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Una nuova amica


Laura e Claire sono cresciute assieme, amiche inseparabili sin dall’infanzia.
Hanno diviso tutto, anche le prime esperienze amorose fallimentari, poi le loro vite hanno preso strade diverse; la bionda Laura si è sposata e subito dopo ha avuto una figlia ma in seguito anche Claire ha conosciuto Gilles e lo ha sposato.
Poi però Laura, con la sua bimba ancora in fasce ha dovuto affrontare una terribile malattia, soccombendo e lasciando Claire in preda alla disperazione.
Sul letto di morte Claire ha promesso all’amica di vegliare su David, il marito di Claire e sulla bimba, Lucie; ma la morte di Laura ha lasciato un vuoto incolmabile in Claire e per un certo periodo la donna non ha avuto il coraggio nemmeno di andare a trovare il vedovo.
Quando lo fa, scopre David in abiti femminili.


L’uomo da sempre amava travestirsi da donna, cosa accettata e condivisa da Laure, al corrente delle inclinazioni di David.
Con il nome di Virginie l’uomo aveva così vissuto una vita parallela in una identità sessuale celata però al mondo, poco incline a capire e condividere le scelte maschili sull’identità sessuale. Per quanto sconcertata Claire resta vicina all’uomo e poco per volta crea nella sua mente un simulacro di donna ideale con cui ricreare l’antica complicità condivisa con Laure, tanto da far uscire dal guscio David e portarlo fuori dalla casa domestica.
Ma l’attrazione di Claire ad un certo punto evolve in qualcosa di più complesso; giocano molti fattori, non ultimo probabilmente un’attrazione rimasta latente verso la vecchia amica di giochi ora reincarnatasi in David. L’attrazione per David/Virginie sfocia in un approccio sessuale, che però viene stroncato brutalmente dalla constatazione che Claire ha idealizzato la cosa e che David, per quanto in abiti femminili e con atteggiamenti tipici della femminilità, come la dolcezza e l’attitudine a una commistione profonda fra il ruolo di padre e quello di madre della
piccola Lucie,resta comunque sessualmente e fisicamente un uomo.


Nel momento dell’intimità Claire fugge inseguito da David che però viene investito da un auto.
Mentre David è in coma, Claire lo assiste prendendosi cura nel contempo della piccola Lucie…
Con temi complessi come l’identità sessuale e la necessità di tenere celata l’inclinazione all’altro sesso rappresentato dal desiderio di vestirsi e vivere come una donna, tra le pulsioni dell’io e la paura di estrinsecare il proprio essere nella vita pubblica per il timore di violare le regole sociali,miscelando il turbinio di queste sensazioni con una storia all’apparenza semplice ma intimamente di difficile soluzione Francois Ozon dirige Una nuova amica nel 2014,pellicola che si ispira a una novella di Ruth Rendell.
Lo fa con eleganza e delicatezza, con un linguaggio cinematografico quasi trasognato nel quale contano più le sensazioni dei protagonisti che le reazioni della società, vista come un giudice severissimo ma al tempo stesso lasciato in disparte, con il quale fare i conti si,ma dopo aver sciolto i nodi interiori, alla ricerca della vera manifestazione del proprio essere.


Se esiste un senso di colpa nella comunemente chiamata “anormalità” è solo nel rapporto che può diventare conflittuale con il mondo esterno; esiste anche per la necessità di saper accettare le proprie inclinazioni,anche quando queste hanno la necessità di uscire dal bozzolo e manifestarsi attraverso l’esteriore.
L’abito lungo e attillato, il rossetto e il rimmel, le scarpe con il tacco, le manifestazioni esteriori della femminilità diventano per David lo sfogo al proprio sentire mentre contemporaneamente diventano per Claire il recupero di un rapporto
perso per sempre, quello con la sua grande amica Laure, interrotto brutalmente dopo anni di condivisione e di sentir comune.
Claire è attratta da David proprio perchè ha reincarnato quel bisogno di femminilità, di complicità che la donna avverte assente.
E probabilmente c’è dell’altro, anzi sicuramente.


Rivelatore è il momento cruciale del film,quando David in abiti femminili e Claire finiscono a letto assieme; nel momento in cui la donna scopre la virilità dell’uomo l’ambiguità cade miseramente; “Scusami ma non è possibile.”Perchè?” Sei un uomo.”,dice Claire nel momento topico, scappando a gambe levate.
Il velo è caduto.
Tutto ciò che l’ha legata a Laure si è dissolto. Un abito femminile e l’atteggiamento di quel sesso non bastano per trasformare David in un clone ideale dell’amica defunta.
L’attrazione sessuale che evidentemente Claire ha sempre nascosta a se stessa ora può venire fuori ma deve passare attraverso la constatazione che essa deve obbligatoriamente vestire i panni di David,che fisicamente rimane un uomo al di là
delle parvenze esteriori.
Ozon cerca di mantenere in bilico tutte le pulsioni dei protagonisti,eviscerandoli dal quotidiano.
Il risultato finale è un film aggraziato, privo di volgarità. L’analisi comportamentale dei due personaggi avviene con delicatezza e senza tesi pre costruite.


Il dilemma di Claire,il suo desiderio è visto come analisi, senza pregiudizi.
Qual’è il vero desiderio di Claire, a chi è rivolto?
A David o al suo alter ego Virginie, è un rimpianto sentimental/sessuale di Laure?O è piuttosto un assieme di tutto ciò?
Il finale del film,che ovviamente non racconto, è indicativo di tutto.
Un finale forse favolistico ma in perfetta linea con quanto raccontato.
La scelta di Romain Duris per il personaggio di David è rischiosa,non certo per le indiscusse abilità recitative dell’attore quanto per la sua fisicità;alto un metro e novanta,Romain non lascia alcun dubbio sulla sua vera natura di uomo, così come non la lascia la citata scena in cui i due sono a letto assieme, con la virilità dell’uomo che si intravede per qualche secondo e che Claire viceversa vive come un trauma.
Ma la scelta è un successo perchè David mostra l’altro lato dell’uomo,una tendenza femminile, una dualità che inconsciamente può esistere nell’uomo.
Potremmo togliere anche il condizionale e affermarlo,ma non lo fa Ozon e quindi seguiamo quello che lui ci illustra e non prendiamo posizione.
Molto brava anche Anaïs Demoustier, la Claire del film, nella non facile rappresentazione del dubbio,dell’incertezza,dell’attrazione e perchè no,del senso di colpa.


Il resto del cast fa il suo in un film che fa di tutto per mettere a proprio agio gli attori, senza mai scendere nello scabroso o nel macchiettistico.
Decisamente un bel film,corredato da un’ottima colonna sonora e da una bella e appropriata fotografia.
Consigliato.

Una nuova amica
di François Ozon, con Romain Duris, Anaïs Demoustier, Raphaël Personnaz, Isild Le Besco, Aurore Clément. Titolo originale: Une nouvelle amie. Genere Drammatico, – Francia, 2014, durata 107 minuti,distribuito da Officine Ubu

Romain Duris: David / Virginia
Anaïs Demoustier: Claire
Raphaël Personnaz: Gilles
Isild Le Besco: Laura
Aurore Clément: Liz
Jean-Claude Bolle-Reddat: Robert
Bruno Pérard: Eva Carlton
Brune Kalnykow: Lucie
Claudine Chatel: Nonna
François Ozon: Spettatore al cinema

Regia François Ozon
Sceneggiatura François Ozon, Ruth Rendell
Produttore Eric Altmayer, Nicolas Altmayer
Distribuzione in italiano Officine UBU
Fotografia Pascal Marti
Montaggio Laure Gardette
Musiche Philippe Rombi
Scenografia Michel Barthélémy, Nathalie Roubaud

marzo 7, 2020 - Posted by | Drammatico | , ,

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