Filmscoop

Tutto il mio cinema

E sul corpo tracce di violenza

Una giovane provinciale francese, Anne Marie, alla ricerca di un lavoro che le dia indipendenza economica e che la appaghi accetta l’invito di una sua amica parigina, Giulia e fa un provino come indossatrice.
Anne Marie è una bella ragazza e supera brillantemente la prova, iniziando a lavorare anche all’estero. A Londra la ragazza posa nuda per un servizio fotografico, incappando nel reato di oscenità. Processata, Anne Marie viene multata; durante un party alla donna viene rimproverata la cosa, e la ragazza decide di andarsene con Mark Desade principalmente per sfuggire ai sorrisetti ironici dei presenti alla festa.
Ma sarà una decisione fatale.
Mark infatti, dopo una cena, la convince a seguirlo a casa sua in campagna dicendole che avrà modo così di conoscere la sua famiglia.

L’umiliante ispezione corporale

L’amica di Anne Marie, Julie (l’attrice Ann Michelle)

E’ una trappola: a casa di Mark la attende un destino terribile, comune ad altre ragazze.
In casa Desade (questo il nome della famiglia, decisamente allusivo) è stato costituito un tribunale assolutamente illegale.
La mamma di Mark, una ex secondina di un carcere cacciata per aver abusato del suo potere agisce in combutta con suo marito Bayley (un giudice cieco in pensione) arrogandosi il diritto di giudicare donne che hanno in qualche modo violato la legge e che da quest’ultima sono state condannate a pene troppo miti, secondo l’irrazionale pensiero di Margareth Desade.
Nella casa, trasformata in una prigione dalle regole severissime, la donna agisce come una kapò nazista; le ragazze detenute sono sottoposte ad una disciplina ferrea e punite alla minima mancanza.


Nelle leggi non scritte della casa, ma esposte con durezza alle prigioniere, c’è un decalogo che prevede punizioni sempre più pesanti in caso di violazione del regolamento.
Si passa infatti, come avrà modo di sperimentare Anne Marie sulla sua pelle, da punizioni corporali (riduzione del cibo, fustigazione ecc.) alla pena capitale in caso di più violazioni delle regole.
La caparbia Anne Marie, ribelle e insofferente a quelle che considera leggi arbitrarie viene alla fine condannata a morte.
Riesce a fuggire, ma si affida alla persona sbagliata.
L’uomo che la raccoglie infatti la riporta alla villa, convinto che questa sia una casa di cura privata.
Anne Marie riesce a contattare Giulia che accorre prontamente con il suo compagno; ma gli avvenimenti precipitano.
Giulia è catturata dalla terribile famiglia, Anne Marie finisce per essere impiccata ma è in arrivo la giusta punizione per i Desade.
Dopo una lite furibonda, Mark viene ucciso da sua madre che subito dopo, sconvolta, si suicida.
Tony, il compagno di Giulia, arriva alla villa con la polizia che può solo liberare le ragazze recluse e arrestare l’ultimo componente della famiglia, il vecchio giudice.
Un buon prodotto, questo E sul corpo tracce di violenza, titolo un pò strambo visto che nell’originale inglese si chiama The house of whipcord, diretto dal regista inglese Peter Walker.


Il film scorre con notevole tensione sorretto da una discreta sceneggiatura e dall’indubbio mestiere di Walker, noto in Italia per La casa del peccato mortale, L’allegro college delle vergini inglesi, per Chi vive in quella casa? e per La casa dalle ombre lunghe ; dopo la parte introduttiva, che racconta brevemente l’antefatto della vita della protagonista Anne Marie, il film sale di livello sia come interesse sia come tensione.
Dal momento dell’arrivo della ragazza a casa Desade è un crescendo di suspence, anche perchè, chi non ha letto la trama, non riesce a capire bene cosa stia per accadere.
Le cose diventano chiare con l’introduzione del personaggio chiave del film, la diabolica e inflessibile signora Margaret; una donna repressa, come scopriremo, che conduce una sua personale battaglia contro quella che considera l’amoralità dei costumi delle sue vittime, delle quali diventa carceriera e poi carnefice, arrogandosi un diritto che a suo giudizio le deriva dalle sentenze pronunciate dal giudice Bayley, suo marito.
Casa Desade così si trasforma in un carcere degno del più buio medioevo, con la famiglia Dessart trasformata in un tribunale dell’Inquisizione.
Con molta furbizia e mestiere, Walker semina qua e la qualche nudo femminile, poco funzionale a tratti alla storia raccontata; un espediente classico per strizzare l’occhio al pubblico più lubrico, che però funziona vista l’assenza (o quasi) di scene erotiche o di sesso.
La tensione resta alta per tutto il film e il finale è in linea con il racconto. La ricostruzione psicologica dei personaggi è abbastanza accurata così come una sottile denunica sul sistema giudiziario inglese.

Mark, l’adescatore

Spietate punizioni

Tornando al film, la protagonista muore pagando colpe inesistenti, se non quelle di aver tenuto testa caparbiamente alla volontà distruttiva di Margaret, ma i colpevoli finiranno per pagare lo stesso prezzo.
A salvarsi sarà solo il vecchio giudice cieco, docile strumento nella mani della diabolica Margaret che però pagherà un prezzo adeguato ai suoi misfatti, con un omicidio perpetrato ai danni di suo figlio e conseguente suicidio, che restano una delle cose migliori del film.
Il cast merita la sufficienza, con la bella Penny Irving che interpreta Anne Marie e Ann Michelle che interpreta Giulia misurate ed efficaci.
Molto bene Barbara Markham, l’auto proclamatasi carnefice di colpevoli che esistono solo nella fantasia malata della donna, così come bene lavora Patrick Barr, il giudice.

L’aguzzina

L’arrivo della polizia

Uscito nel 1974, E sul corpo tracce di violenza passò quasi inosservato per riscuotere qualche anno dopo un discreto successo.
I motivi sono da cercare nell’abbondanza di titoli usciti negli anni d’oro del cinema mondiale, fertili sia dal punto dei biglietti staccati al botteghno sia dal punto di vista strettamente qualitativo dei prodotti offerti.
Il film è stato rieditato in digitale, per cui chi vuole può gustarsi la visione di un prodotto che non deluderà di certo.
…E sul corpo tracce di violenza
Un film di Peter Walker. Con Patrick Barr, Barbara Marham, Penny Irving, Ann Michelle-Titolo originale House of Whipcord. Drammatico, durata 102 min. – Gran Bretagna 1974. –

Penny Irving …Anne Marie
Barbara Markham … La signora Wakehurst
Patrick Barr … Il giudice Bailey
Ray Brooks … Tony
Ann Michelle … Julia
Sheila Keith … Walker
Dorothy Gordon … Bates
Robert Tayman … Mark E. Desade
Ivor Salter … Jack
Karan David … Karen
Celia Quicke … Denise
Ron Smerczak … Ted
Tony Sympson … Henry
udy Robinson … Claire
Jane Hayward … Estelle
Celia Imrie … Barbara

 

Regia: Pete Walker
Sceneggiatura: David McGillivray e Pete Walker
Produzione: Pete Walker
Musiche: Stanley Myers
Cinematography: Peter Jessop
Montaggio: John Black

marzo 24, 2012 Posted by | Drammatico | , , | Lascia un commento

Messe nere per le vergini svedesi

Messe nere per le vergini svedesi locandina

Le sorelle Christine e Betty rispondono ad un’inserzione di un’agenzia che cerca due fotomodelle per servizi fotografici.
Ma l’annuncio è una trappola e le due ragazze inglesi scopriranno ben presto che l’autore dello stesso altro non è che un adoratore di Satana che ha intenzione di sacrificarle al Maligno con l’aiuto di una signora lesbica e la compiacenza di un gruppo di seguaci del male.
Lieto fine.
Credo che questa sia la recensione più breve in assoluto che ci sia su questo blog, ma in effetti di Messe nere per le vergini svedesi, pellicola diretta da Ray Austin nel 1972 c’è da dire ben poco a livello di trama.
Il titolo ovviamente è fuorviante, in quanto allude a misteriose vergini svedesi che nella realtà non esistono in quanto le due ragazze sono inglesi; ma i distributori italiani dell’epoca ben sapevano che tutto ciò che ammiccava o alludeva alla Scandinavia portava nelle sale più spettatori, sopratutto quando nei titoli si ammiccava a presunte vergini o voglie o vizi.

Messe nere per le vergini svedesi 1

Messe nere per le vergini svedesi 2
Ray Austin, regista inglese approdato poi felicemente al piccolo schermo dove ha diretto un nugolo di serie tv famosissime come Visitors, Highlander, Magnum PI, Zorro e la recente JAG – Avvocati in divisa gira un filmetto che strizza l’occhio all’horror satanico abbondantemente condito da sesso.
Sesso non di certo esplicito, ma illustrato attraverso intere sequenze in cui le due protagoniste ovvero le sorelle Christine e Betty interpretate rispettivamente da Ann Michelle e Vicki Michelle (sorelle anche nella realtà) girano senza veli in qualsiasi occasione.
E’ questa l’unica vera arma di un film piatto e senza guizzi, girato con l’evidente scopo di accalappiare un certo numero di spettatori con tendenze voyeuristiche.
Il “niente sesso siamo inglesi” è ancora una volta smentito clamorosamente da questa produzione che si rifà immancabilmente ai prodotti ben più degni della Hammer; l’Inghilterra confezionò per un certo periodo una mole enorme di filmetti a basso costo

Messe nere per le vergini svedesi 3

Messe nere per le vergini svedesi 4

( e bassa qualità) infarciti di nudi a tutto spiano, roba insomma da far impallidire i nostrani decamerotici.
In Virgin witch, titolo originale del film, non c’è alcun elemento di interesse particolare: l’azione è molto limitata così come pure l’ambientazione horror.
Il film cerca di darsi una patente di opera sul paranormale, nel momento in cui attribuisce a Christine capacita’ psichiche attivate proprio durante il sabba, nel corso del quale perde la verginità ma acquisisce facoltà paranormali.
La storia regge davvero poco, anche perchè la sceneggiatura è molto approssimativa e sembra assemblata in pochi minuti; le due attrici mostrano uno splendido corpo non affiancato da pari doti recitative.

Messe nere per le vergini svedesi 5

Messe nere per le vergini svedesi 6
Ann Michelle del resto finirà in produzioni di b movie dagli eloquenti titoli come Amori vizi e depravazioni di Justine, Spogliati… che poi ti sposo! ,Lady Chatterley junior mentre la sorella maggiore Vicky all’inizio seguirà la stessa strada (girerà il terrificante Lo stallone erotico ) per poi specializzarsi in serie Tv con lusinghiero successo, visto che è attiva ancora oggi.
Insomma, film di modestissime pretese che è passato completamente nel dimenticatoio per essere rispolverato qualche anno fa in edizione digitale che ha l’unico pregio di mostrare gli splendidi corpi delle protagoniste in tutto lo splendore del colore restaurato.

Messe nere per le vergini svedesi 7

Messe nere per le vergini svedesi
Un film di Ray Austin. Con Patricia Haines, Keith Buckley, Ann Michelle,Vicky Michelle Titolo originale Virgin Witch. Horror, durata 89 min. – Gran Bretagna 1971.

Messe nere per le vergini svedesi banner gallery

Messe nere per le vergini svedesi 9

Messe nere per le vergini svedesi 8

Messe nere per le vergini svedesi 10

Messe nere per le vergini svedesi 11

Messe nere per le vergini svedesi 12

Messe nere per le vergini svedesi 13

Messe nere per le vergini svedesi 14

Messe nere per le vergini svedesi 15

Messe nere per le vergini svedesi banner personaggi

Ann Michelle … Christine
Vicki Michelle … Betty
Keith Buckley … Johnny
Patricia Haines … Sybil Waite
James Chase … Peter
Paula Wright … La signora Wendell
Christopher Strain …Il lattaio
Esme Smythe … La cavallerizza
Garth Watkins … Il Colonello
Neil Hallett … Gerald Amberly
Helen Downing … Abby Darke
Peter Halliday … Il direttore del club

Messe nere per le vergini svedesi banner cast

Regia: Ray Austin
Sceneggiatura: Beryl Vertue
Produzione: Hazel Adair, Edward Brady,
Dennis Durack …. executive producer
Ralph Solomons …. producer
Kent Walton …. co-producer

Messe nere per le vergini svedesi banner foto

Messe nere per le vergini svedesi locandina 2

Messe nere per le vergini svedesi foto 4

Messe nere per le vergini svedesi foto 3

Messe nere per le vergini svedesi foto 2

Messe nere per le vergini svedesi foto 1

Messe nere per le vergini svedesi foto 5

dicembre 16, 2011 Posted by | Horror | , , | 5 commenti