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La famiglia

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Subito dopo la prima metà degli anni ottanta il cinema italiano sembrava preda di una crisi irreversibile di identità.
Ormai solo i grandi registi del passato riuscivano ancora a proporre prodotti degni di menzione e sopratutto di una visione.
La concorrenza formidabile della tv domestica,dell’Home video (cassette ecc.) e la contemporanea crisi di disaffezione verso il cinema
di fatto svuotava le sale,che chiudevano ad un ritmo insostenibile.Eppure,in un quadro così desolante,il cinema di casa nostra riusciva a proporre
ogni tanto film di altissimo livello.
Nel 1987 Ettore Scola,uno dei registi più importanti del dopo guerra,presentò La famiglia,un film sceneggiato dallo stesso Scola con l’aiuto di esperti scrittori del grande schermo come Maccari,Scarpelli e Diana.
La pellicola,di ben 137 minuti di durata,racconta quella che a prima vista sembra una saga familiare,che abbraccia un arco temporale storico che va
dal primo decennio del novecento al 1986.
Una storia lunga ottant’anni quindi,vissuta dai numerosi protagonisti all’interno del luogo simbolo della società,quello dove si gioisce e si soffre,dove si ama e si costruisce,la base stessa della società civile,la famiglia.

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Un grande appartamento,quasi sempre in penombra,vede sfilare genitori e figli,sorelle e nipoti,senza soluzione di continuità,mentre all’esterno la vita scorre con tutti i suoi accadimenti,che ovviamente hanno un riflesso sulla famiglia ma che in fondo restano marginali,funzionali solo alle storie personali di tutti i protagonisti,quasi che la famiglia stessa sia l’oasi in cui rifugiarsi e dimenticare tutte le pene gli affanni del quotidiano,un posto fuori dal tempo in cui tutti i protagonisti della storia recuperano in qualche modo la propria intimità,il proprio essere,prima come individuo che come essere meramente sociale.La famiglia si divide in nove sequenze temporali,grosso modo di un decennio circa.
Una delle invenzioni più importanti dell’ottocento,la fotografia,fa da muta testimone all’inizio della storia della famiglia in oggetto,della quale non conosciamo il cognome,così come non conosceremo il cognome di nessuno dei protagonisti.
E’ una foto ingiallita dal tempo,in cui le persone in posa guardano con occhio timido o sfrontato nell’obiettivo,con i loro vesti d’epoca ad esaltarne le figure ormai dimenticate quella che introduce le vicende della famiglia;raffigura il battesimo di Carlo,vero protagonista della storia,in braccio a suo nonno omonimo e accanto al padre Aristide,impiegato del ministero con qualche ambizione pittorica e sua madre Susanna,una tenera e scioccherella
cantante lirica.Ci sono le tre zitelle di casa,sorelle di Aristide; Luisa, Margherita e Millina pur essendo continuamente in competizione,sono legate da un affetto profondo che riverseranno sul resto della famiglia.

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In ultimo,nella foto,c’è la domestica di casa con sua nipote Adelina.Altri personaggi meno importanti fanno parte della cerimonia del battesimo,ovvero il fratello di Aristide,il dottor Giordani,medico e amico di famiglia,il giovane fratello di Susanna e in ultimo la famiglia del fratello di Aristide.
Questa è la famiglia,nel 1907; dieci anni dopo ritroviamo Carlo ormai quasi adolescente con suo fratello Giulio,nato tre anni prima alle prese con un dilemma;sottrarre o no una banconota dal soprabito del dottor Giordani,accorso sul capezzale del nonno morente.
Con l’aiuto del cuginetto Enrico, i tre compiono il furtarello;che verrà scoperto casualmente dal padre,quando il dottor Giordani,privo di soldi,verrà fermato per non aver pagato il biglietto del tram.
Carlo,con dignità,si assumerà la responsabilità del suo gesto mentre Giulio confesserà solo involontariamente il furto;si capiscono quindi già le personalità future dei ragazzi,quella riflessiva e posata di Carlo,quella irrequieta di Giulio.
Mentre i famiglia ci sono questi screzi,piccole e grandi rivalità,amori mai nati come quello tra Millina e Giordani,il mondo affonda sempre più nella follia della guerra…
Terza parte,siamo nel 1926;Carlo, studente,da lezioni alla bella Beatrcie,che non gli nasconde le sue simpatie ,ma il giovane non ha occhi che per la seducente Adriana,sorella di Beatrice,ragazza spigliata ed indipendente.
Nel frattempo muore Aristide,Adriana comunica a Carlo di voler andar via dalla città destinazione Milano,per seguire un corso.Carlo cerca inutilmente di convincerla a restare, ma Adriana è gelosa della sua libertà e tra i due la relazione termina bruscamente.
Quarta parte,1938.Carlo si è sposato con la dolce Beatrice,insegna in un liceo e ha due figli,Paolino e Maddalena.

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L’Italia è nel pieno della dittatura fascista;Giulio ha più di una simpatia per le idee del regime e intende partecipare alle guerre coloniali,nonostante la ferma e preoccupata reazione della giovane Adelina,che da tempo è la sua compagna.Carlo invece non condivide affatto
le idee del fratello,pur evitando di prendere pubblicamente posizione.Anche Adriana intanto ha avuto le sue affermazioni,è una stimata concertista,vive a Parigi .
Quinta parte,1947.La guerra è finita,Giulio torna a casa ma non è più lui;è un uomo depresso,stanco,distrutto nel fisico e nella mente.
Una sera capita a casa di Carlo Adriana con Jean Luc,il maturo fidanzato francese.In un impeto di gelosia,Carlo lo offende pesantemente,suscitando lo sdegno di Beatrice.Nel frattempo arriva a casa di Carlo la sempre fedele Adelina,che sopravvive facendo la borsa nera,per
incontrare l’amore della sua vita,Giulio.
Sesta parte,1956.Millina è morta,Giulio e Adelina si sono sposati e hanno adottato una bambina.Carlo è a casa,da solo;arriva Adriana in visita e Carlo scopre di desiderarla ancora.Ma Adriana rifiuta una relazione,per non ferire sua sorella.Luisa, Margherita e Susanna sono ormai
troppo anziane e affette da problemi di demenza senile.Non le vedremo più.
Settima parte,1966.Maddalena,figlia di Carlo e Beatrice ha deciso di lasciare suo marito perchè innamorata di un altro uomo.Anche Paolino ha una relazione con una donna separata e con due figli.
Ottava parte,1976.Carlo è rimasto solo,la fedele e dolce Beatrice è morta.Adriana gli rivela che sapeva tutto della loro relazione,ma che aveva sempre fatto finta di nulla,preoccupata per l’unità della famiglia.
Paolino ha sposato la donna separata,Marika, mentre Carlo ormai è quasi sempre solo,nella casa affollata da fantasmi.
Nona parte.Tempi attuali.E’ l’ottantesimo compleanno di Carlo e arrivano vecchie e nuove generazioni per festeggiare l’ottuagenario patriarca.
Una foto di gruppo chiude il film.

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In ottanta anni di storia personaggi di tutti i tipi hanno frequentato la casa,legati o no da vincoli familiari;la casa è stata un porto di mare ma anche un rifugio,il mondo esterno,le due guerre,i dopoguerra,le ricostruzioni,il boom economico,il terrorismo hanno avuto un impatto sulle vite di tutti
ma non all’interno della famiglia.Così come nella casa sono man mano comparsi i simboli del progresso sociale,dalla radio fino alla tv,ma sono cose marginali.
Quello che conta è la famiglia,il suo ruolo fondamentale in una società che evolve ma che resta un’ancora di sicurezza,una barriera.
Scola ricostruisce tutto il percorso narrativo con momenti poetici e altri drammatici,con futilità e al tempo stesso con una profondità davvero impressionante.
Non era facile girare tre ore di pellicola in un interno,ma Scola utilizza tanti personaggi pieni di sfumature,di vitalità con pregi e difetti da far dimenticare l’ambientazione sicuramente claustrofobica.
Un linguaggio meta cinematografico fatto di sguardi,di piccole storie,di “fatterelli”,di piccole e grandi tragedie;un romanzo per immagini che scorre sublimando la scrittura in immagini di grande effetto.

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Per girare una pellicola così complessa il regista si affida al meglio del cinema italiano,ad attori di consolidata bravura e espressività.
A partire da un intenso Vittorio Gassman passando per Stefania Sandrelli,i Dapporto padre e figlio (scelta felicissima);come non segnalare la bravissima Ottavia Piccolo,Joe Champa,Monica Scattini,Renzo Palmer,Fanny Ardant,il cameo di Philippe Noiret,e poi ancora Athina Cenci,Sergio Castellitto,Andrea Occhipinti…
Un cast memorabile per resa qualitativa,dove nessuno sbaglia un passaggio,un personaggio.
Accolto con gran favore dalla critica e dal pubblico,La famiglia ebbe anche la candidatura all’Oscar come miglior film straniero;ma era l’anno di L’ultimo imperatore,che aveva trionfato portando via 9 statuette su 9 nomination,sperare che un film italiano potesse portar via un altro premio importante era davvero cosa impossibile.
Peraltro a vincere l’Oscar fu un film bellissimo,Il pranzo di Babette di Gabriel Axel;si pensi che a concorrere quell’anno c’era in concorso Arrivederci ragazzi di Louis Malle…
6 David di Donatello,6 Nastri d’argento e 12 Ciak d’oro furono il giusto tributo ad un film bello ed intenso;va aggiunta anche la nomination alla Palma d’oro di Cannes e 2 Globi d’oro.
Il film è disponibile in una versione molto buona all’indirizzo http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5eb228ac-249c-4a2b-a62f-dc56bee330ba.html

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La famiglia

Un film di Ettore Scola. Con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Ottavia Piccolo, Cecilia Dazzi, Massimo Dapporto,
Athina Cenci, Carlo Dapporto, Philippe Noiret, Alessandra Panelli, Monica Scattini, Sergio Castellitto, Renzo Palmer,
Ricky Tognazzi, Barbara Scoppa, Andrea Occhipinti, Dagmar Lassander, Memè Perlini, Fabrizio Cerusico, Jo Champa,
Giuseppe Cederna, Massimo Venturiello, Paola Agosti, Toni De Leo, Alberto Gimignani, Silvana De Santis, Hania Kochansky,
Jacques Peyrac, Alessandra Zoppi, Francesca Balletta, Jo Campa, Andrea Livier Aronovich, Raffaela Davi Drammatico,
durata 127 min. -Italia 1987

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Vittorio Gassman: Carlo uomo; nonno di Carlo
Andrea Occhipinti: Carlo ragazzo
Emanuele Lamaro: Carlo bambino
Cecilia Dazzi: Beatrice ragazza
Stefania Sandrelli: Beatrice
Jo Champa: Adriana ragazza
Fanny Ardant: Adriana adulta
Joska Versari: Giulio bambino
Alberto Gimignani: Giulio ragazzo
Massimo Dapporto: Giulio uomo
Carlo Dapporto: Giulio anziano
Ilaria Stuppia: Adelina ragazza
Ottavia Piccolo: Adelina adulta
Athina Cenci: Zia Margherita
Alessandra Panelli: Zia Luisa
Monica Scattini: Zia Ornella; Millina
Marco Vivio: Carletto bambino
Sergio Castellitto: Carletto uomo
Fabrizio Cerusico: Paolino ragazzo
Ricky Tognazzi: Paolino uomo
Philippe Noiret: Jean Luc
Renzo Palmer: Zio Nicola
Massimo Venturiello: Armando
Giuseppe Cederna: Enrico
Barbara Scoppa: Maddalena
Memè Perlini: Aristide
Dagmar Lassander: Marika
Andrea Livier Aronovich: Marina
Consuelo Pascali: Adelina bambina
Rafaela Davì: Portiera del palazzo

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Regia Ettore Scola
Soggetto Ruggero Maccari, Furio Scarpelli, Ettore Scola
Sceneggiatura Ruggero Maccari, Furio Scarpelli, Ettore Scola, Graziano Diana
Produttore Franco Committeri per Mass Film – RAI – Les Film Ariane
Distribuzione (Italia) UIP
Fotografia Ricardo Aronovich
Montaggio Francesco Malvestito, Ettore Scola
Musiche Armando Trovajoli
Scenografia Cinzia Lo Fazio, Luciano Ricceri

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L’amore è come la tosse, non si può nascondere

Ci sei poi andato a quella riunione con i compagni socialisti? Sì, ma ho litigato con tutti. Tu litighi sempre con quelli che la pensano come te.
Forse dovresti metterti con quelli che la pensano diversamente.

Il momento più bello delle feste è quando si resta soli a sparlare.

Ai figli che non danno pensieri, si dedicano pochi pensieri!

A cosa pensi?
E chi pensa? All’età mia non si pensa più: solo ricordi.
Che retorica, proprio da vecchietto… E come sarebbero questi ricordi? Belli?
No, quelli sono i peggiori: che ti fanno dire “era meglio prima”, una frase che non bisogna dire mai. No, tutto sommato i migliori sono i ricordi brutti.

E così ho compiuto ottant’anni. Sono molti? Sono pochi? Pare che sia l’età più bella…

Come stai, zietto?
Quando mi sento meglio, mi sento peggio.

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gennaio 18, 2017 Posted by | Drammatico | , , , , , , , , , , , | 4 commenti

Caramelle da uno sconosciuto

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Un misterioso maniaco/ killer, armato di rasoio, uccide spietatamente alcune prostitute della città.
Le quali, per difendersi, dapprima pensano all’utilizzo di spray urticanti poi, non cavando un ragno dal buco, chiedono al mondo dei guardoni di vigilare su di loro.
Ma il killer continua a seminare la morte, così Lena, Angela, Stella, Jolanda, Monica e la Romana, guidate dalla più anziana di loro, Nadine, tentano disperatamente di proteggersi l’un l’altra.

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Riusciranno a scoprire finalmente il misterioso killer con l’aiuto del solito poliziotto in gamba.
Bruttissimo e barboso in maniera patologica, rovinato ancor più da un finale malsano e ridicolo.
Questa la sintesi di Caramelle da uno sconosciuto, diretto da Franco Ferrini nel 1987.
L’ex assistente di Dario Argento, molto più valido come sceneggiatore (basti pensare alla co-sceneggiatura del capolavoro di Sergio Leone C’era una volta in America) realizza una pellicola caratterizzata principalmente da un cast mal assortito di attrici ai primi passi o famose (Barbara De Rossi) che si distinguerà, nella pellicola, per il bassissimo livello interpretativo aggiunto come valore al film.

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Marina Suma

Se la trama poteva lasciare qualche spazio di interesse, ben presto si deve far i conti con un film che nel tentativo maldestro di muoversi tra il thriller e l’indagine psicologica finisce per non essere nessuna delle due cose.
I vari ritratti delle prostitute sono appena abbozzati e l’uso dei primi piani mette impietosamente in mostra il livello estremamente dilettantistico della recitazione: si passa da una Mara Venier assolutamente inguardabile ad una Sabrina Ferilli acerba come un limone verde, passando per una Athina Cenci che si rende protagonista anche dello scempio del motivetto banale che percorre la pellicola, oltre che dello scempio del personaggio affidatole.

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In tanto squallore si salva la professionalità di Barbara De Rossi e quella di Laura Betti, mentre sufficiente è Marina Suma.
L’analisi delle varie sequenze che si succedono sullo schermo non può non partire dalla constatazione che alle volte sembra di assistere alla fiera dell’ovvio; si parte dai soliti clienti viziosi, fra i quali c’è il sadico/masochista ma anche il solito ammalato di solitudine che chiede solo di parlare e si becca invece una dose di spray urticante sul volto, dal cliente che pretende di essere baciato e che si ritrova colpito a sangue da una scarpa con tacco 11 rifilatagli sulla testa dalla Ferilli, che poi fugge e impugna un fischietto chiamando a raccolta le colleghe…
Dialoghi a tratti irritanti, qualche nudo nemmeno troppo appariscente e poco altro.

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Caramelle da uno sconosciuto è tutto quà, un filmetto di metà anni ottanta, quelli del gran vuoto del cinema italiano e sopratutto quelli del post mortem di un genere, il thriller, che aveva ormai espresso tutto il meglio. Come epitaffio citerei il giudizio sintetico espresso da RobertoEscobar all’epoca dell’uscita del film : “Per quali motivi si dovrebbe vedere Caramelle da uno sconosciuto? Forse per le belle donne che ci recitano, da Marina Suma ad Annie Papa, da Mara Venier a Barbara De Rossi. O forse anche perché Franco Ferrini è un esordiente alla regia, e noi continuiamo caparbiamente a sperare che, prima o poi, in Italia qualcuno torni a far cinema davvero, come ci sembra di ricordare avvenisse secoli fa. Anche la storia di Caramelle da uno sconosciuto, in fondo, sembra di qualche interesse. Un mostro uccide le prostitute a rasoiate e la polizia non riesce a venire a capo di nulla. »

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Sabrina Ferilli

Ah, dimenticavo: per colmo di sventura la colonna sonora è firmata da Umberto Smaila: i guai davvero non finiscono mai.
Caramelle da uno sconosciuto,un film di Franco Ferrini. Con Athina Cenci, Barbara De Rossi, Marina Suma, Laura Betti,Mara Venier, Gerardo Amato, Annie Papa, Maurizio Donadoni, Antonella Ponziani, Sabrina Ferilli, Anna Galiena, Lidia Broccolino Drammatico, durata 94 min. – Italia 1987.

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Caramelle da uno sconosciuto banner personaggi
Barbara De Rossi … Lena
Marina Suma … Angela
Athina Cenci … Nadine
Mara Venier … Stella
Laura Betti … Jolanda
Anny Papa … Monica
Sabrina Ferilli … La romana

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Regia Franco Ferrini
Sceneggiatura Franco Ferrini, Andrea Giuseppini
Produttore Claudio Bonivento
Casa di produzione Numero Uno Cinematografica S.r.l., Reteitalia
Fotografia Giuseppe Bernardini
Montaggio Franco Fraticelli
Musiche Umberto Smaila
Costumi Enrica Biscossi

dicembre 13, 2012 Posted by | Thriller | , , , , , , , , , , | Lascia un commento