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La nona porta

Dean Corso è una strana figura di mercante d’arte:tratta generalmente libri,dei quali è sicuramente un esperto. Infatti,all’inizio del film,lo vediamo impegnato in un acquisto di un testo raro,un’edizione pregiata del Don Chisciotte,che acquista ad un prezzo molto basso dagli eredi del proprietario.

Un giorno Dean riceve una telefonata da Boris Balkan,un equivoco quanto potente magnate d’industria,collezionista di libri esoterici e trattanti tutti l’argomento demonologico.

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Johnny Depp è Dean Corso

 Balkan affida a Corso un’indagine:verificare se la sua copia del libro delle Nove porte è stata scritta o no da Aristide Torchia,un dotto esoterista veneziano,bruciato sul rogo assieme ai suoi libri dall’inquisizione.

Le copie attualmente esistenti del libro sono tre,e Corso dovrà andare a trovare gli altri due proprietari per verificarne l’autenticità.

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Lena Olin

Ben presto Corso si rende conto che la sua indagine non è affatto semplice;un suo amico librario,a cui aveva affidato la copia di Balkan viene ucciso e lo stesso Corso correrà più volte il rischio di essere ammazzato.

Aiutato da una strana ragazza,Dean ripercorre la storia del libro delle nove porte,che scoprirà contenere un segreto pericoloso;ognuno dei tre libri contiene tre immagini disegnate da Lucifero in persona.

Dopo aver scoperto che dietro gli omicidi c’è una setta di patetici adoratori del diavolo,Dean arriva all’appuntamento finale con il suo destino,dove farà due sorprendenti scoperte.

Una trasposizione riuscita a metà,quella del libro Il club Dumas,di Arturo Perez Reverte,il film di Polansky è affrettato e poco chiaro,soprattutto nel finale tirato per i capelli.

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Manca completamente l’atmosfera demoniaca del libro,e il Club Dumas che tanta importanza ha nel romanzo viene completamente messo da parte dal regista polacco.

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Emmanuelle Seigner (moglie del regista)

Alla fine quello che si salva è davvero poca cosa;nonostante un buon Johnny Depp e una splendida Lena Olin,il film si smarrisce per strada trasformandosi in un thriller poco avvincente.Ed è un vero peccato,perché l’inizio del film lasciava presagire ben altro svolgimento.

La nona porta,

un film di Roman Polanski. Con Johnny Depp, Lena Olin, Emmanuelle Seigner, Frank Langella, James Russo, Vanessa Paradis.
Genere Drammatico, colore 132 minuti. – Produzione Francia, Spagna 1999.

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Johnny Depp: Dean Corso
Emmanuelle Seigner: la ragazza
Lena Olin: Liana Telfer
Frank Langella: Boris Balkan
James Russo: Bernie
Jack Taylor: Victor Fargas
Jose Lopez Rodero: Pablo e Pedro Ceniza
Allen Garfield: Witkin
Barbara Jefford: baronessa Kessler
Willy Holt: Andrew Telfer

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Regia Roman Polanski
Soggetto dal romanzo Il club Dumas
Sceneggiatura John Brownjohn, Roman Polanski, Enrique Urbizu
Produttore Roman Polański
Fotografia Darius Khondji
Montaggio Hervé de Luze
Effetti speciali Gilbert Pieri, Jean-Louis Trinquier
Musiche Wojciech Kilar
Scenografia Dean Tavoularis

 

Doppiatori italiani
Riccardo Rossi: Dean Corso
Micaela Esdra: la ragazza
Pinella Dragani: Liana Telfer
Luciano De Ambrosis: Boris Balkan
Francesco Pannofino: Bernie
Giorgio Lopez: Victor Fargas
Miranda Bonansea: baronessa Kessler

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La nona porta banner incipit

Il lampo di luce proiettò la sagoma dell’impiccato sulla parete. Penzolava immobile da una lampada al centro del salone e man mano che il fotografo gli si muoveva attorno, facendo scattare l’otturatore, l’ombra provocata dal flash si delineava via via su quadri, vetrine piene di porcellane, scaffali coperti di libri e tende aperte su grandi finestre, dietro le quali cadeva la pioggia.

La nona porta banner citazioni

Sei un avvoltoio Corso! Un avvoltoio! (Witkin)
Insomma il Diavolo non si fa vivo. (Corso)
Nulla è più affidabile di un uomo la cui lealtà può essere comperata dal denaro. (Balkan)
Il diavolo signora Telfer. Questo libro serve a evocare il diavolo. (Corso) [Parlando del libro: Le nove porte del Regno delle ombre]
Sai che non ti fregherei mai se non per un buon motivo: soldi, donne, affari. (Bernie)
L’uomo che scrisse questo libro, lo fece con l’alleanza del diavolo, e finì sul rogo per questo. (Pedro Ceniza)
Ci sono libri pericolosi, non vanno aperti impunemente. (Fargas)
Sono io, baronessa, il lupo travestito da pecora. (Dean Corso)
Li ho mandati tutti al diavolo. (Baronessa Kessler)
Lei non sa in cosa si sta cacciando signor Corso! Ne esca prima che sia troppo tardi! (Baronessa Kessler)
Mumbo Jumbo! Mumbo Jumbo! Mumbo Jumbo! Mumbo Jumbo! (Balkan) [Interrompendo una seduta satanica]
L’enigma è finalmente risolto: viaggiare in silenzio per una strada lunga e tortuosa, affrontare le frecce della sfortuna, senza temere né cappio né fiamme, giocare la più grande delle partite e vincere, non astenendosi da alcuna spesa e sfidare le vicissitudini del fato, e ottenere alla fine la chiave che aprirà… la nona porta! (Balkan)
Cancellami dal libro della vita, iscrivimi nel libro nero della morte, ammettimi alla nona porta. E così sia. (Balkan)
Sono invulnerabile, sono invicibile. Posso fluttuare nell’aria, posso camminare nell’acqua. Immergo le mani nelle fiamme, non avverto calore. (Balkan)

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La nona porta romanzo edizione spagnola

 

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La nona porta romanzo edizione italiana

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La nona porta il castello

aprile 30, 2008 Posted by | Thriller | , , , | Lascia un commento

Calendar girl

Calendar girls locandina

Le dame del Women Institute sono in crisi;hanno bisogno di soldi per finanziare l’ospedale locale,e il tradizionale calendario che il gruppo edita,fatto con immagini campestri e di piante,bucolico e puritano,con le sue misere vendite non potrà di certo coprire le spese necessarie.

Così Chris e Annie,che vivono nel tranquillo e sonnolento Yorkshire,in Inghilterra,amiche da una vita,i ingegnano per trovare una soluzione al loro problema. E l’idea viene a Chris il giorno in cui il marito della sua amica muore di leucemia;perché non realizzare un calendario di nudi? Ma non nudi qualsiasi,nudi artistici,con protagoniste donne assolutamente normali,le casalinghe del sonnacchioso Yorkshire. Le due amiche propongono l’idea alle aderenti del Women Institute,e dopo l’iniziale diffidenza,il progetto parte.

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Viene cooptato un giovane fotografo,che realizza delle splendide copie.Il giorno della pubblicazione,le donne pensano di andare incontro ad un fallimento totale;viceversa,il calendario ha immediatamente un boom di vendite che lo porta ad esaurirsi velocemente.

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La stampa da risalto all’iniziativa e il pacifico villaggio dove abitano le donne viene preso d’assalto da troppe televisive e giornali;il successo le porta addirittura in America,ad Hollywood,dove Chris perde un po’ il senso della realtà,lasciandosi attrarre e sedurre dalle sirene del cinema.Ma un colloquio franco e cordiale con le amiche riporterà tutto al suo posto.

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Tratto da una storia vera,Calendar girl è un film fresco e non volgare,che affronta a cuor leggero diverse tematiche,senza però impelagarsi in disquisizione filosofiche.

Alla fine vien fuori una commedia simpatica e gradevole,che non riesce del tutto solo perché la seconda parte del film,dopo un inizio con i fiocchi,si perde un po’ per strada.

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Nessuna scena di nudo,se non fugace,per un film che si propone solo come divertissement. E che raggiunge pienamente lo scopo,grazie alla bravura delle attrici impegnate,tra le quali spicca una stupenda Helen Mirren.

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Un film di Nigel Cole. Con John Alderton, Annette Crosbie, Linda Bassett, Julie Walters, Helen Mirren, Ciarán Hinds. Genere Commedia, colore 108 minuti. – Produzione Gran Bretagna 2003.

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* Helen Mirren : Chris Harper
* Julie Walters : Annie Clarke
* John Alderton : John Clarke
* Linda Bassett : Cora
* Annette Crosbie : Jessie
* Philip Glenister : Lawrence Sertain
* Ciarán Hinds : Rod Harper

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Regia Nigel Cole
Soggetto Tim Firth e Juliette Towhidi
Sceneggiatura Tim Firth e Juliette Towhidi
Fotografia Ashley Rowe
Montaggio Michael Parker
Musiche Patrick Doyle
Scenografia Martin Childs, Grant Armstrong e Mark Raggett

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aprile 30, 2008 Posted by | Commedia | , , , , , , | Lascia un commento

Donne in amore

Donne in amore locandina

Inghilterra,1920

Ursula,una donna timida e introversa,conosce l’amore grazie a Rupert,un affascinante direttore didattico,a sua volta sposato con la ricca e nobile Elmione,con la quale però non ha più rapporti:fra i due c’è una irreversibile crisi coniugale.Gudrun sorella di Ursula,dal carattere e dalla personalità molto differente,ha invece un rapporto ambiguo,torbido,con Gerard.

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Glenda Jackson e Oliver Reed

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Tra i due uomini,legati alle due sorelle,nasce l’amicizia,ma ben presto anche qualcosa di probabilmente più profondo.L’omosessualità di Ken Russell esplode in questa ottima riduzione del romanzo di Lawrence,in un film che all’epoca in cui venne presentato suscitò grave scandalo,soprattutto per una scena in cui Oliver Reed e Alan Bates lottano per terra,nudi.

L’atmosfera puritana dell’Inghilterra anni 20 è qui raffigurata con sguardo sarcastico,e il romanzo diventa per Russell l’occasione per scagliarsi proprio contro una società ipocrita e puritana.

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La strana relazione che sembra coinvolgere i due uomini,prima della tragedia finale,mostra la volontà di Russell di scandalizzare,mostrando tutto il torbido di una storia con protagonisti che sembrano i balia degli eventi,incapaci di dominarli.

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Donne in amore,

un film di Ken Russell. Con Glenda Jackson, Oliver Reed, Jennie Linden, Alan Bates. Genere Drammatico, colore 129 minuti. – Produzione Gran Bretagna 1969. Titolo originale Women in love

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Alan Bates: Rupert Birkin
Oliver Reed: Gerald Crich
Glenda Jackson: Gudrun Brangwen
Jennie Linden: Ursula Brangwen
Eleanor Bron: Hermione Roddice
Alan Webb: Thomas Crich
Vladek Sheybal: Loerke
Catherine Willmer: Mrs. Crich
Sarah Nicholls: Winifred Crich
Sharon Gurney: Laura Crich
Christopher Gable: Tibby Lupton
Michael Gough: Tom Brangwen
Norma Shebbeare: Mrs. Brangwen
Nike Arrighi: Contessa
James Laurenson: Minister
Michael Graham Cox: Palmer
Richard Heffer: Loerke’s Friend
Michael Garratt: Maestro
Leslie Anderson: Barber
Charles Workman: Gittens
Barrie Fletcher: Miner
Brian Osborne: Miner
Christopher Ferguson: Basis Crich
Richard Fitzgerald: Salsie

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Regia Ken Russell
Soggetto D.H. Lawrence
Sceneggiatura Larry Kramer
Produttore Larry Kramer
Fotografia Billy Williams
Montaggio Michael Bradsell
Musiche Georges Delerue
Scenografia Kenneth Jones e Harry Cordwell

Doppiatori italiani

Luigi La Monica: Alan Bates
Sergio Graziani: Oliver Reed
Rita Savagnone: Glenda Jackson
Renata Marini: Jennie Linden
Maria Pia Di Meo: Eleanor Bron
Oreste Lionello: Alan Webb
Bruno Persa: Christopher Gable
Massimo Turci: Michael Gough

aprile 30, 2008 Posted by | Drammatico | , , | Lascia un commento

Nudisti per caso

Nudisti per caso locandina

Sophie e Oliver,una coppia parigina,sposata da anni;lui è il primo amore,per lei,ed entrambi,dopo anni di matrimonio,sentono che qualcosa sta cambiando.Ad avvertire la cosa è sopratutto Sophie,che si rende conto che il marito non è più attratto da lei come un tempo.Un giorno i due,leggendo un annuncio,scoprono che è in vendita,su un’isola una piccola villetta,che è il loro sogno nascosto.

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La acquistano ad occhi chiusi,e Sophie,con i suoi due figli,decide di partire prima del marito per prepararla per una vacanza sognata da tanto tempo.

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Ma ben presto Sophie si rende conto che l’affare fatto non è poi così vantaggioso;la villetta è in un’isola abitata esclusivamente da nudisti.Così,imbarazzatissima,si trova a vivere in comunità con i suoi pudori,che ha trasmesso anche ai figli,mentre attorno a lei sono tutti nudi.

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Fa amicizia con una vicina disinibita,e scopre che anche i costumi sessuali degli abitanti dell’isola sono molto liberi;alla fine cederà almeno parzialmente alle abitudini degli altri,indossando un vestito bianco trasparente.

Un film,Nudisti per caso,che avrebbe l’ambizione di essere una commedia sofisticata sui costumi sessuali,sui tabu e che invece finisce per annoiare lo spettatore,trasformato in un involontario voyeur,alle prese con corpi maschili e femminili di ogni taglia e età esposti in un modo che sembrerebbe naturale,ma che alla fine risulta sospetto.

Perchè il film,lungi dall’attirare l’attenzione su un problema peraltro poco sentito,l’esposizione del corpo in una comunità libera praticante il naturismo,sembra strizzare l’occhio al voyeurismo più becero. Anche le situazioni paradossali nel film,con i due bambini che sembrano gli unici a non dare alcun peso alla cosa,mentre la mamma mostra tutti i limiti culturali di una cultura intrisa di tabu,alla fine scadono nella pochade,peraltro poco accattivante.

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Si salva poco,alla fine,di un film pretenzioso come pochi. La morale spicciola,ammanita durante lo scorrere della storia,finisce anche per infastidire.

Una prova da dimenticare,tutto sommato.

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Nudisti per caso

Un film di Franck Landron. Con Barbara Schulz, Alexandre Brasseur, Zoé Landron, Félix Landron, Magali Muxart, Jackie Berroyer. Genere Commedia, colore 92 minuti. – Produzione Francia 2003.

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Barbara Schulz: Sophie
Alexandre Brasseur: Olivier
Magali Muxart: Juliette
Simon Bakhouche: Gilbert
Félix Landron: Nono
Zoé Landron: Laure
Angélique Thomas: Adeline
Philippe Cura: Jacky
Xavier Aubert: Aubry
Jackie Berroyer: Paul
Sonia Vollereaux: Colette
Emmanuelle Bataille: Corinne

aprile 30, 2008 Posted by | Commedia | | Lascia un commento