Filmscoop

Tutto il mio cinema

Andavamo al cinema-Parte 56

Chiunque voglia inviare immagini può farlo mandando il tutto alla mail paolobari@email.it

Arena Esperia,Catania (Un grazie a Massimo D.)

Atrio Cinema Impero,Marsala

Bar Cinema Apollo,Bondeno

Cinema Impero,Pachino (Siracusa)

Cinema Leira,Voltri (Genova)

Cinema Manzoni ,Scandicci (Firenze)

Cinema Mazzini,Biella

Cinema Metropol,Milano

Cinematografo Moderno,Bergamo

Cinematografo Moderno,Nereto (Teramo)

Cinema Montil,Castellamare di Stabia (Napoli)

Cinema Odeon,Molfetta (Bari)

Cinema Odeon,Piombino (Livorno)

Cine Teatro Oriente,Torre del Greco?

Cinema Parrocchiale,Gussola (Cremona)

Cinema Radius,Santa Croce di Magliano (Campobasso)

Cinema Reale,Rapallo

Cinema Roma,Portici (Napoli)

Cinema Roma,Roccaraso (L’Aquila)

Supercinema Agrigento

Cine Teatro Trieste,Caltanisetta

Cinema Valli de Pasubio,Vicenza

Cinema Vittoria,Podenzano (Piacenza)

Cinema Volturno,Roma

Politeama Piceno,Tolentino (Macerata)

Sala Cinema Excelsior,Genova

Sala Cinema Excelsior,Piacenza

Sala Cine Teatro Peloro,Messina

Sala Cinema Cantoira (Torino)

Sala Cinema non identificata,Peschici (Foggia)

 

 

 

novembre 22, 2019 Posted by | Vecchie sale cinematografiche italiane | | 2 commenti

Il boia di Venezia

Venezia,fine del 1500
Sandrigo, figlio del Doge Bembo, è innamoratissimo e promesso sposo della bella Leonora Danin.
Ma il loro amore è contrastato dall’ Inquisitore Rodrigo Zeno,che trama per separare i due; per farlo trova un alleato in Guarnieri, pirata e
nemico dichiarato del Doge Bembo.
La congiura messa in atto da Zeno riesce e Sandrigo viene incarcerato,proprio mentre suo padre giace gravemente ammalato ed è quindi nell’incapacità di poterlo aiutare.


Chiuso nelle famigerate carceri dei piombi ,in attesa di una decisione definitiva del consiglio dei dieci della Serenissima, Sandrigo non può fare altro
che sperare in un aiuto provvidenziale dei suoi amici, mentre Leonora, pur di non cedere alle voglie malsane di Zeno si rifugia in un convento.
Il quale Zeno briga anche per sostituire il legittimo Doge; Sandrigo è condannato a morte e il suo boia è Guarnieri, che si scopre essere il vero padre di Sandrigo.
Riuscirà il giovane a scampare all’ascia del boia? Suo padre farà prevalere l’affetto paterno?
Il boia di Venezia è un cappa e spada del 1963,diretto da Luigi Capuano,specialista in B movie e in Peplum e comunque in tutti i generi avventurosi; sarà lui a girare nello stesso anno Il leone di San Marco,in pratica un clone del Boia di Venezia con cambio solo del cast attoriale; fra le sue 40 produzioni,la maggior parte delle quali concentrate tra il 1950 e la fine dei sessanta vanno citati  film come La vendetta di Ursus, Sandokan alla riscossa e I misteri della giungla nera,

tutti film realizzati in un periodo in cui era di moda il cinema avventuroso,fatto di prodotti a basso costo spesso
girati in serie sfruttando gli stessi set. Capuano, dignitoso artigiano, utilizza in Il boia di Venezia gli stilemi dell’amore e del tradimento con colpi di scena e finale nel più tradizionale degli happy end, girando quasi un feuilleton in una location che però risalta in tutta la sua bellezza. Fa un certo effetto vedere Piazza San Marco e il Palazzo Dogale privo del classico affollamento di turisti; a ben vedere l’utilizzo di un colore quasi abbagliante,i bei costumi e la sontuosa location fanno perdonare anche una recitazione non certo memorabile. Legnoso e inespressivo Lex Barker (Sandrigo), discreta la bella Alessandra Panaro (Leonora) mentre decisamente meglio è il cattivo della storia ,Guy Madison (L’inquisitore Zeno).
Film datatissimo,oggi difficilmente digeribile è presente in rete su You tube ma solo in una bellissima riduzione in lingua tedesca all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=xzU3jKOn7MI

Il boia di Venezia

Un film di Luigi Capuano. Con Guy Madison, Alessandra Panaro, Lex Barker, Mario Petri, Giulio Marchetti, Alberto Farnese Avventura, durata 89 min. – Italia 1963.

Lex Barker: Sandrigo Bambo
Guy Madison: Rodrigo Zeno
Alessandra Panaro: Leonora Manin
Mario Petri: boia Guarneri
Alberto Farnese: Michele Arcà
Giulio Marchetti: Bartolo
Theodor Chaliapin: doge Giovanni Bembo
Franco Fantasia: Pietro
Raf Baldassarre: messer Grimani
Mirella Roxy: Smeralda
Gianni Barta: messer Leonardo

Regia Luigi Capuano
Soggetto Ottavio Poggi
Sceneggiatura Arpad De Riso e Luigi Capuano
Produttore Ottavio Poggi
Produttore esecutivo Nino Battiferri
Casa di produzione Liber Film
Fotografia Alvaro Mancori
Montaggio Antonietta Zita
Musiche Carlo Rustichelli
Scenografia Giancarlo Bartolini Salimbeni
Costumi Giancarlo Bartolini Salimbeni
Trucco Eligio Trani

novembre 18, 2019 Posted by | Avventura | , , , | Lascia un commento

I flani del 1978-Parte 1

 

novembre 7, 2019 Posted by | Flani | | Lascia un commento

Andavamo al cinema-Parte 55

Chiunque voglia contribuire alla diffusione di immagini di vecchi cinema può contattarmi tramite i commenti o tramite l’indirizzo email: paolobari@email.it

Sala Cinema Vittoria,San Michele Salentino (Lecce)

Cinema Fiamma,Portici (Napoli)

Atrio Cinema Principe,Modena

Cine Teatro Maffei,Rovereto (Trento)

Cine Teatro Nuovo Sacher,Roma

Cinema Apollo,Messina

Cinema Ariston,Forlì

Cinema Capranichetta,Roma

Cinema Diana,Napoli

Cinema Diana,Torino

Sala Cinema Modernissimo,Palermo

Cinema Eden,Bolzano

Cinema Eliseo,Avellino

Sala Cinema Littorio,Trento

Cinema Giardino Primavera,Firenze

Cinema Imperiale,Lanciano

Cinema Jolly,Capurso (Bari)

Sala Cinema Belvedere,Vercelli

Cinema Plaza,Piacenza

Cinema Olimpia,Messina

Cinema Odeon,Udine

Cinema Niccolini,Firenze

Cinema Moderno,Rieti

Cinema Minerva,Torino

Cinema Mazzarri,Brindisi

Cinema Massimo,Roma

Cinema Marconi,Vigonovo (Venezia)

Cinema Littorio,Latina

Cinema Jolly,Roma

Cinema Jolly,Ravenna

novembre 6, 2019 Posted by | Vecchie sale cinematografiche italiane | | Lascia un commento

Le lobby card del 1974-Parte 1

novembre 4, 2019 Posted by | Locandine e lobby card | | Lascia un commento

Addio mia regina

 

Versailles,14 luglio 1789

Sono gli ultimi mesi di vita dell’Ancient Regime e contemporaneamente di molti nobili che vivono nella fastosa reggia voluta dal Re sole,Luigi XIV.
Il mondo aldilà dei cancelli della reggia sta per cambiare,ma per gli abitanti del posto,nobili e lacchè,servitori e principalmente per la regina Maria Antonietta tutto sembra fermo al giorno prima. E a quello precedente e a migliaia di giorni prima ancora.
La vita di corte ruota attorno al Re Luigi XVI e alla sua corte, a sua moglie, la volubile Maria Antonietta d’Austria; che passa i giorni annoiata,presa da frivolezze come abiti e gioielli,dall’attrazione che prova per madame de Polignac,una parvenue che ha saputo sfruttare la benevolenza dell’Austriaca, come la corte e il popolo chiama spregiativamente la regina.
Tra i servitori c’è Sidonie Laborde,una ragazza di umili origini che ama la regina e che le fa da lettrice e che deve districarsi fra pettegolezzi e invidie,tra meschinerie e pochezze che popolano un mondo in disfacimento,incapace di comprendere la reale portata degli avvenimenti che stanno travolgendo la vicina Parigi, culla del movimento rivoluzionario che di li a poco avrebbe spazzato via la nobiltà e un mondo incancrenito.


E’ proprio Sidonie una delle prime ad apprendere la notizia della presa della Bastiglia,notizia che la allarma,quasi un presagio di ciò che accadrà.
A poco a poco anche la corte apprende la notizia e allora si assiste al classico abbandono della nave che affonda; nobili furbi che hanno capito che l’aria sta cambiando,servitori stanchi di anni di soprusi,valletti e scudieri fuggono da quella che vedono ormai come una trappola mortale.
Anche Maria Antonietta inizia a comprendere il pericolo e si preoccupa di si salvare la vita a madame de Polignac,a cui molti popolani hanno giurato di fare la pelle.E per fare questo escogita un piano che coinvolge proprio Sidonie…
Dal romanzo Addio mia regina di Chantal Thomas il regista parigino Benoît Jacquot trae un film descrittivo,totalmente al femminile,nel quale proprio le figure maschili sono lasciate in secondo piano.
Così gli avvenimenti che coinvolgono Parigi e i suoi protagonisti,dal comandante della Bastiglia Delaunay al sindaco di Parigi Bailly al ministro delle finanze Necker sono appena nominati; lo stesso Luigi XVI appare per pochi minuti nel film,solo per parlare con sua moglie e del peso
della corona che non aveva mai amato e che aveva accettato solo perchè faceva parte della sua educazione e del suo destino.


Il film si dipana attraverso le vicende personali di Sidonie,dolce e contemporaneamente abbastanza smaliziata da capire che a corte è bene non fidarsi di nessuno e quelle di Maria Antonietta,la regina odiata dai francesi e vista con il più classico degli stereotipi storici, quello che vuole ancora oggi
la regina come creatura frivola e viziata, egoista e sessualmente ambigua.Tutti clichè che la storia ha rettificato almeno in parte,cercando di guardare oltre la letteratura tipica dell’epoca che la dipinse come un essere spregevole,senza cuore e dedita solo a gozzoviglie e baccanali.
Jacquot non si distacca molto da questa visione discutibile, non aggiungendo quindi assolutamente nulla alla verità storica; il suo sguardo vaga per la corte,con dialoghi a tratti abbastanza noiosi tra i vari servitori (per la massima parte donne).Sorte migliore tocca a Sidonie,che se vogliamo è la vera protagonista del film, una ragazza con i piedi piantati per terra e che nutre ammirazione e sentimenti positivi per la sovrana. Per Sidonie la corte,il re e la regina sono l’ordine costituito,che esiste da sempre e che quindi va servito nel migliore dei modi.Ma è anche l’unica a nutrire questi sentimenti,in mezzo a gente che ha fatto dell’opportunismo una ragione di vita. Il parassitismo tipico della nobiltà appare in tutto il suo squallore proprio quando si diffonde la notizia dell’inizio della rivoluzione;saranno in molti a fuggire,mostrando come fosse solo l’interesse a tenere unito il baraccone che ruotava attorno alla monarchia.


Ed è questo il tema principale del film,assieme alla descrizione ambientale e di frammenti di vita di alcuni dei personaggi che vivevano a corte.
Magnifici costumi e la bellezza della reggia salvano il film dall’appiattimento, dovuto ad una superficialità che percorre tutta la pellicola. La spietata,cruda descrizione di film come La favorita o la Duchessa è ben lungi dall’essere raggiunta e la pellicola giunge alla fine senza suscitare particolari emozioni.
Per fortuna attrici molto brave come Léa Seydoux ( Sidonie Laborde) che ammireremo in Vita di Adele,di Diane Kruger (Maria Antonietta),la Elena di Troy e Virginie Ledoyen (Madame de Polignac) recitano all’altezza; le musiche sono decisamente ridondanti e poco adatte,bella la fotografia.
Un film con pochi lati positivi e con tante ombre,che pure ha ottenuto molte critiche benevole.

Addio mia regina

Regia di Benoît Jacquot. Un film con Léa Seydoux, Diane Kruger, Virginie Ledoyen, Xavier Beauvois, Vladimir Consigny. Titolo originale: Les adieux à la reine. Genere Drammatico – Francia, Spagna, 2012

Diane Kruger: Maria Antonietta
Léa Seydoux: Sidonie Laborde
Virginie Ledoyen: madame de Polignac
Xavier Beauvois: Luigi XVI
Noémie Lvovsky: madame Campan
Grégory Gadebois: Conte di Provenza
Francis Leplay: Conte d’Artois

Regia Benoît Jacquot
Soggetto Addio mia regina di Chantal Thomas
Sceneggiatura Benoît Jacquot
Gilles Taurand
Chantal Thomas
Produttore Jean-Pierre Guérin
Kristina Larsen
Thomas Saignes
Pedro Uriol
Fotografia Romain Winding
Montaggio Luc Barnier
Musiche Bruno Coulais
Scenografia Katia Wyszkop

novembre 2, 2019 Posted by | Storico | , , , | Lascia un commento

Steno

Letto a tre piazze

Psycosissimo

Il trapianto

Cose di cosa nostra

Il vichingo venuto dal Sud

La polizia ringrazia

L’uccello migratore

Anastasia mio fratello

Piedone lo sbirro

La poliziotta

Totò,Eva e il pennello proibito

Il padrone e l’operaio

Dottor Jekyll e gentile signora

Doppio delitto

Il terrore con gli occhi storti

Piedone d’Egitto

Piedone a Hong Kong

Piedone l’africano

Quando la coppia scoppia

Dio li fa e poi li accoppia

ottobre 31, 2019 Posted by | I registi | | Lascia un commento

Gli Argonauti

Nella Tessaglia,una regione della Grecia, Pelia sale sul trono uccidendo il legittimo re Aristo e assassinando le sue figlie; a scampare all’eccidio è l’erede al trono, il figlio maschio Giasone.
Egli è destinato a salire sul trono e compiere così la profezia di un indovino; vent’anni dopo Giasone, diventato nel frattempo un giovane coraggioso, audace ha la possibilità di uccidere Pelia ma non lo fa,salvandogli al contrario la vita.
Costui,per togliersi dai piedi il giovane e impedire il compimento della profezia lo spedisce in capo al mondo alla ricerca del vello d’oro, una pelliccia di montone capace di fare prodigi, custodita però dalla micidiale Idra, una serpe gigantesca con sette teste.
Giasone accetta e costituisce un equipaggio fatto da coraggiosi, che recluta in tutta la Tessaglia e si appresta a partire per quella che sembra un’impresa impossibile.


Ma è grazie agli dei che riceve preziosi aiuti: il giorno che precede la partenza viene convocato da Giunone che gli promette tre aiuti per superare le insidie che lo aspettano.
Tra gli eroi che compongono l’equipaggio, gli Argonauti, c’è anche Ercole, il mitico semidio dalla forza sovrumana.
Il primo aiuto che Giasone riceve da Giunone è l’indicazione del posto dove cercare il vello d’oro,ovvero nella Colchide.ma prima di arrivarci gli Argonauti sono costretti ad affrontare nemici all’apparenza invincibili, come la gigantesca statua di bronzo Talo.
In questa avventura c’è la prima defezione importante, quella di Ercole,che rinuncia a proseguire per andare alla ricerca di un suo amico disperso durante lo scontro con Talo.


Il viaggio continua, affrontando nemici sempre più temibili come le Arpie, tre donne uccello dall’aspetto orrido e dagli artigli letali, poi lo stretto che si richiude quando le navi tentano di attraversarlo, aiutati in questo dal dio Nettuno che sorge dal mare per tenere distanti le rocce e infine
l’Idra, che Giasone uccide dopo un epico combattimento. Ma non è finita,perchè Eeta,il re della Colchide per vendicarsi del furto del vello fa sorgere dai denti dell’Idra un gruppo di scheletri che uccidono i compagni di Giasone, che all’ultimo momento riesce ad allontanarsi sulla nave Argo.
Qui si ricongiunge ai superstiti della spedizione e alla sacerdotessa Medea, che ha salvato da un naufragio durante il passaggio dallo stretto che si richiude su se stesso.


Con la donna (innamorata di lui,ricambiata) e i suoi amici torna a casa,benedetto dagli dei che hanno ammirato il suo coraggio.
Kolossal mitologico diretto da Don Chaffey nel 1962, Gli Argonauti è uno dei film più belli in assoluto nel campo delle pellicole mitologiche; avventure a getto continuo, bellissimi e sorprendenti effetti speciali fanno di questo film un’opera godibile che scorre con agilità verso la fine che lascia sicuramente appagato lo spettatore.
Da Ercole a Talo,dalle Arpie all’Idra agli Dei, tutte le componenti di parte della florida mitologia greca non sono certo risparmiate anche come effetti visivi, curati da Ray Harryhausen,un autentico mago che grazie alla tecnica dello slow motion crea la famosa sequenza finale del combattimento con gli scheletri, che tanto lasciò ammirati gli spettatori dei primi anni sessanta,effetti speciali ancor oggi sorprendenti.


100 minuti di divertimento in cui la noia è bandita;un film ancor oggi sorprendentemente avvincente e divenuto un classico nel campo dei film storico/mitologici.
Bravi tutti gli attori,in particolare Todd Armstrong (Giasone), Nancy Kovack (Medea) e Honor Blackman (Giunone); su Youtube c’è una discreta versione del film all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=xau_Mc6WfsE

Gli argonauti
Un film di Don Chaffey. Con Honor Blackman, Nigel Green, Todd Armstrong, Nancy Kovack, Gary Raymond. Titolo originale Jason and the Argonauts. Avventura, durata 104 min. – Gran Bretagna 1963

Todd Armstrong: Giasone
Nancy Kovack: Medea
Gary Raymond: Acasto
Laurence Naismith: Argo
Niall MacGinnis: Zeus
Honor Blackman: Era
Michael Gwynn: Ermes
John Cairney: Ila
Nigel Green: Ercole
Douglas Wilmer: Pelia
Jack Gwillim: re Eeta
Patrick Troughton: Fineo
Andrew Faulds: Faleo

Pino Locchi: Giasone
Fiorella Betti: Medea
Cesare Barbetti: Acasto
Gualtiero De Angelis: Argo
Giorgio Capecchi: Zeus
Rosetta Calavetta: Era
Gianfranco Bellini: Ermes
Massimo Turci: Ila
Arturo Dominici: Ercole
Emilio Cigoli: Pelia
Renato Turi: re Eeta
Bruno Persa: Fineo
Manlio Busoni: Faleo
Lauro Gazzolo: Oracolo

Regia Don Chaffey
Soggetto Beverley Cross dalle Argonautiche di Apollonio Rodio
Produttore Charles H. Schneer
Fotografia Wilkie Cooper
Effetti speciali Ray Harryhausen
Musiche Bernard Herrmann

ottobre 28, 2019 Posted by | Storico | , , , , | 2 commenti

I flani del 1966-Parte 2

ottobre 26, 2019 Posted by | Flani | | Lascia un commento

Andavamo al cinema-Parte 54

In questa edizione,la 54 di Andavamo al cinema ci sono alcune sale delle quali non ho il nome o l’ubicazione; se qualcuno le identifica gentilmente posti il nome nei commenti.Vi ricordo che per inviare foto l’indirizzo Mail è: paolobari@email.it

Cinema Garibaldi,Rubiera (Reggio Emilia) (un grazie a Sara)

Cinema Mannelli,Campiglia Marittima (Livorno) Grazie a Gaspare

Cinema Sangallo, Nettuno (RM). Grazie a Patrick

Atrio cinema Ariel,Milano

Atrio cinema Odeon,Molfetta (Bari)

Cinema Capitol,Monza

Cinema Corso,Brescia

Cinema Eliseo,Bologna

Cinema Hesperia,Treviso

Cinema Iris, Benevento (un grazie a Dana)

Cinema Lanteri,Pisa

Cinema Lux, Torino (Grazie a Giampaolo)

Cinema Marraccini,Grosseto

Cinema Modernissimo,Bologna

Cinema non identificato,Pistoia

Cinema Eden e Piccolo Eden,Milano

Sala cinema Redentore,Bari

Cinema Regina,Genova

Cinema Regina,Milano

Cinema Rex,Ancona

Cinema San Pietro,Milano

Cinema Scala,Vado di Monzugno (Bologna)

Cinema Verdi,Lizzano (Taranto)

Politeama Ruzzi,Vasto

Sala Cine Teatro Gianduia,Torino

Sala Cinema 2000,Curno (Bergamo)

Sala Cinema Italia,Cesena

Arena Lucciola,Ladispoli (un grazie a Gaspare)

Cinema Impero,Trani

 

ottobre 22, 2019 Posted by | Vecchie sale cinematografiche italiane | | 10 commenti