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Renoir

Costa Azzurra,1915
Uno dei padri dell’impressionismo,Auguste Renoir,vive in ritiro gli anni della sua vecchiaia.Ha 74 anni,soffre di artrite reumatoide,malattia che lo
ha aggredito a 60 anni ed ha perso da pochissimo l’amata moglie Aline.
Ormai dipinge con estrema lentezza,la malattia lo tormenta e sembra anche aver perso l’ispirazione quando un giorno nella sua splendida casa nella quale si è ritirato arriva Andrée Madeleine Heuchling,quindicenne bella e affascinante per posare come modella.
Ad affliggere ulteriormente la fragile condizione psicologica del pittore,arriva la notizia che suo figlio Jean è rimasto gravemente ferito al fronte.
Tuttavia Andrée riesce a tirar fuori dal guscio il maturo pittore;sempre sensibile alla bellezza femminile,Renoir sembra improvvisamente rinvigorito
dalla presenza della ragazza.Nel frattempo arriva dal fronte Jean,suo figlio.


Tra i due c’è da subito tensione;entrambi amano la bellezza,vogliono possederla (Jean diverrà un grandissimo regista cinematografico).
In più c’è una tensione latente per molte cose non dette;Jean rimprovera a suo padre gli innumerevoli tradimenti fatti ai danni della defunta moglie,con modelle, cameriere,con qualsiasi donna che posasse per Auguste…
Tra Jean e Andrée nasce un’attrazione molto forte e i due diventano amanti.
Auguste assiste,ormai impotente,alla nascita dell’amore tra i due giovani,mentre continua,nonostante la malattia,a dipingere istancabilmente.
Morirà 4 anni dopo mentre Andrée,assunto il nome d’arte di Catherine Hessling,diverrà attrice ed esordirà nel 1924 nel primo dei capolavori di Jean Renoir,che diverrà uno dei più importanti registi della storia cinematografica francese.
La Fille de l’eau è il primo dei film di Catherine Hessling,che chiuderà appena 10 anni dopo la sua carriera cinematografica;morirà nel 1979,subito dopo la scomparsa di Jean avvenuta nello stesso anno.


Diretto da Gilles Bourdos,Renoir,uscito nelle sale nel 2012,è un film patinato e lussuoso,ben diretto e sopratutto scorrevole,caratterizzato da una fotografia “en plein air” che esalta ancor più la pittura di Renoir,ricreata per l’occasione sullo schermo da un suo celebre falsario,Guy Ribes,che nel corso della sua “carriera” ha falsificato Chagall , Picasso , Dalí , Léger , Bonnard , Modigliani , Renoir , , Braque , Vlaminck e Matisse.
Proprio la presenza di Ribes,che copia alla perfezione Renoir rende ancor più credibile la storia raccontata,che nella realtà andò esattamente come illustrata nel film.
Largo spazio alla storia d’amore tra Jean e Andrée,incoraggiata in qualche modo dal grande Auguste oltre alla descrizione meticolosa del conflittuale rapporto tra i due grandi artisti, ognuno dei quali ha segnato profondamente le due arti nelle quali si sono distinti,la pittura e la cinematografia.
Davvero un’opera pregevole,con buone recitazioni di Michel Bouquet nelle vesti di Auguste Renoir,di Christa Theret in quelli di Andrée Heuschling e Vincent Rottiers che interpreta Jean Renoir.
Tra le biopic dedicate ai grandi maestri della pittura,una delle più interessanti e ben dirette.

Renoir
Un film di Gilles Bourdos. Con Michel Bouquet, Vincent Rottiers, Christa Theret, Thomas Doret, Romane Bohringer, Michel Gleizer Titolo originale Renoir. Drammatico, durata 111 min. – Francia 2012.

Michel Bouquet : Auguste Renoir
Christa Theret : Andrée Heuschling
Vincent Rottiers : Jean Renoir
Thomas Doret : Coco, figlio cadetto diA uguste
Laurent Poitrenaux : Pierre Renoir
Romane Bohringer : Gabrielle Renard
Michèle Gleizer : Madame Renoir
Carlo Brandt : Il Dottor Pratt
Hélène Babu : Odette
Marion Lécrivain : Véra Sergine
Hervé Briaux : Ambroise Vollard

Regia Gilles Bourdos
Soggetto Jacques Renoir
Sceneggiatura Gilles Bourdos, Jérôme Tonnerre e Michel Spinosa
Fotografia Ping Bin Lee
Montaggio Yannick Kergoat
Musiche Alexandre Desplat
Scenografia Benoît Barouh

Bal au moulin de la Galette

Le bagnanti

La bagnante

La colazione dei cannottieri

La Grenouillere

Donna d’Algeri

Pier Auguste Renoir

Jean Renoir

Catherine Hessling

 

gennaio 9, 2018 Posted by | Biografie | , , , | Lascia un commento

La sposa in nero

La sposa in nero locandina 8

In una stanza anonima una donna è seduta su un divano; sfoglia con nervosismo un album di vecchie foto, mentre accanto a se ha una valigia aperta e piena di indumenti.Ad un tratto la donna si alza di scatto e apre la finestra; sembra intenzionata a lanciarsi nel vuoto ma una signora anziana la trattiene.
La chiama Julie,teneramente.
Julie completa la sua valigia e prende con se molte banconote.
La ritroviamo all’uscita di una stazione, diretta verso un condominio lussuoso.
Qui chiede informazioni su Bliss, un disinvolto don Giovanni che però al momento è assente.
Nel pomeriggio Bliss annuncia,durante un party nel suo appartamento, le prossime nozze con una donna ricchissima; è avvicinato da Julie, che è riuscita ad entrare perchè è talmente elegante, affascinante e misteriosa da non suscitare alcuna remora da parte del padrone di casa.

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Claude Rich (Bliss) e Jeanne Moreau (Julie)

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Una meravigliosa Jeanne Moreau interpreta Julie

Che ovviamente non perde tempo nel tentare di agganciare quella misteriosa donna.
Mentre sono sul balcone dell’appartamento, Julie fa cadere volontariamente la sua sciarpetta oltre il balcone; Bliss cavallerescamente si offre per andare a riprenderla ma appena scavalca il parapetto viene spinto giù dalla donna, che contemporaneamente gli dice ” ‘Sono Julie Kolher‘ “.
Julie, approfittando della confusione, si eclissa e va all’aeroporto, dove prende un aereo, con destinazione la casa di Coral.
Julie lascia a casa dell’uomo un biglietto invito per l’opera, dove la sera si incontreranno. Stregato dalla bellezza e dalla sensualità magnetica della donna, Coral accetta di invitarla a casa sua il giorno dopo.Qui Julie arriva l’indomani con un disco e una bottiglia di liquore; Coral inizia a parlarle del suo passato mentre Julie ascolta impassibile.La donna ha avvelenato il liquore che Coral ha bevuto così quando l’uomo inizia a mostrare i primi sintomi dell’avvelenamento, Julie racconta di essere vedova dal giorno delle sue nozze, quando un colpo di fucile uccise suo marito sul sagrato della chiesa. Julie assiste impassibile alle disperate richieste di aiuto di Coral,ormai morente; subito dopo gli ultimi spasmi dell’uomo raccoglie le sue cose, pulisce le tracce della sua presenza e si allontana.

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La morte di David, marito di Julie

Raggiunta una stazione, Julie raggiunge un’altra località; qui, con un espediente, si sostituisce alla tata del figlio di Clement Moran, un politico di una certa rilevanza.
Dopo una serie di avvenimenti, Julie riesce a rinchiudere Clement Moran in un ripostiglio ed è in questa occasione che apprendiamo nuovi particolari sulla vita di Julie e sul ruolo che hanno avuto le due vittime precedenti ( e di conseguenza su quello di Moran) nella morte del marito della donna.
L’uomo, con un gruppo di amici, si era ritrovato sbronzo come loro dopo una giornata di bevute e di gioco a carte in un appartamento; qui avevano fatto un gioco stupido e pericoloso, avevano cioè puntato la folla nelle strade con un fucile fino a quando, tragicamente, era partito il colpo fatale che aveva ucciso il marito di Julie.
La donna,freddamente, racconta all’uomo del suo amore per il marito, che aveva sognato di sposare fin da bambina,Dopo di che, sigilla il ripostiglio con del nastro adesivo e lascia soffocare l’uomo, che verrà rinvenuto cadavere il giorno dopo.

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Ritroviamo Julie in una chiesa.
Ad un sacerdote racconta quello che ha commesso, certa dell’obbligo al silenzio del prelato; subito dopo si mette sulle tracce di Delvaux, l’uomo che, secondo il racconto di Moran, ha materialmente sparato al marito.
Ma sulle tracce di Delvaux, uomo rozzo e incolto, molto differente dalle vittime precedenti, c’è anche la polizia, che lo arresta per aver venduto un auto di provenienza dubbia.
Julie è così costretta a modificare i suoi piani e decide di mettersi sulle tracce di Fergous,un pittore che era presente nella famigerata stanza nel giorno tragico della morte di suo marito; presentatasi come modella, Julie riesce a far perdere la testa al pittore, che l’ha immortalata nella posa di Diana cacciatrice e che le ha fatto un superbo nudo. Un amico di Fergous crede di riconoscere Julie, ma è troppo tardi: la donna uccide con una freccia il pittore e si dilegua, sempre dopo aver fatto sparire le sue tracce.Ma questa volta sembra commettere un errore madornale. Lascia il quadro che la ritrae nuda e si reca ai funerali di Fergous, dove viene riconosciuta. Arrestata, confessa senza remore i suoi quattro omicidi.

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Julie nei panni di Diana…

Julie in realtà non ha commesso un errore fatale. Infatti…
Una trama complessa, da noir puro per un film straordinario, degno della migliore trazione francese di questo particolare genere.Un film da vedere assolutamente, questo di Francois Truffaut; il grande regista parigino, morto prematuramente a 52 anni, nel pieno della sua maturità artistica e culturale, disegna un personaggio quello di Julie, destinato a restare impresso indelebilmente nella memoria dello spettatore.
Julie è una donna fondamentalmente fedele al suo sogno di ragazza, quello del principe azzurro e dell’amore “per tutta la vita”; quando il suo sogno si spezza, per una tragica fatalità, si trasforma in una macchina da guerra letale, una macchina che persegue senza remore ed esitazioni l’oscura volontà di una vendetta senza mediazioni.
Non c’è nulla che possa fermare la donna che cammina sui sentieri bui di una vendetta che non fa distinzioni fra il reale assassino di suo marito e gli involontari complici.Per lei l’essere stati presenti nella stanza fatale è già una condanna a morte, diretta e senza appello.

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Il secondo omicidio…

Una donna con un’ossessione fatale, cinque uomini della classe medio borghese e una vendetta terribile e puntuale; Truffaut si muove tra queste due situazioni mostrando il gelido piano messo in atto dalla donna (con tanto di sorpresa finale) e le figure tutto sommato meschine degli uomini che lei giustizia, ognuno affetto da un principio di megalomania.Il playboy,l’uomo che non riesce a conquistare le donne, il politico, il pittore che ama le donne e per contraltare il brutale e rozzo sfascia carrozze non ispirano alcuna simpatia.
E’ proprio Julie il personaggio per cui si parteggia, una donna che ha perso lo scopo della sua vita, come lei stessa confessa al politico Moran; possiamo non capire la sua sete ossessiva di vendetta, ma parteggiamo ugualmente per lei.
Truffaut, seguendo con abilità il tema dell’omonimo romanzo giallo di Cornell Woolrich che nel libro si firmò William Irish, disegna un film tecnicamente perfetto, mostrando più di un tributo ad Alfred Hitchcock, vero maestro del noir.
L’opera è praticamente esente da pecche e sopratutto ancor oggi appare fresca e affascinante; se può sembrare assurdo il comportamento di una semplice donna di provincia che si trasforma in un’implacabile serial killer, occorre pensare ai giorni nostri, a tutti quei delitti misteriosi che spessissimo altro non sono che il frutto delle gesta di gente semplice che all’occorrenza trova dentro di se motivazioni per compiere gesta tragiche.

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Charles Denner e Jeanne Moreau in una foto di scena

E che spesso riesce a farla franca, pur non avendo esperienza nel campo.
Il film dicevo non ha praticamente pecche; su tutto va ricordato il ruolo fondamentale della stupenda, affascinante Jeanne Moreau, la Julie del film, che presta la sua glaciale e impenetrabile bellezza ad un personaggio memorabilmente interpretato.
L’attrice parigina, oggi ottantacinquenne, quando interpreta il film ha quarant’anni esatti; è una donna dalla bellezza statuaria, concentrata sopratutto su un volto misterioso e dai tratti finissimi.Un’autentica bellezza, che qui viene esaltata ancor più da un personaggio enigmatico, quella Julie che per certi versi finisce per diventare tutt’uno con lei.
Il resto del cast fa egregiamente il suo lavoro, al servizio della vera star del film stesso, la stupenda Moreau.

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La sposa in nero (La mariée était en noir) è quindi un film da non perdere assolutamente, un film intrigante e affascinante, un noir che avvince e che tiene con il fiato sospeso.
Un film che non ha avuto molti passaggi televisivi ma che è facilmente reperibile in rete.

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La sposa in nero
Un film di François Truffaut. Con Michael Lonsdale, Jean-Claude Brialy, Michel Bouquet, Jeanne Moreau, Alexandra Stewart Titolo originale La mariée était en noir. Drammatico, durata 107′ min. – Francia 1968.

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La sposa in nero BANNER PERSONAGGI

Jeanne Moreau: Julie Kohler
Claude Rich: Bliss
Jean-Claude Brialy: Corey
Michel Bouquet: Coral
Michael Lonsdale: Morane
Charles Denner: Fergus
Daniel Boulanger: Delvaux
Serge Rousseau: David
Christophe Bruno: Cookie
Alexandra Stewart: Melle Becker
Jacques Robiolles: Charlie
Luce Fabiole: la madre di Julie
Sylvie Delannoy: signora Morane

La sposa in nero BANNER CAST

Regia François Truffaut
Soggetto dal romanzo La sposa era in nero (The Bride Wore Black) di William Irish
Sceneggiatura François Truffaut e Jean-Louis Richard
Casa di produzione Les Films du Carrosse, Les Productions Artistes Associés, Dino De Laurentiis Cinematografica
Fotografia Raoul Coutard
Montaggio Claudine Bouché con l’assistenza di Yann Dedet
Musiche Bernard Herrmann
Scenografia Pierre Guffroy

La sposa in nero BANNER CITAZIONI

Nella vita bisogna sempre pretendere quel che c’è di meglio, non bisogna mai arrendersi.(Jule)
La giustizia degli uomini è impotente a punirmi: io sono già morta. Sono morta lo stesso giorno in cui è morto David. Lo raggiungerò quando l’avrò vendicato.(Julie)
Lei crede di vendicarsi, ma sbaglia: non ci si può vendicare . degli uomini, non si finirebbe mai. Bisognerebbe vendicarsi non solo dei loro delitti, ma anche della loro ignoranza, di quasi tutti i loro pensieri.(Il sacerdote, rivolto a Julie)
Qualcuno ha detto: non esistono ottimisti né pessimisti, soltanto imbecilli allegri e imbecilli tristi.(Julie)
In fatto di solitudine sono un esperto. (Coral)
Mi piace molto la volgarità, nelle donne, perché le rende vive. (Fergus)
Sa come si dice? Quando il bicchiere è pieno lo vuoto, quando invece è vuoto lo compiango.(Coral)
“Lei è bella, troppo bella.” -Perché troppo?- “Troppo bella per me.” (Coral rivolto a Julie)

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La sposa in nero locandina 7Il romanzo di Woolrich da cui è tratto il film

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Una delle splendide locandine del film 

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Il regista,Francois Truffaut

 

marzo 10, 2013 Posted by | Capolavori | , , , , , | Lascia un commento