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Daisy Diamond

Il sogno di Anne, ragazza danese alla ricerca di un suo spazio nel mondo del cinema è quello di poter fare un provino e avere una parte; è una ragazza di buona famiglia, una di quelle però tradizionaliste e anche poco inclini a manifestazioni d’affetto.
Durante un incontro con il suo boy friend, Anne subisce violenza carnale; la famiglia le volta le spalle e inoltre scopre di essere incinta.
Ma la voglia di sfondare,di indipendenza la portano lontano dalla natia Svezia,direzione Danimarca,con la sua piccola nata dall’atto di violenza subito.
In Danimarca le cose non vanno affatto come sperato; Anne non ha un lavoro, non ha soldi,il cinema sembra rifiutarla.
Anche perchè la piccola Daisy piange,piange,piange. Ininterrottamente. Quasi a rimproverare la madre della sua esistenza, del suo dover vivere anche se in fasce una vita da bambina senza un padre, priva anche del necessario per vivere.
La vita di Anne scivola lentamente verso un baratro profondo,senza fine.

Cambia pannolini,tenta inutilmente un impossibile colloquio con sua figlia,che piange, senza soluzione di continuità.
Non potendosi permettere una baby sitter la porta con se ai provini, dove però irrita gli organizzatori dei casting proprio con la presenza urlante della piccola,che in pratica
vive le sue giornate strillando.
Una notte,la sempre più stressata Anne compie un gesto terribile: all’ennesimo pianto,questa volta notturno,della piccola Daisy la porta nella vasca da bagno e la affoga.
Ora Anne è libera.
Ma il gesto non è rimasto senza conseguenze.


Il morale,la mente iniziano a vacillare, complici una serie di rifiuti e di amare esperienze che la ragazza fa.
Affronta una degradante esperienza con una matura donna che dopo averla posseduta carnalmente con la promessa di aiutarla la ignora e la delude, ha un rapporto con un regista che non approda a nulla così
ormai incapace di riannodare i fili della sua vita Anne compie l’ultimo passo sugli scalini della personale discesa all’inferno.
Cambia colore di capelli, si trasforma in Daisy Diamond,una prostituta.
E’ l’ultimo anello della catena dell’abiezione,gira un porno film…ma la sua esistenza è segnata,ormai ha dialoghi con la immaginaria figlia cresciuta,il suo cervello è alla deriva e il finale sarà davvero tragico.
Daisy Diamond è un film bellissimo e durissimo, crudele e sconvolgente.


Difficilmente sullo schermo si è vista un’opera glaciale,triste e senza speranza come questa; allo spettatore non è risparmiato nulla, dai pianti disperati della piccola Daisy allo stupro,dalla sodomizzazione della giovane Anna ad opera della laida regista ai degradanti rapporti sessuali
con i protagonisti di un mondo,quello del cinema marginale,che appare marcio fin nei gangli più intimi.
Non c’è nessuna speranza di redenzione nel film,non c’è altro che la descrizione analitica di una vita bruciata.
Quella di una ragazza che in fondo parte solo con un sogno comune a molte ragazze,quello di seguire la propria voglia di affermazione che però deve fatalmente scontrarsi
con la realtà.Che è fatta di cose meschine. Da istituzioni meschine, da una società meschina. Non si salva nulla: la famiglia,l’amore,nulla di nulla.Non ci sono capisaldi a cui fare riferimento perchè tutto è malato.
Anche il sesso.


Che il regista,un bravissimo Simon Staho,ci mostra senza mediazioni (anche se non arriva mai all’esplicito degli organi sessuali nell’accoppiamento);è un sesso raffigurato gelidamente,un atto meccanico raffigurato nelle sue varianti prive però della componente fondamentale,quella dell’amore.
Un sesso animale,istintivo.
E su tutto c’è una meravigliosa,straordinaria Noomi Rapace capace di calarsi in modo così convincente nella parte della sventurata Anna che vien da chiedersi perche mai non le affidino altre parti importanti; la oggi quarantenne attrice svedese,nonostante le ottime prove fornite
continua ad essere impiegata poco nel cinema. Un vero peccato.
In quanto a Daisy Diamond,personalmente lo ritengo uno dei migliori prodotti degli ultimi vent’anni: un film coraggioso,scomodo e come già detto,disturbante.


Uno di quei film che pur essendo bellissimi non vuoi rivedere.
Per non dover immergerti,di nuovo,in un’atmosfera angosciante,nichilista.
In rete non ci sono versioni in italiano del film,che pur avendo avuto un grosso successo tra la critica e e tra il pubblico competente,per i soliti misteri del cinema è rimasto piuttosto ai margini della grande distribuzione.
E anche questo è un vero peccato.

Daisy Diamond
Un film di Simon Staho. Con Noomi Rapace, Thure Lindhardt, Benedikte Hansen, Morten Kirkskov, Amelie Thomesen, Sofie Pedersen Munkholm, Shanaya Ingemansen, Hjálmar Sigtryggsson, Snæfridur Jónsdottir, Jonathan Weis Brüel, Lotte Andersen,
Laura Drasbæk, Bent Mejding, Beate Bille Drammatico, durata 94 min. – Danimarca 2007

Noomi Rapace … Anna
Thure Lindhardt … Skuespiller
Benedikte Hansen … Regista
Morten Kirkskov … Assistente regista
Trine Dyrholm … Eva
Dejan Čukić … Bettina
Sofie Gråbøl … Attrice
Christian Tafdrup … Thomas Lund
David Dencik … Jens
Jens Albinus … Kunde

Regia … Simon Staho
Sceneggiatura … Peter Asmussen,Simon Staho
Fotografia … Eric Kress
Montaggio … Janus Billeskov Jansen
Art Direction … Thomas Greve

dicembre 4, 2019 Pubblicato da: | Drammatico | , | Lascia un commento

Uomini che odiano le donne

Uomini che odiano le donne locandina

Mikael Blomkvist è un giornalista d’assalto che lavora per la rivista Millenium, specializzata nella denuncia di ciò che accade nel modo dell’alta finanza e dell’imprenditoria.
Il giornalista raccoglie prove sulle attività criminose del potente Wennerstroem, un grosso industriale ma ben presto capisce di essere finito in trappola.
La corte svedese infatti lo condanna per calunnia a sei mesi di prigione e all’ammenda di 150.000 corone.
Mikael decide così di dimettesi dal suo ruolo all’interno di Millenium; ma inaspettatamente viene contattato dal legale del ricchissimo uomo d’affari Henrik Vanger che lo invita ad Hedestad ospite del magnate svedese che vuole proporgli un lavoro particolare.

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Harriett, misteriosamente scomparsa 40 prima

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La bravissima Noomi Rapace è l’enigmatica Lisbeth

Nel frattempo, parallelamente, seguiamo le vicende di Lisbeth Salander, una giovane hacker dall’aspetto punk che è stata incaricata proprio dal legale di Vanger di scavare nel passato di Blomkvist per vedere se l’uomo è moralmente pulito oppure no.
La ragazza, che ha alle spalle un passato oscuro, riesce a penetrare nei dati e nel pc del giornalista e da quel momento sviluppa un interesse morboso per l’uomo e per le sue indagini.
La ragazza ha anche perso la tutela dell’avvocato che dispone dei suoi soldi; l’uomo è stato colpito da un ictus e il nuovo legale ricatta la ragazza sessualmente per assicurarle i suo soldi.

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Una relazione fugace per Mikael

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Attimi di tregua per i due impossibili amanti

Mikael, arrivato a Hedestad, scopre che Henrik Vagner vuole incaricarlo di un’indagine ai limiti dell’impossibile, rintracciare cioè la nipote dell’uomo, Harriet Vanger, scomparsa 40 anni prima in maniera assolutamente misteriosa.
Benchè scettico, Mikael accetta l’incarico e si trasferisce a Hedestad in una depandance della casa di Vagner e inizia le sue indagini avendo per le mani solo un diario della scomparsa Harriet e una foto della ragazza stessa.
Lisbeth intanto riesce con uno stratagemma a liberarsi della scomoda tutela del lubrico legale, umiliandolo e ricattandolo con un filmato in cui vene ripreso mentre la violenta.
Sempre accedendo all’insaputa di Mikael all’interno del suo hard disk, la ragazza scopre l’incarico e i primi timidi progressi dell’uomo nelle indagini sulla scomparsa di Harriet.
Mikael nel frattempo è riuscito con un’intuizione a scovare in alcuni archivi i fotogrammi dei momenti che precedono la scomparsa della ragazza; da quel momento gli eventi incalzano, perchè nel diario di Harriet il giornalista ritrova una sequenza di 5 sigle accompagnate da numeri, cosa che lo porta a credere che si tratti di numeri di telefono.

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La relazione saffica di Lisbeth

E’ Lisbeth a venire inaspettatamente in suo aiuto, rivelandogli via mail che si tratta di versetti della Bibbia; grazie all’aiuto del legale di Vagner, Mikael rintraccia la ragazza e da quel momento le loro strade si incrociano fatalmente.
I due, nonostante l’evidente ostilità del clan Vagner, poco alla volta riescono a identificare tutti i frammenti del puzzle, arrivando così all’orribile segreto della famiglia e quindi a scoprire cosa realmente è accaduto a Harriet.
Uomini che odiano le bionde è un film recente, datato 2009, diretto dal regista Niels Arden Oplev di origine danese alla sua quinta prova cinematografica; il film è il primo di una trilogia con sceneggiatura tratta dal ciclo di romanzi di Stieg Larsson, scrittore e giornalista svedese scomparso nel 2004 a soli cinquant’anni e prima che la sua serie romanzesca Millenium arrivasse al grande successo di pubblico negli anni tra il 2008 e il 2010, con quasi 30 milioni di copie vendute.

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Lisbeth subisce la violenza del tutore

Il film di Oplev riprende quindi integralmente il primo capitolo della saga romanzesca di Larsson, che avrà altre due riduzioni cinematografiche nel 2009 con i sequel La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta.

Oplev cerca di mantenersi fedele al romanzo, ma per forza di cose è costretto ad omettere alcuni passaggi, tra i quali quello importante della relazione tra Mikael e Erika Berger e di quella tra lo stesso Mikael e Cecilia Vanger.
Il discorso è sempre il solito, ovvero l’enorme difficoltà di tradurre letteralmente un romanzo, che per forza di cose è più descrittivo in un film della durata di 2 ore.
Oplev riesce tuttavia a condensare bene l’atmosfera cupa e claustrofobica del romanzo, dando alla pellicola però più un taglio da noir/thriller che da film introspettivo e di denuncia delle violenze a cui vengono sottoposte quotidianamente le donne.
Il film è abbastanza scorrevole, anche se con qualche pausa di troppo che però finiscono per rendere più affascinante l’atmosfera e più spasmodica l’attesa per la soluzione dell’enigma, che si rivelerà in tutto il suo orrore nella parte più veloce del film, il concitato finale nel quale Mikael scampa alla morte grazie all’aiuto determinante di Lisbeth.
Alcuni passaggi del film sono abbastanza forti, come il primo contatto fra Lisbeth e il nuovo tutotre che la ricatta e la costringe prima a del sesso orale e poi la violenta per quasi due ore prima di pagare un durissimo prezzo alla sua libidine. Splendida infatti la sequenza che vede la vendetta di Lisbeth che sodomizza l’uomo con un vibratore e poi lo tatua sul petto con frasi oscene.
Molto ben descritto è anche lo strano rapporto che si instaura tra Mikael, affascinato dal carattere selvaggio e dall’alone di mistero che circonda la ragazza e Lisbeth stessa, che sarà assolutamente determinante in due casi.
Nel primo quando troverà la chiave nascosta del diario di Harriet, nel secondo quando identificherà il misterioso assassino e i veri motivi della sparizione di Harriet, grazie anche alla collaborazione dell’intelligente e intuitivo giornalista. Lisbeth salverà da morte certa Mikael e gli restituirà la dignità in un finale forse un tantino affrettato in cui però c’è un chiaro accenno ad un futuro sequel del film.
Affascinante il paesaggio svedese, fatto di panorami innevati e foreste, con la bellissima sequenza dell’arrivo di Mikael a Hedestad che attraversa in auto ripreso dall’alto, un panorama mozzafiato e dalla selvaggia bellezza.
Chiunque abbia letto il o i romanzi e provi a fare paragoni tra gli uni e il film sicuramente proverà un pizzico di delusione perchè l’atmosfera del romanzo effettivamente è più coinvolgente.
Ma non va dimenticato che i personaggi che noi leggiamo nei romanzi spesso li idealizziamo in maniera diversa da come vengono poi realmente proposti, per cui probabilmente sarà lo spettatore che non ha avuto a che fare con i romanzi della serie Millenium quello che apprezzerà maggiormente il film.

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Il segreto inconfessabile

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La furia di Lisbeth

Punto di forza del film è la perfetta compenetrazione dell’attrice Noomi Rapace con il personaggio volutamente ambiguo, oscuro ma anche affascinante di Lisbeth; l’alone dark e punk che contraddistingue il personaggio letterario è riportato fedelmente dall’attrice, che è al suo primo vero film da protagonista.
Molto bene anche Michael Nyqvist che interpreta il tenace e incorruttibile Mikael Blomkvist, l’uomo dall’intuito formidabile che contribuirà con la sua ostinazione in maniera determinante alla soluzione del caso.
Un thriller con connotazioni noir, quindi, molto ben diretto e con una sceneggiatura solida. Il resto del cast contribuisce a renderlo ancor più affascinante, grazie ad interpretazioni sobrie e misurate.
Un film da non perdere.

Uomini che odiano le donne
Un film di Niels Arden Oplev. Con Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Lena Endre, Sven-Bertil Taube, Peter Haber,Peter Andersson, Marika Lagercrantz, Ingvar Hirdwall, Björn Granath, Ewa Fröling, Per Oscarsson, Michalis Koutsogiannakis, Annika Hallin, Sofia Ledarp, Thomas Köhler, Gösta Bredefeldt, Reuben Sallmander, David Dencik, Stefan Sauk, Gunnel Lindblom, Georgi Staykov
Titolo originale Män Som Hatar Kvinnor. Thriller, durata 152 min. – Svezia, Danimarca 2009.

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Noomi Rapace

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Il tatuaggio di Lisbeth

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L’agenda di Harriett

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Morte di un assassino

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Lisbeth salva miracolosamente Mikael

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Uomini che odiano le donne banner personaggi

Michael Nyqvist: Mikael Blomkvist
Noomi Rapace: Lisbeth Salander
Lena Endre: Erika Berger
Sven-Bertil Taube: Henrik Vanger
Peter Haber: Martin Vanger
Marika Lagercrantz: Cecilia Vanger
Tehilla Blad: Lisbeth Salander bambina
Björn Granath: Ispettore Morell
Ingvar Hirdwall: Dirch Frode
Peter Andersson: Bjurman
Michalis Koutsogiannakis: Dragan
Ewa Fröling: Harriet Vanger
Gunnel Lindblom: Isabella Vanger
Gösta Bredefeldt: Harald Vanger
Stefan Sauk: Hans-Erik Wennerström
Jacob Ericksson: Christer Malm
Sofia Ledarp: Malin Eriksson
David Dencik: Janne
Georgi Staykov: padre di Lisbeth
Julia Sporre: Harriet Vanger giovane

Uomini che odiano le donne banner cast

Regia Niels Arden Oplev
Soggetto Stieg Larsson (romanzo)
Sceneggiatura Nikolaj Arcel, Rasmus Heisterberg
Produttore Søren Stærmose
Distribuzione (Italia) BiM Distribuzione
Fotografia Erik Kress
Montaggio Anne Østerud
Musiche Jakob Groth
Scenografia Niels Sejer
Costumi Cilla Rörby
Trucco Jenny Fred

Doppiatori:

Francesco Prando: Mikael Blomkvist
Federica De Bortoli: Lisbeth Salander
Alessandra Korompay: Erika Berger

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Uomini che odiano le donne locandina originale

Locandina originale del film

Uomini che odiano le donne locandina romanzo

Il romanzo di Larsson da cui è tratto il film

Uomini che odiano le donne locandina internazionale

Locandina internazionale

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febbraio 10, 2012 Pubblicato da: | Drammatico | , , | Lascia un commento