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Effetto notte


Effetto notte locandina 1

“La lavorazione di un film somiglia al percorso di una diligenza nel Far West: all’inizio uno spera di fare un bel viaggio,
poi comincia a domandarsi se arriverà a destinazione.
Questa citazione,scovata da shewolf nel film,in qualche modo esprime compiutamente parte della filosofia di Truffaut che in questa pellicola appare
finalmente non più mimetizzata o in chiaro scuro,bensi quasi solare,finalmente a portata di mano.
Un film nel film,si è detto fino alla nausea.
E in realtà non c’è una definizione migliore per Effetto notte,o La nuite americaine,splendido titolo originale che ha portato questo prodotto
della piena maturità del maestro della nouvelle vague ad essere considerato uno dei primi cento film di tutti i tempi,
a vincere un meritatissimo Oscar come miglior film straniero,il premio BAFTA e una marea di riconoscimenti internazionali.
Effetto notte,ovvero la tecnica fotografica usata anche in cinematografia che permette,tramite un filtro speciale di ottenere da un’immagine diurna
un’immagine notturna,virata al blu scuro.
Film nel film,storia nelle storie;il regista Ferrand che si appresta a dirigere il film Vi presento Pamela negli studi Nizza in realtà
potrebbe benissimo essere l’alter ego di Truffaut,intento a mettere assieme non solo un cast molto variegato,ma anche a muoversi nelle paludi delle tante storie personali dei vari protagonisti,che sono realmente nella vita alle prese con i tipici problemi dell’umanità,fra miserie e gesti nobili,
meschinità e atti di bontà.

Effetto notte 1

Effetto notte 2
Il film diretto da Ferrand racconta la storia di una giovane moglie inglese,appena maritata,che ha una relazione con il suocero,
conclusasi drammaticamente con l’omicidio da parte del giovane figlio tradito del padre fedifrago.
A interpretare il ruolo della sposina una giovane attrice che non ha completato il suo lavoro precedente,causa un forte esaurimento nervoso che le è costato la mancanza della copertura assicurativa per Vi presento Pamela.
Ancora una volta la giovane è costretta a interrompere la lavorazione di un film,con conseguenti disastrose ricadute economiche sulla produzione seguite anche da altri problemi legati al cast,come quelli causati da Severine,alcolizzata che ormai dimentica tutte le battute,costringendo il regista a girare più volte le stesse scene,da Alphonse,che nel film è lo sposo tradito che a sua volta in una nemesi paradossale si trova a sua volta ad essere tradita dalla fidanzata,che scappa con uno stunt men.
O ancora dall’improvvisa morte di Alexandre,il suocero fedifrago del film che ha un infarto mentre va ad incontrare suo figlio,cosa che porta altri problemi alla produzione che deve ridurre la sua presenza nel film e modificare altre scene.
Eppure,nonostante le interminabili traversie Ferrand e Bertrand,produttore esecutivo del film,riescono a portare a termine il lavoro,grazie anche al moltiplicarsi degli sforzi di tutte le componenti del cast,dagli attori agli scenografi,costumisti ecc.
I problemi,le difficoltà hanno cementato una specie di amicizia spontanea nata nel film;ma la troupe ha finito il suo lavoro
e per ognuno è arrivato il momento di tornare alla vita di sempre,in attesa di un nuovo lavoro.
La vita è un film,un film è la vita;la cartina di tornasole di realtà e finzione che si mescolano per raccontare il reale nella finzione e la finzione che finisce per diventare realtà,
in un’inestricabile gioco delle parti che porta due cose che dovrebbero essere antitetiche ad essere quasi simbiotiche.
Un film deve raccontare quello che la vita propone ogni santo giorno e al tempo stesso essere fedele specchio delle realtà personali,del vissuto dei protagonisti.

Effetto notte 3

Effetto notte 4
Ed è quello che accade in Effetto notte,dove alla fine l’aver contribuito pur fra mille difficoltà a creare un prodotto di finzione,l’aver lavorato per un progetto comune finisce per rinsaldare o creare ex novo rapporti umani che forse nel quotidiano non ci sarebbero stati.
Perchè sono proprio le difficoltà che possono mettere assieme esseri eterogenei di diversa cultura ed estrazione,con formazioni personali a lottare per lo stesso risultato.
Ma se questa è una delle chiavi di lettura di Effetto notte,non si può omettere una notazione;
Truffaut non si limita a fare quanto descritto.
Va molto più in la,mostrando sia le dinamiche di costruzione di un film,sia mostrando con garbo e tantissima ironia quanto di falso eppure tanto somigliante al vero c’è nel cinema,sia attingendo a piene mani al suo enorme bagaglio di cultura cinematografica ( e non solo),con citazioni colte,omaggi come quello al suo maestro Orson Wells.
Pure,chi non ha visto il film,non si aspetti un’opera colta alla portata solo dei soliti noti,dei pochi eletti con tanto di letture dotte alle spalle.
Effetto notte è un film per tutti,quasi giocoso nella sua lineare semplicità.
Tanto semplice che alcuni critici storcono il naso.
Sono quelli che il grande poeta italiano De Andrè chiamava “intellettuali d’oggi idioti di domani
Un grande come Godard cadde nella trappola,giudicando il film una discesa di Truffaut verso il cinema borghese e commerciale.
Un errore quasi ridicolo,perchè si può creare un prodotto di gran classe senza necessariamente essere criptici e incomprensibili.
Ognuno deve poter fruire dell’opera cinematografica nella misura in cui è in grado di percepire la naturale bellezza di quello che vede.
Non è usando il simbolismo che si fa sperimentazione;la si fa anche raccontando l’umano nelle sue infinite variazioni,nella sua complessità attraverso
un linguaggio che non esclude la grande platea,anzi,la rende partecipe.
Questo è il grande merito di un Truffaut strepitoso,maestro di tutte le componenti del film.
Incluso un cast che sembra un’orchestra perfettamente affiatata e nel quale è assolutamente inutile citare un componente.
Sono tutti bravi e tanto deve bastare.
Guardate Effetto notte,se lo avete perso.
E se non amate molto il cinema,troverete un nuovo stimolo per incuriosirvi e guadagnare il tempo perduto.

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Effetto notte
Un film di François Truffaut. Con Jacqueline Bisset, François Truffaut, Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont, Alexandra Stewart Titolo originale La nuit américaine.
Commedia, durata 115 min. – Francia 1973.

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Regia François Truffaut
Soggetto François Truffaut
Sceneggiatura François Truffaut, Jean-Louis Richard, Suzanne Schiffman
Produttore Les Films du Carrosse, PECF, PIC
Fotografia Pierre-William Glenn
Montaggio Yann Dedet
Musiche Georges Delerue
Scenografia Damien Lanfranchi
Costumi Monique Dury
Trucco Fernande Hugi e Thi-Loan Nguyen

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Rita Savagnone: Jacqueline Bisset
Massimo Turci: Jean-Pierre Léaud
Giuseppe Rinaldi: Jean-Pierre Aumont
Cesare Barbetti: François Truffaut
Vittoria Febbi: Dani
Carlo Romano: Jean Champion
Gianfranco Bellini: Bernard Menez
Manlio De Angelis: Jean-François Stévenin

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Regia François Truffaut
Soggetto François Truffaut
Sceneggiatura François Truffaut, Jean-Louis Richard, Suzanne Schiffman
Produttore Les Films du Carrosse, PECF, PIC
Fotografia Pierre-William Glenn
Montaggio Yann Dedet
Musiche Georges Delerue
Scenografia Damien Lanfranchi
Costumi Monique Dury
Trucco Fernande Hugi e Thi-Loan Nguyen

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“Allora, quell’attore che ha sognato per tutta la vita di recitare Amleto
… Finalmente riesce a farsi mettere su lo spettacolo, ma era talmente cane, talmente cane, che tutte le sere si faceva fischiare. Allora una sera ne ha avuto abbastanza, e cosa fa? Si ferma nel bel mezzo del monologo “To be or not to be”,
volta la faccia verso il pubblico e dice: “I didn’t write that shit”, non sono io che ho scritto questa merda!”

“-Divinamente bella.
E tu, vecchia puttana, come hai fatto a conservarti così bene?”

“E poi, se uno ha avuto un’infanzia difficile, non deve mica farla pagare a tutti.”

“- Strano come gli attori siano vulnerabili.
– No, invece è normale. Tutti quanti hanno paura di essere giudicati. Nel vostro mestiere, il giudizio fa parte della vita, sia nel lavoro che fuori dal lavoro.
– Eh, già… Quando incontriamo qualcuno ci domandiamo: cosa pensa di me? Chissà se mi ama… Ma io penso che sia la stessa cosa per tutti gli artisti. Quando Mozart era bambino, e gli chiedevano di suonare, rispondeva: “Ora ti suonerò tutto quello che vuoi, ma prima dimmi che mi ami”.
– E poi… è il mestiere in cui ci si bacia di più.
– Lei lo ha notato, vero? Sì, non facciamo che baciarci: pare che la stretta di mano fu inventata per dimostrare che non si era armati, che non si era nemici, ma per noi questo non basta… Bisogna dimostrare che ci si ama: mio tesoro, my darling, my love, sei magnifica… Se ne ha bisogno.”

Effetto notte locandina 2

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L’opinione di Walter Veltroni

È una grande prova d’amore. Quella di François Truffaut, l’uomo più innamorato di cinema che sia mai esistito al mondo. Questo film è l’apoteosi di un legame che dà un senso a una vita,
non solo a un lavoro. Persino il geniale titolo, in francese La nuit americaine, rimanda a un trucco magnifico del cinema, quello che, attraverso l’effetto notte, trasforma una ripresa fatta in piena luce
nella magnifica oscurità di un giorno che finisce. La storia è quella di un film nel film. Il primo è del tutto insignificante, persino rimosso dal ricordo, una storia dolcissima e volutamente futile.
L’opinione di Pier Paolo Pasolini

Per poterne parlare con quella precisione analitica che desidererei, dovrei «leggere» La nuit américaine di Truffaut in moviola. Ho visto al cinema qualcosa come la grande riproduzione di un quadro,
non il quadro. Il critico deve osservare il quadro da vicino, guardando e riguardando dettagli e particolari, passando e ripassando cento volte col naso sulla superficie dipinta.
Il «segno» della pennellata è uno dei caratteri essenziali della pittura; e così gli eventuali contorni, le velature, le campiture ecc.
L’opinione di dounia dal sito http://www.mymovies.it

Il film racconta le storie vissute e le personalità dei protagonisti e del regista durante la realizzazione del film “Vi presento Pamela”. Gli attori acquistano un’immagine particolare durante la regia del film e dimostrano un loro carattere e un loro modo di vivere che il regista vuole presentare. E’ vivo nel film l’ascolto, da parte del regista, degli attori e dell’aiuto regia. Appare l’immagine di libri scritti su cineasti famosi con la presenza del regista.
François Truffaut, in questo modo, sembra voler ringraziare il cinema a cui ha sempre rivelato un profomndo e costante interesse. La scena, oltre a tante altre, arricchisce il film che, anche se è del 1973, rimane attuale e sempre significativo da vedere.
Il titolo del film “Effetto notte” risulta per la realizzazione nel film “Vi presento Pamela” di una scena notturna che si svolge durante il giorno. La musica classica presente nel film è molto bella e incisiva.

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agosto 7, 2016 - Posted by | Capolavori | , , , ,

4 commenti »

  1. Effetto reso, nel nostro cinema di genere che fu, solitamente con esiti disastrosi…

    Commento di Fabio Patanè | agosto 8, 2016 | Rispondi

    • Hai ragione,nessuno seppe portare la tecnica effetto notte sullo schermo con risultati apprezzabili.
      Ciao

      Commento di Paul Templar | agosto 9, 2016 | Rispondi

  2. Grazie lupacchiotta per gli auguri di buone vacanze. 🙂 Avevo completamente dimenticato il tag capolavori,così ho aggiornato l’articolo.
    Abbi cura di te 🌞 🌻

    Commento di Paul Templar | agosto 9, 2016 | Rispondi

  3. Eh già, hai ragione.
    I migliori film sono sempre semplici, tu hai capito tutto….quindi stai dicendo che Tarkovskij , Herzog, Malick e altri sono coglioni perché fanno film intellettuali? (Perché i loro film non sono fruibili a tutti, proprio oggettivamente).

    Effetto notte film commerciale è una castroneria

    Commento di Anonimo | gennaio 20, 2023 | Rispondi


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