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Eutanasia di un amore


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Dopo dieci anni di vita insieme,la giovane Sena abbandona apparentemente senza motivi il suo maturo compagno,Paolo, professore universitario over quaranta.
La fine dell’unione non è però senza traumi;Paolo,che sembra aver accettato la fine della relazione con fatalismo,scopre viceversa di sentirsi in qualche modo umiliato e offeso nell’orgoglio dall’abbandono.
E’ anche innamorato di Sena,pur se esternamente Paolo non voglia ammettere la cosa.
Così lascia Firenze e si mette sulle tracce della ragazza per scoprire che è andata a vivere a Versailles;qui scopre che la donna ha un nuovo legame.

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Ornella Muti e Toni Musante

Torna deluso a Firenze ma ecco che improvvisamente Sena ritorna; nel chiarimento fra i due c’è spazio per le vere motivazioni del primo abbandono, ovvero l’incapacità di lui di accettare un legame più duraturo e profondo, che veda lo sbocco della relazione nella paternità e quindi in qualche modo in un futuro a dimensione di famiglia. Paolo e Sena decidono di fare un viaggio assieme con annessa una lunga crociera nel mediterraneo.
Ma la scoperta delle motivazioni di Sena, la sua voglia di avere un altro figlio dopo il primo forzato aborto gettano Paolo in una vera crisi esistenziale:l’uomo non è pronto ( e non lo sarà mai) per una paternità, tanto da tentare, auto lesionisticamente, di allontanare da se la presenza di Sena con la breve avventura con la bellissima Silvia.

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Tra i due non c’è identità di vedute sul futuro, così, con qualche rimpianto, Sena e Paolo si lasciano per sempre.
Eutanasia di un amore, tratto da un romanzo di Giorgio Saviane e diretto da Enrico Maria Salerno nel 1978 è un melodramma a sfondo sentimentale drammatico che arriva dopo il grande successo di Anonimo veneziano,primo film diretto dietro la macchina da presa dal regista milanese e dopo quello parziale di Cari genitori.
Salerno chiama nuovamente il protagonista di Anonimo veneziano Tony Musante e gli affianca la giovane e bella Ornella Muti, creando così il necessario divario generazionale fra gli attori e ricostruisce in buona parte l’atmosfera malinconica del romanzo di Saviane, tutto incentrato sull’impossibilità di un futuro comune tra i due protagonisti divisi implacabilmente da due desideri antitetici sull’approdo della loro relazione.

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Monica Guerritore

Da un lato c’è Paolo, maturo professionista poco incline al rispetto dei ruoli portanti della coppia, dall’altro c’è Sena, giovane ma con un’idea precisa del suo futuro, del suo essere donna che contempla come coronamento la maternità.
I due, pur amandosi, non troveranno un’intesa su questa base e lasceranno morire il loro sentimento, che, come recita il titolo sarà soppresso deliberatamente, un’eutanasia che porrà termine bruscamente all’inevitabile fine scritta proprio dalla diversità di idee sull’amore e sul suo divenire.
Eutanasia di un amore non può essere definito un film riuscito, pur rimanendo,nell’assieme un accettabile prodotto:cosparso e disseminato di lunghi dialoghi, tutto incentrato sulla personalità un tantino schizofrenica del protagonista maschile, il film galleggia e si culla a tratti stancamente sul problematico rapporto di coppia tra Paolo e Sena, un rapporto minato una volta tanto non dalla differenza notevole d’età quanto sul futuro di coppia e sul naturale divenire dell’amore che indubbiamente esiste tra i due.
I temi della libertà individuale, il riserbo di Paolo che vuol tenere nascosta la loro relazione per paura della reazione dei conoscenti e in generale della società che porta la coppia a dividere le proprie vite nel giornaliero in nome del “decoro sociale“, la voglia personale di libertà fuori dagli schemi presenti nel libro sono nel film malcelati quando non nascosti, a tutto scapito della relazione sentimentale che appare predominante.Paolo appare ferito più dall’abbandono tout court che colpito nei sentimenti.

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Non è tanto il bisogno d’amore quanto un’egoistica affermazione del proprio io a spingerlo a cercare di riallacciare la relazione con Sena;un atteggiamento ribaltato rispetto allo spirito che muove il protagonista del romanzo.
Salerno di conseguenza tradisce in qualche modo uno dei cardini del romanzo,snaturandolo;un peccato veniale, certo, non mortale, anche perchè nell’economia del film le cose non cambiano.
Film che alla fine può essere giudicato discreto almeno in alcune componenti, fra le quali la bellissima e patinata fotografia opera di Marcello Gatti e le musiche avvolgenti di Daniele Patucchi.
Bene i due protagonisti, Tony Musante e la bella Ornella Muti ai quali vanno aggiunti come personaggi di contorno una bella e splendente Monica Guerritore e Mario Scaccia.

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Eutanasia di un amore

Un film di Enrico Maria Salerno. Con Tony Musante, Ornella Muti, Monica Guerritore,Mario Scaccia, Luciano Fineschi, Laura Trotter, Gerardo Amato Drammatico, durata 110′ min. – Italia 1978.

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Eutanasia di un amore banner protagonisti

Ornella Muti … Sena
Tony Musante Tony …Paolo Naviase
Monica Guerritore …Silvia
Mario Scaccia …Il dottore
Laura Trotter … Patrizia
Gerardo Amato … Domenico
Umberto Benedetto … Pio
Enrico Bergier … Lorenzo

Eutanasia di un amore banner cast

Regia: Enrico Maria Salerno
Sceneggiatura:Massimo De Rita ,Arduino Maiuri,Enrico Maria Salerno
Soggetto:dal romanzo omonimo di Giorgio Saviane
Musiche:Daniele Patucchi
Fotografia:Marcello Gatti
Production Design:Dante Ferretti
Costume Design:Wayne A. Finkelman

Eutanasia di un amore banner recensioni

L’opinione di mm40 dal sito http://www.filmtv.it

L’ultimo dei tre film diretti da Enrico Maria Salerno, che è decisamente meglio ricordare come attore, è questo Eutanasia di un amore, lavoro quantomeno trascurabile; un melodrammone più sincero e vivace di Anonimo veneziano (1970), ma sempre piuttosto piatto e convenzionale nell’analisi dei rapporti fra i personaggi: qui fra gli amanti Paolo e Sena come in Cari genitori (1973) fra madre e figlia che allo stesso modo si ritrovavano per riperdersi, dopo essersi di nuovo malintese. Di sensazionale non c’è insomma nulla, tutto procede lungo i melensi binari del fotoromanzo e la prestazione dignitosa di Musante purtroppo non si specchia nella prova traballante della Muti; in ruoli minori anche Mario Scaccia e Monica Guerritore. Soggetto tratto dal romanzo omonimo di Giorgio Saviane e sceneggiatura scritta da Maiuri, De Rita e Salerno stesso, che non compare mai in nessuno dei suoi tre film da regista; musiche enfatiche (forse sarebbe meglio dire: pompose) al punto giusto di Daniele Patucchi; Dante Ferretti si occupa delle scenografie, Marcello Gatti della fotografia. Molti esterni, dialoghi ad alto tasso di zuccherosa drammaticità.

L’opinione di Elio Maraone dal quotidiano “L’Avvenire”del 28 ottobre 1978

“Lo sbaglio maggiore del regista, a nostro avviso, è stato quello di impostare, su un materiale narrativo così mediocre, un’operazione ‘di eleganza’. Anziché cercare di far violenza al testo, di inventargli una corposità, Salerno – pur modificandone in parte il finale – l’ha rispettato come se si trattasse di un ‘classico’. E, con l’aiuto dell’operatore Marcello Gatti, si è messo ad illustrarlo con immagini raffinate, flash-back ricercati, studiatissimi effetti di luminosità, trascurando quella che era forse l’unica via di salvezza, e cioè sommergere il sentimentalismo brodoso in un duro blocco di realismo. Ma ‘commuovere’, invece, si doveva. E allora, dentro la musica strappacuore, gli occhioni gravi di Ornella Muti, i paesaggi romantici e un attore di sorvegliata malinconia come Tony Musante. ‘Eutanasia di un amore’, ovvero il fazzoletto come orizzonte”

L’opinione di Markus dal sito http://www.davinotti.com

Firenze, una coppia: lui (Musante) affascinante professore universitario di mezza età, lei (Muti) una giovane e graziosa insegnante inspiegabilmente inquieta nell’animo, ed è quest’apprensione a turbare il loro rapporto. Salerno indaga sull’amore avvalendosi di dialoghi neo-sofisticati, incantevoli scenografie (nella seconda parte del film ci spostiamo in Sardegna) e uno splendido commento musicale del Maestro Patucchi. Un sentimentale ricercato che attinge al lacrimevole. Per me una manna!

L’opinione di Homesick dal sito http://www.davinotti.com

Come in Anonimo veneziano c’è un male incurabile, sebbene questa volta a morire sia l’amore, vittima del dissidio tra la sua concezione idealista (Musante) e quella pragmatica (Muti). Ridondante nei dialoghi, pretenzioso nel melodramma (sguardi umidi e corrucciati, languidi addii e inattesi ritorni, scorci romantici, pianoforte strappacuore) e ovvio nelle conclusioni, si risolve nella competente regia di Salerno e nei limpidi paesaggi fotografati da Marcello Gatti. Degli interpreti si ricordano il medico eccentrico e compagnone di Scaccia e il sorriso solare e accattivante della Guerritore.

L’opinione di Didda23 dal sito http://www.davinotti.com

Salerno dirige questa pellicola dalle ambiziose pretese, evidenti soprattutto in fase di scrittura: in effetti i dialoghi sono intrisi di divagazioni e speculazioni filosofiche di basso livello. Il ritmo soporifero e l’evanescenza del racconto fanno dell’opera un possibile antidoto contro l’insonnia. Sulla carta si vorrebbe fare un affresco delle problematiche amorose (l’inconciliabilità di due visioni d’insieme) della borghesia, nei fatti si assiste ad una serie di elucubrazioni mentali sostanzialmente inutili.

Eutanasia di un amore locandina 2

Eutanasia di un amore locandina 3

novembre 24, 2014 - Posted by | Drammatico | , ,

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