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Dove vai se il vizietto non ce l’hai?

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Diogene Colombo è un detective molto fiero della sua virilità; ha come vice un buffo e imbranato aiutante, Aroldo. I due vengono contattati dalla moglie commendator Cesare per un’indagine particolare: devono cioè accertarsi della fedeltà dell’uomo, sposato con Simona, un’avvenente donna. I due, per poter seguire da vicino l’uomo, sono costretti a travestirsi; mentre Diogene assume il ruolo di un cameriere/maggiordomo

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Paola Senatore e Renzo Montagnani

con tendenze spiccatamente omosessuali, Aroldo diviene Carlotta, una improbabile e decisamente brutta cameriera. I problemi però nascono quando i due entrano nella villa. A parte la bella padrona di casa, alle dipendenze del commendatore ci sono anche due belle e poco inibite donne. A complicare le cose ci si mette anche un giardiniere decisamente focoso; così, resistendo fin dove possibile alle tentazioni, i due portano avanti le loro indagini.

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Ma Diogene ha fatto i conti senza la bella Simona e senza le due cameriere, che si infilano nude nel suo letto.
Alla fine i due detective scopriranno inaspettatamente il vero segreto del commendatore, e ne verranno ricambiati con una grossa somma. Che però non si godranno: fatale sarà il fascino che esercita su di loro l’altro sesso.
Dopo il successo del film Il Vizietto, con i due spassosi protagonisti Tognazzi-Serrault alle prese con i problemi quotidiani della diversità, Marino Girolami pensa di gettare il tema in chiave ancor più comica, o se vogliamo, farsesca.

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Lory Del Santo

Ne viene fuori questo Dove vai se il vizietto non ce l’hai?, commediola imbastita attorno alla simpatia di Renzo Montagnani, questa volta tendente troppo a debordare, alla figura macchiettistica di Alvaro vitali, che fa sempre il suo, ovvero senza infamia e senza lode, e al cast di bellezze molto disinibite e pronte a spogliarsi, ovvero la bellissima Paola Senatore, la giovane Lory Del Santo, la insignificante (almeno dal punto di vista recitativo) Angie Vibeker e Sabrina Siani.

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Nel cast figura ovviamente il solito Mario Carotenuto, che ripete per l’ennesima volta la parte del burbero simpatico, uno dei suoi clichè abituali. Qualche gag simpatica, molte nudità, sicuramente apprezzabili e poco altro. Un prodotto non indecoroso, va detto, perchè nel periodo d’oro della commedia sexy si è visto di molto peggio, ma sicuramente non un cult.

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Molti spettatori affezionati al genere tendono a sopravalutarne le capacità comiche, che sono affidate al solito Montagnani, ma in realtà aldilà di qualche trovata, il film mostra tutti i limiti di una sceneggiatura ridotta all’osso, condita da qualche volgarità di troppo, e guardabile solo nell’ottica assoluta di 90 minuti passati senza aspettarsi dal film assolutamente nulla.

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Dove vai se il vizietto non ce l’hai, un film di Marino Girolami, con  Mario Carotenuto, Renzo Montagnani, Paola Senatore, Alvaro Vitali, Lory Del Santo.Stefano Amato, Sabrina Siani, Franco Caracciolo, ,Angie Vibeker
Commedia, durata 92 min. – Italia 1979.

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Renzo Montagnani: Diogene Colombo
Alvaro Vitali: Aroldo / Carlotta / Gigetto
Paola Senatore: Signora Beltramelli
Mario Carotenuto: Signor Beltramelli
Stefano Amato: Beniamino Colombo
Lory Del Santo: Irma la domestica
Sabrina Siani: Signorina Francesca
Angie Vibeker: Cameriera
Vittorio De Bisogno: Anselmo

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Regia Franco Martinelli
Soggetto Gianfranco Couyoumdjian
Sceneggiatura Carlo Veo
Produttore Gianfranco Couyoumdjian
Produttore esecutivo Francesco Guerrieri
Casa di produzione Flora Film
Distribuzione (Italia) Flora Martino – General Video
Fotografia Federico Zanni
Montaggio Alberto Moriani
Musiche Berto Pisano
Scenografia Vincenzo Morozzo
Costumi Tony Randaccio

novembre 6, 2009 Pubblicato da: | Erotico | , , , , , | 6 commenti

La poliziotta

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Afflitta da un fidanzato egoista, da una famiglia in cui il padre è riverito come un sultano, da un datore di lavoro opprimente e negriero, la giovane Gianna langue sognando un futuro migliore. Dopo l’ennesimo soppruso sul lavoro, l’ennesima lite con il padre e dopo aver avuto il responso delle analisi, che escludono una sua maternità, Gianna molla tutto e parte verso Milano.

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Mariangela Melato interpreta Gianna

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Renato Pozzetto interpreta Alberto

Fermatasi a Ravedrate, la giovane vede il bando di concorso per vigili  urbani e decide di iscriversi. Durante il corso, risulta la migliore in assoluto e di conseguenza viene assunta .Ben presto però la volenterosa ragazza scopre che all’interno del comune vige il clientelismo più sfrenato: le multe che la giovane somministra ai negligenti cittadini, vengono stracciate dal solerte comandante, ammanigliato con i poteri forti, fra i quali spiccano un industriale inquinatore e intrallazzatore, con zio cardinale e fratello senatore,

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ed una serie di piccoli e ignobili faccendieri, come l’analista di un laboratorio che metterà a tacere lo scandalo più grave, l’inquinamento del fiume del paese ad opera degli scarichi dell’industria dell’uomo d’affari. Sabotata in tutti i modi, Gianna viene dapprima retrocessa al controllo sull’emigrazione; scopre il caso di una povera famiglia che vive con 15 congiunti in una catapecchia, non denuncia la cosa e finisce per dover ripartire da zero.

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Mario Carotenuto

Dopo aver respinto il ritorno di fiamma dell’ex fidanzato, la donna, combattivamente, riesce a scatenare un putiferio contro l’amministrazione locale, ma tutto viene insabbiato, nonostante l’aiuto che le viene dal pretore Ruggero, innamorato di lei. Alla fine Gianna decide di rinunciare al suo incarico e va in stazione per prendere il treno che la riporterà a casa; ma viene raggiunta da Ruggero, che la obbliga a rimanere, mentre lui parte per Roma, per proseguire la sua battaglia. Una battaglia persa, che costerà ai due un trasferimento in Sicilia, che verrà però accolto come una liberazione, visto che i due si sposeranno.

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Alberto Lionello

Commedia in agrodolce girata da Steno nel 1974, La poliziotta, pur non rifuggendo dallo schema tipico della commedia all’italiana, se ne distingue per la conosciuta bravura di Steno, che infila qua e la stilettate al malcostume italiano, in particolare quello politico, quel malaffare che sarà la costante sia della prima che della seconda repubblica. A parte la denuncia, Steno affida alla Melato, brava e assolutamente sobria e lineare nella recitazione, il compito di usare la sua maschera e la sua abilità per rendere ancor più simpatico il personaggio di Gianna, femminista e integerrima persona dai costumi morali assolutamente irreprensibili.

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Il cast del film è di notevole spessore e include Orazio Orlando nel ruolo del prefetto Ruggero, uomo che sacrifica la propria carriera per amore di Gianna, un odioso e spocchioso renato Pozzetto, abilissimo nel tratteggiare tutto gli aspetti negativi del suo personaggio, Claudio, il fidanzato di Gianna. Ci sono poi l’onnipresente Mario Carotenuto, il capo della polizia municipale, Alberto Lionello, nel ruolo del sofisticato e intrallazzatore Tarcisio, assessore al comune, oltre ad Alvaro Vitali, che interpreta l’inetto Fantuzzi, che ha il solo merito di essere nipote del Cardinale.
Film gradevole, quindi, con in mano una frusta che non prende mai il sopravvento, limitandosi a fustigare in maniera poco percettibile vizi e debolezze italiche;

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ma l’intento di Steno non era quello.Come quasi sempre, Steno stigmatizza le cose, ci ride su e invita il pubblico a riflettere su quanto espone, senza tuttavia usare il vetriolo. Regista elegante, evita sempre le classiche situazioni un tantino pecorecce e molto scollacciate tipiche della commedia italiana, imbastendo un film che si lascia vedere con piacere, che fa riflettere e che sopratutto fa sorridere. Amaro, molto spesso.

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La poliziotta, un film di Steno. Con Renato Pozzetto, Mariangela Melato, Orazio Orlando, Mario Carotenuto.Gigi Ballista, Alberto Lionello, Pia Velsi, Gianfranco Barra, Renato Scarpa, Armando Brancia, Alvaro Vitali, Umberto Smaila, Gianni Solaro Comico, durata 105 min. – Italia 1974.

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Mariangela Melato: Giovanna Abbastanzi
Orazio Orlando: pretore Patanè
Mario Carotenuto: Capo della polizia
Armando Brancia: avvocato
Renato Scarpa: farmacista
Gianfranco Barra: aiutante del pretore
Umberto Smaila: figlio del sindaco
Renato Pozzetto: Claudio
Alberto Lionello: Tarcisio
Alvaro Vitali: Fantuzzi

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Regia Steno
Soggetto Nicola Badalucco, Giuseppe Catalano, Sergio Donati, Luciano Vincenzoni
Sceneggiatura Sergio Donati, Luciano Vincenzoni
Produttore Carlo Ponti
Fotografia Alberto Spagnoli
Montaggio Raimondo Crociani
Musiche Gianni Ferrio
Scenografia Luigi Scaccianoce
Costumi Enrico Sabbatini

settembre 1, 2009 Pubblicato da: | Commedia | , , , , | 1 commento