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Una sull’altra (Perversion story)

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Falcidiato dalla censura, e uscito in Italia nel 1969 in versione ridotta, questo ottimo lavoro di Lucio Fulci ha avuto vita travagliata; le scene di sesso, oggi molto caste, all’epoca suonarono come un’offesa ai costumi e alla morale, e il flm venne pesantemente tagliato. Le scene di sesso tra George e Susan/Monica vennero giudicate troppo ardite, così come la sequenza dell’amore saffico tra Susan/Monica e Jane, amante di George. Inoltre il tema del triangolo, con implicazioni saffiche, era davvero troppo per la morale corrente; così involontariamente, fu proprio la censura a decretare un’attesa e una curiosità enorme verso la pellicola, con la conseguenza che il film incassò quasi un miliardo delle vecchie lire. Per rendersi conto di cosa significasse un incasso del genere, basti pensare che un biglietto per un posto in cinema di prima visione costava 350 lire.

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La storia parte con George Dumurrier, proprietario di una clinica ereditata assieme al fratello dal padre che lascia sua moglie Susan per recarsi dalla sua amante Jane, che sta per lasciarlo, a causa della situazione sentimentale dell’uomo. Susan, infatti, la moglie, è cattolica e non accetterebbe mai il divorzio; ma mentre è fuori casa, e Susan è affidata alle cure di un’infermiera, accade il miracolo.

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Susan stessa, ammalata di asma, muore. Al rientro george apprende che la moglie aveva stipulato una polizza sulla vita, con beneficiario proprio George per una cifra altissima, un milione di dollari. Una sera accade che George, su segnalazione di un anonimo telefonista, si rechi in un night club; li incontra Monica, una splendida spogliarellista che assomiglia come una goccia d’acqua alla defunta Susan.

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Tra i due nasce una rovente relazione momentanea; ma sulle tracce dell’uomo c’è anche la polizia, che non ha creduto alla versione della morte accidentale. Così l’incaricato del caso scopre in casa di Monica un foglietto su cui ci sono le prove che Monica si esercitava a copiare la calligrafia di Susan; la polizia scopre anche che Susan in realtà è morta avvelenata, così George viene arestato e condanato a morte. sarà durante un drammatico colloquio in carcere con il fratello che George apprenderà la terribile verità; Susan non è mai morta,

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ma è Monica, che da tempo aveva una relazione con il fratello di George, e che si era costruita una vita parallela nei panni della bella e affascinante spogliarellista, con tanto di secondo amante, Benjamin, uno che spasima per la donna. Nonostante denunci tutto alla polizia, George non viene creduto e si apresta così ad entrare nella camera a gas. Ma il diavolo alle volte dimentica qualcosa……

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La sceneggiatura di Fulci, pur essendo un tantino contorta, sembra ripresa da un film di Hithcock, ma fila via abbastanza credibile. Il vero punto di forza del film sta comunque nelle splendide interpretazioni di Marisa Mell nel doppio ruolo di Susan (imbruttita molto bene) e dell’affascinante e enigmatica Monica; di Elsa Martinelli, molto bella e sexy nel ruolo di Jane e di Jean Sorel in quello di George, nel quale appare spesso disorientato, confuso, quasi incredulo della situazione che si dipana attorno a lui. Il commento musicale, affidato a Riz Ortolani è appropriato e non è mai assillante. bene anche Riccardo Cucciolla nel ruolo di benjamin, l’amante tradito che risolverà la faccenda con il colpo di scena finale. Una sull’altra è un film godibile, uno dei migliori prodotti del genere negli anni sessanta. Qualche nudo davvero sontuoso della bellissima Marisa Mell arricchisce il film, senza mai essere ne volgare ne inappropriato.

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Una sull’atra,un film di Lucio Fulci. Con Elsa Martinelli, Jean Sorel, Marisa Mell, Giuseppe Addobbati.
Franco Balducci, Faith Domergue, Riccardo Cucciolla, Jesus Puente, Georges Rigaud, John Ireland
Giallo, durata 99 min. – Italia 1969

Jean Sorel …     Dr. Geroge Dumurrier
Marisa Mell …     Susan Dumurrier / Monica Weston
Elsa Martinelli …     Jane
Alberto de Mendoza    …     Henry Dumurrier
John Ireland    …     Ispettore Wald
Riccardo Cucciolla …     Benjamin Wormser
Bill Vanders    …     Agente delle assicurazioni
Franco Balducci    …     Proprietario del Loveday
Giuseppe Addobbati    …     Brent
Félix Dafauce    …     Royal Insurance Official
Jesús Puente    …     Sergente Rodriguez
George Rigaud    …     Arthur Mitchell
Jean Sobieski    …     Larry
Faith Domergue    …     Martha

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La colonna sonora

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Le immagini che seguono provengono dal sito http://www.dbcult.com/

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marzo 5, 2009 Pubblicato da: | Thriller | , , , , | 6 commenti

Porci con le ali

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I giovani in crisi degli anni settanta,eredi di un’altra generazione,quella del 68,che scompaginò certezze e che diede una spallata ad un mondo troppo perbenista,rivoluzionando,in un certo senso,quelli che erano i rapporti in seno alla società e in seno alla famiglia.

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Lou Castel

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Antonia e Rocco,Cristiana Mancinelli  e Franco Bianchi

Ma i giovani degli anni settanta hanno altri problemi e altre ambizioni;e Porci con le ali,riduzione cinematografica del best seller firmato dai due “sconosciuti” Rocco e Antonia,cerca di raccontare,in modo peraltro molto confuso,questa contraddizione attraverso la storia di due studenti,Rocco e Antonia,più alle prese con la loro sessualità e la scoperta di essa che presi dai vagiti di una sorta di rivoluzione in atto,attraverso la contestazione studentesca e una rivolta in armi che per fortuna restò solo sulla carta,pur producendo lutti a non finire.

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Il film funziona,in parte,solo nella descrizione dei rapporti tra i due,quasi un racconto di una storia d’amore un tantino pruriginosa,ma nemmeno così volgare,a guardarla con gli occhi di oggi;unica concessione alle pruderie della platea è la scena demenziale del rapporto di sesso tra i due davanti ad un folto gruppo di studenti che li canzona.

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Per il resto tutte le tematiche sociali,politiche e generazionali sono abbordate da Pietrangeli,il regista del film,in modo confuso:basta citare un dialogo del film per capire le velleità assolutamente fuori luogo espresse dal film.

[Antonia si siede sul letto accanto alla madre]
La madre: “Va bene e chi è sta volta?”
Antonia: “Di lui dicono che è un’assassino, ma lo fa per difendere i deboli in un incidente di caccia ha avuto le braccia spezzate durante una sommossa è stato arrestato ha una moglie, un figlio una volta è stato nel maniconio… É scappato, volevano lobotomizzarlo.”
La madre: “Come hai detto che si chiama?”
La figlia: Rocco si chiama.
[piangendo esce dalla stanza e sbatte la porta]

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Ecco,c’è un mondo inespresso,in questo dialogo;il film sbanda,affiancando alla rinfusa frammenti di storia reale a momenti di intimità della coppia,senza riuscire in nessun modo ad affondare i colpi della denuncia sociale di un mondo in evoluzione,in bilico tra protesta,lotta armata,rivendicazioni di diritti sacrosanti e modo confuso di affrontarli,tutte tematiche che chi ha vissuto quegli anni conosce bene.

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Il film ebbe ovviamente problemi con la censura,che amplificò enormemente la fama del film,diciamo anche in maniera abbastanza casuale;nel film difatti manca lo spessore che c’è nel libro,che pure non è un’opera da ricordare. Ma il film fa di peggio,consegnando alla storia un progetto assolutamente inespresso,oggi assolutamente inguardabile nella sua pochezza e ingenuità.

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Porci con le ali, un film di Paolo Pietrangeli. Con Lou Castel, Franco Bianchi, Cristiana Mancinelli Scotti, Anna Nogara, Susanna Javicoli. Genere Commedia, colore 105 minuti. – Produzione Italia 1977

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Franco Bianchi: Rocco
Lou Castel: Marcello
Cristiana Mancinelli: Antonia

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Regia Paolo Pietrangeli
Soggetto Marco Lombardo Radice, Lidia Ravera
Sceneggiatura Giuseppe Milani, Paolo Pietrangeli
Casa di produzione Ediscope, Uschi
Distribuzione (Italia) Titanus
Fotografia Dario Di Palma
Montaggio Ruggero Mastroianni
Musiche Giovanna Marini

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Maggio 8, 2008 Pubblicato da: | Drammatico | , , | Lascia un commento