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Solamente nero


Stefano e Paolo sono due fratelli, molto uniti ma diversissimi tra loro; il primo, Stefano, è un docente di matematica, il secondo un sacerdote. Accogliendo l’invito di Don Paolo, Stefano, che ha dei problemi di esaurimento nervoso, si reca presso un’isola della laguna di Venezia, nella canonica del fratello.

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Qui ben presto Stefano si rende conto che il posto è il meno adatto per curarsi; difatti suo fratello è oggetto di una serie di lettere anonime, oltre che della chiara ostilità di un gruppo di persone dedite a strani riti, sedute spiritiche in primis, condotti da una fattucchiera equivoca, a cui partecipano il Conte Mariani, l’ostetrica Nardi, il dottor Aloisi. Sull’isola, Stefano conosce una giovane e bella arredatrice, Stefania, con la quale lega immediatamente e avvia una relazione. Stefano inizia ad indagare sull’origine e sulle motivazioni delle misteriose lettere minatorie, scoprendo da subito che tutto sembra ricondursi alla morte di una ragazza, avvenuta anni prima.

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Stefania Casini nel ruolo di Stefania

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Massimo Serato è il Conte Mariani

Ma l’arrivo di Stefano mette in moto un meccanismo mortale; ad uno alla volta vengono uccisi, in sequenza, il Conte Mariani, omosessuale e vizioso, che ha una relazione con un giovanissimo, seguito subito dopo dalla morte della madre di Sandra, dalla morte del dottor Aloisi e da quella della fattucchiera, oltre che dalla morte misteriosa dell’ostetrica.

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Il tutto sembra motivato da una sete di vendetta, ma in realtà le cose stanno differentemente. sarà grazie ad una vecchia macchina per scrivere, con un difetto di scrittura di un carattere, che Stefano riuscirà a far combaciare tutti gli eventi, giungendo alla scoperta dell’imprevedibile verità.

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Stefania Casini e Lino Capolicchio

Solamente nero, film del 1978 diretto da Antonio Bido, è un solido giallo con venature noir, basato su una trama e una sceneggiatura credibili, una volta tanto non fondato su sangue e omicidi a gogo. Immerso nell’atmosfera cupa e quasi decadente della laguna veneta, il film si regge con credibilità grazie alle performance dei vari attori. Bravissimo Lino Capolicchio, che tratteggia la figura tormentata di Stefano da par suo, dandogli spessore e credibilità, così come brava è Stefania Casini nel ruolo di Stefania, bella e dotata di un magnetismo che portano lo spettatore a simpatizzare immediatamente con il suo personaggio. Altrettanto bravi sono due personaggi fondamentali per l’economia della storia,

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ovvero Massimo Serato, vecchia gloria del cinema italiano nel ruolo dell’ambiguo conte Mariani, e Juliette Meyniel, come al solito perfetta caratterista nel ruolo della fattucchiera. Un film che non ha ritmi eccelsi, e che proprio in virtù di questa lentezza sembra voler approfondire i dettagli, le atmosfere, cercando di recuperare un tipo di cinema che sia un’assieme di più componenti, non soltanto l’effetto brivido momentaneo o l’uccisione brutale tout court. Anche il finale risulta particolarmente ben costruito, credibile.

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Belle le musiche di Stelvio Cipriani, che contribuiscono ad incupire la già tetra atmosfera del film, che ha una location assolutamente in tema con il film.

Solamente nero, un film di Antonio Bido. Con Massimo Serato, Craig Hill, Stefania Casini, Lino Capolicchio,Laura Nucci, Alfredo Zammi, Luigi Casellato, Sonia Viviani, Juliette Meyniel
Giallo, durata 106 min. – Italia 1978.Solamente nero banner gallery

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Solamente nero banner personaggi

Lino Capolicchio: Stefano D’Arcangeli
Stefania Casini: Sandra Sellani
Craig Hill: Don Paolo
Massimo Serato: conte Mariani
Juliette Mayniel: sig.ra Nardi
Laura Nucci: matrigna di Sandra
Attilio Duse Sciascia: Gasparre, il sacrestano
Gianfranco Bullo: figlio della Nardi
Luigi Casellato: sig. Andreani
Alfredo Zammi: commissario di polizia
Alina De Simone: Medium (con il nome Alicia Simoni)
Emilio Delle Piane
Sonia Viviani: sig.na Andreani
Sergio Mioni: dr. Aloisi
Fortunato Arena: Antonio, l’oste (non accreditato)
Antonio Bido: uomo al cimitero (non accreditato)

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Regia Antonio Bido
Soggetto Antonio Bido, Domenico Malan
Sceneggiatura Marisa Andalò, Antonio Bido, Domenico Malan
Casa di produzione Produzioni Atlas Consorziate, Webi di Erwin Wetzl e Antonio Bido
Fotografia Mario Vulpiani
Montaggio Amedeo Giomini
Musiche Stelvio Cipriani (eseguite dai Goblin)
Costumi Ferroni
Trucco Massimo Giustini

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Maggio 18, 2009 - Posted by | Thriller | , , , ,

3 commenti »

  1. sbaglio o cè stato un abuso di film riguardanti Venezia (o sone limitrofe come in questo caso) scelta solo x le atmosfere ideali come sfondo ad un racconto giallo ? questo film comunque non mi è piaciuto, ”chi l’ha vista morire” (per restare in tema lagunare) era molto meglio a mio parere, rispetto al film di Lado forse è preferibile solamente nero solo nella scena finale (molto simile tra le 2 opere) del prete assassino che vola dall’alto nel finale. belle le musiche.

    Commento di Giorgio | settembre 15, 2011 | Rispondi

    • Ho visto tanti film ambientati a Venezia…
      Da Anima persa (molto bello) a A Venezia un dicembre rosso shocking (capolavoro), dalla Venexiana (schifezzuola) a Cortesie per gli ospiti (strano e pedante) fino a Giallo a Venezia e il clone Peccati a Venezia (2 porcherie inenarrabili) fino a Nudo di donna (strano e con un suo fascino) e Anonimo veneziano (bello), Culastrisce nobile veneziano, Infanzia e prime esperienze di Casanova…
      Ce ne sono tantissimi altri, in cun cui Venezia è location di passaggio.
      Solamente nero non è malvagio, però un suo accostamento con Chi l’ha vista morire lo vede decisamente perdente. 🙂
      Ciao

      Commento di paultemplar | settembre 15, 2011 | Rispondi

  2. Ehi, non dimenticate il fondamentale “La vittima designata”….. 🙂

    Commento di johntrent70 | settembre 17, 2011 | Rispondi


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