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Prostituzione

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Un quartiere periferico immerso nell’oscurità.
Una sera come tante, nei vialetti che circondano una strada di periferia, sotto i cui lampioni come ogni sera si consuma il triste rito dell’amore a pagamento.
Una ragazza, Giselle, adesca un giovane e consuma un frettoloso rapporto sotto un albero, mentre un maturo guardone assiste soddisfatto tra i cespugli.
Ritroviamo Giselle stesa nuda su un tavolo operatorio:la ragazza è morta, uccisa da un misterioso assassino.
E’ il commissario Macaluso ad essere incaricato delle indagini.

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L’uomo deve muoversi nello squallido sottobosco in cui si muovono le esistenze delle prostitute, che si chiamano Benedetta,Primavera,Immacolata:nomi in netto contrasto con le loro esistenze di professioniste dell’amore.
Giselle era una di loro, ma marginalmente:la ragazza infatti era fuori dal giro delle prostitute da strada,lei era una studentessa universitaria, che si prostituiva con uomini facoltosi.
Mentre Macaluso inizia a muoversi in quel mondo sordido, brancolando alla cieca anche per il muro di omertà che sembra circondare la vicenda, si intrecciano le storie delle varie protagoniste, come quella di Benedetta, che una sera viene brutalizzata da un gruppo di giovani e che viene selvaggiamente vendicata dall’organizzazione a cui lei appartiene, o come quella di Primavera, una prostituta avanti negli anni che ha una relazione con il giovane pappone Antonio.
Proprio quest’ultimo la tradisce incapricciandosi della di lei figlia Daniela, con la quale scappa.

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Nel frattempo Macaluso porta avanti le sue indagini e sarà il guardone che spiava Giselle a mettere il funzionario di polizia sulla strada giusta…
Prostituzione è un thriller-poliziesco girato nel 1974 da Rino Di Silvestro, regista romano scomparso cinque anni addietro all’età di 77 anni;Di Silvestro, che nel corso della sua carriera ha diretto solo 8 pellicole,fra le quali La lupa mannara e Hanna D.la ragazza del Vondel park aveva diretto l’anno precedente un discreto Wip, quel Diario segreto da un carcere femminile accolto da un lusinghiero successo di pubblico.
dalla vita delle recluse di un carcere, fra soprusi e violenze morali, Di Silvestro passa all’ esterno, raccontando a modo suo una storia squallida di prostituzione, mostrando le vite di un gruppetto di belle di notte alle prese con il loro degradante lavoro.

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Il film è essenzialmente un poliziesco con venature thriller, alle quali il regista romano aggiunge un’ambientazione sordida ben ricostruita e qualche piccola denuncia del mondo degradato moralmente in cui le vittime del mestiere più antico del mondo vivono.
Lo fa senza forzare eccessivamente l’aspetto morale della cosa, limitandosi a intrecciare storie che potrebbero essere quelle di qualsiasi donna che viva l’esperienza della prostituzione con un cannovaccio strettamente giallistico, con tanto di omicidio e sorpresa finale sull’identità del misterioso assassino.
Il film è caratterizzato da una buona scorrevolezza e da un andamento dark, visto anche il mondo in cui si muove; qualche scena erotica, parecchi nudi ma se vogliamo funzionali a quanto raccontato.
Grazie ad un cast di comprimari e a qualche attore di primo livello De Silvestro filma un’opera non dozzinale, che in qualche modo emerge dalla montagna di film erotici prodotti tra il 1971 e il 1976; questo Prostituzione, ripreso all’estero con i titoli di Red city lights,Love Angels,Street Angels e Sex slayer è opera dignitosa e di discreta fattura.
Grazie anche a Aldo Giuffrè, che interpreta il misurato commissario Macaluso, alla bravissima Maria Fiore, che riveste i panni della matura Primavera e a Orchidea De Santis, splendida come sempre nelle vesti della prostituta Benedetta, la ragazza violentata e vendicata dall’organizzazione a cui appartiene.

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Accanto a loro ci sono anche altri ottimi comprimari, che segnalo sopratutto per l’alto grado di professionalità mostrata:Lucretia Love,Umberto Raho, Magda Konopka,Krista Nell,Andrea Scotti e Gabriella Lepori, Luciano Rossi e Liana Trouche oltre a Elio Zamuto, conferiscono un’aria di professionalità ad un film che rischiava di passare come l’ennesimo prodotto di serie B del sotto cinema italiano.
Così non è per fortuna.
Il film purtroppo è molto raro e non esiste almeno a quanto ne so in edizione digitale italiana, anche se qualche anno addietro è stato trasmesso dalla scomparsa Odeon tv; su You tube c’è un mediocre riversaggio da VHS in lingua inglese, chiunque voglia cimentarsi con l’ardua comprensione dei dialoghi potrà farlo seguendo questo link: http://www.youtube.com/watch?v=otNojdFxkg8

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Prostituzione
Un film di Rino De Silvestro, con Orchidea De Santis,Aldo Giuffrè,Maria Fiore,Lucretia Love,Umberto Raho, Magda Konopka,Krista Nell,Andrea Scotti,Gabriella Lepori, Luciano Rossi Liana Trouche,Elio Zamuto Italia 1974 Drammatico Durata 105 minuti

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Prostituzione banner PROTAGONISTI

Aldo Giuffrè: Ispettore Macaluso
Maria Fiore: Primavera
Elio Zamuto: Michele Esposito
Krista Nell: Immacolata Mussomecci
Orchidea de Santis: Benedetta
Magda Konopka: Signora North
Andrea Scotti: Il poliziotto Variale
Paolo Giusti: Antonio
Gabriella Lepori: Giselle Rossi
Luciano Rossi: Faustino

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Genere drammatico, commedia
Regia Rino Di Silvestro
Sceneggiatura Rino Di Silvestro
Produttore Giuliano Anellucci
Casa di produzione Angry Film
Fotografia Salvatore Caruso
Montaggio Angelo Curi

Prostituzione banner RECENSIONI

L’opinione di renato dal sito http://www.davinotti.com
Si parla ovviamente dell’argomento del titolo, tra un’ovvia citazione di Mamma Roma e qualche scena comica davvero evitabile. Finché il film resta sul registro giallo/drammatico non dispiace, comunque: ci sono delle belle musiche, la buona prova di Maria Fiore ed un ottimo finale, quello davvero riuscito. Insomma una pellicola che va un po’ troppo a corrente alternata, ma curiosa ed in definitiva che vale la pena di vedere.
L’opinione di Fauno dal sito http://www.davinotti.com
Che lo si voglia o meno è un bel film in quanto, omicidio a parte, per una volta ci si cala nel mondo della prostituzione senza sfregi, vetriolo, lupara bianca o dentature spaccate a pugni. In particolare la figura di Primavera, magnificamente interpretata da Maria Fiore, dà una connotazione più umana ad una figura spesso ingiustamente vilipesa. D’altronde se c’è una persona che da quando esiste il mondo è sempre stata in prima linea e ha sempre pagato sulla propria pelle e senza sconti tutto il peggio, quella è la meretrice… Bravo pure Giuffrè.

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gennaio 24, 2014 Posted by | Drammatico | , , , , , , , , , , | 2 commenti

Mala, amore e morte

Mala amore e morte locandina
Un misterioso killer spara ad una donna mentre la stessa ha appena acquistato dei giornali. La defunta era la proprietaria in una pensione, La mimosa, che ora viene ereditata dalla giovane e bella Marisa. Ma per la ragazza è l’inizio di una serie di guai, perchè la defunta zia era la centro di un complicato caso riguardante un piccolo scrigno pieno di diamanti, ai quali sono interessati anche tre malavitosi e un misterioso ospite della pensione.

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Femi Benussi e Gianni Macchia

Dopo una serie di vicende, Marisa e l’ospite, che in realtà è un ispettore di polizia, recupereranno la refurtiva nella tomba di un garibaldino che partecipò alla presa di Porta Pia, e avranno la meglio sui tre gangster da operetta e sulla svampita donna del capobanda. Finale in rosa con Marisa e l’ispettore che si godono finalmente il loro sbocciato amore.

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Nonostante il titolo sia assolutamente fuorviante, Mala amore e morte, film targato 1975 per la regia di Tiziano Longo su soggetto di Paolo Barberio e Piero Regnoli contiene qualche elemento giallo unito ad elementi polizieschi, che però virano decisamente verso il comico/farsesco. Dei tre componenti del titolo, l’unico ad essere rappresentato è proprio l’amore, che alla fine trionfa come in ogni classica commedia tra la bella Marisa e il misterioso ospite della pensione Mimosa, che si rivelerà essere un ispettore di polizia alla ricerca della chiave che conduca ad una fortuna in diamanti, che la defunta proprietaria della pensione stessa aveva contribuito ad occultare.
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La mala è rappresentata da tre gangster assolutamente scombinati, che parlano con un buffissimo accento e sopratutto sono lontani anni luce dal prototipo dei banditi feroci e senza pietà, incluso il loro capo, che si da arie da uomo raffinato. A loro si aggiunge una svampitissima ragazza, che è l’amante del capo, e che per tutta la durata del film non indossa quasi mai un vestito. La morte invece è davvero la grande assente, perchè a parte la defunta zia, l’unico morto non muore davvero mai, ricomparendo sempre e contribuendo a creare scompiglio nelle idee già di per se confuse di Marisa. Una commedia ironica, quindi, che mescola allegramente elementi del giallo a quelli tipici della commedia sexy; il risultato finale è un film che a sprazzi ha qualche momento di divertimento, pur essendo abbastanza scombinato. La commedia regge anche per merito di una splendida Femi Benussi, che appare davvero confusa dagli avvenimenti, ma anche (sopratutto) divertente nel ruolo di Marisa, che appare travolta dagli avvenimenti. Se la Benussi mostra con generosità le sue grazie, ancor di più fa Gabriella Lepori, praticamente sempre svestita, che interpreta l’amante del capo gangster, una ragazza svampita in maniera patologica e affetta da idiosincrasia verso qualsiasi forma di vestiario.


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Nel film il ruolo dell’ispettore è interpretato da Gianni Macchia; l’attore pugliese non si prende sul serio e appare per tutta la durata del film con un sorriso ironico che sembra quasi farsi beffe dello spettatore, anticipando in qualche modo il tono da pochade che la pellicola andrà assumendo nel corso del suo svolgimento.

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Francoise Prevost

Brevi parti per Gigi Ballista, troppo presto fuori scena e per la Prevost, ammazzata dopo 5 minuti di film. Se la storia appare abbastanza scontata, tuttavia qualche elemento di divertimento c’è, anche se è poca roba; tuttavia non siamo di fronte alla solita commediaccia scollacciata e triviale, ma ad un prodotto con una qualche dignità.

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Mala amore e morte,un film di Tiziano Longo, con Femi Benussi, Gianni Macchia, Gabriella Lepori, Gigi Ballista, Francoise Prevost, Giallo/commedia,Italia 1975 Mala amore e morte banner gallery

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Mala amore e morte banner protagonisti

Femi Benussi-Marisa Belli
Gianni Macchia-Marco Ranalli/Carlo Martini
Massimo Mollica-Barone Francesco De Carolis
Gabriella Lepori-Sissi
Françoise Prevost-Adalgisa Belli
Renato Pinciroli-Custode cimitero
Gigi Ballista-Avvocato Giorgi
Danika La Loggia-Entreneuse
Giulio Baraghini-Mimì, guardia del corpo
Franca Scagnetti-Donna delle pulizie

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Regia;Tiziano Longo
Sceneggiatura:Paolo Barberio,Piero Regnoli
Produzione:Ermanno Curti
Musiche:Filippo Trecca
Fotografia:Franco Delli Colli
Montaggio:Mario Gargiulo

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ottobre 26, 2010 Posted by | Commedia | , , , , , | 2 commenti