Stefania Sandrelli
62 anni, toscana di Viareggio, Stefania Sandrelli è una delle attrici italiane più eclettiche e brave, fin dal suo esordio avvenuto nel 1961 sotto la regia di Luciano Salce, in Il federale. Aveva solo 15 anni quando partecipò a Miss Italia, mettendosi in mostra per la sua bellezza particolare, oltre che per un fisico aggraziato, dalle forme mediterranee, che in seguito diventaeranno piene, e che le permetteranno, a 37 anni, di recitare in un film al calor bianco, La chiave di Tinto Brass, in cui il suo copro maturo fece scandalo e fece contemporaneamente sognare un’altra generazione di appassionati cinefili.
Una scena del film Sedotta e abbandonata
Se nel Il federale già si intuiscono le sue doti, con Divorzio all’italiana di Pietro Germi, al fianco di mastroianni, diventa già un mito, nel ruolo di Angela, sogno proibito di un marito sposato ad una donna bruttina, e che alla fine impalmerà dopo un delitto d’onore. Seguono quattro film poco indicativi, che le servono per fare gavetta, ma nel 1964 torna al grande successo con Sedotta e abbandonata, nel ruolo di Agnese, una ragazza innamorata di suo cognato. Un film dal tema scabroso, che crea attorno all’attrice un clima di torbida sensualità e peccato.
L’anno successivo è la volta di Io la conoscevo bene, di Pietrangeli, in cui è Adriana, una ragazza che per far carriera nel mondo dello spettacolo non esita a usare il suo splendido corpo per sedurre coloro che possono tornarle utile, ma che pagherà alla fine un prezzo altissimo alla sua ambizione. Nel film ha accanto molti bravi attori, come Manfredi, Franco nero, Tognazzi, Frannco Fabrizi. La sua carriera è in piena ascesa, e gira altri film, come L’immorale, ancora diretta da Germi, L’amante di Gramigna, con la regia di Lizzani.
Nel film Il conformista di Bertolucci
Un fotogramma di Una donna allo specchio
Dal film C’eravamo tanto amati
Nel 1970 è la bellissima protagonista di Brancaleone alle crociate, regia di Monicelli,nel quale ricopre il ruolo di Tiburzia, la strega che alla fine si immola per amore del suo Brancaleone. Sempre nel 1970 è nel cast del bellissimo Il conformista, di Bertolucci, nel ruolo di Giulia, e continua ad alternare film di gran livello con altri girati per evidenti ragioni di cassetta, come il pur discreto La tarantola dal ventre nero, di Paolo Cavara, o Il diavolo nel cervello, di Sollima.
Con Giancarlo Giannini in La tarantola dal ventre nero
Nel film Per amore,solo per amore
E’ comunque un’attrice stimata, i registi la cercano, in fin dei conti ha soltanto 26 anni e la strada del cinema appare tutta in discesa; nel 1972 altro grande successo, di critica e di pubblico, con l’interpretazione della appiccicosa Mariarosa in Alfredo Alfredo, girato da Germi e interpretato al fianco di Dustin Hofman. Nel 1974 è nel cast di uno dei film più belli del cinema italiano, C’eravamo tanto amati, di Scola; lei è Luciana, donna tormentata, che dividerà un gruppo di amici, prima di sposare il suo primo amore.
Dal film Prosciutto prosciutto
Nel 1976 è nel cast di Quelle strane occasioni; bellissima e seducente, recita il ruolo di una donna che rimane chiusa in un ascensore a ferragosto con un prelato (Alberto Sordi), tentandolo come San Francesco. Sempre nel 1976 è nel cast di un’altra pietra miliare del nostro cinema, Novecento, di Bernardo Bertolucci; seguono alcuni film decisamente in tono minore, con l’eccezione dello sfortunato L’ingorgo, di Comencini, un film molto ambizioso, a partire dal cast stellare, ma che si rivelò un flop clamoroso. Nel 1980 torna a lavorare con Scola, nel bellissimo La terrazza, che rappresenta un punto di svolta della sua vita artistica.
Nel film Viaggio di nozze
e nello scabroso L’attenzione
Accade che, nel pieno della sua maturità di donna e in quella artistica, quando è una donna bellissima e ammirata, un’attrice con un palmares da far invidia, accetta parti in film francamente discutibili; entra nei cast di Eccezziunale veramente, Vacanze di natale, La disubbidienza. Sono film di basso livello, Vacanze di natale è il primo vero cinepanettone,e francamente non si capisce cosa abbia provocato questa svolta.
Quelle strane occasioni
Nel 1983 arriva La chiave; la Sandrelli, dal corpo maturo e abbondante, diventa d’un colpo un sogno erotico non nascosto. La torbida storia, l’esposizione del suo corpo pieno, ne fanno un’icona del cinema erotico. Così gira, in rapida successione, altre pellicole di scarso valore, ma in cui il protagonista è lui, il suo corpo. E’ il caso di L’attenzione, di Soldati, di Una donna allo specchio, per la regia di Quaregna.
Stefania Sandrelli in Dove vai in vacanza?
Dopo D’Annunzio, del 1985, e dopo Mamma Ebe di Lizzani, dedicato alla vita della controversa donna che plagiò donne e che aveva fama di santona, eccola finalmente in un grande film, Speriamo che sia femmina, di Comencini, nel quale è Lolli, l’amante del conte. E’ una nuova stagione, dopo i discutibili film erotici che ha interpretato; gira Secondo Ponzio Pilato, di Magni,Gli occhiali d’oro, di Montaldo e lo splendido La famiglia, ancora una volta con Scola.
Due fotogrammi di La chiave, di Tinto Brass
E’ di nuovo lei, la musa degli spettatori; bella, matura e sensuale, lavora con Benigni nel Piccolo diavolo, e in Mignon è partita della Archibugi. Da quel momento gira solo film di buon livello, cosa testimoniata dal valore dei registi, che sono la Von trotta, Peter Dal Monte, la Archibugi, Bigas Luna, la Wertmuller, e con alcuni registi di ottimo livello, ma ancora sconosciuti.
Una rara immagine di L’amante di Gramigna
E’ nei cast di D’amore e d’ombra,Con gli occhi chiusi,Per amore solo per amore,Biscotti e Ninfa plebea. Negli anni novanta tenta, con successo, la carta televisiva; al fianco di Gigi Proietti gira Il maresciallo Rocca, una delle serie televisive di maggior successo di sempre. Il ruolo di Margherita, la sfortunata farmacista moglie del maresciallo, le consegna una popolarità enorme, che la propone alle nuove generazioni. La tv le piace, e la ritroviamo al fianco della figlia Amanda in Il bello delle donne,proprio nel nuovo secolo.
Il cinema comunque resta il suo vero interesse; con la Comencini gira Matrimoni, con Muccino L’ultimo bacio,fino al recentissimo Un giorno perfetto, per la regia di Ozpetech.
Stefania Sandrelli è stata un’ attrice eclettica, capace di passare indifferentemente da ruoli drammatici a leggeri, o anche comici. Un grande talento, il suo, unito ad una bellezza che ha esaltato le sue doti naturali. Oggi è una matura signora ancora in grado di far sognare il suo pubblico, che la segue da 40 anni con affetto e ammirazione; assieme alla Vitti, alla Loren, alla Melato, è considerata una delle migliori interpreti del cinema italiano di sempre.
Lo sciacallo
Il maestro di nuoto
Divorzio all’italiana
Les magiciens
La sposa era bellissima
Il diavolo nel cervello
Con Lara Wendel in Desideria la vita interiore
Avventuriere a Tahiti
Partner
Scena tratta da L’ultimo bacio
Nel film La bella di Lodi
In Vacanze di natale
Profezia di un delitto
Mi faccia causa
Le donne della vita
La terrazza
La famiglia
La disubbidienza
Delitto d’amore
Secondo Ponzio Pilato
Un avventuriero a Tahiti
Tutta colpa della musica
Te lo leggo negli occhi
Police Python 357
Meno male che ci sei
L’immorale
La prima cosa bella
La donna della mia vita
Il morso del serpente
Il momento magico
Il maresciallo Rocca
Il federale
Il bello delle donne
Un’estate con sentimento
Novecento
L’ingorgo
Io ti assolvo
Il maestro di nuoto
Evelina e i suoi figli
Ce n’è per tutti
Bello mio bellezza mia
D’amore e d’ombra
Eccezziunale veramente
Esperando al mescadas
Il generale Dalla Chiesa
Il pesce pettine
Il piccolo diavolo
Io sono mia
La moglie ingenua e il marito malato
La stella del parco
Le faremo tanto male
Lo zio indegno
L’oeil écarlate
Stradivari
Tracce di vita amorosa
Un’estate con sentimento
Una grande famiglia
Vacanze di Natale 83
(1961) Il federale, regia di Luciano Salce
(1961) Gioventù di notte , regia di Mario Sequi
(1961) Divorzio all’italiana, regia di Pietro Germi
(1963) La bella di Lodi, regia di Mario Missiroli
(1963) Les Vierges, regia di Jean-Pierre Mocky
(1963) Il fornaretto di Venezia, regia di Duccio Tessari
(1963) Lo sciacallo, regia di Jean-Pierre Melville
(1964) Sedotta e abbandonata, regia di Pietro Germi
(1964) L’amore e la chance, episodio I fidanzati della fortuna, regia di Eric Schlumberger
(1965) Io la conoscevo bene, regia di Antonio Pietrangeli
(1966) Avventuriere a Tahiti, regia di Jean Becker
(1967) L’immorale, regia di Pietro Germi
(1968) Partner , regia di Bernardo Bertolucci
(1969) L’amante di Gramigna , regia di Carlo Lizzani
(1970) Brancaleone alle crociate, regia di Mario Monicelli
(1970) Un estate con sentimento, regia di Roberto B. Scarsella
(1970) Il conformista, regia di Bernardo Bertolucci
(1971) La tarantola dal ventre nero, regia di Paolo Cavara
(1972) Il diavolo nel cervello , regia di Sergio Sollima
(1972) Alfredo, Alfredo, regia di Pietro Germi
(1974) Delitto d’amore , regia di Luigi Comencini
(1974) C’eravamo tanto amati, regia di Ettore Scola
(1976) Quelle strane occasioni, episodio L’ascensore, regia di Luigi Comencini
(1976) Police Python 357, regia di Alain Corneau
(1976) Le voyage de noces, regia di Nadine Trintignant
(1976) Profezia di un delitto, regia di Claude Chabrol
(1976) Novecento, regia di Bernardo Bertolucci
(1978) Dove vai in vacanza?, episodio Sarò tutta per te, regia di Mauro Bolognini
(1978) Io sono mia, regia di Sofia Scandurra
(1979) L’ingorgo – Una storia impossibile, regia di Luigi Comencini
(1979) Le maître-nageur, regia di Jean-Louis Trintignant
(1980) Nell’occhio della volpe, regia di Antonio Drove
(1980) La terrazza, regia di Ettore Scola
(1980) Desideria: La vita interiore, regia di Gianni Barcelloni
(1981) La disubbidienza, regia di Aldo Lado
(1982) Bello mio, bellezza mia, regia di Sergio Corbucci
(1982) Eccezzziunale… veramente, regia di Carlo Vanzina
(1983) Vacanze di Natale, regia di Carlo Vanzina
(1983) La chiave, regia di Tinto Brass
(1984) Il momento magico, regia di Luciano Odorisio
(1984) Mi faccia causa, regia di Steno
(1984) L’attenzione, regia di Giovanni Soldati
(1984) Una donna allo specchio, regia di Paolo Quaregna
(1985) Segreti segreti , regia di Giuseppe Bertolucci
(1985) D’Annunzio, regia di Sergio Nasca
(1985) Mamma Ebe , regia di Carlo Lizzani
(1986) La sposa era bellissima, regia di Pál Gábor
(1986) La sposa americana, regia di Giovanni Soldati
(1986) Speriamo che sia femmina, regia di Mario Monicelli
(1987) Secondo Ponzio Pilato, regia di Luigi Magni
(1987) L’estate impura, regia di Pierre Granier-Deferre
(1987) La famiglia , regia di Ettore Scola
(1987) Gli occhiali d’oro, regia di Giuliano Montaldo
(1988) Mignon è partita, regia di Francesca Archibugi
(1988) Il piccolo diavolo, regia di Roberto Benigni
(1989) Stradivari, regia di Giacomo Battiato
(1989) Lo zio indegno , regia di Franco Brusati
(1990) Evelina e i suoi figli, regia di Livia Giampalmo
(1990) L’Africana, regia di Margarethe Von Trotta
(1990) Il male oscuro, regia di Mario Monicelli
(1990) Tracce di vita amorosa , regia di Peter Del Monte
(1992) Nottataccia, regia di Duccio Camerini
(1992) Prosciutto prosciutto, regia di Bigas Luna
(1992) Non chiamarmi Omar, regia di Sergio Staino
(1993) Per amore, solo per amore, regia di Giovanni Veronesi
(1993) L’oeil écarlate, regia di Dominique Roulet
(1994) D’amore e ombra, regia di Betty Kaplan
(1994) Con gli occhi chiusi, regia di Francesca Archibugi
(1995) Palermo Milano sola andata, regia di Claudio Fragasso
(1995) Mister Dog, regia di Gianpaolo Tescari
(1995) Compromesso d’amore, regia di Santiago San Miguel
(1995) Caramelle, regia di Cinzia Th. Torrini
(1996) Biscotti, regia di Davide Grassetti e Fabrizio Sferra
(1996) Io ballo da sola, regia di Bernardo Bertolucci
(1996) Ninfa plebea, regia di Lina Wertmüller
(1998) Le faremo tanto male, regia di Pino Quartullo
(1998) La cena, regia di Ettore Scola
(1998) Matrimoni, regia di Cristina Comencini
(1999) Volavérunt, regia di Bigas Luna
(2000) L’altra faccia della luna, regia di Lluís Josep Comerón
(2000) Esperando al mesías, regia di Daniel Burman
(2001) L’ultimo bacio, regia di Gabriele Muccino
(2001) Figli/Hijos, regia di Marco Bechis
(2003) La vita come viene, regia di Stefano Incerti
(2003) Un film parlato, regia di Manoel de Oliveira
(2004) Te lo leggo negli occhi, regia di Valia Santella
(2008) Un giorno perfetto, regia di Ferzan Ozpetek
Classifica al botteghino 1975
1) Amici miei
di Mario Monicelli; con: Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Gastone Moschin, Adolfo Celi, Duilio Del Prete, Olga Karlatos, Milena Vukotic.
Giudizio:
2) Lo squalo (Jaws)
di Steven Spielberg; con: Robert Shaw, Roy Scheider, Richard Dreyfuss, Lorraine Gary, Murray Hamilton, Carl Gottlieb.
Giudizio:
3) Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest)
di Milos Forman; con: Jack Nicholson, Louise Fletcher, William Redfield, Will Sampson, Brad Dourif, Christopher Lloyd, Danny DeVito
Giudizio:
4) I tre giorni del condor (Three Days of the Condor)
di Sidney Pollack; con: Robert Redford, Faye Dunaway, Cliff Robertson, Max von Sydow, John Houseman, Carlin Glynn.
Giudizio:
5) Di che segno sei?
di Sergio Corbucci; con: Paolo Villaggio, Giuliana Calandra, Adriano Celentano, Mariangela Melato, Renato Pozzetto, Giovanna Ralli, Alberto Sordi, Luciano Salce.
Giudizio:
6) Bluff – Storia di truffe e d’imbroglioni
di Sergio Corbucci; con: Adriano Celentano, Anthony Quinn, Capucine, Corinne Cléry
Giudizio:
7) Il Padrino, Parte II (The Godfather, Part II)
di Francis Ford Coppola; con: Al Pacino, Robert De Niro, Diane Keaton, Robert Duvall, John Cazale, Lee Strasberg, Michael V. Gazzo, Gastone Moschin, Talia Shire, Danny Aiello, James Caan, Leopoldo Trieste, Joe Spinell, Harry Dean Stanton, Roger Corman.
Giudizio:
8 ) L’anatra all’arancia
di Luciano Salce; con: Monica Vitti, Ugo Tognazzi, Barbara Bouchet, John Richardson
Giudizio:
9) Mandingo
di Richard Fleischer; con: James Mason, Susan George, Perry King, Ken Norton, Richard Ward
Giudizio:
10) Il padrone e l’operaio
di Steno; con: Renato Pozzetto, Teo Teocoli, Francesca Romana Coluzzi, Gianfranco Barra, Loris Zanchi
Giudizio:
Altri film dopo la decima posizione:
11) Il secondo tragico Fantozzi
di Luciano Salce; con: Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Giuseppe Anatrelli, Plinio Fernando, Ugo Bologna, Liù Bosisio, Antonino Faà di Bruno.
Giudizio:
12) Salon Kitty
di Tinto Brass; con: Ingrid Thulin, Helmut Berger, Teresa Ann Savoy, Bekim Fehmiu, Tina Aumont, John Steiner, Maria Michi, Stefano Satta Flores, John Ireland, Paola Senatore
Giudizio:
13) Ultime grida dalla savana
di Antonio Climati & Mario Morra
Documentario
Giudizio:
14) Il soldato di ventura
di Pasquale Festa Campanile; con: Bud Spencer, Franco Agostini, Enzo Cannavale, Philippe Leroy, Andréa Ferréol, Jacques Dufilho, Oreste Lionello
Giudizio:
15) Due cuori e un cappella
di Maurizio Lucidi; con: Renato Pozzetto, Agostina Belli, Aldo Maccione, Leopoldo Trieste, Massimo Boldi, Alvaro Vitali, Ursula Andress.
Giudizio:
16) Una sera, c’incontrammo
di Piero Schivazappa; con: Johnny Dorelli, Fran Fullenwider, Lia Tanzi, Gabriella Giacobbe, Ugo D’Alessio
Giudizio:
17) Un genio, due compari, un pollo
di Damiano Damiani; con: Terence Hill, Miou-Miou, Robert Charlebois, Patrick McGoohan, Klaus Kinski, Raimund Harmstorf.
Giudizio:
18 ) Pasqualino Settebellezze
di Lina Wertmuller con Giancarlo Giannini, Fernando Rey, Shirley Storey, Elena Fiore
Giudizio:
19) Emanuelle nera
di Albert Thomas; con: Laura Gemser – Karin Schubert – Isabelle Marchal – Angelo Infanti
Giudizio:
20 ) Rollerball (Rollerball)
di Norman Jewison
con James Caan, John Houseman, Maud Adams, John Beck, Moses Gunn, Ralph Richardson
Giudizio:
Paola Senatore
Una carriera che si è evoluta sempre attraverso partecipazioni di secondo piano in film della cosidetta commedia erotica all’italiana, quella di Paola Senatore,nata a Roma nel 1949. Una carriera segnata da un brusco stop nel 1985, quando ormai era in netto declino e l’attrice, per vivere, dovette girare una pellicola hard, Non stop sempre buio in sala. Vicissitudini personali che la accomunano ad altre due attrici che fecero la stessa scelta, Lilli Carati e Karin Schubert.
Paola Senatore in Action di Tinto Brass
La prima particina Paola Senatore la ebbe nel film Robin Hood,l’invincibile arciere, modesto film di Jose Luis Merino, nel 1970. Paola è una bella ragazza, ha 21 anni ed è entusiasta del cinema. Ma per due anni nessuno le offre scritture, così nel 1972 entra nel cast di quello che sarà il suo primo film a sfondo erotico, AAA massagiatrice bella presenza offresi, di Demofilo Fidani, nel quale è Cristina, al fianco di una vecchia gloria come Yvonne Sanson.L’anno successivo Rino De Silvestro la vuole nel film Diario segreto di un carcere femminile, al fianco di alcune bellissime dello schermo come Anita Strindberg, l’esordiente Jenny Tamburi e Eva Czemerys, Sempre nel 1973 è nel cast di Ricco e poi in quello di Servo suo.
Paola Senatore nel film Servo suo
Non ha grandi parti, nei film, ma è molto bella, disponibile e quindi la chiamano per Storia di una monaca di clausura, diretto da Paolella su un testo di Tonino Cervi, che ha un cast davvero ottimo, nel quale ci sono Catherine Spaak, Suzy Kendall, Tino Carrano, Eleonora Giorgi e Umberto Orsini. E’ un film di discreto livello, ed i due film successivi sembrano poterla lanciare in film dalla buona caratura, come il thriller Il fiore dai petali d’acciaio,di Gianfranco Piccioli, nel quale è Daniela, una ragazza che muore in seguito ad una caduta su un fiore dai petali metallici.La sua bellezza sfolgorante è accentuata dalle scene di nudo; gira quindi Provaci anche tu,Lionel, pretestuoso film che vorrebbe fare la parodia a Provaci ancora Sam di Allen, e che si rivela un flop nonostante la presenza di Oreste Lionello, Ubaldo Lay e Claudio Gora nel cast.
Con Renzo Palmer nel film La dottoressa preferisce i marinai
Nel 1974 gira 5 pellicole, Madeleine anatomia di un incubo,L’erotomane diretto da Vicario, scialba commedia erotica con protagonista un avvocato che in seguito ad un trauma infantile ha problemi di sesso.Il film ha un buon cast, con Vittorio Caprioli, la Dionisio, la Biagini e Jacques Dufilho, ma è un prodotto chiaramente per guardoni;gira L’assassino ha riservato nove poltrone, buon thriller diretto da Bennati, Voglia di lei e Amore quotidiano.
Nel film L’infermiera di notte
Manca la pellicola importante, quella che ti permette di superare la soglia della notorietà, di diventare una star; e per due anni gira pellicole minori, Dimensioni giganti, Calamo e Due prostitute a Parigi. Quando sembra che la sua carriera sia ormai inevitabilmente avviata a comparsate in film di secondo ordine, arriva la chiamata di Tinto brass nel controverso Salon Kitty, storia di un bordello per ufficiali nazisti nel quale vengono carpiti i segreti delle SS; è il 1976 e sembra davvero che possa finalmente fare il salto di qualità.
Paola Senatore in una scena del film Ricco
Arrivano invece, nei due anni successivi, Come cani arrabbiati di Imperoli,Nenè di Samperi e Il ginecologo della mutua ,di D’Amato, che la consegna definitivamente al cinema erotico. Il regista la vuole nel cast di Emmanuelle in America, ennesima variazione del tema erotico con la Gemser, vera star della serie. Le pellicole dei tre anni successivi si chiamano L’infermiera di notte, Immagini di un convento, Dove vai se il vizietto non ce l’hai;tutti film smaccatamente a soggetto sexy, intervallati solo da Action, stranissima pellicola di un Brass ancora iconoclasta, prima della svolta erotica di La chiave.
Due scene tratte da Malombra
Ha ancora una buona opportunità in un cannibal movie, Mangiati vivi, diretto da Lenzi, che ha un buon riscontro quantomeno di pubblico; la sua comunque è una discesa professionale ormai inarrestabile. Gira filmetti come La settimana al mare,La dottoressa preferisce i marinai, Malombra e Maladonna.
Nel film Bersaglio altezza uomo
E’ una parabola declinante irreversibile;il cinema l’ha trattata come una bambola di carne; la sua bellezza è stata un boomerang, che le ha impedito, non per mancanza di doti, di essere scelta per ruoli più importanti in film di livello. Così, complice una situazione privata difficile ( si è innamorata di un attore che la introduce alla droga, ha avuto due gravidanze, di cui una interrotta), accetta di girare un film hard, per soldi.
Il film è il citato Non stop, sempre buio in sala, illuminante, a proposito, quanto dichiarerà a Panorama, il settimanale che la intervista per sapere il perchè della sua scelta.«Io non mi sentivo coinvolta, niente emozioni, nessuna eccitazione, mi imbottivo di eroina. Quel partner era un amico, non lo amavo. Recitavo, in fondo era solo un gioco erotico…».
Il film è penoso, come la condizione fisica dell’attrice, ormai sfiorita; per sfruttare il successo del film usano le scene tagliate per montare un immondo film porno, La sfida erotica, che però la Senatore materialmente non ha mai girato;l’attrice è infatti in prigione, per un’accusa di detenzione di stupefacenti. Nel 1985 viene di nuovo arrestata, e questa volta la sua parabola cinematografica si conclude tristemente.
Paola Senatore era una donna bellissima, che ha pagato scelte sbagliate a caro prezzo; inutile usare i forse, o peggio i se, ma resta il dubbio che una scelta professionale e di vita diversa, l’avrebbe portata a interpretare ruoli dignitosi; la stoffa c’era, le capacità anche.
Sicuramente hanno giocato gli incontri sbagliati e una vita personale burrascosa; certi eccessi il cinema li perdona solo alle grandi star.
Paola Senatore in Fury
AAA massaggiatrice bella presenza offresi
Diario segreto di un carcere femminile
Dove vai se il vizietto non ce l’hai?
Due prostitute a Pigalle
Mangiati vivi
Non stop
Madeline anatomia di un incubo
L’erotomane
L’assassino ha riservato 9 poltrone
La settimana al mare
Emanuelle in America
Come cani arrabbiati
Robin Hood, l’invincibile arciere (1970)
A.A.A. Massaggiatrice bella presenza offresi (1972)
Servo suo (1973)
Il fiore dai petali d’acciaio (1973)
L’amore quotidiano (1973)
Provaci anche tu, Lionel (1973)
Storia di una monaca di clausura (1973)
Madeleine, anatomia di un incubo (1974)
The models (1974)
Un tipo con una faccia strana ti cerca per ucciderti (1974)
Diario segreto da un carcere femminile (1974)
L’assassino ha riservato nove poltrone (1974)
L’erotomane (1974)
Salon Kitty (1975)
Calamo (1975)
Emanuelle in America (1976)
Come cani arrabbiati (1976)
Dimensioni giganti (1976)
Voglia di lei (1976)
Casa Machada (1977)
Nenè (1977)
Il ginecologo della mutua (1977)
La donna della calda terra 1978
I guappi non si toccano (1979)
Action (1979)
Bersaglio altezza uomo (1979)
L’infermiera di notte (1979)
Immagini di un convento (1979)
Dove vai se il vizietto non ce l’hai? (1980)
Mangiati vivi! (1980)
La settimana al mare (1981)
La dottoressa preferisce i marinai (1981)
Ti spacco il muso bimba (1983)
Maladonna (1983)
Malombra (1984)
Non stop sempre buio in sala (1985)
Il mondo dei robot
RomanWorld, MedievalWorld e WesternWorld,sono i nomi dell’ultimo ritrovato tecnologico per oziosi e annoiati ricchi;Delos,il parco che racchiude i tre diversi ambienti,uno dedicato all’antica Roma,uno al mondo medioevale e l’ultimo al West costa 1000 dollari al giorno,ma la gente fa la fila per entrare nel parco,in cui tutto è concesso.
Un’avventura galante con un robot uomo o donna,perfettamente identico agli umani,oppure anche l’emozione e il brivido di uccidere un robot che assomiglia in tutto e per tutto al suo alter ego umano.
Joe e Pete,due amici in cerca di emozioni,giungono a Western world,un villaggio western con tanto di sceriffo,saloon e sparatorie,oltre che con le immancabili belle ragazze;il tutto è controllato,giorno e notte,da una centrale nascosta,in cui uomini in camice bianco assicurano 24 ore al giorno,la riparazione dei robot colpiti dalle pallottole,o comunque supervisionano il corretto funzionamento del parco.
Joe e Pete “uccidono” un robot,in tutto e per tutto simile ad un umano;le loro pistole,che sparano solo su fonti prive di calore,sono l’ideale per colpire i robot,ma non gli umani.
Solo che all’improvviso qualcosa sembra non funzionare più:un cane dapprima,poi un crotalo,non rispondono ai comandi. In Medieval world un robot ferisce con la spada un turista,un crotalo morde un operatore del parco,e come un virus,il contagio passa da robot a robot.
Uno di questi,ucciso da John,sfida nuovamente a duello l’uomo,solo che questa volta la sua pallottola non è salve;John cade sotto gli occhi allibiti di Pete,che subito dopo è costretto a fuggire perché l’implacabile robot si mette sulle sue tracce. Ha inizio per l’uomo una fuga disperata, mentre dal centro di controllo, impotenti, gli addetti pian piano muoiono tutti senza aria. Pete riesce ad arrivare a Medievalworld, dove trova uno scenario di desolazione; tutti i turisti sono morti,sempre inseguito dall’implacabile pistolero.
Sarà con un bicchiere d’acqua prima e con una torcia poi che alla fine riuscirà ad aver ragione dell’implacabile nemico. Diretto da Michael Crichton con effetti speciali davvero notevoli per l’epoca,Il mondo dei robot è un ottimo prodotto,che mescola finzione con messaggi abbastanza espliciti sul rischio dell’eccessiva automazione, del pericolo che le macchine, fuori controllo,possano un giorno diventare un rischio e non un valore aggiunto per l’umanità.
Il mondo dei robot, un film di Michael Crichton. Con James Brolin, Yul Brynner, Richard Benjamin, Victoria Shaw, Norman Bartold, Alan Oppenheimer, Dick Van Patten. Genere Fantascienza, colore 88 minuti. – Produzione USA 1973.
Yul Brynner: il robot-pistolero
Richard Benjamin: Peter Martin
James Brolin: John Blane
Alan Oppenheimer: Supervisore capo
Victoria Shaw: il robot-regina medievale
Dick Van Patten: banchiere
Regia Michael Crichton
Sceneggiatura Michael Crichton
Fotografia Gene Polito
Montaggio David Bretherton
Musiche Fred Karlin
Tinto Brass
La carriera di Giovanni Brass, conosciuto come Tinto, ha avuto un’evoluzione assolutamente discorde; dal suo esordio dietro la macchina da presa, con In capo al mondo,ovvero chi lavora è perduto, realizzato nel 1963 fino al film La chiave, del 1983, e poi da Miranda ,del 1985, sino ai giorni nostri.
Tina Aumont nel film L’urlo, del 1968
Laureato in giurisprudenza, Brass esordì come assistente di Rossellini, dal quale carpì la sua indubbia capacità di focalizzare l’attenzione sulle scene, sui primi piani e sopratutto il senso del ritmo. geniale, anarchico, irriverente, agli esordi della sua carriera ebbe la fortuna di lavorare da subito con i grandi della regia.
Il primo Brass: Yankee
Nel 1964 gira con Mauro Bolognini e Mario Comencini La mia signora,film ad episodi con Alberto Sordi e Silvana Mangano. Un film divertente, ad episodi, dove si ironizza con intelligenza sugli italiani e sul costume. L’anno successivo è la volta di Il disco volante, nuovamente con Sordi la Mangano e Monica Vitti; il film narra in stile documentario, una presunta invasione di alieni.
Terese Ann Savoy nello scabroso Salon Kitty,del 1975
Il talento di Brass, innovativo e sarcastico, anarchico e sferzante, è apprezzato sopratutto dai critici. Il film successivo, Yankee, è una virata nel western,visto alla stregua di un fumetto americano; nel cast ci sono Philippe Leroy e Adolfo Celi, ed il film è ancora una volta ben accolto dalla critica. Col cuore in gola, del 1966, rappresenta la sua prima incursione nel thriller, e si avvale di un cast ben assortito, fra i quali ci sono Trintignant e Ewa Aulin. Nel 1968 è la volta di L’urlo, con una splendida Tina Aumont, che lui stesso definirà “l’attrice più bella con la quale ho lavorato”;trama scabrosa, che racconta la storia di una donna che rifugge il mondo borghese, abbandonando lo sposo sull’altare dedicandosi, da quel momento in poi, ad una vita anticonformista.
Malcom Mc Dowell nel discusso Caligola
Nel 1969 è la volta dello scabroso Nerosubianco, con Anita Sanders, in cui la protagonista è perseguitata da pensieri eortici, mentre è seguita da un nero per tutta la città. Due anni, ed arriva La vacanza, nel quale ci sono Vanessa Redgrave e Franco Nero. Ma è con Saloon Kitty, del 1975, che Brass conosce un forte successo di cassetta, grazie ad un film assolutamente contrastato, censurato, sia per le forti immagini che contiene, sia per la trama.
Una splendida Stefania Sandrelli in La chiave, del 1983
Che racconta la storia di un Salon diventato un bordello in cui bellissime donne si concedono ad ufficiali tedeschi, con il segreto compito di carpirene segreti militari. Il cast è davvero ottimo; ci sono Helmut Berger, Therese Ann Savoy, Ingrid Thulin, Tina Aumont, Stefano Satta Flores e Malisa Longo.
Serena Grandi in Miranda
Il successo del film lo spinge a girare il super censurato Io Caligola, a lungo sequestrato in Italia, per le scene di sesso realistiche contenute; la storia del folle imperatore romano, interpretato da Malcom Mc Dowell, ebbe traversie incredibili, dalla fuga dal set di Maria Schneider fino alla decisione finale del regista di non firmare l’opera, che in pratica non si può definire compiuta. Da segnalare la presenza, nel film, di Helen Mirren, di Adriana Asti e di Leopoldo Trieste.
Nel 1980 Brass dirige Action, un film tanto surreale quanto difficile, nel quale compaiono Adriana Asti, Luc Merenda, Franco fabrizi e Alberto Lupo, già gravemente malato. Tre anni, e Tinto cambia decisamente tema, rivolgendo il suo sguardo al mondo dell’erotismo,e girando l’unico dei suoi film di questa serie a amettere d’accordo pubblico e critica; si tratta del film La chiave, tratto da un romanzo di Tanizaki yunichiro, che racconta la perversione di un marito, che rinchiude in cassetto un diario con scritte tutte le sue fantasie erotiche.
Capriccio
La parte della protagonista è di Stefania Sandrelli, curve morbide e mediterranee, dalle rotondità piene, che esaltano un erotismo spinto ai limiti dal regista. Nel film c’è spazio anche per Ugo e Ricky Tognazzi, e segna la definitva svolta di Brass. Che si conferma, nella nuova veste, l’anno successivo con Miranda, interpretato dalla giovane e procace Serena Grandi; il film ha lo stesso successo di La chiave, ma fa storcere il muso ai cirtici, sia per la storia, abbastanza banale, sia per le scene di sesso spesso ai limiti del consentito.
Nel 1987 lancia Franceca Dellera nel film Capriccio, sicuramente meno scollacciato di Miranda e con qualche velleità artistica in più; la storia, abbastanza scontata, è quella di due sposini che a Capri si tradiscono per poi scoprirsi ancora più innamorati. Piccoli camei per Isabella Biagini e per Vittorio Caprioli. Nel 1988 affronta una storia abbastanza emblematica, tratta dal romanzo di Marco Lodoli; il film è Snack bar Budapest, che si avvale della colonna sonora di Zucchero, ed è interpretato da una star come Giancarlo Giannini. Il film narra la storia di un giovane malavitoso che vuol tasformare la sua piccola città in un luna park, con tanto di prostitute e gioco d’azzardo. La storia finirà male.
Cristina Garavaglia in L’uomo che guarda
Nel 1991 la svolta è definitiva; con Paprika, interpretato dall’allora prosperosa Debora Caprioglio, Tinto Brass sceglie la strada dell’erotismo più estremo, sconfinando ogni tanto nel porno soft; la storia di Mimma, che sceglie per amore di diventare una squillo in una casa di tolleranza, termina con la legge Merlin, quando la giovane diventa la mantenuta di un uomo ricco. Nel film compare anche Martine Brochard, oltre ad una giovane Nina Soldano. L’anno successivo, continuando nel ruolo di talent scout, lancia la bellezza enigmatica di Claudia Koll nel film Così fan tutte, che racconta le avventure sessuali di una donna vulcanica, Diana, insoddisfatta del menage sessuale, e che riuscirà, dopo aver trasgredito tutte le regole, a portare con se anche suo marito sulla strada intrapresa.
Anna Ammirati, dal film Monella
Il cammino intrapreso, l’erotismo spinto oltre i limiti, è confermato nel film del 1994, L’uomo che guarda, tratto molto liberamente dall’omonimo romanzo di Moravia. Le attrici del film sono tutte esordienti;Caterina Vassilissa, Cristina Garavaglia e Raffaella Offidani, tuttavia, non avranno il successo delle loro predecessori, complice anche un film che ormai ha proiettato Brass come nume indiscusso del soft porno.
Snack bar Budapest
Fermo posta Tinto Brass, del 1995, è un film ad espisodi, con protagonista il sesso visto in tutte le sue trasgressioni. L’unica ad avere l’onore di due siparietti è Cinzia Roccaforte, mentre le altre protagoniste della pellicola, Gabriella Barbuti, Alessandra Antonelli, Erika Saffo Savastani e Sara Cosmi, Cristina Rinaldi e Carla Solaro, avranno solo un brevissimo attimo di notorietà.
L’ultimo Brass: Monamour ….
Fallo!
Nel 1997 è la volta di Monella, storia di una smaniosa ragazza, interpretata da Anna Ammirati, che non vede l’ora di congiungersi carnalmente con il suo ragazzo, non prima però di aver provato un’attrazione fatale per l’amante della madre, interpretata da Serena Grandi. Segue Tras(gre)dire, una banel pellicola in cui la storia ormai non ha più nessuna importanza; il film si basa tutto sulle grazie di Yulia Mayarchuck, esposte con generosità in una pellicola che racconta la voglia di trasgressione di una fin troppo libera ragazza che si trasferisce in Inghilterra. Senso 45, del 2000 è un tentativo di tornare all’antico; si riconosce ancora la zampata del vecchio leone, ma la trama è debole; la sbadata di una donna ormai avanti negli anni (Anna Gallena) per un ufficiale nazista vizioso e corrotto, che sfrutta il suo fascino con la donna per portarle via denaro, e che, denunciato dalla stessa, finirà fucilato. Degli utlimi due film, Fallo! del 2003 e Monamour del 2005 è megio non parlare, essendo infarciti di nudità estreme, di rapporti sessuali di ogni tipo, e in definitiva più vicini al cinema hard che a quello erotico.
Una discesa molto rapida, quella di Tinto Brass, da un cinema di buon livello, con intelligenti incursioni nel fustigare la morale, nella denuncia antiborghese al cinema pecoreccio e sguaiato degli ultimi anni, che hanno provocato reazioni anche molto forti sopratutto tra le donne, per l’uso strumentale delle stesse nelle pellicole; la donna è vista come un oggetto di piacere, più dedita al coito che ad altro. Un declino che sembra ormai inarrestabile, nonostante il dietrofront parziale di Senso 45.
Senso 45
Dal film Fallo
L’uomo che guarda
Nerosubianco
Dropout
Backstage di L’urlo
Col cuore in gola
La vacanza
Trasgredire
Filmografia:
In capo al mondo ovvero Chi lavora è perduto (1963)
Ça ira – Il fiume della rivolta (1964)
La mia signora (1964)
Il disco volante (1964)
Yankee (1966)
Col cuore in gola (1967)
L’urlo 1968
Nerosubianco (1969)
Dropout (1970)
La vacanza (1971)
Salon Kitty (1975)
Io, Caligola (1979)
Action (1980)
La chiave (1983)
Miranda (1985)
Capriccio (1987)
Snack Bar Budapest (1988)
Paprika (1991)
Così fan tutte (1992)
L’uomo che guarda (1994)
Fermo posta Tinto Brass (1995)
Monella (1997)
Tra(sgre)dire (2000)
Senso ’45 (2002)
Fallo! (2003)
Monamour (2005)
Silvia Dionisio
Una bellezza fine, quasi aristocratica, quella di Silvia Dionisio, attrice nata a Roma nel 1951, e che ha interpretato, nel corso della sua carriera, peraltro limitata a una 15 di anni, 50 film, alcuni dei quali di ottimo spessore.
Nel ruolo di Titti in Amici miei
Aveva solo 14 anni, quando interpretò il film Darling, nel 1965, sotto la regia di John Schlesinger; una particina, ma accanto ad attori del calibro di Dirk Bogarde e Julie Christie. ottiene un ruolo anche nel film del filone musicarelli, quelli con protagonisti i pù celebrati cantanti del momento, nel film Rita la zanzara, nel quale è Collettina; il film, diretto da Lina Wertmuller, la vede al fianco della Pavone, star della musica leggera, di Giancarlo Giannini e di Peppino De Filippo.
Con Paolo Villaggio in Il belpaese
E’ giovanissima, una bellezza acerba, ma ha talento; così lavora in diversi film, come Pronto, c’è una certa Giuliana per te,Mangiala e Nude si muore; dopo Vacanze sulla costa Smeralda, interpreta ancora un musicarello, Lisa dagli occhi blu, che sfruttava il tormentone dell’estate 1968, la canzone di Mario Tessuto omonima.
Una scena dal film La ragazza di nome Giulio
La prima grande occasione arriva nel 1968; Silvia ha solo 17 anni, ed entra nel cast di Infanzia vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova,veneziano, nel quale interpreta Mariolina, una delle tante avventure galanti dell’avventuriero veneziano.
Due fotogrammi da Una ondata di piacere
Il film di Comencini le apre le porte al lavoro successivo, Il commissario Pepe, un grosso succcesso di cassetta ed anche di critica,al fianco del grande Tognazzi, che interpreta il ruolo di un commissario non violento, perbene,tradito anche dall’amante. Nello stesso anno gira un altro musicarello, Pensiero d’amore, al fianco di Mal, che cantava la canzone hit dell’anno; Silvia è Paola, sogno segreto del protagonista.
Con Mal nel film musicale Pensiero d’amore
Nel 1970 è Jules nel film di Guerra La ragazza di nome Giulio, altro grosso successo, sia di pubblico che di critica; film scabroso, in cui la Dionisio è una ragazza che porta il nome del padre,Giulio, e che da ragazza ha avuto esperienze omosessuali. Il ruolo di donna che sessualmente insoddisfatta cerca con occasionali compagni una sua identità la rivela finalmente al grande pubblico. Eppure,per uno di quei paradossi di cui è pieno il cinema, proprio nel momento in cui potrebbe diventare una star, sceglie film decisamente di livello scadente; forse a influire è il suo matrimonio con il regista Deodato, a soli 20 anni, che la frena. Gira pellicole come Il prete sposato, Sgarro alla camorra, L’erotomane, Il bacio di una morta, Amore mio spogliati che poi ti spiego.
Riavanti Marsch
Sotto la regia del marito gira un film erotico, esplicito: si tratta di Ondata di piacere, del 1975; ma quell’anno le offrono il ruolo di Titti nel capolavoro della commedia all’italiana, quell’ Amici miei di Monicelli che resterà uno dei capolavori del cinema italiano di sempre.
Paura in città
Bellissima, compare come amante del conte Mascetti; in una celebre scena è impegnata in un amplesso saffico con una ragazza proprio nel momento in cui arriva il suo maturo amante. Si getta a capofitto nel lavoro, girando Poliziotti violenti, Milano violenta, I prosseneti, Il marito in collegio
Una rara immagine della Dionisio nel suo lavoro televisivo nei panni di Ligeia:I racconti di A.Poe
Nel 1977 è al fianco di Villaggio in Il belpaese, amara satira sull’Italia diretta da Salce; nel frattempo ha anche esordito in campo musicale, nel gruppo Albatros di Toto Cotugno, con il quale canta Volo Az407 a Sanremo; è una breve parentesi, e torna al cinema con opere commerciali, Il comune senso del pudore, L’inquilino del piano di sopra.
Noi siam come le lucciole
Nel 1979 accetta una parte in Aragosta a colazione, al fianco di Montesano e la Agren; ma è l’ultima interpretazione di rilievo; è successo qualcosa. Le sue parole “Voglio sentirmi una donna come tutte le altre, in assoluto. Una donna con la sua famiglia, problemi annessi e connessi. Il cinema ha un’importanza, se vogliamo, relativa nella mia vita. Per me contano soprattutto i veri affetti, i veri interessi. Quel mio essere moglie, madre, donna nella mia.famiglia. Giorno dopo giorno” sembrano indicare priorità principali nella vita, aldilà della carriera cinematografica.
In pratica la sua carriera finisce quà , anche se comparirà in film decisamente squallidi, come La ragazza del vagone letto, Ciao marziano al fianco di Pippo Franco, e in Crema cioccolato e paprika.
In soli tre anni Silvia passa da girare film di livello a film che definire B movie è sicuramente poco; probabilmente le sue priorità nella vita diventano altre, forse i 15 anni passati sotto i riflettori, uniti all’impegno di dover girare comunque film per restare sulla cresta dell’onda le è pesato troppo. Lei è rimasta sempre un personaggio particolare,in quegli anni; scevra da interviste e presenzialismo, ha scelto un basso profilo, che evidentemente meglio si adattava alla sua personalità. Da allora, dall’ultimo film Murder obession del 1981, la Dionisio non ha più calcato le scene, preferendo ritirarsi a vita privata con il suo nuovo marito e con la figlia nata dal secondo matrimonio. Una scelta di vita che ha privato lo schermo di una affascinante protagonista, bella e sensuale.
Vacanze sulla costa Smeralda
Lisa dagli occhi blu
Ligeia forever
L’ebreo fascista
Lacrime d’amore
Murder obsession
Italiani! È severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate
Amici miei
Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano
Il marito in collegio
Polizotti violenti
Trasplante de un cerebro
Racconti fantastici
Crema,cioccolato e pa…prika
Amore mio spogliati…che poi ti spiego
Ciao marziano
Dracula cerca sangue di vergine
I prosseneti
I soliti ignoti colpiscono ancora
L’arciere di fuoco
Tranquille donne di campagna
Il bacio di una morta
Il prete sposato
L’erotomane
Cristalbrain
Eat-it
La sconosciuta
La violenza:quinto potere
Le eccitanti guerre di Adeline
Quattro sotto l’ombrello
La sconosciuta (Tv)
Darling (1965)
Rita la zanzara (1966)
Pronto… c’è una certa Giuliana per te (1967)
Les grandes vacances (1967)
Mangiala 1968
Nude… si muore 1968
Vacanze sulla Costa Smeralda 1968
Lisa dagli occhi blu 1968
Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano 1968
Italiani! È severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate (1969)
Un detective (1969)
Il commissario Pepe (1969)
Pensiero d’amore (1969)
L’arciere di Sherwood (1970)
La ragazza di nome Giulio (1970)
Trasplante de un cerebro (1970)
Il prete sposato (1971)
La violenza: quinto potere (1971)
À la guerre comme à la guerre (1972)
Sgarro alla camorra (1973)
L’erotomane (1974)
Il bacio di una morta (1974)
Blood for Dracula (1974)
Amore mio spogliati… che poi ti spiego! (1975)
Una ondata di piacere (1975)
Amici miei (1975)
Poliziotti violenti (1976)
Paura in città (1976)
Noi siam come le lucciole (1976)
Milano violenta (1976)
Il comune senso del pudore (1976)
Uomini si nasce poliziotti si muore (1976)
I soliti ignoti colpiscono ancora – e una banca rapinammo per fatale combinazione (1976)
I prosseneti (1976)
Il marito in collegio (1977)
Il… Belpaese (1977)
L’inquilina del piano di sopra 1978
Riavanti… Marsch! (1979)
Aragosta a colazione (1979)
La ragazza del vagone letto (1979)
Tranquille donne di compagna (1980)
L’ebreo fascista (1980)
Ciao marziano (1980)
Crema cioccolato e pa…prika (1981)
Murder obsession (1981)
Silvia nello spot del bitter Campari
Con Toto Cotugno in un video televisivo della canzone Volo Az504
Il laureato
Benjamin si è appena laureato,ma è in piena crisi esistenziale;torna a casa e scopre che parenti e amici gli hanno organizzato una festa a sorpresa,e tra i partecipanti c’è una matura e bella signora,moglie del socio di suo padre,Mr Robinson.
La donna,con una scusa,si fa riaccompagnare a casa,e una volta in camera,si spoglia davanti all’imbarazzato Ben,che riesce tuttavia a divincolarsi proprio mentre sta arrivando il marito della donna..Tuttavia il richiamo dei sensi è fortissimo,e memore della conversazione avuta con la donna,nella quale la stessa aveva manifestato il desiderio di rivederlo e intrecciare con lui una relazione,decide di chiamarla.
Inizia così una relazione clandestina,durante la quale la signora Robinson confida a Ben tutti i suoi problemi esistenziali;relazione sessuale e di coppia con il marito inesistente,la tendenza ad affogare nell’alcool i suoi problemi.
Un giorno il padre di Ben organizza una serata in compagnia della bella Elaine,figlia della signora Robinson;Ben fa di tutto per mostrarsi scostante,arrivando alla fine a far piangere la ragazza.Dopo aver spiegato ad Elaine che è stato costretto a vederla per tenere contento il padre,Ben si rilassa,e da quel momento guarda con occhi diversi la giovane.
Elaine è bella,fresca e dolce.Ma la relazione tra i due suscita le ire della signora Robinson,che costringe Ben a rivelare l’amara verità sui suoi rapporti con la madre.Elaine viene mandata a studiare a Berkeley,dove conosce un giovane,Carl,con il quale si fidanza.
Ma Ben non ci sta,e dopo essersi a sua volta trasferito a Berkeley,inizia una corte serrata che alla fine fa cedere Elaine.I due riprendono così la loro relazione,ma la signora Robinson,ancora una volta,guasta i piani dei due giovani.
Costringe Elaine a lasciare la città,e a interrompere la relazione on Ben.Che,disperato,entra in possesso della lettera con la quale Elaine gli dichiara il suo amore,e con una corsa disperata,riesce ad arrivare nel posto dove la giovane ha appena detto si sull’altare.Ben,dopo una colluttazione,prende per mano la ragazza e insieme fuggono verso la libertà,con Elaine che ha ancora in mano il suo bouquet. Prendono un autobus e sorridono,ma ben presto i loro volti mostrano preoccupazione.
Diretto da Mike Nichols nel 1967,il film ebbe un successo travolgente per una serie di motivi concomitanti.
Il primo riguardava la sceneggiatura,abbastanza inusuale,con l’esplicito riferimento ad una situazione non canonica,quello della matura madre che entra in competizione con la figlia per un giovane.
Il secondo riguardava la colonna sonora,memorabile,di Simon e Garfunkel,con canzoni stupende diventate un culto come The sound of silente e soprattutto Mr Robinson.
In ultimo le splendide interpretazioni del giovane Dustin Hoffman e della matura e seducente Ann Bancroft.,al top della recitazione.
Un film ben fatto,ben realizzato,che toccava un argomento ancora tabù,con quelle fugaci scene di nudo della Bancroft che solleticavano ancor più la curiosità degli spettatori.
Il laureato.Un film di Mike Nichols. Con Anne Bancroft, Dustin Hoffman, William Daniels, Murray Hamilton, Katharine Ross, Richard Dreyfuss. Genere Drammatico, colore 106 minuti. – Produzione USA 1967.
Dustin Hoffman: Benjamin “Ben” Braddock
Anne Bancroft: Mrs. Robinson
Katharine Ross: Elaine Robinson
Brian Avery: Carl Smith
Murray Hamilton: Mr. Robinson
Marion Lorne: Miss. DeWitte
William Daniels: Mr. Braddock
Elizabeth Wilson: Mrs. Braddock
Walter Brooke: Mr. McGuire
Norman Fell: Mr. McCleery
Elisabeth Fraser: Seconda signora
Regia Mike Nichols
Soggetto Charles Webb
Sceneggiatura Buck Henry, Calder Willingham
Produttore Lawrence Turman
Fotografia Robert Surtees
Montaggio Sam O’Steen
Musiche Dave Grusin, Paul Simon
Anna Miserocchi: Mrs. Robinson
Luigi La Monica: Benjamin “Ben” Braddock
Melina Martello: Elaine Robinson
Aldo Giuffré: Mr. Robinson
Benita Martini: Mrs. Braddock
Stefano Sibaldi: Mr. Braddock
Pino Colizzi: Carl Smith
Bruno Persa: Mr. McGuire
Ennio Balbo: Mr. McCleery
Sergio Tedesco: impiegato del hotel
Michela Miti
Una carriera fulminea,breve e legata all’ultima stagione del cinema erotico all’italiana,quella di Michela Macaluso da Roma,in arte Michela Miti. Nata nella capitale nel 1963,Michela a soli 19 anni si mette in mostra per le rotondità mediterranee e per la sua bellezza,che la porta da subito alle copertine di riviste per soli uomini,come Playmen. Esordisce nel 1981 con un classico del trash italiano degli anni 80,Pierino contro tutti,di Marino Girolami,nel quale è al fianco di Alvaro Vitali,uno dei reduci dei film del filone marinai,dottoresse ecc.Il film,becero e sguaiato è solo un pretesto per battute e barzellette da caserma e mostra il livello di decadenza raggiunto dalla agonizzante commedia erotica.
Con Renato Pozzetto nel film Questo e quello
… e nel classico buco della serratura nel film Pierino colpisce ancora
Michela si adegua,e viene naturalmente notata da tutti,cos’ quando nel 1982 lo stesso Girolami grazie al successo incredibile di cassetta gira Pierino colpisce ancora,lei è ancora al fianco di Vitali,nel ruolo di una supplente che deve faticare non poco per tenere a bada il volgare e becero Vitali;nel film,al suo fianco,c’è anche Toni Ucci e la giovane Serena Grandi.
Dolce pelle di Angela
Biancaneve e Co.
Poichè il cinema di livello superiore non sembra interessarsi a lei,gira I figli so piezze e core,sceneggiata napoletana.Tuttavia nel 1982 ha la sua occasione;viene chiamata per il cast di Vieni avanti cretino,uno degli ultimi film di Luciano Salce,nel quale compare anche una giovane destinata ad una breve carriera nel cinema per tutti,Moana Pozzi.
Due fotogrammi tratti da Pierino contro tutti
Nello stesso anno gira W la foca,altro film trash della sempre più agonizzante commedia all’italiana e successivamente una favola erotica,Biancaneve e co.
Michela Miti è troppo giovane e evidentemente il clichè che le hanno cucito addosso la imprigiona; gira Questo e quello,una decorosa commedia,poi La dolce pelle di Angela.Ma da quel momento smette di lavorare; il cinema italiana è in crisi irreversibile e le offerte di lavoro vanno a donne con attributi fisici ben diversi dai suoi.Lei non ha occasione quindi di poter provare le sue doti,e in pratica scompare dallo schermo.Lavora per il teatro,e diventa la compagna di Alberto Bevilacqua,sotto la cui regia tornerà al cinema per il discreto Gialloparma.
Ma evidentemente il cinema la dimentica al punto che dal 1999 non ha più girato film.Michela Miti è stata una meteora,imprigionata nei ruoli softcore che tanto andava in voga negli anni 80.Forse avrebbe avuto un’altra carriera se avesse deciso di seguire con ostinazione la corrente,ma le cose,per lei,sono andate diversamente.
I ragazzi di celluloide
Sogni e bisogni
Due fotogrammi tratti dalla serie Tv I racconti del maresciallo
Cornetti alla crema
W la foca
Questo e quello
La dolce pelle di Angela
Delitti
Cornetti alla crema
Biancaneve e Co.
Vieni avanti cretino
Gialloparma (1999)
Mortacci (1989)
Delitti (1987)
Dolce pelle di Angela (1986)
Questo e quello (1983)
I Figli… so’ pezzi ‘e core (1982)
Biancaneve & Co. (1982)
W la Foca! (1982)
Vieni avanti cretino (1982)
Pierino colpisce ancora (1982)
Cornetti alla crema (1981)
Pierino contro tutti (1981)
Serena Grandi
50 anni compiuti quest’anno,per Serena Faggioli,in arte Serena Grandi,attrice che,nella seconda metà degli anni ottanta,contribuì in maniera determinante all’affermarsi di un nuovo canone estetico della bellezza femminile sullo schermo,fatta di forme giunoniche e caratteristiche fisiche preminenti,come la moda lanciata dalla biondona Anita Ekberg negli anni sessanta.
Serena Grandi nel film Rimini Rimini
Tecnicamente poco espressiva,ma dal fortissimo carsima sensuale,Serena approdò al cinema dopo aver esordito in un film della serie dei pierini,tristi epiloghi della stagione della commedia sexy;il film era Pierino contro tutti,e le forme della Grandi stridevano,in maniera notevole,con quelle più flessuose e delicate della protagonista,la giovane Michela Miti.Dopo aver partecipato a Tutti al fronte e Sturmtruppen 2,Serena viene notata dal regista del sexy-porno all’italiana,Tinto Brass,che la lancia defintivamente come bomba erotica in Miranda,uno dei successi più rilevanti del regista veneto,convertitosi al sexy dopo buone prove iniziali.La carica erotica di Serena esplode in un film dove nulla è negato allo sguardo;amplessi,nudità,situazioni erotiche conturbanti si avvicendano in una pellicola di scarso valore,ma divenuta in seguito un cult grazie proprio alla presenza della Grandi.La fama e il successo ottenuti le permettono di ottenere un altro ruolo da protagonista;questa volta interpreta Desiderando Giulia,un’altra pellicola conturbante,nella quale le sue robuste nudità vengono ancor di più messe in risalto.Nel 1986 è nel cast di Grandi magazzini,con attori del calibro di Manfredi e della Muti;ma i ruoli che le affidano continuano ad essere prigionieri del clichè pruriginoso,tant’è vero che torna a spogliarsi in La signora della notte e L’iniziazione.
Ormai è diventata un’attrice famosa,anche se relegata al solito ruolo;interpreta un altro film erotico,Le foto di Gioia,un film con ambizioni da thriller di classe,e subito dopo il film per tutti Rimini Rimini,con Villaggio,dove ancora una volta si spoglia circuendo un pretore moralista e bacchettone.I film successivi non si discostano dal filone imperante del periodo;è nel cast di Roba da ricchi,poi in Teresa e in L’insegnante di violoncello.Nel 1990 Magni la vole nel suo pretenzioso In nome del popolo sovrano,nel 1982 è nel cast di Saint Tropez Saint Tropez,solita commedia estiva con gag di scarsa presa e con nudità sparse a larghe mani.Nel frattempo i gusti del pubblico stanno rapidamente mutando,e anche le forme giunoniche non attirano più il pubblico;Serena lavora ancora in tre film,Graffiante desiderio,La strana storia di Olga O e Gli inaffidabili;dopo di che in pratica la sua carriera ha una brusca frenata.
Riesce a lavorare in Tv,in un serial di buon successo,Le ragazze di Piazza di Spagna,viene nuovamente chiamata in un film di Brass,La monella,dove però la vera protagonista è la meteora Anna Ammirati.Gira la mini serie Anni 50,ma il pubblico è sconcertato:troppe le virate a 360°.Non è facile riciclarsi da ruoli eminentemente erotici in ruoli castigati,e Serena non fa eccezione alla regola.Così,malinconicamente,si ecclissa dallo schermodopo un’ultima particina nel film d’esordio del rocker Ligabue,Radiofreccia.
Le vicissitudini personali,con un arresto per droga,le stroncano definitvamente la carriera,e solo oggi,a distanza di 10 anni,ritorna sullo schermo con il film Il papa di Giovanna.
Probabilmente la carriera di Serena avrebbe avuto un altro andamento se avesse insistito sulla Tv,verò motore degli ultimi 15 anni;ma ritagliarsi uno spazio in Tv richiede il coraggio di abbandonare certi ruoli,e forse Serena non ha potuto,o voluto,farlo.
La tv è vista da tutti,i personaggi televisivi devono avere determinate caratteristiche,e lei,per troppo tempo,è rimasta Miranda,l’erotismo troppo esplicito e scaraventato in faccia al pubblico da Tinto Brass;il che non è una referenza,ma un handicap.
Tranquille donne di campagna
In nome del popolo sovrano
Monella
Operazione Kappa sparate a vista
Piazza di Spagna
Radiofreccia
Sturmtruppen 2
Malamore
In nome del popolo sovrano
Antropophagus
Una sconfinata giovinezza
Gli inaffidabili (Tv)
Antropophagus (1980)
Tranquille donne di campagna (1980
Compagna di viaggio, La (1980)
Teste di cuoio (1981)
Sturmtruppen II (1982)
Malamore (1982)
Pierino la peste alla riscossa (1982)
Pierino colpisce ancora (1982)
Acapulco, prima spiaggia… a sinistra (1983)
Tu mi turbi (1983)
Le Avventure dell’incredibile Ercole (1985)
Miranda (1985)
“Sogni e bisogni” (1985) TV mini-series
La Signora della notte (1985)
Le Foto di Gioia (1987)
L’iniziazione (1987)
Rimini Rimini (1987)
Teresa (1987)
Abbronzatissima (1987)
Roba da ricchi (1987)
l’ insegnante di violoncello (1989)
In nome del popolo sovrano (1990)
Per odio per amore (1991)
Vendetta: Secrets of a Mafia Bride (1991) (TV)
Donne sottotetto (1992)
Saint Tropez, Saint Tropez (1992)
Graffiante desiderio (1993)
Il Prezzo della vita (1993) (TV)
“Piazza di Spagna” (1993) TV mini-serie
Delitto passionale (1994)
La Strana storia di Olga O (1995)
Ladri si nasce (1997) (TV)
Gli Inaffidabili (1997)
Le Ragazze di Piazza di Spagna 1998 Serie TV
“Anni ’50” 1998 TV mini-series
Monella 1998
Radiofreccia 1998
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Classifica al botteghino 1979
1) Kramer contro Kramer (Kramer vs. Kramer)
regia di Robert Benton
con Dustin Hoffman – Meryl Streep – Jane Alexander – Justin Henry – Howard Duff – George Coe
Giudizio:
2) Qua la mano
regia di Pasquale Festa Campanile
con Enrico Montesano – Adriano Celentano – Philippe Leroy – Renzo Montagnani – Lilli Carati – Mario Carotenuto
Giudizio:
3) Manhattan
regia di Woody Allen
con Woody Allen – Diane Keaton – Mariel Hemingway – Michael Murphy – Anne Byrne – Meryl Streep – Tisa Farrow
Giudizio:
4) Il malato immaginario
regia di Tonino Cervi
con Alberto Sordi – Laura Antonelli – Giuliana De Sio – Stefano Satta Flores – Christian De Sica – Marina Vlady – Bernard Blier – Vittorio Caprioli – Eros Pagni
Giudizio:
5) Apocalypse Now (Apocalipse Now)
regia di Francis Ford Coppola
con Martin Sheen – Marlon Brando – Robert Duvall – Dennis Hopper – Frederic Forrest – Laurence Fishburne – Harrison Ford
Giudizio:
6) Mani di velluto
regia di Castellano e Pipolo
con Adriano Celentano – Eleonora Giorgi – Olga Karlatos – John Sharp – Gina Santercole – Gianni Zurlo
Giudizio:
7) Café Express
regia di Nanni Loy
con Nino Manfredi – Vittorio Caprioli – Adolfo Celi – Vittorio Mezzogiorno – Gigi Reder – Marisa Laurito
Giudizio:
8 ) Io sto con gli ippopotami
regia di Italo Zingarelli
con Bud Spencer – Terence Hill – Joe Bugner
Giudizio:
9) Il campione (The champ)
regia di Franco Zeffirelli
con Jon Voight – Ricky Schroder – Faye Dunaway – Jack Warden – Elisha Cook Jr. – Joan Blondell
Giudizio:
10) Agente 007 – Moonraker
regia di Lewis Gilbert
con Roger Moore – Lois Chiles – Michael Lonsdale – Richard Kiel – Corinne Cléry – Bernard Lee – Desmond Llewelyn – Lois Maxwell
Giudizio:
Classifica oltre la decima posizione
11) Ratataplan
regia di Maurizio Nichetti
con Maurizio Nichetti – Angela Finocchiaro – Edy Angelillo – Roland Topor
Giudizio:
12) La patata bollente
regia di Steno
con Renato Pozzetto – Edwige Fenech – Massimo Ranieri – Massimo Scarpetta – Clara Colosimo
Giudizio:
13) Alien
regia di Ridley Scott
con Tom Skerritt – Sigourney Weaver – John Hurt – Harry Dean Stanton – Ian Holm – Yaphet Kotto
Giudizio:
14) Inferno
Regia di Dario Argento
con Irene Miracle – Leigh McCloskey – Sacha Pitoëff – Eleonora Giorgi – Daria Nicolodi – Alida Valli – Gabriele Lavia
Giudizio:
15) Fuga da Alcatraz (Escape From Alcatraz)
regia di Don Siegel
con Clint Eastwood – Patrick McGoohan – Fred Ward – Roberts Blossom – Jack Thibeau
Giudizio:
16) Il ladrone
regia di Pasquale Festa Campanile
con Enrico Montesano – Edwige Fenech – Bernadette Lafont – Claudio Cassinelli
Giudizio:
17) Rocky 2
regia di Sylvester Stallone
con Sylvester Stallone – Talia Shire – Burt Young – Carl Weathers – Burgess Meredith
Giudizio:
18 ) La luna
regia di Bernardo Bertolucci
con Jill Clayburgh – Matthew Barry – Renato Salvatori – Tomas Milian – Fred Gwynne – Veronica Lazar – Alida Valli – Roberto Benigni – Carlo Verdone – Laura Betti – Enzo Siciliano
Giudizio:
19) Hair
regia di Milos Forman
con John Savage – Treat Williams – Beverly D’Angelo – Annie Golden – Dorsey Wright – Don Dacus – Nicholas Ray
Giudizio:
20) Un sacco bello
regia di Carlo Verdone
con Carlo Verdone – Veronica Miriel – Mario Brega – Renato Scarpa – Isabella Bernardi
Giudizio: