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Sette orchidee macchiate di rosso

Due delitti misteriosi in apparenza slegati fra di loro; la prima, Ines, è una prostituta siciliana misteriosamente chiamata la toscana. L’altra, Kathy  è una pittrice che vive in una bella casa circondata da gatti. Sembra non esserci un trait d’union, ma l’ispettore Vismara è convinto del contrario. Anche perchè l’assassino ha lasciato una traccia inconfondibile, un misterioso ciondolo a forma di mezzaluna, in argento.

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Gabriella Giorgelli è Ines, la “Toscana”

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Quando poi a rischiare di morire è Giulia, la fresca sposa di uno stilista, Mario, il sospetto diviene certezza. Giulia si salva miracolosamente, e la polizia fa credere che sia invece morta. Mario inizia ad indagare sui misteriosi delitti, e scopre che tutti hanno in comune la frequentazione di un albergo in una località di villeggiatura. Tutto sembra ruotare attorno alla figura di un americano, che Mario riuscirà, dopo lunghe e laboriose indagini, ad identificare in un certo Fred.

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Marina Malfatti è Kathy

Nel frattempo il misterioso killer ha seguitato la sua missione di morte, uccidendo ad una ad una tutte le donne che erano presenti il 29 settembre del 1969 nell’albergo. Tutto ciò nonostante la polizia abbia ormai identificato le possibili vittime e le abbia sottoposte a stretta vigilanza. Sarà Mario a dipanare l’intricata matassa, rischiando a sua volta la vita e giungendo alla scoperta dell’insospettabile colpevole.

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Thriller di stampo classico, girato da Umberto Lenzi nel 1972, Sette orchidee macchiate di rosso ( sette sono le vittime dell’assassino, le orchidee sono i fiori che lo stesso omicida lascerà sulla tomba del misterioso perno della vicenda, Frank), si distingue per il buon impianto e per la sobrietà della storia, con l’unico omicidio veramente efferato effettuato con un trapano elettrico, concessione allo splatter di un film altrimenti abbastanza avaro di sangue e scene scabrose. Lenzi non è Dario Argento e si vede; la tensione latita alquanto, ma la sceneggiatura regge, e il film scorre via tutto sommato abbastanza bene e senza grosse contraddizioni.

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Rossella Falk è Elena Marchi, la nuova vittima

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Il cast, di primo livello, include Marina Malfatti nel ruolo di Kathy, la belloccia Uschi Glass in quello di Giulia, la grande Rossella Falk  nel ruolo della pazza signora Marchi, di Claudio gora, un ambiguo Raffaele Ferri, di Gabriella Giorgelli, la prima vittima, la prostituta Ines e infine dei due protagonisti maschili, ovvero Antonio Sabato, che è Mario, il vero artefice della scoperta dell’assassino e di Pier Paolo Capponi, un tantino incolore nei panni dell’ispettore Vismara. Spazio a caratteristi di ottima fama come Carla Mancini (la cameriere di Anna Sartori), di Renato Romano (il prete), di Bruno Corrazzari (l’amante di Fred) e infine della bella Marisa Mell, nel doppio ruolo delle gemelle Sartori.

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Marisa Mell, una delle gemelle Sartori

Film di buona fattura, quindi, che ha anche il pregio di essere stato girato nelle località più belle di Roma, da Piazza di Spagna  a Piazza Navona, il tutto sorretto dalla sobria colonna sonora di Stelvio Cipriani. Buon thriller, quindi, dall’esito tutt’altro che scontato, anche se il finale poteva essere un tantino più lungo e meno frettoloso.

 Sette orchidee macchiate di sangue, un film di Umberto Lenzi,Antonio Sabato, Uschi Glas, Pier Paolo Capponi, Marisa Mell, Claudio Gora, Marina Malfatti, 1972. Con Renato Romano, Nello Pazzafini, Linda Sini, Carla Mancini, Franco Fantasia, Bruno Corazzari, Fulvio Mingozzi, Tom Felleghy, Luca Sportelli, Lucretia Love, Enzo Tarascio

Antonio Sabato     …     Mario
Uschi Glas    …     Giulia
Pier Paolo Capponi    L’ispettore Vismara
Rossella Falk    …     Elena Marchi
Marina Malfatti    …     Kathy Adams
Renato Romano    …     The Priest
Claudio Gora    …     Raffaele Ferri
Gabriella Giorgelli    Inez Tamborini
Aldo Barberito    …     Lt. Palumbo
Bruno Corazzari    …     Barrett
Franco Fantasia    …     Lt. Renzi
Petra Schürmann    …     Concetta di Rosa
Linda Sini    …     Juanda
Nello Pazzafini    …     Raoul
Carla Mancini    …     Cameriera di Anna
Enzo Andronico    …     Portiere dell’hotel
Fulvio Mingozzi    …     Agente
Marisa Mell     …     Anna Sartori & Maria Sartori

Regia Umberto Lenzi
Soggetto Umberto Lenzi
Sceneggiatura Umberto Lenzi, Roberto Gianviti
Fotografia Angelo Lotti
Montaggio Eugenio Alabiso
Musiche Riz Ortolani
Costumi Giulia Mafai

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settembre 17, 2009 Posted by | Thriller | , , , , , , , | 1 commento

Giornata nera per l’ariete

In un tunnel si consuma l’aggressione al professor Lubbock; apparentemente sembra un atto teso alla rapina. Ma poco tempo dopo viene assassinata una donna invalida, Sophie, sposata ad un medico amico di Lubbock. Andrea, un giornalista con problemi di alcolismo, e con una vita privata burrascosa (ha lasciato la compagna con cui viveva da tempo, Helena, e vive con una spregiudicata ragazza Lu), indaga, per conto del suo redattore capo, Traversi.

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Franco Nero (Andrea)

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Rossella Falk

Ma le sue indagini creano problemi al dottor Bini, marito della defunta Sophie e finanziatore del giornale,  così Andrea si trova ben presto a rischiare il licenziamento. Ma improvvisamente Traversi muore, colpito da un infarto in un parco pubblico, inseguito dal misterioso assassino, che lascia vicino al cadavere dell’uomo un guanto privo di un due dita, tante quante sono le vittime che ha finora fatto.

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I sospetti della polizia, sopratutto dopo la violenta lite avvenuta tra Andrea e Traversi si indirizzano sul giornalista, che però non viene arrestato. Una sera Andrea riceve una misteriosa telefonata da Isabelle, donna bellissima e molto ricca, della quale è innamorato Lubbock, ma che viceversa andrà sposa ad un amico di questi, Valmont;

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Pamela Tiffin (Lu)

con la telefonata Isabelle dice di avere importanti informazioni da rivelargli e lo invita a recarsi, per incontrala, nell’hotel in cui vive. Andrea accompagnato da Lu, si reca all’appuntamento e scopre il cadavere di Isabelle nella vasca da bagno. La donna è stata strangolata, e nell’acqua galleggia il solito guanto, questa volta privo di tre dita. Andrea evita l’arresto grazie a Lu, che testimonia per lui; la donna sta per lasciarlo, e da questo momento Andrea è praticamente solo. Dopo aver in qualche modo riannodato il suo rapporto con Helena, Andrea scopre che Bini è impelagato in una storia squallida di voyeurismo, ma non fa in tempo a interrogare la prostituta spiata dal Bini, perchè quest’ultima viene brutalmente uccisa.

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Ira Furstenberg

Manca ormai solo un omicidio al misterioso assassino per compiere la sua terribile missione, e l’ultima vittima designata è Tony, figlio di Helena; ma Andrea riesce a salvarlo e a scoprire l’insospettabile assassino e sopratutto il suo movente.

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Silvia Monti

Diretto con mani abili da Luigi Bazzoni nel 1971, Giornata nera per l’ariete si segnala per il cast bene assortito che recita con sobrietà, per l’ottima fotografia e per il ritmo, una volta tanto non frenetico, d’ambientazione. Sicuramente all’altezza Franco Nero nel ruolo di Andrea, la bellissima Silvia Monti in quello di Helena, la sempre sexy biondissima Pamela Tiffin in quello della disinibita Lu, e le tre vittime al femminile, Rossella Falck (Sophie), Ira Furstenberg ( Isabelle) e una giovanissima e splendida Agostina Belli in quello della prostituta. Un thriller ben diretto, quindi, assolutamente godibile e senza sbavature di rilievo nella sceneggiatura; non ci sono delitti sanguinolenti o i soliti cadaveri massacrati, e questo è sicuramente un elemento fondamentale del film. Il film è tratto dal romanzo The Fifth Cord di David Macdonald Devine, e venne distribuito all’estero con questo titolo.

Giornata nera per l’ariete,un film di Luigi Bazzoni. Con Ira Fürstenberg, Edmund Purdom, Silvia Monti, Rossella Falk,Agostina Belli, Pamela Tiffin, Franco Nero, Wolfgang Preiss, Andrea Scotti, Guido Alberti, Renato Romano, Corrado Gaipa, Maurizio Bonuglia, Luciano Bartoli
Giallo, durata 95 min. – Italia 1971.

Andrea Bild: Franco Nero

Lu Auer: Pamela Tiffin

Isabelle: Ira Furstenberg

Edward Beaumont: Edmund Purdom

Helene: Silvia Monti

Sofia Binni: Rossella Falk

Giulia : Agostina Belli

Il commissario: Wolfang Preiss

Traversi: Guido Alberti

Riccardo Binni: Renato Romano

 

Regia Luigi Bazzoni
Soggetto David McDonald Devine (romanzo “The Fifth Cord”)
Sceneggiatura Luigi Bazzoni, Mario di Nardo, Mario Fanelli
Produttore Manolo Bolognini
Casa di produzione B.R.C. Produzione
Fotografia Vittorio Storaro
Montaggio Eugenio Alabiso
Musiche Ennio Morricone
Scenografia Gastone Carsetti
Costumi Fiorenzo Senese
Trucco Vittorio Biseo, Marisa Marconi

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aprile 4, 2009 Posted by | Thriller | , , , , , | Lascia un commento

La tarantola dal ventre nero

Un misterioso personaggio ricatta Maria,con una foto che la ritrae con il suo amante. Ma,misteriosamente,la donna viene uccisa in maniera orribile;viene pugnalata e orribilmente straziata,con l’addome aperto.Delle indagini viene incaricato il commissario Tellini,che si trova ad avere come involontario collaboratore Catapulta,un detective privato assunto dal marito dell’assassinata.

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Barbara Bach

Poco tempo dopo l’efferato delitto,un’altra donna cade vittima del misterioso killer;è la splendida signora Ricci,una pellicciaia,anch’essa uccisa con le stesse modalità della signora Maria.

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Studiando le analogie tra i due delitti,il commissario si rende conto che l’assassino ha imitato il modus operandi dell’ape,che per uccidere i ragni (in questo caso la tarantola),la paralizza con il suo veleno e poi,con la vittima ancora viva,inizia a divorarla partendo proprio dall’addome.Intanto parallelamente,il marito di Maria e Catapulta riescono ad individuare il misterioso ricattatore,che di professione fa il fotografo;un fotografo che vivacchia seguendo giovani e bellissime donne,che immortala con i suoi scatti.

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Il commissario scopre la stessa squallida storia,ma quando arriva sul posto dove Catapulta e il fotografo sono impegnati i una lotta mortale,assiste impotente alla morte di entrambi. All’interno del laboratorio il commissario scopre anche il fotografo riprendeva le clienti di un centro di bellezza,e che uno dei prossimi ricattati sarebbe stato proprio lui.

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Giancarlo Giannini

Gli eventi precipitano,e ci sono altre due morti tra le frequentatrici del centro,con le stesse modalità delle vittime precedenti;in una corsa contro il tempo alla fine il commissario riuscirà a venire a capo dell’osura catena di delitti.

Un cast di attori di primo piano,come Giancarlo Giannini,nei panni del commissario,e alcune tipiche bellezze del cinema anni settanta,come la bella Barbara Bouchet,la prima a cadere,in una scena ad alta tensione erotica,con una scena di nudo molto maliziosa,per proseguire con Stefania Sandrelli,Barbara Bach,Claudine Auger,Annabella Incontrera e Rosella Falck.Nonostante qualche debolezza nella trama, e un finale non di certo memorabile,La tarantola dal ventre nero è un discreto prodotto,nato nell’epoca dei thriller erotici,anche se si distanzia dal genere per la sobrietà delle scene.

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Claudine Auger

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La tarantola dal ventre nero,
un film di Paolo Cavara. Con Giancarlo Giannini, Barbara Bouchet, Barbara Bach, Claudine Auger, Silvano Tranquilli, Rossella Falk, Nino Vingelli, Annabella Incontrera, Stefania Sandrelli, Daniele Dublino, Eugene Walter, Giancarlo Prete, Giorgio Dolfin,
Fulvio Mingozzi, Ezio Marano, Carla Mancini, Guerrino Crivello. Genere thriller, colore 92 minuti. – Produzione Italia 1971.

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Stefania Sandrelli

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L atarantola dal ventre nero banner protagonisti

Giancarlo Giannini     IspettoreTellini
Claudine Auger    …     Laura
Barbara Bouchet    Maria Zani
Rossella Falk    …     Franca Valentino
Silvano Tranquilli    Paolo Zani
Annabella Incontrera    Mirta Ricci
Ezio Marano    …     Masseur
Barbara Bach    …     Jenny
Stefania Sandrelli    Anna Tellini
Giancarlo Prete    …     Mario
Anna Saia    …     Amica di Maria
Eugene Walter    …     Ginetto
Nino Vingelli    …     Ispettore Di Giacomo
Daniele Dublino    …     Entomologo
Giuseppe Fortis    …     Psichiatra
Guerrino Crivello    …     Informatore
Fulvio Mingozzi    …     Sergente
Giorgio Dolfin    …     Poliziotto
Carla Mancini    …     Cliente del salone

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Regia Paolo Cavara
Sceneggiatura Lucille Laks
Scritto da  Marcello Danon (story)
Conosciuto anche come Black Belly of the Tarantula (USA)
Tarentule au ventre noir (France)
Produzione Italia/Francia
Distribuito da CIC
Musiche Ennio Morricone
Montaggio Mario Morra
Fotografia Marcello Gatti
Durata 94 minuti

Le recensioni qui sotto appartengono al sito http://www.davinotti.com

TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Interessante prodotto para argentiano, con non molta tensione, che sconta un po’ i decenni. Non funzionano neppure qui i siparietti comici, che non funzionano neppure in Argento. Buona la trovata finale, mentre a non convincere sono gli interrogatori di Giannini (ma che razza di indagine è?), peraltro interprete corretto. Notevole gineceo Anni Settanta (bellissima la Sandrelli) e notevole la trovata dell’ingrandimento fotografico. Chi ha occhio riconoscerà la Giorgi e la Mancini (nel bagno turco!)

Discreto giallo, ispirato dal successo della trilogia con titolo d’animale diretta da Dario Argento. Ma l’opera di Cavara (regista anche del mediocre …E Tanta Paura) non è tacciabile d’emulazione/reiterazione, perché la pellicola si avvale di ottime interpretazioni (Giannini su tutti, nel ruolo di ispettore depresso e demotivato), di Barbara Bouchet e Stefania Sandrelli, di una salda regia e di un’ottima sceneggiatura. Modus operandi (spillone paralizzante da cui il titolo) rivisto in seguito in Murderock.

Thriller a forti tinte erotiche che alterna bei momenti (sia da un punto di vista visivo sia da quello della tensione narrativa) a parentesi un po’ goffe, inutili e noiose. La bella regia non è insomma supportata adeguatamente dalla sceneggiatura che a tratti è piuttosto banale (specie nello scioglimento dell’intreccio). In ogni caso un buon film, che non deluderà i fan del genere e delle bellezze muliebri, ma che avrebbe potuto essere molto migliore.

Ottimo giallo di Cavara, che si distingue per il metodo con cui vengono compiuti i delitti (un ago che paralizza la vittima che viene squartata quando non può più muoversi). Il plot giallo è solidissimo e fuorvia in modo intelligente lo spettatore varie volte (è difficile capire l’identità dell’omicida). Come contorno un cast femminile di tutto rispetto: Bouchet, Incontrera, Lange, Falk, Bach, Sandrelli e (maschio…) Giannini. Ottime anche la colonna sonora e la fotografia.

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Maggio 19, 2008 Posted by | Thriller | , , , , , , , , , | Lascia un commento