano in realtà disertare, ma ha poco tempo per dimostrarlo: infatti Mosca, venuta a conoscenza della diserzione del suo comandante, dopo che l’ammiraglio Juri Padorin ha ricevuto una lettera scritta da Ramius in cui questi spiegava le sue intenzioni, ha fatto salpare l’intera flotta del Nord per rintracciare il sottomarino ed affondarlo.
Questa pellicola è un gioiello tra i film del genere spionaggio/thriller/azione.

Highlander-L’ultimo immortale 

Highlander II

1991 “Highlander II – Il ritorno” (“Highlander II – The Quickening”), sequel di “Highlander – L’ultimo immortale” (1986), film di fantascienza diretto da Russell Mulcahy, interpretato da Christopher Lambert, Virginia Madsen e Michael Ironside, vide Connery nel ruolo del vecchio e saggio mentore Ramirez.
Juan Sanchez Villa-Lobos Ramirez: “Perché il sole sorge e tramonta e le stelle sono solo punte di spilli nel manto della notte? Poiché tu sei nato diverso, la gente ti scaccerà e ti temerà, com’è già successo nel tuo villaggio a Loch Finnen.” (“L’ultimo Immortale”). Il mio dialogo preferito:- Ramirez: “Tu hai le maniere di una capra e puzzi come un letamaio! E non hai conoscenza di nessuno dei tuoi poteri! E adesso…fuori!”(lo butta in acqua )Connor MacLeod: “Aiuto non so nuotare!!!”Ramirez: “Non puoi affogare, buffone! Tu sei immortale!

Robin Hood – Principe dei ladri

Nel 1991 Connery interpretò Riccardo I re d’Inghilterra, “il miglior Riccardo Cuor di Leone che il cinema abbia mai avuto” mi permetterei di aggiungere anche il più costoso, nel film “Robin Hood – Principe dei ladri” (“Robin Hood: Prince of Thieves”) diretto da Kevin Reynolds. Il film è valso un ironico premio Razzie Award al peggior attore protagonista a Kevin Costner, mentre Christian Slater ottenne una candidatura come peggior attore non protagonista. Questo ruolo rimase memorabile in quanto Connery ricevete un compenso di 250.000 $ per un’apparizione di appena un minuto (due giorni di lavoro). Nell’occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Edimburgo, Connery disse di aver devoluto la cifra in beneficenza: “Donare è un’attività molto personale, dalla quale non ci si deve aspettare alcuna pubblicità”.

Mato Grosso

Mato Grosso” (“Medicine Man”) è un film del 1992 diretto da John McTiernan. Girato in Messico, in una zona molto simile alla foresta amazzonica, il film si avvale di veri indios come comparse. Il titolo originale “The Medicine Man”, allude al personaggio di Sean Connery, considerato dagli indios della tribù un “taumaturgo”.
Sol levante”(“Rising Sun”) thriller del 1993 diretto da Philip Kaufman, tratto dal romanzo omonimo di Michael Crichton, vide Connery nel ruolo del capitano John Connor, poliziotto esperto nei rapporti con i giapponesi. Questa pellicola fu apprezzata per l’incursione nelle tradizioni, nella mentalità e nelle azioni orientali.
La giusta causa” (“Just Cause”) ottimo thriller del 1995 diretto da Arne Glimcher, ispirato al libro di John Katzenbach. Una bambina viene trovata morta pugnalata nelle Everglades. La responsabilità dell’omicidio ricade su un certo Bobby Earl, un tipo poco raccomandabile e poco piacevole odiato da tutti i concittadini, che perciò viene sbattuto in prigione dopo essere stato picchiato per ore e ore dal detective Brown e Wilcox e a seguito di un ingiusto processo. Paul Armstrong (Sean Connery), un avvocato in pensione, cerca in tutti i modi di salvare dalla sedia elettrica Bobby Earl, credendolo innocente. Armstrong cerca di smontare tutte le tesi sulla colpevolezza di Earl cercando aiuto tra i testimoni, la gente comune e i compagni di cella, e riesce a far cadere le accuse, a salvare Earl dalla sedia, a rimandare il processo e a far uscire di prigione Bobby Earl. Ma nel momento in cui Armstrong e la famiglia decidono di andarsene, Earl prende in ostaggio la moglie e la figlia di Armstrong… .

Alla ricerca dello stregone

Alla ricerca dello stregone “ (“A Good Man in Africa”) è una commedia del 1994, diretta da Bruce Beresford, con Colin Friels e Sean Connery in un ruolo non protagonista (Dr. Alex Murray). Personalmente, non mi è piaciuto.
Nel 1995 Connery interpreta Re Artù nel “Il primo cavaliere “ diretto da Jerry Zucker, film epico di avventura e fantasia che si ispira alle vicende dei Cavalieri della Tavola Rotonda ed ai personaggi di Re Artù, Ginevra e Lancillotto.
The Rock” – un buon film d’azione del 1996 diretto da Michael Bay. Il film riprende come location l’isola prigione di Alcatraz e sfoggia un cast impeccabile Connery – Cage – Harris. Un tantino patriottico, ma come si suol dire de gustibus non est disputandum .

Qualche anno dopo Connery interpreta il ruolo di un abile ladro di opere d’arte che s’innamora di un’agente delle assicurazioni (Catherine Zeta-Jones) nel film diretto da Jon Amiel “Entrapment” (1999). Bellissime le riprese effettuate a Kuala Lumpur, alle Petronas Twin Towers, l’edificio più alto del mondo fino al 2003.
Personalmente, ho apprezzato la sua performance nel “Scoprendo Forrester” (“Finding Forrester”) film drammatico del 2000, diretto da Gus Van Sant. Nella pellicola Connery interpreta William Forrester, scrittore di origine scozzese che salva e viene a sua volta salvato da Jamal Wallace, ragazzo di colore originario dall’ostile Bronx. Una bellissima storia di vita reale e di amicizia.
Forrester: “Lo scopo di una domanda è di ottenere informazioni che interessano a noi, e a nessun altro.”
Forrester: “Ricordati sempre che gli insegnanti amaramente delusi possono essere o molto utili o molto pericolosi.”

Entrapment

Il 2000 fu l’anno in cui Connery venne nominato cavaliere dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra.
Nel 2006, a New York, l’attore annunciò il ritiro a vita privata, e fu, in seguito, premiato dal American Film Institute con il Premio alla Carriera.
Circa il futuro, nel lontano 1964, Connery dichiarava: “Credo che più di ogni cosa, mi piacerebbe essere un vecchio con un buon viso. Come Hitchcock. oppure Picasso. Questi hanno lavorato duramente per tutta la vita, ma non c’è segno di stanchezza sui loro volti. Non hanno mai sprecato una giornata con il tipo di sciocchezze che ingombra le vite.” (intervista rilasciata a Pete Hamill del The Saturday Evening Post il 6 giugno 1964 – “Bottled in Bond”).
Che personaggio!

Whitout The Grail (Tv)

Macbeth (Tv)

Anna Karenina (Tv)

An Age Of Kings (Tv)

Adventure Story (Tv)

Scotland Yard sezione omicidi

La grande porta grigia

La collina del disonore

I piloti dell’inferno

Estasi d’amore

Club di gangster

Shalako

Riflessi in uno specchio scuro

Rapina record a New York

Meteor

L’uomo che volle farsi re

La tenda rossa

La prima grande rapina al treno

La donna di paglia

Il vento e il leone

Il terrore corre sul fiume

Il prossimo uomo

Il bandito dell’Epiro

I cospiratori

Darby Ogill e il re dei folletti

Cuba

Casa Russia

Atmosfera zero

Assassinio sull’Orient Express

Scherzi del cuore

5 giorni un’estate

Mai dire mai

Zardoz

Una splendida canaglia

The rock

The avengers

Sword of the Valiant

Sol Levante

Scoprendo Forrester

Quell’ultimo ponte

Obiettivo mortale

La giusta causa

La leggenda degli uomini straordinari

Il primo cavaliere

Il presidio

2003 La leggenda degli uomini straordinari
2003 Freedom: A History of Us (TV Series documentary)
2000 Scoprendo Forrester
1999 Entrapment
1998 Scherzi del cuore
1998 The Avengers – Agenti speciali
1996 The Rock
1995 Il primo cavaliere
1995 La giusta causa
1994 Alla ricerca dello stregone
1993 Sol levante
1992 Mato Grosso
1991 Robin Hood – Principe dei ladri
1991 Highlander II – Il ritorno
1990 La casa Russia
1990 Caccia a Ottobre Rosso
1989 Sono affari di famiglia
1989 Indiana Jones e l’ultima crociata
1988 Alla scoperta di papà
1988 Il presidio – Scena di un crimine
1987 The Untouchables – Gli intoccabili
1986 Il nome della rosa
1986 Highlander – L’ultimo immortale
1984 Sword of the Valiant: The Legend of Sir Gawain and the Green Knight
1983 Mai dire mai
1982 Cinque giorni una estate
1982 Obiettivo mortale
1981 I banditi del tempo
1981 Atmosfera zero
1979 Cuba
1979 Meteor
1979 1855 – La prima grande rapina al treno
1977 Quell’ultimo ponte
1976 Il prossimo uomo
1976 Robin e Marian
1976 Circasia (Short)
1975 L’uomo che volle farsi re
1975 Il vento e il leone
1975 Ransom, stato di emergenza per un rapimento
1974 Assassinio sull’Orient Express
1974 Zardoz
1973 Riflessi in uno specchio scuro
1971 Agente 007 – Una cascata di diamanti
1971 Rapina record a New York
1970 I cospiratori
1969 La tenda rossa
1969 ITV Saturday Night Theatre (TV Series)
1969 Male of the Species (TV Movie)
1968 Shalako
1967 Agente 007 – Si vive solo due volte
1966 Una splendida canaglia
1966 Un mondo nuovo
1965 Agente 007 – Thunderball: operazione tuono
1965 La collina del disonore
1964 Agente 007 – Missione Goldfinger
1964 Marnie
1964 La donna di paglia
1963 A 007, dalla Russia con amore
1962 Agente 007 – Licenza di uccidere
1962 Il giorno più lungo
1961 Anna Karenina (TV Movie)
1961 A 077, dalla Francia senza amore
1961 Scotland Yard sezioni omicidi
1961 Adventure Story (TV Movie)
1961 Macbeth (TV Movie)
1956-1960 ITV Play of the Week (TV Series)
1960 Without the Grail (TV Movie)
1960 An Age of Kings (TV Series)
1960 Riders to the Sea (TV Short)
1960 BBC Sunday-Night Play (TV Mini-Series)
1959 Il terrore corre sul fiume
1959 Darby O’Gill e il re dei folletti
1959 Disneyland (TV Series)
1958 Armchair Theatre (TV Series)
1958 Women in Love (TV Movie)
1958 Titanic latitudine 41 Nord
1958 Estasi d’amore – Operazione Love
1957 ITV Television Playhouse (TV Series)
1957 La grande porta grigia
1957 Il bandito dell’Epiro
1957 Anna Christie (TV Movie)
1957 I piloti dell’inferno
1957 BBC Sunday-Night Theatre (TV Series)
1957 Blood Money (TV Movie)
1957 Club di gangsters
1957 The Jack Benny Program (TV Series)
1956 Sailor of Fortune (TV Series)
1956 The Condemned (TV Movie)
1956 Dixon of Dock Green (TV Series)
1954 Simon
1954 Le armi del re (uncredited)

aprile 1, 2017 Posted by | Biografie | | Lascia un commento