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Dagobert

Dagobert locandina

Dagobert, re dei Franchi, è un re cialtrone, simpatico, donnaiolo e crapulone. La sua esistenza si divide fra la caccia, enormi mangiate e le donne del suo entoruage, che insegue tutte con gran passione e diletto. Continuerebbe così a lungo non fosse per la presenza di un monaco,Otarius, arrivato alla sua corte di straccioni, ma anche di gente libera e senza censure morali. Otarius, inviato dal papa Onorio I,

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Il debole di re Dagobert

Dagobert 3Le bon roi Dagobert è l’attore Coluche

deve cercare di convincere il buon re Dagobert ( come specificato nel titolo francese) ad entrare nei ranghi della chiesa, come difensore della fede. Costretto dall’infido Lotarius a mettersi in marcia su Roma, per chiedere perdono dei suoi numerosi peccati, Dagobert arriva nella città eterna proprio mentre un complotto ordito dall’imperatore di Bisanzio ha tolto temporaneamente di mezzo Papa Onorio, sostituito da un sosia perfetto,

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Michel Serrault è Otaryus

crapulone anche lui, che ha il compito di annullare le legittime nozze di Dagobert per sostituire la di lui moglie con la figlia dell’imperatore; con un colpo di fortuna il re riesce a conoscere il vero Onorio, che viene pertanto rimesso sul trono di Pietro. Ma il complotto è ormai in moto: Dagobert verrà avvelenato, pianto da tutto il popolo, mentre l’infido Otarius, gettata la tonaca alle ortiche (che, come dice una voce fuori campo, “in fondo servono solo a questo”),riesce nell’intento di mettere sul trono la figlia dell’imperatore, diventando, a sua volta, reggente del trono.

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La stupenda Carole Bouquet è la Principessa di Bisanzio

Dagobert, film diretto da Dino Risi nel 1984, accolto malissimo dalla critica e con scarso successo dal pubblico, è un film in costume, in puro stile Brancaleone, anche se ne diverge in maniera sostanziale. La dove l’avventuriero sfigato creato da Comencini si muove tra cialtroni di ogni risma, con una banda di straccioni al seguito, sognando mirabolanti avventure, abbiamo la sostituzione con il re franco, barbaro, crapulone e lussurioso, ma anche libero nei costumi che il suo popolo pratica da sempre.

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 Isabella Ferrari, una concubina di Dagobert

L’avvento del cristianesimo e quindi delle leggi morali della chiesa, lo obbliga a tenere un comportamento ben diverso, cosa che finisce per snaturarne l’essenza, rendendo i franchi un popolo soggetto alle ferree leggi della chiesa, all’obbedienza al pontefice e quindi a snaturare profondamente la sua anima. Attraverso le avventure di Dagobert, Risi fustiga proprio i costumi cattolici, ma lo fa in maniera blanda, privilegiando piuttosto la parte paradossale della vicenda, attraverso una narrazione a volte scoordinata, a volte infarcita di doppi e tripli sensi e di qualche volgarità gratuita.

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I franchi saranno stati anche barbari, rispetto al resto d’Europa, ma erano comunque un popolo libero e fiero. Questo a Risi interessa poco; interessa invece il lato comico, con un Coluche, che interpreta re Dagobert, assolutamente irresistibile, mentre il ruolo del perfido Otarius è affidato ad uno strepitoso Michel Serrault. Molto bravo il solito Tognazzi, qui nei panni di re Onorio e del suo sosia, Introcchius, figlio di Introcchia (omen nomen), un malandrino lussurioso e dedito ai bagordi ben più del re franco. Le donne del film sono entrambe bellissime: bella è Isabella Ferrari, una delle concubine del re franco, sedotta da Dagobert sui rami di un albero.

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L’altra è la figlia dell’imperatore di Bisanzio, interpretata dalla splendida Carole Bouquet, che si esibisce in un nudo assolutamente strepitoso. Dagobert non è probabilmente un film riuscito del tutto, ma è godibile nel suo scorrimento, con qualche battuta memorabile e qualche cedimento alla volgarità gratuita; anche se lontano da quel capolavoro assoluto del Brancaleone monicelliano, resta un’opera guardabile, godibile per gustare due ore di divertimento. Segnalo, tra i numerosi figuranti, Salvatore Baccaro, il barbaro che recupera la corona di Dagobert Moana Pozzi, Sabrina Siani e Claudia Cavalcanti, due splendide figliole, i caratteristi Ennio Antonelli e Venantino Venantini.

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Michel Serrault e Ugo Tognazzi

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Dagobert (Le bon roi Dagobert), un film di Dino Risi. Con Ugo Tognazzi, Michel Coluche, Michel Serrault, Attilio Dottesio, Nello Pazzafini, Venantino Venantini, John Karlsen, Ennio Antonelli, Antonio Marsina, Antonio Vezza, Percy Hogan, Carole Bouquet, Sabrina Siani, Claudia Cavalcanti, Isabella Ferrari, Moana Pozzi, Giordano Falzoni, Gea Martire, Salvatore Baccaro, Romano Puppo, Francesco Scali, Pietro Torrisi
Comico, durata 118 min. – Italia, Francia 1984

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Dagobert banner protagonisti

Coluche: Dagoberto I
Michel Serrault: Otarius
Ugo Tognazzi: Papa Onorio e sosia
Carole Bouquet: Héméré
Isabella Ferrari: Chrodilde
Moana Pozzi: cortigiana
Francesco Scali: Landek
Salvatore Baccaro: paesano
John Karlsen: Corbus

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Regia Dino Risi
Soggetto Gérard Brach
Sceneggiatura Gérard Brach, Age, Dino Risi
Fotografia Armando Nannuzzi
Musiche Guido De Angelis, Maurizio De Angelis
Scenografia Dante Ferretti
Costumi Raffaella Leone, Gabriella Pescucci

Dagobert banner recensioni

L’opinione di Kowalskj dal sito http://www.filmscoop.it
Non saprei come definirlo. Un’apologo sul potere? E’ soltanto una brutta farsa in costume, sguaiata, eccessiva e volutamente grottesca. Gli attori – compreso Tognazzi – sono totalmente fuori parte e fuori-contesto. Un Risi completamente in declino
L’opinione del Morandini
Il re dei Franchi, Dagobert, fa un viaggio verso Roma, ma il Papa è stato rapito. Il film è tagliato addosso a Coluche, il più plebeo dei comici francesi e su di lui fa perno una farsa floscia, epicomica, all’insegna di una buffoneria escrementizia che non diverte perché non si capisce che senso abbia. Premio di consolazione: Carole Bouquet nuda. Scene di Dante Ferretti.

L’opinione di B.Legnani dal sito http://www.davinotti.com
Ribalderia in splendidi costumi (Pescucci) di Dino Risi. Meglio di quanto si sente dire (vale almeno **), ha un eroe-vittima che, benché regale, incarna i difetti di tutti noi. Recitato in modo spesso artificioso ma gradevole, con volti deliziosi (cast pazzesco: Tognazzi e Moana, Lonsdale e Baccaro, fino alle subitanee apparizioni di Ceccarelli, Pazzafini, Ennio Antonelli……), paga un ritmo lento, che è perfettamente congruo con i tempi del primo Medio Evo, ma che mal si sposa col pubblico odierno. Qua e là un po’ fiacco, è accompagnato da divertente musica (testo in latino) dei De Angelis.

L’opinione di 124c dal sito http://www.davinotti.com
Commedia Anni Ottanta di Dino Risi che, nelle tv private collegate al circuito Odeon, passava spesso in seconda serata. La presenza di Michel Serrault, Carole Bouquet e Ugo Tognazzi sembrava assicurare divertimento ed umorismo, invece il tutto risulta una commedia di bassa qualità in costume, con un interprete (Coluche) che qui da noi non ha mai fatto proseliti. Dino Risi gira un decamerotico fuori stagione, che scontenta anche gli amanti della commedia sexy. Peccato, perché poteva venir fuori qualcosa di più di stuzzicante.

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luglio 9, 2009 Pubblicato da: | Commedia | , , , | 5 commenti

Sapore di mare

Sapore di mare locandina

Estate del 1964, Versilia: sulle spiagge toscane si incrociano le storie di un gruppo eterogeneo di ragazzi. Paolo e Marina, due ragazzi napoletani, con l’immancabile famiglia folcloristica al seguito, conoscono un gruppetto di amici in vacanza, tra i quali ci sono Luca e Felicino, due fratelli figli di un ricco industriale lombardo.

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Marina Suma (Marina)

Del gruppo fanno parte una coppia di spocchiosi gemelli toscani, l’intellettualoide Gianni, fidanzato con la bellissima Selvaggia, Giorgia, una insipida ragazza un tantino snob. Tra i ragazzi si intrecciano storie e flirt; il più complicato capiterà proprio a Gianni, che avrà un’avventura, per altro molto platonica, con Adriana, una matura signora sposata con un industriale interessato solo alle auto.

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Jerry Cala, è  lo scapestrato e irriverente Luca

Questo metterà in crisi il rapporto tra Gianni e Selvaggia, mentre si svolge un altro flirt, quello tra Marina e Luca, che più che ad una storia seria sembra puntare alla solita avventura estiva. Il fratello di Luca, Felicino, rientra dall’Inghilterra con una inglesina piuttosto pepata e anticonformista, Susan, della quale si innamorerà perdutamente Paolo.

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Isabella Ferrari, (Selvaggia)

Il gioco delle coppie continua, tra avventure, scherzi, giochi: la fine dell’estate vedrà lo scioglimento dell’allegra compagnia, che da quel momento non si rivedrà più, se non nel 1982, quando, casualmente, Marina tornerà in Versilia alla Capannina, il mitico locale degli anni sessanta, e troverà Luca e Felicino intenti a vivere la loro vita spensierata, di playboy segnati dal tempo. Marina riceverà un biglietto da Luca, che simboleggia, in qualche modo, il tempo trascorso tra l’adolescenza e l’età matura, quasi un gesto di rimpianto del vecchio amore della donna : «Questo biglietto vale per tutte le lettere che non ti ho mai scritto. A proposito, sei sempre la più bella…».

Sapore di mare 11Christian De Sica (Felicino) 

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I giovani spensierati sono diventati adulti, e la loro vita è cambiata: Marina si è sposata, ma pensa ancora con nostalgia a quell’estate, l’estate del primo amore. Gianni non si è sposato, è in cerca del grande amore e fa il giornalista, Selvaggia si è sposata, ha divorziato e convive con un venditore di auto, mentre Paolo e Susan sono diventati marito e moglie. Adriana ora ha un nuovo amore: è il figlio, che chiede alla madre, sulle note di Celeste nostalgia, cosa avessero di speciale gli anni sessanta.

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Sapore di mare, film del 1982, diretto da Carlo Vanzina, è un film molto importante per una serie di motivi:

– arriva in un anno, il 1982, di pesante crisi dell’industria cinematografica; crisi di spettatori, ma anche crisi di idee, e riporta nelle sale un pubblico numeroso, grazie al sapiente cocktail realizzato dal figlio del grande Steno tra musica, revival, gag, simpatia degli attori, divertimento senza pensieri;

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– lancia una pattuglia di giovani attori, che ben presto diverranno famosi, o vedranno in rialzo la loro carriera, come Marina Suma, Isabella Ferrari, Jerry Cala, Christian De Sica, Karina Huff, Angelo Cannavacciuolo, integrati perfettamente ai più noti Cannavale, Virna Lisi, Ennio Antonelli;

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– diventa un cult per le musiche davvero sontuose, praticamente il meglio della produzione italiana degli anni sessanta, come Sapore di sale di Paoli, Stessa spiaggia stesso mare di Focaccia, I watussi e Abbronzatissima di Vianello, e ancora Senza fine, Ritornerai, Una carezza in un pugno, Come te non c’è nessuno, Perdono.

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A questo bisogna aggiungere l’aver fatto da apripista ad una serie di pellicole balneari, forse meno incisive e riuscite, ma che ebbero il merito di riportare spettatori al cinema. Un film a tratti divertente, a tratti malinconico, come quel finale alla Capannina, con le note di Celeste nostalgia di Cocciante  a chiudere mentre Virna Lisi risponde al figlio, che le chiedeva cosa avessero di speciale gli anni sessanta, ” non lo so, so soltanto che ci batteva forte il cuore”

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Estate del 1982, 18 anni dopo:  Luca, Felicino e a sinistra una giovane Alba Parietti

Un film un tantino ruffiano, ma veramente poco: il tutto assume l’aspetto di uno spaccato generazionale una volta tanto non giocato sull’mpegno o su discorsi seri e paroloni, ma sulla spensieratezza, sulla voglia di vivere, su quelle che erano davvero le estati degli anni sessanta, le estati del surf e del twist, dei balli lenti e dell’hully gully, i prototipi dei balli di gruppo. Un bel film, davvero, recitato discretamente, e che ebbe un seguito di assoluto minor rilievo, Sapore di mare due un anno dopo, diretto da Cortini, ma senza i personaggi fondamentali di marina e Luca, e sopratutto senza la magia che aveva creato Vanzina con la sua perfetta alchimia musica-nostalgia.

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In ultimo da sottolineare le prove dei vari attori: bravo Cala nei panni dello spensierato playboy Luca, bellissima e seducente Virna Lisi nel ruolo della matura Adriana, bravo De Sica nel ruolo dell’antipatico Felicino, splendida Isabella Ferrari in quello di Selvaggia. Si segnalano anche Paolo Baroni e Angelo Maggi nei panni dei marchesini Pucci, Giorgia Fiorio, futura fotografa di gran fama nel ruolo di Giorgia.

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Il film è disponibile in versione completa e in ottima qualità all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=FlLoQJHXIrs

Sapore di mare

Un film di Carlo Vanzina. Con Jerry Calà, Marina Suma, Karina Huff, Virna Lisi, Alba Parietti, Edoardo Vianello, Ennio Antonelli, Rita Forzano, Gianfranco Barra, Ugo Bologna, Guido Nicheli, Isabella Ferrari, Annabella Schiavone, Angelo Maggi, Paolo Baroni Commedia, durata 98′ min. – Italia 1983

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Sapore di mare banner protagonisti

Jerry Calà: Luca
Marina Suma: Marina
Virna Lisi: Adriana
Christian De Sica: Felicino
Karina Huff: Susan
Isabella Ferrari: Selvaggia
Angelo Cannavacciuolo: Paolo
Paolo Baroni: Marchesino Pucci
Angelo Maggi: Marchesino Pucci
Gianni Ansaldi: Gianni
Giorgia Fiorio: Giorgia
Giorgio Vignali: Maurizio
Ugo Bologna: commendator Carraro
Gianfranco Barra: padre di Paolo e di Marina
Annabella Schiavone: madre di Paolo e di Marina
Guido Nicheli: marito di Adriana
Enio Drovandi: Cecco
Ennio Antonelli: il bagnino Morino
Edoardo Vianello: se stesso

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Regia Carlo Vanzina
Soggetto Carlo Vanzina, Enrico Vanzina
Sceneggiatura Carlo Vanzina, Enrico Vanzina
Produttore Claudio Bonivento
Casa di produzione International Dean Film
Distribuzione (Italia) Medusa Distribuzione
Fotografia Beppe Maccari
Montaggio Raimondo Crociani
Musiche Edoardo Vianello, Mariano Perrella
Scenografia Fiorenzo Senese
Costumi Silvio Laurenzi

Sapore di mare banner citazioni

« Devi imparare a socialize… a socializzare… come un’ape, che vola su tanti fiori: prende qua, prende là e poi diventa migliore »

« Ganza ‘sta battuta! Proprio ganza! Ganzissima!!! »

« Per quest’anno, non cambiare: vengo al mare per ciullare. E, come l’anno scorso, c’è il pirla del bagnino»

“- Ma chi è? Un’amica?
– Ma che amica? È una che si trombava vent’anni fa… pisellone!”

“- Ma non facciamo i barboni, ma cosa volete che sia qualche chilo di caviale!
– Vorrà dire che quest’inverno ci rifacciamo con le paghe degli operai… va ben?
– Chissà perche i padri quando invecchiano diventano cosi stronzi?
– Te lo dico io il perché… perché hanno dei figli pistola come te.”

“Uhe ragazzi, mi dispiace… la musica è finita, gli amici se ne vanno… Dai Marina, andiamo in branda va!”

Sapore di mare banner soundtrack

* Stessa spiaggia, stesso mare – Piero Focaccia (sigla iniziale)
* Abbronzatissima – Edoardo Vianello
* Cuando calienta el sol – Los Marcellos Ferial
* Sei diventata nera – Los Marcellos Ferial
* Luglio – Riccardo Del Turco
* I Watussi – Edoardo Vianello
* Il capello – Edoardo Vianello
* Windsurf – Edoardo Vianello
* Una carezza in un pugno – Adriano Celentano
* Come te non c’è nessuno – Rita Pavone
* Senza fine – Mina
* Tremarella – Edoardo Vianello
* O mio Signore – Edoardo Vianello
* Guarda come dondolo – Edoardo Vianello
* Andavo a cento all’ora – Gianni Morandi
* Nessuno mi può giudicare – Caterina Caselli
* Se mi vuoi lasciare – Michele
* Perdono – Caterina Caselli
* C’è una strana espressione nei tuoi occhi – Rokes
* Segreti – Giorgia Fiorio
* Un anno d’amore – Mina
* Alla mia età – Rita Pavone
* Mi sono innamorato di te – Luigi Tenco
* Una rotonda sul mare – Fred Bongusto
* Non ho l’età (per amarti) – Gigliola Cinquetti
* Il cielo in una stanza – Mina
* Non son degno di te – Gianni Morandi
* Una lacrima sul viso – Bobby Solo
* When you walked in the room
* Celeste nostalgia – Riccardo Cocciante
* Il peperone – Edoardo Vianello (sigla finale)
* Prendiamo in affitto una barca – Edoardo Vianello (sigla finale)

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luglio 1, 2009 Pubblicato da: | Commedia | , , , , | 1 commento