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Cinema:pensieri,parole e parolacce-Speciale Romy Schneider e Alain Delon


                                                          

 

– E’ strano, Anna, ritrovarsi così dopo vent’anni… . Ma perché il nostro amore è finito così, senza ragione?
– Finito? Non per me. L’amore che ho per te non è mai, mai morto. Io sono una donna, Nino, e le donne non distruggono niente ma coltivano, conservano. Io non ho dimenticato ciò che ho vissuto. Ho tutti i miei ricordi, sopratutto quelli che ti riguardano. Tengo tutto dentro di me. Sai che ho ancora tutte le tue lettere?

Dal film Fantasma d’amore di Dino Risi (1981)

Figlie mie, oggi non potrete ascoltare la messa. Non sono ahimè in condizioni di spirito per celebrarla. I disegni divini sono imperscrutabili. Lui solo sa cos’è ingiusto o giusto.Noi siamo in balia dei venti del male e delle passioni. Io stesso, ministro del Signore, appena un’ora fa, ero qui sereno fra voi, lontano dalle città. in questa povera parrocchia sperduta nella landa e vivevo di preghiere, in colloquio col Signore, in un quasi paradiso. Ed ecco improvviso un vento di tempesta che sconvolge la mia pace e interrompe il mio colloquio! La parola è alla carne. Abisso chiama abisso. Amen.

Dal film L’uomo di Saint Michel di Jacques Deray (1971)

– Non sono maturo per il matrimonio.
– Come puoi dire che mi ami?
– Perché ti amo. Non sarebbe giusto sposarti adesso. Vedi, ho ancora un sacco di lava e lapilli da togliermi di dosso, e io voglio sposarti a fine eruzione.

Dal film Ciao Pussycat di Clive Donner (1965)

– E’ simpatica tua madre?
– Uhm, quando le va.
– E quando non le va?
– Allora è antipatica.

Dal film Tre uomini da abbattere di Jacques Deray (1980)

Qualche anno fa, sposò un tossicomane che l’ha trascinata sulla via della droga. E’ piombata così in una nevrosi tossico maniaca che le ha lasciato degli squilibri psichici e, in particolare, un comprensibile disgusto per gli uomini.

Dal film Esecutore oltre la legge di Georges Lautner (1974)

– Ecco cos’è che fa paura a mia madre: la miseria. Questa, sì.
– Fa paura a tutti… .

Dal film L’eclisse di Michelangelo Antonioni (1962)

No, non sono cieco. Lo vedevo bene, esattamente com’era. Io ho sempre giudicato quelli che amo, fino a soffrirne, ma mi dicevo che lui era giovane.

Dal film Il figlio del gangster di José Giovanni (1976)

– Ecco, mi sono truccata, mi sono pettinata, mi sono ripulita e mio marito è al cinema. Ecco… .
– Perfetto. Allora, visto che siamo qui, facciamo le cose in regola.
– In regola?
– Eh sì. Non è adesso che mi fa assaggiare il suo liquore preferito? Mi dica dov’è il bar e io le servirò subito da bere.
– Perché, ha molta sete?
– Sì… moltissima… .

Dal film L’importante è amare di Andrzej Zulawski (1975)

– Esco dalla galera.
– Ha ucciso qualcuno?
– Ero molto giovane… .
– E ora non vuole più essere un dottore?
– Non voglio più niente… . Sì, voglio del sole e del vino, del buon vino.

Dal film L’evaso di Pierre Granier-Deferre (1971)

– Di che paese sei?
– Sono nata in Germania.
– E come mai sei qui?
– Ero in un campo profughi nel Belgio. Ci hanno liberati subito.
– Ma perché non hai aspettato le truppe tedesche?
– Sono tedesca ma ebrea.
– E allora?
– Sai, da noi, a certa gente non siamo simpatici… vogliono sterminarci.
– Ma come sterminarvi?
– Sì… con la fame, il freddo, la paura… nei campi di concentramento.

Dal film Noi due senza domani di Pierre Granier-Deferre (1973)

– Scrive alla macchina con due dita?
– Sì, stavo scrivendo cattiverie sul conto suo.
– E’ uno strano mestiere raccontare quello che non si sa… 

Dal film La mia legge di Jean Chapot (1973)

– Volevo salutarti.
– Lo hai già fatto, stamattina.
– No, stamattina ho accettato di salutare un gigione, adesso saluto un uomo.

Dal film La Califfa di Alberto Bevilacqua (1971)

– Ciao, Lola.
– Buongiorno.
– Stai bene?
– Sto bene, sì.
– Hai pagato?
– Sì sì.
– Metti il cappello, prendi la borsa e vieni via.

Dal film Borsalino di Jacques Deray (1970)

– Dicono di non capire una parola di francese.
– Bene, se tra dieci secondi non capiscono, gli parlerò in un’altra lingua.

Dal film Notte sulla città di Jean-Pierre Melville (1972)

– Tu!
– Ce l’hai forse con me?!
– Voglio sapere il tuo nome!
– Vuoi che buchi anche te?!

Dal film dal film Sole Rosso di Terence Young (1971)

Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica in quattro e quattr’otto. Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.

Dal film Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963)

Tu non vuoi partire. Hai paura di sentirtelo dire ma io te lo dico: tu mi ami perché sono qui ma, se devi attraversare la strada per raggiungermi, ci rinunci.

Dal film L’amante di Claude Sautet (1970)

Andrò alla messa delle donne. Lei vada a quella degli uomini. Sarò nascosta nel confessionale. Io la… l’aspetterò.

Dal film Che gioia vivere! di René Clément (1961)

Aspetterò che tu ti accorga di amarmi, per tutta la vita.

Dal film La piscina di Jacques Deray (1968)

 

Non esiste solitudine più profonda del samurai, se non quella della tigre nella giungla.

Dal film Frank Costello faccia d’angelo di Jean-Pierre Melville (1967)

Maggio 16, 2018 - Posted by | La pazienza è quella cosa che prima o poi sotto pressione diventa un vaffanculo |

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