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Dove vai in vacanza?

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Tre ottimi registi,Mauro Bolognini, Luciano Salce e Alberto Sordi per un film di discreta fattura, con un cast di ottimo livello e imbastito attorno a tre storie, intitolate Sarò tutta per te, Si buana e Le vacanze intelligenti.
Nel primo episodio, Sarò tutta per te, un maturo professionista, Enrico, decide di passare alcuni giorni di vacanza in compagnia della ex moglie, della quale è ancora innamorato.

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Stefania Sandrelli

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Ugo Tognazzi

Ma nella villa di un altro ex della donna, Giuliana, arrivano un mucchio di amici imprevisti, fra i quali anche l’ex fidanzato, con siti quasi boccacceschi e rocamboleschi.
Il secondo episodio,Si buana,vede protagonista uno sfigatissimo organizzatore di safari improvvisato, che viene coinvolto suo malgrado in un omicidio da parte della moglie di un ricco industriale.Mentre afflitto racconta le sue disavventure ad un occasionale cliente di un bar, scopre che costui è un agente delle assicurazioni, mandato ad investigare proprio sulla morte dell’industriale, che è stata organizzata dalla moglie Margherita.

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Annamaria Rizzoli nell’episodio Si buana

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Paolo Villaggio

Il terzo episodio, Le vacanze intelligenti, vede protagonisti due coniugi, lui fruttivendolo e lei casalinga, i cui figli, tutti prossimi al termine degli studi, organizzano una vacanza culturale per i due genitori, con esiti assolutamente imprevisti.

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Tre storie ben organizzate a livello di sceneggiatura, con un cast assolutamente di rispetto; nel rpimo episodio troviamo Ugo Tognazzi nel ruolo di Enrico e una superba Stefania Sandrelli in quello della ex moglie di Enrico, Margherita. L’episodio, diretto da Bolognini, è dei tre quello più sottilmente intriso di ironia, ed è anche il meno spassoso, anche se ruota attorno ad uno degli elementi caratteristici della commedia all’italiana, l’adulterio che questa volta è consumato, o almeno nelle intenzioni dovrebbe essere consumato tra ex coniugi.

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Il secondo episodio è sicuramente il più divertente e meglio costruito; irresistibile Paolo Villaggio nel suo ruolo più congeniale, quello della vittima delle circostanze. Questa volta ad affiancarlo c’è la bellona Anna Maria Rizzoli, bella e seducente, mentre come attori di contorno ci sono due grandi caratteristi, Gigi Reder e il olito inossidabile Daniele Vargas, l’industriale fissato con il safari, a caccia di un leone che il povero Arturo dovrà recuperare facendo ricorso, sciaguratamente, alla fantasia.

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L’ultimo episodio, quello diretto e interpretato da Alberto Sordi vede l’attore in compagnia della tradizionale moglie cinematografica,la bravissima Anna Longhi. Qui il tema commedia si amplia a dismisura, mostrando le disavventure della coppia di coniugi romani alle prese con opere d’arte, con una vacanza alternativa che per loro si trasforma in un incubo, prima della soluzione finale, un gigantesco piatto di spaghetti che rimette tutti d’accordo.

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Episodio spassoso, ma visto solo in un’ottica meramente comica, perchè tutto sembra reggersi solo sulle figure di Romeo e Augusta, i due coniugi un pò borgatari.Il cast, come già detto, è di sicuro rispetto e comprende oltre ai citati protagonisti bellezze come Brigitte Petronio, Lorraine De Selle, Marilda Donà, Clarita Gatto. Tra gli attori un giovane Ricky Tognazzi. Film da vedere come sano divertimento, nell’ottica più pura dell’evasione.

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Dove vai in vacanza?

Un film di Mauro Bolognini, Luciano Salce, Alberto Sordi. Con Paolo Villaggio, Alberto Sordi, Stefania Sandrelli, Anna Maria Rizzoli, Gigi Reder, Ugo Tognazzi, Daniele Vargas, Clara Colosimo, Ricky Tognazzi, Paolo Paoloni, Pietro Brambilla, Brigitte Petronio, Rodolfo Bigotti, Elisabetta Pozzi, Rita Silva, Clarita Gatto, Anna Longhi Commedia, durata 160′ min. – Italia 1978.

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Episodio uno:  Sarò tutta per te, diretto da Mauro Bolognini

Ugo Tognazzi
Stefania Sandrelli
Pietro Brambilla
Clara Colosimo
Emilio Locurcio
Adriano Amidei Migliano
Lorraine De Selle
Paola Orefice
Rosanna Ruffini
Ricky Tognazzi
Rodolfo Bigotti
Elisabetta Pozzi
Brigitte Petronio
Marilda Donà
Roberto Spagnoli

Episodio due, Si buana, diretto da Luciano Salce

Paolo Villaggio

Gigi Reder
Daniele Vargas
Anna Maria Rizzoli
Paolo Paoloni
Peter Adabire
Rita Silva
Clarita Gatto
Paola Arduini

Episodio tre, Le vacanze intelligenti, diretto da Alberto Sordi

Alberto Sordi
Anna Longhi
Evelina Nazzari
Stefania Spugnini
Alfredo Quadrelli
Filippo Ciro
Alessandro Partexano
Giovannella Grifeo
Shereen Sabet

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Regia Mauro Bolognini, Luciano Salce, Alberto Sordi
Soggetto Roberto Gianviti, Furio Scarpelli, Rodolfo Sonego, Alberto Sordi
Sceneggiatura Ruggero Maccari, Iaia Fiastri, Furio Scarpelli, Sandro Continenza, Rodolfo Sonego, Alberto Sordi
Produttore Gianni Hecht Lucari
Casa di produzione Rizzoli Film – Cineriz
Fotografia Sergio D’Offizi, Danilo Desideri, Luciano Tovoli
Montaggio Antonio Siciliano, Nino Baragli, Tatiana Casini Morigi
Musiche Ennio Morricone, Piero Piccioni

Maggio 22, 2009 Pubblicato da: | Commedia | , , , , , , | 2 commenti

Brancaleone alle crociate

Brancaleone da Norcia è in viaggio con la sua accozzaglia di straccioni e sbandati, diretto verso la Terra Santa per “liberare lo Santo sepolcro”

Ma è destino che la sventurata banda non ci arrivi;attaccato,il gruppo viene sterminato, ad eccezione di Brancaleone che,quando rinviene da un colpo preso in battaglia, resosi conto dell’accaduto, invoca la morte per mettere fino “ a lo disonore mio”

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All’improvviso la morte appare davvero, e Brancaleone, spaventato, le chiede una tregua, onde possa riscattarsi dalla sua onta. Si mette in viaggio con una raccogliticcia armata di straccioni, fra i quali c’è un tedesco, Thorz, al quale ha fermato il braccio mentre quest’ultimo si apprestava ad affogare il rampollo infante di un re normanno, una strega, Tiburzia, strappata al rogo, e Pattume, un uomo che si è reso, a suo dire, colpevole di una atto così infame che “orecchie umane non possono udire

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Trascina quest’ultimo dal santo eremita Pantaleo, per chiedere perdono delle malefatte,ma questi,udito l’inconfessabile segreto, inorridisce, e lo stesso pattume viene inghiottito da una voragine. La avventure continuano; l’armata si imbatte in un lebbroso, e accoglie anche quest’ultimo personaggio tra le sue fila; in realtà il lebbroso è una principessa, Berta. Dopo aver incontrato papa Gregorio e il suo avversario, l’antipapa Clemente, e aver diramato la questione con un giudizio di dio, finalmente la strampalata armata si imbarca per la Terra Santa.

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Qui Brancaleone consegna il piccolo al padre e viene da questi nominato barone; potrebbe impalmare anche la bella Berta se un incantesimo fatto da Tiburzia non gli facesse perdere il duello decisivo con il campione dei musulmani.

Inferocito, Brancaleone insegue Tiburzia nel deserto, dove però riappare la morte, venuta a reclamare il suo credito. Sarà la giovane strega a salvargli la vita, morendo e liberando così Brancaleone dal suo debito.

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Girato nel 1970 da Monicelli, dopo lo straordinario successo di L’armata Brancaleone,del 1966, questo secondo episodio mantiene le promesse del primo, anche se il riscontro del pubblico non fu altrettanto lusinghiero;tuttavia il film fu gradito moltissimo, grazie alla presenza di un cast di livello,con attori caratteristi davvero bravi, come Proietti,Villaggio,la Sandrelli,la Loncar e Adolfo Celi.

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Brancaleone alle crociate, Un film di Mario Monicelli. Con Vittorio Gassman, Paolo Villaggio, Adolfo Celi, Stefania Sandrelli, Beba Loncar, Lino Toffolo, Luigi Proietti, Alberto Plebani, Franco Balducci, Gianrico Tedeschi, Renzo Marignano, Sandro Dori, Christian Alegny, Augusto Mastrantoni. Genere Commedia, colore 116 minuti. – Produzione Italia 1970.

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Vittorio Gassman: Brancaleone da Norcia

Adolfo Celi: Re Boemondo

Stefania Sandrelli: Tiburzia da Pellocce

Beba Loncar: Berta d’Avignone

Gigi Proietti: Pattume, Colombino

Lino Toffolo: Panigotto da Vinegia

Paolo Villaggio: Thorz

Gianrico Tedeschi: Pantaleo

Sandro Dori: Rozzone

Gianluigi Crescenz: Taccone

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David Norman Shapiro: Zenone

Angiola Baggi: Tiburzia de Pellocce

Noemi Gifuni: Berta d’Avignone

Nino Dal Fabbro: Panigotto da Vinegia

Enzo Liberti: Rozzone

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Fotografia: Aldo Tonti

Montaggio: Ruggero Mastroianni

Effetti speciali: Armando Grilli

Musiche: Carlo Rustichelli

Scenografia: Mario Garbuglia

“Sono impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto di lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio.”

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Brancaleone alle crociate banner citazioni
“Aiitaaa! Chi ode questo mio richiamo mi soccorra! Ohidimé! Chi me l’avesse detto dover rifar la… la fine dello sòricio [sorcio], nella fonda tenebra! “Opritemi! Traetemi di qua! (Brancaleone rimasto sotto lo scafo ribaltato della nave)”
“Gente mia, dove ne siete? “
“Et così moiano capovolti tutti li scismatici che capovolgono la verità “
“E voaltri, voaltri ignominiosi, come osaste restar vivi tra cotanti morti? Chi vi dette tanto infame coraggio? “
“Panigotto, a ben’anco tu sie verboso alquanto talora sei di bon consiglio, ma ch’io vi ponsi. “
“E facetelo zittire questo pupo, ché qui non si chiude oculo!”
“Et ora pendoliamo fianco a fianco come morte foglie, e lo vento benevolo a tratti un po’ ci ravvicina. “
“Né voglio vedere lacrime, né indugi, né mi dicere volemo restare con te, volemo combattere, volemo questo e volemo quello… “
“Fatevi sotto, fatevi sotto ché non temo anco se arrovesciato!”
“Lo vostro papa dice: pappate, pappate senza tema, ché forse li doni saranno più graditi allo santo cui furono destinati se essi serviranno a satollare otto cristiani affamati. “
“E qual mai potrìa esse lo meo iudicio, che da qua suso ommeni terragni tutti uguarmente brutti io vi contemplo? “
“Non sapio notare! [nuotare] “
“Childericu, figghiu miu, sia rennùta grazia a Diu! Ah Turoni, sitibondu dellu scettro di Boemondu, sii frategghiu miu minori, ma in ferocia sii maggiori! Nì tempesta, nì cicluni, ponnu stare a paraguni col tremuoto dellu cori di un regali genitori, che ritrova il suo picciottu che pensava fosse mottu!”
“Santu cielu! Che vidìa? Chistu non è figghio a mmia!”
“Re Boemondo, scusa se parlo a te da paro a paro, ma lo sdegno meo si esprime rispondendo per le rime. Lo tuo seme è vivo e sano grazie a sette sgorbi e un nano. Ed in premio? Una contea? No! Nemmanco per l’idea! Ardi un foco: per ci dare uno lauto desinare? Nooo! Né pranzi né castella, tu ci abbruci la donzella! Oh nessuno certo è più magnifico d’un re!”
“Un sol grido un solo idioma: scapòma! “

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Brancaleone alle crociate banner recensioni
L’opinione di Giudag dal sito http://www.mymovies.com

Brancaleone (Gassman), amareggiato per non esser riuscito ad impedire il massacro dei fedeli guidati da Zenone, stringe un patto con la Morte per riscattare la propria felloneria. Raccimolando nuovamente uno sciame di pezzenti sotto la propria guida si dirige nelle Terre Sante per trovare la sua morte eroica.
Sebbene si avverta lo stacco col primo film, specialmente per la perdita dei personaggi (in particolare Gian Maria Volonté ed Enrico Maria Salerno, sostituito da David Norman Shapiro) Brancaleone alle Crociate regge discretamente la prova, innanzitutto per la bravura di Gassman, ma specialmente grazie
all’ottimo cast: Villaggio, Toffolo, Proietti (che recita nei ruoli della Morte, il santo stilita Colombino e Pattume), Celi e non meno importante Stefania Sandrelli; in più la visione di quel Medioevo pecorone del primo film si fa inesorabilmente più tragica (la ballata degli impiccati, il rogo delle streghe),
ma allo stesso tempo più ricca e varia. La sceneggiatura tuttavia risulta meno compatta e lineare, con alcune parti troppo a sé stanti (la faccenda di Pattume) ed alcuni snodi risolti sbrigativamente come il passaggio frettoloso della scena dall’Italia alla Terra Santa. Ottima colonna sonora.

L’opinione di Jonas dal sito http://www.filmtv.it

Sequel di L’armata Brancaleone, che si concludeva appunto con la partenza dei nostri per la Terrasanta al seguito del monaco Zenone. A parte il protagonista, rispetto al primo episodio la squadra è completamente rinnovata: in particolare va segnalato l’ingresso del soldato vigliacco Paolo Villaggio (col consueto accento da professor Kranz),
del penitente Gigi Proietti e della strega Stefania Sandrelli, mentre Beba Loncar sostituisce Catherine Spaak nel ruolo della biondona oggetto dei desideri maschili. Non cambia invece la sostanza, e il gioco è ormai risaputo, anche se si cerca di rivitalizzarlo con qualche invenzione: la sfida con la Morte in stile Il settimo sigillo,
i discorsi degli impiccati, i dialoghi in ottonari a rima baciata (espediente tirato un po’ troppo per le lunghe).

Opinioni tratte dal sito http://www.davinotti.com

Cangaceiro

Così come l’opera prima anche questo è un film soprattutto da ascoltare, carico di nuove peripezie linguistiche che sfociano nella parte con Celi mirabilmente recitata quasi tutta in rima. I dialoghi sono come una linfa vitale che anima una disavventura errabonda episodica e macchinosa, in cui i guizzi divertenti
soffocano tra parentesi stiracchiate francamente noiose (ma il capostipite tutto sommato non era da meno). Gassman ancora sugli scudi rende Brancaleone eroico nel finale desertico e metafisico, mentre la Sandrelli dà freschezza al gruppo.
Gugly

Sequel che come qualità può essere eguagliato al primo film; momenti comici a parte, colpiscono le stoccate all’intolleranza (la caccia alle streghe, l’albero degli impiccati); Gassman si conferma attore “grande” per prestanza fisica, capace di ridursi ad un norcino scalcagnato e sfortunato.
Fra i comprimari la menzione speciale spetta a Celi, che ricorda delle sue origini siciliane per mettere in scena la versione in carne ed ossa dei pupi.
Fabbiu

Brancaleone da Norcia (un teatralissimo Gassman che da la massima prova di se nei monologhi) verso la Terra Santa a capo di un’armata di sfigati: un cieco in groppa a un burbero, un soldato tedesco (Paolo Vilaggio, il minore tra tutti), un peccatore masochista, una strega,
un nano e un “lebbroso” che li segue a debita distanza. Le scenografie sono deliziose e il mix latino-arcaico volgare che contraddistingue la parlata raggiunge apici di genialità assoluta (un po’ meno quando per l’abbondante parte finale diventa tutto in rima). Divertente.
Rambo90

Monicelli si diverte a gettare i suoi “eroi” in imprese ancora più assurde e grottesche che nel prototipo e il risultato è molto divertente, nonostante una durata forse eccessiva. Gassman è grande, ben coadiuvato da un cast completamente rinnovato: Celi che parla in rima,
Villaggio alemanno e un’incantevole Sandrelli sono comprimari di grande spessore (ma anche Proietti che si divide in ben tre parti). Bellissimo da un punto di vista visivo il duello con la morte. Colonna sonora fondamentale.
Jandileida

Stessi pregi e stessi difetti per il Brancaleone che si getta a liberar il sacro sepolcro. Migliora molto la scrittura e la struttura della storia, più omogenea e con l’ottima intuizione, che ricorda la scrittura cortese, di far introdurre i singoli episodi da dei cartelli;
purtroppo però i momenti di stasi permangono e sembra quasi che la maggior cura nello scrivere la storia abbia fatto perdere un po’ della sgangherata freschezza del primo episodio. Insomma, io ho riso pochino ma alcune scene sono ottime (come la lotta con la Morte nel deserto).

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settembre 7, 2008 Pubblicato da: | Commedia | , , , , , | Lascia un commento

Il signor Robinson

Il signor Robinson locandina

Un piccolo industrialotto, Robinio, soffocato da una moglie opprimente, parte con la stessa per una crociera. Mentre è in viaggio, sente suonare la sirena dell’allarme, ma credendo che si tratti solo di un’esercitazione, continua tranquillamente a dormire.

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La splendida Zeudi Araya è Venerdi

Il signor Robinson 1
Paolo Villaggio è Robinio-Robi

Non è così, naturalmente, e il risveglio sarà tragicomico; costretto a nuotare, riesce a raggiungere la terra, dove però scopre di essere completamente solo. Hanno inizio così le sue comiche avventure, alle prese con noci di cocco che non si rompono, con la solitudine, con un boomerang che invece di colpire le prede gli ritorna sistematicamente in testa. Alla fine si adatta, in qualche modo, alla solitudine, ma un giorno scopre di non essere solo: sull’isola c’è una bella nativa, che lui battezza venerdi. Vorrebbe approfittare di lei, ma la donna e sacra al dio dell’isola, Marduk, che ogni volta in cui Robinson tenta di toccare la donna, fa tremare l’isola.

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La splendida sequenza del bagno di Venerdi

Alla fine arrivano sull’isola altri indigeni, e Robinson e Venerdi vanno nella terra natia della ragazza, dove, per impalmare la sua ambita preda, sarà costretto ad affrontare prove impossibili. Nonostante esca con le ossa rotte dalle prove, il capo concede a Robinson la mano di venerdi; ma quando sembra che tutto debba finire a gonfie vele, Robinson viene raggiunto dalla moglie,che non ha mai smesso di cercarlo, e riportato a casa suo malgrado.

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Apologo semiserio della civiltà dei consumi, che travia chiunque vi faccia parte, Il signor Robinson,mostruosa storia d’amor e di avventure (titolo completo del film) si regge su alcune gag simpaticissime di Paolo Villaggio, alle prese con le difficoltà di una vita allo stato brado, e sopratutto sulle grazie, abbondantemente esposte, della bellissima Zeudi Araya.

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Da vedere per passare due ore in completo relax.

Il signor Robinson

Un film di Sergio Corbucci. Con Paolo Villaggio, Zeudi Araya, Percy Hogan, Anna Nogara. Genere Commedia, colore 108 minuti. – Produzione Italia 1976.

Paolo Villaggio: Robinio / Robinson
Zeudi Araya: Venerdì
Anna Nogara: Magda
Percy Hogan: Mandingo

Regia Sergio Corbucci
Soggetto Sergio Corbucci, Paolo Villaggio, Castellano e Pipolo
Sceneggiatura Sergio Corbucci, Paolo Villaggio, Castellano e Pipolo
Produttore Franco Cristaldi
Produttore esecutivo Bruno Altissimi
Casa di produzione Vides
Distribuzione (Italia) United Artists
Fotografia Marcello Gatti
Montaggio Amedeo Salfa
Musiche Guido De Angelis, Maurizio De Angelis

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luglio 2, 2008 Pubblicato da: | Commedia | , , | 3 commenti