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Secretary

Lee è una giovane ricoverata in un ospedale psichiatrico in quanto autolesionista.
Molto fragile emotivamente, quando non è in grado di gestire le cose o quando si ritiene inadeguata si infligge delle ferite; viene dimessa il giorno del matrimonio di sua sorella e da quel momento la mamma vigila in modo quasi ossessivo sulla donna,per impedirle di ricadere nel suo antico problema.
Che invece Lee non può dimenticare, visto che la sua è un’autentica difesa dai problemi e dal mondo.
Tuttavia con bravura riesce a ottenere un diploma di dattilografa e subito dopo a ottenere un impiego presso l’avvocato Edward Grey; Lee non è certo una bellezza, è timida, veste in modo antiquato tuttavia Grey sembra colpito dalla donna.
Ma Lee sul lavoro ha un comportamento altalenante; spesso fa errori di battitura e ben presto Edward,che di certo è un tipo chiuso,anche timido come confessa,inizia a punirla.
Con gran soddisfazione di Lee che in effetti altro non cerca.


Così tra i due si stabilisce un rapporto ai limiti del masochismo, con lui che di fatto diventa il padrone e lei la sottomessa; si arriva ad una esasperazione del rapporto lavorativo che culmina con uno sculacciamento di Lee, che non solo
non protesta ma anzi sembra ricavarne piacere.
Contemporaneamente allaccia una relazione stravagante con un giovane imbranato in modo patologico,Peter.
Ma il rapporto tra Edward e Lee evolve e l’avvocato, conscio dell’attrazione fatale che Lee ha nei suoi confronti,che la stessa ragazza ormai cerca i più svariati motivi per essere punita, Edward dicevo decide di licenziarla.
Lee, che nel frattempo si è trasformata poco alla volta in una ragazza attraente, decide di sposare Peter,salvo rinsavire all’ultimo momento, visto che non ama affatto il giovane e che i rapporti con lui, sopratutto intimi, non hanno alcun interesse per lei.
Così ecco che Lee mette in atto una strategia ben precisa per costringere Edward a riassumerla,anche con un’ambizione segreta…
Secretary,pellicola diretta da Steven Shainberg nel 2002 è una inusuale storia con un andamento assolutamente particolare; vira di volta in volta dalla commedia romantica alla storia che sembrerebbe voler analizzare i rapporti sado maso.


Lo fa con situazioni al limite dell’humour nero, con situazioni ed immagini davvero sorprendenti; nel film l’unica ad avere una spiegazione nel suo comportamento da sottomessa passiva è proprio Lee,che alle spalle
ha una dolorosa storia di autolesionismo. Raccontata però con un personalissimo sarcasmo da Shainberg,che non mette certo alla berlina la protagonista ma nemmeno arriva a compatirla. La mostra per quello che è, una crisalide che proprio grazie
al rapporto con Edward si trasforma in una leggiadra farfalla. E che riuscirà a tirar fuori dal bozzolo,visto che siamo in metafora,l’altra crisalide.
Quel Edward, bravo professionista che però ha un carattere tutto particolare.
Ma mentre nel caso di Lee il regista ci fa vedere cosa è accaduto nella sua vita tipo il rapporto complesso con il padre,che ama svisceratamente e per il quale soffre a causa dell’inclinazione dell’uomo all’alcolismo,nel caso di Edward non solo
non sappiamo quasi nulla del suo passato (sapremo che ha divorziato,ma non certo il perchè) ma anche il perchè del comportamento che l’uomo tiene, apparentemente schizoide.


Ed è questa una delle cose che si apprezzano di più nel film: i personaggi agiscono in un certo modo e Shainberg non esprime alcun giudizio morale su di loro. Racconta i fatti che accadono con aria sorniona,a tratti divertita. C’è un rapporto sado maso fra loro? Bene, saranno anche fatti loro,
a chi importa la sfera sessuale e privata di due adulti? In quella che si trasformerà in una strana storia d’amore quello che conta è il risultato, non certo i mezzi impiegati o il background che sta dietro le due vite dei protagonisti.
Badando bene a non esprimere giudizi, mostra un aspetto della sfera sessuale, senza peraltro ricorrere a scene di sesso se non a qualche nudo della splendida Maggie Gyllenhaal  davvero privo di erotismo proprio per l’atmosfera quasi divertita nella quale il regista immerge la storia.
Così anche la scena della sculacciata,molto realistica,non ha nulla di erotico,anzi: si trasforma in un gioco,quello tra due adulti che evidentemente hanno una sessualità non assimilabile a quella della maggioranza delle persone.

Che comunque nella vita privata scelgono comportamenti sessuali tra i più disparati ma che visto che si parla proprio dell’intimo e del privato non vanno certo condannati o denigrati: quando non si lede la libertà degli altri tutto è legittimo.
Questa è una delle tesi di Secretary,un film ben fatto,con momenti volutamente paradossali ma gustoso, godibile.
Con due bravi e capaci attori, Maggie Gyllenhaal (Lee) e James Spader (Edward) impegnati nel dare corposa gioiosità a due personaggi certamente non conformi alla massa.
Un film intelligente, che si guarda con piacere nonostante qualche forzatura di troppo e una trama volutamente omertosa, che ha però un finale sconcertante in perfetta linea con la storia narrata.
Tanto da riportare il tutto nell’ambito della rasserenante commedia sentimentale.
Applausi per un film da vedere assolutamente.

Secretary

un film di Steven Shainberg, con Jeremy Davies, Maggie Gyllenhaal, James Spader, Ezra Buzzington. Genere Commedia – USA, 2002, durata 104 minuti.

Maggie Gyllenhaal: Lee Holloway
James Spader: E. Edward Grey
Jeremy Davies: Peter
Lesley Ann Warren: Joan Holloway
Stephen McHattie: Burt Holloway
Patrick Bauchau: Dr. Twardon
Jessica Tuck: Tricia O’Connor
Oz Perkins: Jonathan
Amy Locane: Lees Schwester

Regia Steven Shainberg
Soggetto Mary Gaitskill (racconto)
Steven Shainberg, Erin Cressida Wilson (storia)
Sceneggiatura Erin Cressida Wilson
Distribuzione in italiano Eagle Pictures
Fotografia Steven Fierberg
Montaggio Pam Wise
Musiche Angelo Badalamenti
Scenografia Michael Baker, Michael Murray

febbraio 4, 2020 Posted by | Commedia | , , | 2 commenti