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Medicus-The Physician

Inghilterra,attorno all’anno 1150

La medicina come scienza è ancora in fase embrionale. Le conoscenze scientifiche sono ridottissime e a farla da padrone è una pseudo scienza
che mescola alla rinfusa pratiche empiriche e cure improbabili.
A farne le spese è la madre di Robert Cole, il protagonista della storia, che muore per “il male al fianco”, probabilmente una banale appendicite trasformatasi in peritonite.
Il ragazzo ha anche un dono non desiderato: è in grado di vedere la morte, semplicemente toccandolo,di un qualsiasi ammalato.
Morta la madre, con i 2 fratellini adottati controvoglia da un’altra famiglia, Robert non ha altra scelta che convincere Barber, un burbero cerusico dilettante ad accoglierlo nella piccola baracca ambulante che l’uomo, cavadenti e fornitore di cataplasmi dalla dubbia utilità,conduce in giro per il paese.

Ma Robert, con il passare degli anni sviluppa un grande interesse per la medicina e dopo un’operazione di cataratta subita da Barber, il suo protettore al quale si è unito da parte di cerusici ebrei, sceglie di andare in Oriente,
per seguire gli insegnamenti di Ibn Sina, l’uomo che è a conoscenza di segreti della medicina assolutamente straordinari per l’epoca buia nella quale il giovane vive.
Per farlo è però costretto a cambiare nome e a circoncidersi; Ibn Sina vive in Egitto,dove i cristiani non sono assolutamente ben visti. Così Robert diventa Jesse Ben Benjamin e dopo un viaggio lunghissimo
attraverso l’Europa e dopo aver rischiato la vita nel deserto arriva finalmente a Isfahan.
Durante la drammatica camminata nel deserto ha avuto modo di conoscere la bella Rebecca, una ragazza ebrea che sta andando in città per sposare un ricco ebreo; fra i due nasce immediatamente un’amicizia


che però deve fare i conti con una tempesta di sabbia, dalla quale il solo Robert esce indenne.
A Ishafan dopo alcune peripezie Robert ha modo di conoscere Ibn Sina, che lo prende sotto la sua ala protettrice e subito dopo riesce anche ad ingraziarsi lo Scià Ala ad-Daula, che regna incontrastato sulla città.
Ma un nemico terribile è in arrivo verso la città: sono tribù Sefardite, crudeli e integraliste, che vogliono rovesciare lo Scià e che per raggiungere lo scopo non esitano a scatenare il più mortale dei nemici, la morte nera ovvero la peste.
Sarà proprio Robert a intuire che le pulci dei topi provocano il mortale contagio, guadagnandosi il rispetto di Ibn Sina e la gratitudine di Ala ad-Daula.
Nel frattempo ritrova Rebecca,scampata al deserto e che si è sposata e subito dopo ammalata di peste.
E’ l’inizio di un nuovo dramma…
Dal racconto Der Medicus di Noah Gordon il regista di Monaco di Baviera Philipp Stölzl trae questo Medicus-The Physician (2013),un film davvero bello che ha molti punti di interesse nella sua sceneggiatura e nello svolgimento della pellicola stessa.
La storia ovviamente romanzata delle peripezie di Robert si trasforma in uno spaccato storico su quello che era il mondo pre medioevale, un mondo che viveva sospeso tra magia e religione,tra cure empiriche condizionato dalle religioni,che vietavano
le autopsie e che quindi impedivano il progresso della scienza medica.


Cattolicesimo, ebraismo e islamismo facevano il bello e il cattivo tempo, tenendo in pratica la popolazione nell’ignoranza più totale, facendo quindi sviluppare un mondo parallelo popolato di ciarlatani che ammazzavano più gente di quanta ne curavano.
Il viaggio di Robert, fra pericoli di ogni genere si trasforma anche in una navigazione ne meno di quelle imposte dai cattolici e dagli ebrei.
Proprio la figura di Robert, il giovane che possiede un dono terribile, più una maledizione che un dono a dire il vero, si trasforma
in quella di un uomo alla ricerca della vera essenza della medicina. Sarà lui a sfidare le leggi praticando la prima autopsia segreta, rischiando la vita, così come sarà lui a salvare la città che lo ha accolto da un flagello che per tutti i secoli del medioevo e per buona parte dell’evo successivo
portò milioni di morti in tutto il mondo.
La morte nera era la principale causa di morte in Europa e lo divenne anche in Oriente; nel film è immaginato un ruolo fondamentale svolto da Robert che però,per inciso,è solo un mero espediente narrativo. Ci vollero secoli per capire cosa davvero trasportasse la peste in giro per il mondo.
Ma questo ovviamente ha un’importanza davvero relativa; quello che conta nel film è seguire la storia del giovane,la sua odissea e la sua storia d’amore con Rebecca.


In fondo siamo di fronte ad un romanzo che mescola, con sapienza, storia e fantasia: la figura di Ibn Sina assomiglia molto a quella di Avicenna, medico, filosofo, matematico, logico e fisico persiano le cui opere più famose, Il libro della guarigione e Il canone della medicina
furono le prime basi della medicina del medioevo. Ma essendo vissuto prima dell’anno mille Avicenna l’ho tirato in ballo forse in maniera inopportuna; è allora più probabile che la figura di riferimento sia quella di Averroè, il medico e filosofo che davvero traghettò la medicina verso l’era moderna.
Comunque sia del film mi preme sottolineare i grandi meriti, che vanno da uno stile registico davvero interessante ad un racconto che si snoda senza grosse forzature, trasformandosi in un’opera
che si gusta appieno senza noia per oltre due ore. Ottimi gli attori del cast, fra i quali segnalo il solito grande Ben Kinglsley (Ibn Sina), il giovane ed interessante Tom Payne (Robert) ,la bella e brava Emma Rigby (Rebecca) e la solita sicurezza rappresentata dall’attore svedese Stellan Skarsgård ( il cerusico Barber).
Molto bella l’ambientazione, belli i costumi.
Un film del quale consiglio vivamente la visione

Medicus The Physician
Un film di Philipp Stölzl. Con Ben Kingsley,Tom Payne, Ian T. Dickinson, Emma Rigby, Michael Jibson, Stellan Skarsgård ,Fahri Yardim, Makram Khoury , Olivier Martinez, Hossein Andalibi, Mourad Zaoui, Robert A. Foster, Manuela Biedermann, Adam Thomas Wright, Michael Marcus, Dominique Moore, Elyas M’Barek Avventura – Germania 2013.

Tom Payne: Rob Cole/Jesse Ben Benjamin
Emma Rigby: Rebecca
Stellan Skarsgård: cerusico Barber
Ben Kingsley: Ibn Sina
Olivier Martinez: Scià Ala ad-Daula
Elyas M’Barek: Karim
Fahri Yardım: Davout Hossein
Michael Marcus: Mirdin
Stanley Townsend: Bar Kappara
Adam Thomas-Wright: Rob Cole 10 anni
Makram Khoury: Imam

Lorenzo De Angelis: Rob Cole/Jesse Ben Benjamin
Benedetta Ponticelli: Rebecca
Angelo Nicotra: cerusico Barber
Stefano De Sando: Ibn Sina
Andrea Lavagnino: Scià Ala ad-Daula
Roberto Stocchi: Davout Hossein
Leonardo Della Bianca: Rob Cole 10 anni

Regia Philipp Stölzl
Soggetto Noah Gordon
Produttore Wolf Bauer
Nico Hofmann
Casa di produzione UFA Cinema
Degeto Film
Beta Cinema
Distribuzione in italiano Universal Pictures
Musiche Ingo Ludwig Frenzel

marzo 21, 2020 Posted by | Drammatico, Storico | , , , , , , | Lascia un commento

L’ultimo inquisitore

Spagna,1792

Francisco Goya è uno dei pittori più importanti e famosi d’Europa.
Assieme al dipinto che sta creando per la Regina Maria Luisa di Borbone-Parma, Goya accetta anche commissioni da privati, fra le quali
c’è quella di ritrarre Ines Bilbatua, la bella figlia del mercante Tomas e quella per Lorenzo Casamares, inquisitore del regno.
I destini della giovane Ines e quello dell’inquisitore si incrociano fatalmente proprio nello studio di Goya.
Sono gli anni della massima repressione ecclesiale nei confronti di tutto ciò che la chiesa non ritiene consono alla fede. Le incisioni di Goya sono viste con sospetto,ed è lo stesso inquisitore a dover difendere il pittore presso le alte sfere clericali.
Contemporaneamente Casamares invita i suoi collaboratori a intensificare la lotta contro l’eresia e contro quello che è definito genericamente il male.
Così la povera Ines, solo per aver rifiutato di mangiare una banale bistecca di maiale, viene accusata di pratiche di giudaismo e e trascinata davanti al tribunale dell’inquisizione. Qui viene sottoposta al crudele supplizio della corda, uno dei tanti disumani metodi utilizzati dall’inquisizione; pur essendo del tutto innocente Ines non resiste alla tortura e confessa colpe non commesse.

Tradotta in carcere la sventurata Ines ormai psicologicamente
debilitata dalla prigionia e dalla tortura, viene anche sedotta con la forza dall’inquisitore, che la bramava dal momento in cui l’aveva conosciuta.
Inutilmente il padre della ragazza e lo stesso Goya cercano di ottenerne la liberazione; l’inflessibile Casamares a questo punto viene sequestrato da Tomas Bilbatua, che usando gli stessi sistemi dell’inquisizione ottiene una confessione falsa da parte di Casamares. L’inquisitore viene rilasciato e accetta, dietro un lauto compenso, di intercedere presso i superiori per ottenere la liberazione di Ines.
Il tutto inutilmente.
Il documento che l’uomo aveva firmato a casa Bilbatua, compromettente, viene inviato all’inquisizione che a questo punto espelle Lorenzo,che così è costretto alla fuga.
Passano 15 anni e la storia cambia registro con una radicale svolta nella vita della Spagna; le truppe napoleoniche invadono la Spagna e il tribunale inquisitorio viene dichiarato fuorilegge.


Ines viene liberata ma della bella ragazza di un tempo non rimane più nulla. Ora è una donna segnata nel corpo e nella mente dalla lunghissima prigionia; Ines cerca aiuto dalla sua famiglia,ma scopre con orrore
che sono morti tutti e a questo punto non le resta altro da fare che rivolgersi a Goya, che un tempo le si era mostrato amico.
Goya la accoglie con affetto, ascolta la storia delle sue peripezie, dall’imprigionamento al rapporto con Lorenzo fino alla nascita di una bimba, che le è stata sottratta dopo la nascita.
In Spagna arriva l’ex inquisitore, ora passato dal clericalismo più abietto al fanatismo anti religioso tipico delle truppe napoleoniche, eredi di quella Francia post rivoluzionaria che aveva di fatto decapitato buona parte dei prelati francesi.
Si è sposato, ha tre figli ma è rimasto un uomo inflessibile nelle sue idee.
Da questo momento in poi le cose si svilupperanno in modo drammatico…


L’ultimo inquisitore è un film diretto dal grande Milos Forman nel 2006, un film di assoluto livello costruito con una sceneggiatura di prim’ordine e assolutamente scorrevole; una storia che ripercorre anni gli bui dell’inquisizione del XVIII secolo, una delle vergogne
della chiesa vista anche in concomitanza con l’imposizione, in Spagna, della “pax napoleonica”, l’esportazione francese di quella che era la rivoluzione nata con ben altre motivazioni e trasformatasi, con Napoleone, in bieco imperialismo.
Forman analizza proprio la storia spagnola dell’inquisizione con più di un parallelo con la propria storia personale,quella di un uomo che ha vissuto un altro tipo di inquisizione,non quella religiosa bensì quella politica, quella di un comunismo che ha utilizzato in passato
sistemi molto simili a quelli usati proprio dall’inquisizione.
Ma il discorso resta ovviamente in secondo piano; spazio ad un racconto fatto di storie individuali che mostrano sfaccettature legate anche al momento storico. C’è un’analisi del personaggio di Goya che lo mostra come un uomo intento principalmente alla sua arte,con tutta l’attenzione alle cose politiche, al desiderio di non inimicarsi i potenti sia per ottenere commesse artistiche,sia per vivere tranquillo .Il contraltare, speculare, è dato dal fanatismo di Lorenzo, intransigente nella fede come nella politica e che alla fine pagherà proprio la sua incapacità alla moderazione con la morte.
Ma la figura di Goya non è affatto meschina; l’uomo Goya, l’artista Goya, racconta un’epoca in profondo e velocissimo mutamento riuscendo a non tradire la propria arte.


Il suo distacco non è cinico ma realistico.
Lo dimostra (nel film) l’inutile interessamento alla sorte di Ines,che più di tutti diviene l’emblema dell’ingiustizia e della sopraffazione,con una vicenda personale che solo alla fine troverà un minimo di giustizia e una parziale consolazione a quanto patito in passato.
Il film è davvero bello, impreziosito sia da un’ambientazione raffinata (la corte,i quadri di Goya, i cambiamenti socio politici) sia da una fotografia che esalta costumi e location utilizzati in maniera magistrale.
Grande lavoro del cast,con citazione per tutti: dal satanico Javier Bardem ( Lorenzo Casamares ) alla bella e dolente Natalie Portman ( Inés Bilbatua ) all’impeccabile Stellan Skarsgard ( Francisco Goya )
Un film da non perdere,assolutamente

L’ultimo inquisitore
un film di Milos Forman,con Javier Bardem, Natalie Portman, Stellan Skarsgård, Randy Quaid, Michael Lonsdale. Titolo originale: Goya’s Ghosts. Genere Drammatico, – Spagna, 2006, durata 117 minuti, distribuito da Medusa.

Javier Bardem: Lorenzo Casamares
Natalie Portman: Inés Bilbatua / Alicia
Stellan Skarsgård: Francisco Goya
Randy Quaid: Carlo IV di Spagna
Blanca Portillo: Regina Maria Luisa
Michael Lonsdale: Padre Gregorio
José Luis Gómez: Tomás Bilbatúa
Mabel Rivera: María Isabel Bilbatúa
Mercedes Castro: Doña Julia
Aurélia Thiérrée: Henrietta
Fernando Tielve: Álvaro Bilbatúa
Unax Ugalde: Ángel Bilbatúa
Julian Wadham: Giuseppe Bonaparte
Craig Stevenson: Napoleone
Cayetano Martínez de Irujo: Duca di Wellington

Roberto Pedicini: Lorenzo Casamares
Ilaria Stagni: Inés Bilbatua / Alicia
Luca Biagini: Francisco Goya
Paolo Lombardi: Carlo IV di Spagna
Ludovica Modugno: Regina Maria Luisa
Gianni Musy: Padre Gregorio
Oreste Rizzini: Tomás Bilbatúa
Maria Grazia Dominici: María Isabel Bilbatúa
Tiziana Avarista: Henrietta
Stefano Crescentini: Álvaro Bilbatúa
Francesco Venditti: Ángel Bilbatúa
Angelo Maggi: Giuseppe Bonaparte
Sandro Sardone: Corniciaio
Mino Caprio: Monaco
Bruno Alessandro: Monaco
Roberto Stocchi: Monaco
Saverio Moriones: Giudice
Pieraldo Ferrante: Charlentain
Loris Loddi: Napoleone
Enrico Di Troia: Messo del re
Diego Reggente: Direttore del manicomio

Javier Bardem: Lorenzo Casamares
Natalie Portman: Inés Bilbatua / Alicia
Stellan Skarsgård: Francisco Goya
Randy Quaid: Carlo IV di Spagna
Blanca Portillo: Regina Maria Luisa
Michael Lonsdale: Padre Gregorio
José Luis Gómez: Tomás Bilbatúa
Mabel Rivera: María Isabel Bilbatúa
Mercedes Castro: Doña Julia
Aurélia Thiérrée: Henrietta
Fernando Tielve: Álvaro Bilbatúa
Unax Ugalde: Ángel Bilbatúa
Julian Wadham: Giuseppe Bonaparte
Craig Stevenson: Napoleone
Cayetano Martínez de Irujo: Duca di Wellington

marzo 18, 2020 Posted by | Drammatico | , , , | 2 commenti