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Il fascino indiscreto dell’amore


Amelie è nata in Giappone, che ha lasciato all’età di 5 anni per ritornare in Belgio, patria dei suoi genitori. Ma ha conservato un ricordo struggente della terra natia così a 20 anni ci ritorna, decisa a conoscerlo meglio. Per mantenersi e studiare meglio il giapponese decide di dare lezioni di francese e grazie ad un annuncio conosce Rinri, un giovane che diventa suo allievo e al quale da del lei. stupendo per il suo formalismo lo stesso giovane. Grazie a Rinri, Amelie inizia a conoscere meglio usi e costumi del Giappone e ben presto tra i due giovani nasce un affetto profondo.
Ma Rinri, profondamente innamorato, chiede ad Amelie di sposarlo, mettendo in crisi la ragazza, che pur ricambiando l’affetto, sembra più affascinata dall’atmosfera che la circonda che vogliosa di andare oltre l’amore senza complicazioni future.
Trasforma Rinri nel suo fidanzato, rinviando in tal modo la data delle nozze. Ma arriva la catastrofe di Fukushima a modificare completamente il futuro dei due giovani…


Tratto dal romanzo autobiografico “Né di Eva né di Adamo” della scrittrice belga Amélie Nothomb e diretto dal regista belga Stefan Liberski, Il fascino indiscreto dell’amore è una gradevole pellicola che indaga con delicatezza sul complesso tema dei sentimenti
che nascono tra due persone di cultura e estrazione lontanissime.
Amelie è fondamentalmente una ragazza europea per educazione, nonostante sia nata in Giappone; ma l’ha lasciato da piccola, quando ancora il suo carattere non era ancora formato. Oggi è una ragazza forte e volitiva, indipendente, alla ricerca di se stessa ma anche curiosa, affascinata
da un paese che sente vicino, che la intriga per la profonda differenza di stile di vita, con la sua natura lussureggiante e le usanze spesso incomprensibili.
Rinri invece è affascinato dalla Francia, dalla sua lingua, dallo stile di vita dei francesi tanto da aver creato con degli amici una società segreta che si chiama amici della Francia.


Si innamora di Amelie ma al tempo stesso non ne comprende appieno il desiderio di libertà, non può distinguere tra amore e fascino per quello che in lui è rappresentato dal fascino dell'”esotico”.
La ragazza però, grazie a Rinri, impara ad apprezzare la cortese discrezione nipponica, fatta di atteggiamenti che agli occhi di un europeo appaiono come inutili formalismi ma che in realtà è uno stile di vita acquisito per secoli da una cultura profondamente diversa nei fondamenti.
Il viaggio, molto pericoloso, che Amelie farà in solitaria sul monte Fiji la porterà a vedere in modo diverso il suo rapporto con il giovane nipponico;un affetto stabile tra due giovani fondamentalmente inesperti delle cose della vita, tanto diversi nei gusti, è cosa non di poco conto.
L’amore, istintivo e famelico tipico della gioventù non può obbligatoriamente superare tutto. Troppe differenze tra i due e fondamentalmente non ancora pronti ad un affetto stabile che possa superare tutti gli ostacoli.


Gli sforzi di Amelie, che segue Rinri non solo alla scoperta degli angoli più segreti ed affascinanti del Giappone ma anche in cose banali come vedere uno dei ripetitivi film sulla Yakuza che Rinri adora, non bastano a colmare quello che è, in pratica, un innamoramento più coacervo di attrazione per la bellezza di una terra sconosciuta e di usi e costumi misteriosi uniti ad attrazione fisica e affetto che sentimento completo. O forse lo è davvero amore. Ma richiederebbe tempo, capacità di comprensione e di adattamento. Invece arriva il terremoto con la catastrofe nucleare a cambiare tutto. E quando Rinri e i genitori di lei, per il suo bene, quasi la obbligano ad andare via i nodi irrisolti arrivano al pettine.
Il film si dilunga più sugli aspetti sconosciuti del Giappone che sulla psicologia di Amelie e Rinri; o meglio, di Amelie impariamo a capire alcuni lati del suo carattere, ma del giovane nipponico apprendiamo poco.
Resta un enigma, cosi come enigmatici diventano i comportamenti sociali dei giapponesi stessi.


Il Giappone viceversa, pur restando misterioso, è un paese meraviglioso; dalle vette bianche del monte Fuji ai ciliegi in fiore, alle distese fiorite agli affascinanti borghi in legno costruiti con abitazioni meravigliose è tutto un proliferare di immagini degne di un depliant turistico. Manca però la visione di quelli che sono gli aspetti negativi del Giappone, come le condizioni di vita di tanti impiegati costretti a
passare le loro notti in microscopiche nicchie, manca la visione di Tokyo vista nella disumanità della megalopoli.
Un film piacevole, una storia d’amore agro dolce il cui unico neo è un finale brusco e poco articolato.
Davvero bravissima Pauline Etienne, enigmatico quanto basta Taichi Inoue per una pellicola che ha molte frecce al suo arco e che vale sicuramente una visione.

Il fascino indiscreto dell’amore
Regia di Stefan Liberski,con Pauline Etienne, Taichi Inoue, Julie LeBreton, Alice de Lencquesaing, Akimi Ota. Titolo originale: Tokyo Fiancée. Genere Sentimentale, – Belgio, Francia, Canada, 2014, durata 100 minuti.

Pauline Étienne: Amélie
Taichi Inoue: Rinri
Julie Le Breton: Christine
Alice de Lencquesaing: Yasmine
Akemi Ōta: Hara
Hiroki Kageyama: Hiroki
Tokio Yokoi: padre di Rinri
Hiromi Asai: madre di Rinri
Shinnosuke Kasahara: Yoshi
Masaki Watanabe: Masa

Valentina Favazza: Amélie
Flavio Aquilone: Rinri
Raffaella Castelli: Christine
Germana Longo: Yasmine
Simone Veltroni: Hara
Ugo De Cesare: Hiroki
Stefano Mondini: Padre di Rinri

Regia Stefan Liberski
Soggetto Amélie Nothomb
Sceneggiatura Stefan Liberski
Produttore Jacques-Henri Bronckart, Olivier Bronckart, Richard Lalonde, Sylvie Pialat
Casa di produzione Versus Production
Fotografia Hichame Alaouie
Montaggio Frédérique Broos
Musiche Casimir Liberski
Scenografia Laurie Colson
Costumi Claire Dubien

Maggio 4, 2020 - Posted by | Commedia, Sentimentale | , ,

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