Filmscoop

Tutto il mio cinema

Quella strana voglia d’amare

Due ragazzi,Angela e Marco,vivono in una villa appartata con l’unica compagnia di Rocco,un uomo con qualche problema psichico e sopratutto rimasto muto in seguito ad un incidente stradale in cui ha però salvato la vita di Angela.
I due giovani hanno una relazione incestuosa,che però subirà una brusca interruzione il giorno in cui nella villa arriva Claudia,la nuova maestra del paese che non avendo un alloggio ha approfittato dell’amicizia del parroco,Don Giuseppe,che ha convinto i due ragazzi a concederle momentanea ospitalità.
Tra Marco e Claudia nasce un’immediata simpatia,che sfocia ben presto in una relazione.
Che viene scoperta casualmente da Angela.
Marco,deciso a vivere con Claudia,si reca da Don Giuseppe con l’intenzione di chiedergli di interessarsi alla vendita della villa.
Angela ne approfitta per costringere Rocco ad assalire ed uccidere la sventurata Claudia;commesso l’omicidio,Rocco si uccide.
I due ragazzi tornano quindi ad essere di nuovo soli e ben presto riprendono la loro relazione.


Quella strana voglia d’amare è un film del 1977 di Mario Imperoli,girato in strettissima economia basato su una sceneggiatura scritta dallo stesso regista e da Giorgio Montefiori,che partecipa al film nel ruolo di Rocco.
Imperoli,al suo penultimo film (l’ultimo sarà il successivo Canne mozze girato nello stesso anno) fa di necessità virtù; il low budget lo costringe a girare con soli cinque attori,ma se la cava tutto sommato dignitosamente.
Il film non è nulla di eccezionale,ma quanto meno non è il solito polpettone erotico tipico del periodo,con il cinema avvolto in una crisi sempre più profonda e in fortissimo debito d’ossigeno economico.
Il calo degli spettatori è ormai una valanga inarrestabile;le produzioni come questa sono snobbate dal pubblico,che  privilegia le opere provenienti dall’estero.
Tornando al film,si snoda senza grossi sussulti narrando le vicende dei due fratelli legati da una relazione morbosa,mostrata da Imperoli senza  concessioni ai nudi spinti e allo sguardo voyeur.


Per quanto la trama sia semplicissima,c’è cura nei dettagli,sopratutto nei dialoghi che per lo meno hanno qualche ricercatezza.
Molto bene Beba Loncar e Philippe Leroy,rispettivamente nei ruoli di Claudia e Don Giuseppe;meno bene Christian Borromeo (ingessato se non imbalsamto) e la figlia d’arte Marina Giordana (figlia di Claudio Gora e Marina Berti nonchè sorella del più famoso Andrea),che mostra una piattezza interpretativa quasi desolante,per nulla mitigata dai generosi
nudi esposti.
Montefiori/Eastman ricopre,bene,il ruolo più adatto a lui,quello del soggetto affetto da turbe psichiche;il resto fila disciplinatamente
su binari che permettono di dare un’ampia sufficienza al film.
Che è uscito improvvisamente dalla soffitta grazie ad un utente che ha postato una versione decente su You tube all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=jMUBUn707Nk&t=1374s.Da non confondere con il film di Caiano Quella strana voglia di amare del 1969

Quella strana voglia d’amare
Un film di Mario Imperoli. Con George Eastman , Philippe Leroy, Beba Loncar, Christian Borromeo, Marina Giordana Drammatico, durata 93 min. – Italia 1977.

Beba Loncar: Claudia
Christian Borromeo: Marco
Marina Giordana: Angela
George Eastman: Rocco
Philippe Leroy: don Giuseppe

Regia Mario Imperoli
Soggetto Mario Imperoli
Sceneggiatura Mario Imperoli, Luigi Montefiori
Casa di produzione Roma International Production, Salamandra Cinematografica, Silvia 70
Fotografia Romano Albani
Montaggio Franco Letti
Musiche Manuel De Sica
Scenografia Enrico Fantacci
Costumi Claudia Schiff

agosto 6, 2017 Posted by | Drammatico | , , , , , | Lascia un commento

Cani arrabbiati

Cani arrabbiati locandina

Un uomo guida nervosamente, guardando il sedile posteriore (non inquadrato) e controlla l’orologio; nel frattempo, quattro uomini mascherati assaltano un portavalori.
Uno dei malviventi, che scopriremo chiamarsi Bisturi, senza motivo apparente accoltella il portavalori uccidendolo e subito dopo raggiunge con i complici un auto che li attende guidata da un complice.
Una guardia giurata però esplode due colpi di fucile e il rapinatore alla guida si accascia colpito a morte.
Inizia la fuga dei tre delinquenti superstiti, che si chiamano fa loro il Dottore, Trentadue e Bisturi.
Inseguiti dalla polizia i tre si rifugiano in un garage sotterraneo, dove prendono in ostaggio due donne; tenuti sotto tiro della polizia, i tre sembrano non avere scampo, ma Bisturi a quel punto uccide una delle due donne accoltellandola alla gola a morte.
La polizia lascia liberi di uscire i tre che, in auto, iniziano la fuga.

Cani arrabbiati 11

Don Backy

Durante la folle corsa che ne segue, si imbattono nell’auto guidata dall’uomo che abbiamo visto all’inizio guidare nervosamente,il cui nome è Riccardo; il motivo dello stato d’animo dell’uomo è costituito dalla presenza in auto di un bambino febbricitante.
I tre, che hanno con loro Maria, l’ostaggio sopravvissuto, si imbarcano nella vettura di Riccardo e proseguono la loro fuga.
Da quel momento la storia del gruppo si svolgerà prevalentemente nello spazio angusto dell’auto, scandita da torture psicologiche dei tre psicopatici malviventi nei confronti di Maria e Riccardo.
Maria tenterà la fuga dopo una sosta, ma verrà ripresa da Trentadue e Bisturi, umiliata e costretta a orinare davanti ai due;la fuga continuerà fino al drammatico e imprevedibile finale.
Cani arrabbiati è un film diretto da Mario Bava nel 1973 che verrà però non verrà mai distribuito per il fallimento della casa produttrice, la Loyola Films ; sarà soltanto nel 1995 che rivedrà la luce grazie al meritevole impegno dell’attrice Lea Krueger( Lea Lander) che con il contributo della Spera Cinematografica lo editerà in Dvd, restituendo al pubblico un film controverso ma dall’altissimo valore artistico.

Cani arrabbiati 6

Riccardo Cucciolla

Cani arrabbiati 1

Lea Lander

Cani arrabbiati o Rabid dogs nella versione internazionale è un film claustrofobico, durissimo; è un film “malato”, sudato, appiccicoso, così come i personaggi che si muovono nella storia.
Che sono i tre psicopatici malviventi, sporchi e sudati, senza regole morali e senza futuro.
Sono anche senza un passato, perchè quello che vediamo è solo quello che loro materialmente commettono, ed è già abbastanza;durante la lunga e drammatica fuga quello che emerge dalle loro figure è un desolante ritratto di tre uomini crudeli, che compiono le loro gesta senza alcuna remora morale e senza alcun codice etico.
A farne le spese sono il portavalori, ucciso da Bisturi senza pietà e Maria, freddata nel terribile finale,così come la sventurata autostoppista uccisa ancora una volta da Bisturi perchè scopre la ferita di Trentadue, a sua volta ucciso da Bisturi, che per la prima volta mostrerà un barlume d’umanità.
Ad emergere prepotente è, nel finale, la figura di Riccardo, l’uomo che accompagna i malviventi nella fuga; un padre all’apparenza preoccupato dallo stato del figlio, che nel corso del film è sempre immerso in un sonno agitato, provocato dalla febbre che lo divora e che entrerà di forza e si ergerà come figura ambigua nel corso delle ultime battute del film, lasciato da Bava volutamente ambiguo.

Cani arrabbiati 2

Cani arrabbiati 3

George Eastman

Tratto da un romanzo di Ellery Queen (pseudonimo adottato dai cugini statunitensi Frederic Dannay e Manfred Bennington Lee) sceneggiato dallo stesso Mario Bava con l’ausilio di Alessandro Parenzo e Cesare Frugoni, Cani arrabbiati è in sostanza un on the road movie con fortissime venature thriller, un genere non molto frequentato da Bava.
Che però gira questo film libero da vincoli e lacci della produzione e che quindi può sbizzarrirsi in modo autonomo nella gestione del film stesso; il ritmo serrato e il fortissimo senso di claustrofobia sono gli elementi portanti di una pellicola che non molla mai la presa, trasportando lo spettatore, anzi sballottandolo attraverso una fuga all’apparenza impossibile, con il terzetto dei malviventi sempre tallonato dalla polizia che però in pratica è invisibile.
La vediamo solo nel garage dal quale è originata la fuga, sentiamo le sirene delle pantere in lontananza quando i tre si impadroniscono con la forza dell’auto di Riccardo, la ritroviamo all’uscita del casello autostradale mentre i poliziotti (presumibilmente) chiedono lumi al casellante.
Poi nulla più.
Un film che è un collage fatto da humour nerissimo e sequenze da brivido, in cui Bava non accenna minimamente discorsi socio politici o latro; a parlare sono solo le gesta dei protagonisti.

Cani arrabbiati 7

Cani arrabbiati 4

A partire dallo psicopatico Bisturi, che uccide a sangue freddo con quella che è la sua arma preferita, lo stiletto per proseguire con un altro psicopatico, quel Trentadue che è forse il personaggio più rozzo e brutale, animalesco.
Il Dottore è cinico e crudele ma appare più equilibrato, ammesso che si possa usare questo termine; a lui quei due compagni di fuga piacciono poco, ma in fondo anche lui non è una mammola e ben presto finirà per condividere le efferatezze dei suoi scellerati compagni di fuga.
L’interno dell’auto, il suo abitacolo, diventano così un microcosmo dominato dalla paura e dalla sporcizia; la paura di Riccardo e Maria, che ben comprendono di avere la loro vita sospesa su un filo sottilissimo, quella dell’autostoppista, che comprenderà ben presto di aver fatto una scelta fatale quando ha chiesto loro un passaggio.Un interno d’auto in cui lo spettatore può sentirsi prigioniero, inspirare quasi il fetore delle camicie dei malviventi madide di sudore, la loro sporcizia mentale.
Su questo Bava costruisce un film forse rozzo, ma terribilmente efficace.

Cani arrabbiati 5

Un film che è una commistione di generi, ma che avvince grazie alla sua atmosfera quasi da noir; alcune scene sono davvero da brivido, come la sequenza all’interno del garage, la già descritta scena in cui Maria iene costretta ad orinare davanti ai due delinquenti eccitati e sudati, con la macchina da presa che cattura anche gli insetti sul volto di Trentadue, l’uccisione dell’autostoppista, la bellissima sequenza finale, nella quale scopriamo un Riccardo che non è affatto migliore dei tre assassini che ha scarrozzato per tanto tempo.
Bava sceglie un cast che potremmo definire minore; il basso budget a disposizione evidentemente non permetteva di largheggiare per cui alla fine l’unica era presenza di rilievo è quella di Riccardo Cucciolla e in parte quella di Maurice Poli, assolutamente impeccabili nella recitazione.Gli altri protagonisti, Luigi Montefiori,Don Backy e Lea Lander completano l’organico; le recitazioni sono volutamente oltre le righe, in particolare quelle di Don Backy e Montefiori alle prese con due personaggi difficili.

Cani arrabbiati 8

Ma alla fine visto il risultato tutti possono essere soddisfatti, in particolare gli spettatori.
Peccato che il film non sia mai uscito nelle sale, privando noi spettatori dell’epoca e sopratutto i numerosi fans del regista ligure della visione di un’opera da grande schermo; la tensione che si prova al cinema è indiscutibilmente superiore a quella della visione home e resterà per sempre il rammarico per una grande occasione perduta.
Il film è disponibile in digitale ed è presente su You tube all’indirizzo http://youtu.be/XXP-zjvP3bs, ed è stato distribuito anche con il titolo Semaforo rosso.
Cani arrabbiati
Un film di Mario Bava. Con Riccardo Cucciolla, Lea Lander, Maurice Poli, Don Backy, George Eastman, Erika Dario, Emilio Bonucci Rabid dogs, durata 96 min. – Italia 1974

Cani arrabbiati banner gallery

Cani arrabbiati 9

Cani arrabbiati 10

Cani arrabbiati 12

Cani arrabbiati 13

Cani arrabbiati 14

Cani arrabbiati 15

Cani arrabbiati banner protagonisti

Riccardo Cucciolla: Riccardo
Maurice Poli: “Dottore”
George Eastman: “Trentadue”
Don Backy: “Bisturi”
Lea Krueger: Maria
Maria Fabbri: Maria Sbravati
Erika Dario: Marisa
Luigi Antonio Guerra: impiegato della banca
Francesco Ferrini: uomo alla stazione di servizio
Emilio Bonucci: tassista
Ettore Manni: direttore della banca
Pino Manzari: casellante

Cani arrabbiati banner cast

Soggetto Ellery Queen (racconto), Alessandro Parenzo, Cesare Frugoni
Sceneggiatura Alessandro Parenzo, Cesare Frugoni
Produttore Roberto Loyola, Lea Krueger (postproduzione)
Casa di produzione Loyola Films (1974)/Spera Cinematografica (1995)
Fotografia Emilio Varriano, Mario Bava
Montaggio Carlo Reali
Effetti speciali Sergio Chiusi
Musiche Stelvio Cipriani
Costumi Wayne Filnkelman
Trucco Vittorio Biseo, Angelo Roncaioli

Parte della recensione tratta dal sito www.http://ilmiovizioeunastanzachiusa.wordpress.com
“La prima cosa che mi viene in mente ogni volta che penso a questo film di Bava è: peccato. Peccato che un film così magnifico non abbia potuto godere di un più che meritato successo a causa delle disavventure finanziarie che coinvolsero il produttore Roberto Loyola che non potè quindi distribuirlo nelle sale italiane; in pratica qui in Italia nessuno ha mai visto “Cani arrabbiati” al cinema ed è una cosa davvero incredibile, sconcertante…”

Parte della recensione tratta dal sito http://www.alexvisani.com/
“Pellicola dal ritmo serratissimo, quasi interamente girata alla luce del sole, in automobile, con impressionanti momenti di violenza ( tra tutte, probabilmente, quella nella quale due malviventi costringono la donna in loro ostaggio a orinare, stando in piedi ) che sfocia in un finale sorprendente e beffardo. Qualche incertezza nel montaggio ( soprattutto nella parte iniziale ) e qualche ripetitività nella sceneggiatura non rovinano affatto questa pellicola di Mario Bava, qui alla sua terz’ultima regia. Molto bravi gli attori tra i quali figurano Riccardo Cucciola e Luigi Montefiori conosciuto anche come George Eastman”

Parte della recensione tratta dal sito http://bmoviezone.wordpress.com/
“Cani arrabbiati parte come uno dei tanti poliziotteschi dell’epoca (e infatti presenta non pochi parallelismi con Milano odia: la polizia non può sparare, film dello stesso anno di Umberto Lenzi), con la classica rapina ad un portavalori da parte di un manipolo di banditi mascherati e con conseguente sparatoria ed inseguimento in macchina. Incipit a cento all’ora, dunque, ma ancora legato ai cliché del genere che maggiormente andava (insieme al giallo) in quegli anni. Dopo pochi minuti, Bava comincia a fare sul serio: uno dei banditi, in preda alla nevrosi, sgozza senza apparente motivo un ostaggio di fronte ad alcuni agenti di polizia impietriti. Sarà l’inizio di un aberrante vortice di violenza, sporcizia e morte in mezzo al quale Bava trascinerà lo spettatore per tutti i novanta minuti.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

aprile 17, 2013 Posted by | Drammatico | , , , , , | 5 commenti

Emanuelle e Francoise, le sorelline

Emanuelle e Francoise le sorelline locandina

Una giovane e bella modella Francoise, tornando a casa da un breve giro in bicicletta, trova il suo boy friend Carlo a letto con un’altra donna; Carlo è un poco di buono, che utilizza la ragazza come un oggetto, obbligandola anche a prostituirsi. La ragazza, umiliata dall’ennesimo tradimento, si getta sotto un treno, lasciando ad una lettera inviata ai genitori il compito di raccontare la sua storia con Carlo. A leggere la lettera è anche Emanuelle, una giornalista con l’hobby della pittura, che decide di vendicarsi dell’uomo seducendolo. Così fa, e dopo averlo agganciato in un ippodromo, lo convince a seguirlo a casa, dove Carlo viene drogato.

Emanuelle e Francoise le sorelline 11
Patrizia Gori è Francoise

Emanuelle e Francoise le sorelline 6

Al risveglio l’uomo si ritrova rinchiuso in un angusto stanzino, legato mani e piedi con delle catene; lo stanzino, completamente insonorizzato, ha uno specchio attraverso il quale è possibile vedere all’esterno dello stesso. Da quel momento l’uomo è costretto a vivere come in un incubo le gesta di Emanuelle; la donna inizia a provocarlo spogliandosi davanti allo specchio, poi inizia a portare a casa occasionali amanti.
Il primo è un meccanico, che la donna seduce nella sua officina, seguito poi da una coppia di donne, una delle quali ex amante di Carlo, con le quali la donna intreccia una relazione saffica.

Emanuelle e Francoise le sorelline 4

Poi, drogato, assiste ad un banchetto con delle persone, in cui crede di vedere, sotto l’effetto di una potente droga, i commensali cibarsi di carne umana, inclusi piedi, mani e interiora. Subito dopo, sempre preda della droga, a carlo arriva la visione di un’orgia, poi di uno stupro perpetrato con una bottiglia, infine Carlo immagina di uccidere Emanuelle con un’accetta da macellaio.
Emanuelle a questo punto rivela a Carlo di essere la sorella di Francoise, e si appresta ad evirarlo con un bisturi.
Ma l’uomo riesce a liberarsi, e inseguita la donna per le scale, la uccide come nel sogno, con un’accetta/coltellaccio; ma sul luogo del delitto arriva la polizia,e Carlo è costretto a rinchiudersi nello sgabuzzino.

Emanuelle e Francoise le sorelline 5
George Eastman è Carlo

Emanuelle e Francoise le sorelline 3
Rosemarie Lindt è  Emanuelle

Un fotografo della scientifica mette in moto il meccanismo di chiusura, e Carlo resta prigioniero nello stanzino, urlando disperato.
Dopo un inizio tranquillo e uno svolgimento senza grossi sussulti, Emanuelle e Francoise si accende nell’ultima parte della pellicola, momento nel quale si consumano le emozioni del film, con la selvaggia scena del banchetto cannibale e con la sequenza efferata dello stupro.

Emanuelle e Francoise le sorelline 18

Nulla di particolarmente cruento, ma la diligente regia di Aristide Massaccesi, alias Joe D’Amato, riesce a rendere coinvolgente le scene. Il film vive sui flash back del racconto di Francoise, fatto attraverso la sua ultima lettera, delle umiliazioni subite dal suo uomo, che ama comunque. C’è spazio anche per i flash back riguardanti i ricordi di Emanuelle della sorella Francoise, che affiorano nel finale del film, e che rafforzano la volontà omicida della donna.
Il film si mantiene su un buon livello di tensione, anche se D’Amato preferisce virare sull’eros;

Emanuelle e Francoise le sorelline 1

nulla di trascendentale, sopratutto alla luce dei film successivi del regista, che subito dopo questo dignitoso prodotto, targato 1975, girerà i film della serie Emanuelle con Laura Gemser prima di dedicarsi alla svolta porno di fine anni 70, culminata nei quattro film girati nei Caraibi, prima di tornare ancora all’horror/thriller con Buio Omega, piccolo gioiellino in perfetto stile splatter.
In Emanuelle e Francoise le sorelline il sesso è un’arma, prima ancora che uno strumento ammiccante al pubblico voyeur; è per questo che le scene di nudo inserite non sono mai seguite, se non in un paio di casi, da amplessi in primo piano. Fanno eccezione le due scene con il meccanico e la sequenza saffica. Nulla di particolare, sopratutto alla luce di quello che sarà il cinema di Massaccesi con e dopo Emanuelle Nera.

Emanuelle e Francoise le sorelline 2

Un buon prodotto, non privo di eleganza, sicuramente ben congegnato, tenendo anche conto del cast, che include personaggi di secondo piano, come George Eastman che interpreta Carlo, Patrizia Gori che interpreta Francoise e Rose Marie Lindt, la terribile Emanuelle.

Emanuelle e Francoise le sorelline 7


I tempi sono buoni, le immagini ben dirette, discrete le atmosfere create dalle musiche di Joe Dynamo.
Emanuelle e Francoise le sorelline, un film di Joe D’Amato (Aristide Massaccesi), con Rose Marie Lindt, George Eastman, Patrizia Gori,Annie Carol Edel,Maria Rosaria Riuzzi,Massimo Vanni Thriller Italia 1975

Emanuelle e Francoise le sorelline banner gallery

Emanuelle e Francoise le sorelline 8

Emanuelle e Francoise le sorelline 9

Emanuelle e Francoise le sorelline 10

Emanuelle e Francoise le sorelline 12

Emanuelle e Francoise le sorelline 13

Emanuelle e Francoise le sorelline 14

Emanuelle e Francoise le sorelline 15

Emanuelle e Francoise le sorelline 16

Emanuelle e Francoise le sorelline 17

Emanuelle e Francoise le sorelline banner personaggi

George Eastman Carlo
Rosemarie Lindt …     Emanuelle
Annie Carol Edel Mira
Patrizia Gori …     Françoise

Emanuelle e Francoise le sorelline banner cast

Regia:     Joe D’Amato, Bruno Mattei (non accreditato)
Sceneggiatura:     Aristide Massaccesi, Bruno Mattei
Produttore:     Francesco Gaudenzi
Fotografia:     Aristide Massaccesi
Musiche:     Joe Dynamo

Un ricordo di Luigi Montefiori

“Ci fu questo Françoise (le sorelline) che si girava nella villa del produttore che stava a cinque minuti da casa mia, se no non lo avrei mai fatto.
Siccome era molto vicino quando mi offrì questo ruolo dissi: “Va bene, lo faccio”.
Però gli dovetti (a Massaccesi, n.d.r.) anche riscrivere parte della sceneggiatura, che non ho mai firmato, perché prima era corto e non funzionava.
Mi inventai quella cosa, che poi in realtà copiai da un altro film*, della stanza di vetro, dove lui viene legato, torturato…”

Emanuelle e Francoise le sorelline banner foto

Emanuelle e Francoise le sorelline foto 4

Emanuelle e Francoise le sorelline foto 3

Emanuelle e Francoise le sorelline foto 2

Emanuelle e Francoise le sorelline foto 1

Emanuelle e Francoise le sorelline locandina 4

Emanuelle e Francoise le sorelline locandina 3

Emanuelle e Francoise le sorelline locandina 2

Emanuelle e Francoise le sorelline locandina 1

gennaio 4, 2010 Posted by | Erotico | , , , , , , | 2 commenti

Baba Yaga

Baba yaga locandina 0

Valentina, una affermata fotografa di moda, mentre sta camminando viene investita da un auto, alla guida della quale c’è una misteriosa donna, Baba Yaga, che la soccorre e la invita a casa sua. Valentina si reca nella casa della donna, una casa vecchia e piena di anticaglie. La misteriosa donna regala alla fotografa una bambola, Annette, che magicamente sembra in grado di prendere vita; la bambola si trasforma in una donna bella e sensuale, subito dopo aver lanciato dei dardi dalla macchina fotografica,con i quali uccide o colpisce gravemente le sue vittime.

Baba Yaga 3
Isabelle De Funes è Valentina

Baba Yaga 15
Ely Galleani è Annette

La bella ex bambola coinvolgerà Valentina in uno strano rapporto sado maso, e sarà il fidanzato di Valentina a salvarla all’ultimo momento, mentre Baba Yaga, che in realtà era una strega, precipiterà in una voragine che si spalancherà sotto di lei, con Annette che si ritrasformerà in bambola frantumandosi in mille pezzi
Mi rendo conto che il riassunto della trama è alquanto confuso, ma francamente è il film stesso ad essere confuso, pasticciato e a tratti delirante.

Baba Yaga 2

Girato da Corrado Farina nel 1973, ispirato alla figura di Valentina, il personaggio creato da Guido Crepax, Baba Yaga non può essere definito nemmeno un’occasione perduta, in quanto, sin dall’inizio, appare di difficile comprensione, sospeso com’è tra magia, thriller e horror. Ma a ben guardare il film, proprio per il tentativo di coniugare i vari generi, legandoli ad un’aura di erotismo, peraltro molto ma molto soft, finisce per diventare una macchia confusa, in cui l’unica cosa che alla fine si riesce a salvare è la recitazione di due delle protagoniste, Carroll Baker nei panni della strega Baba Yaga e di Ely Galleani in quelli della bambola demoniaca.

Baba Yaga 5

Baba Yaga 6

Valentina è interpretata da una mediocre attrice, Isabelle De Funes, lontana anni luce dalla figura sexy e inquietante creata da Crepax. Il prodotto finale è un film in cui a salvarsi paradossalmente è solo la fotografia, cupa al punto giusto. Il resto è davvero poca cosa, forse in virtù dei rimaneggiamenti a cui venne sottoposta la pellicola, che infatti uscì in Italia in una versione di meno di novanta minuti.Assolutamente deprecabile, tra l’altro, il tentativo mal riuscito di accostare le tavole del fumetto al film, creando delle zone che mescolano il fantastico del mondo delle nuvole parlanti al reale, che però reale non è. Il tutto diventa un incubo onirico, come del resto testimoniato dal finale, in cui sembra che sia il sogno l’esatta dimensione dell’avventura di Valentina. Insomma, chi volesse vedere questo film lo faccia pure, aspettandosi però di ricavarne la sensazione di una cosa totalmente incompiuta.

Baba Yaga 8

Baba Yaga 9

Baba Yaga,un film di Corrado Farina. Con George Eastman, Carroll Baker, Isabelle De Funès, Ely Galleani, Daniela Balzaretti, Lorenzo Piani, Carla Mancini
Fantastico, durata 85 min. – Italia 1973.

Baba yaga banner gallery

Baba Yaga 1
Angela Covello

Baba Yaga 4
Carroll Baker

Baba Yaga 9
Baba Yaga 10
Baba Yaga 11
Baba Yaga 12

Baba Yaga 13

Baba Yaga 14

Baba yaga banner personaggi

Carroll Baker: Baba Yaga
George Eastman: Arno Treves
Isabelle De Funès: Valentina
Ely Galleani: Annette
Franco Battiato (non accreditato)
Michele Mirabella (non accreditato)

Baba yaga banner cast

Regia Corrado Farina
Soggetto Guido Crepax
Sceneggiatura Corrado Farina
Fotografia Aiace Parolin
Montaggio Giulio Berruti
Musiche Piero Umiliani
Scenografia Giulia Mafai (assistente: Renato Moretti)
Costumi Giulia Mafai

Baba yaga banner foto

Open title

baba-yaga

2016-12-28_125519

Baba yaga foto 12

Baba yaga foto 11

Baba yaga foto 10

Baba yaga foto 9

Baba yaga foto 8

Baba yaga foto 7

Baba yaga foto 6

Baba yaga foto 5

Baba yaga foto 4

Baba yaga foto 3

Baba yaga foto 2

Baba yaga foto 1

Baba yaga locandina 7

Baba yaga locandina 6

Baba yaga locandina 5

Baba yaga locandina 4

Baba yaga locandina 3

Baba yaga locandina 2

Baba yaga locandina 1

Baba yaga foto 13

marzo 26, 2009 Posted by | Thriller | , , , , , | Lascia un commento