La bestia uccide a sangue freddo

Fernando Di Leo si cimenta nell’horror/thriller con questo La bestia uccide a sangue freddo; il risultato finale, aldilà di alcune geniali trovate a livello visivo, è un pasticciato film in cui si mescolano efferati delitti, un pò di sangue e di macabri omicidi, e poco più.
La storia prende corpo con il litigio tra due coniugi, Hans e sua moglie Ruth, in seguito al quale l’uomo decide di far ricoverare la donna nell’istituto psichiatrico del prof.Oesterman. All’interno della clinica si sviluppano i soliti intrecci morbosi, tra una infermiera e la sua paziente di colore, tra un’altra paziente e un giardiniere e una relazione amorosa tra la signora Chaeryl e il medico della clinica, il dottor Clay.

Klaus Kinski , il Dr. Francis Clay
L’atmosfera dell’istituto, già di per se avvolta in una cappa insalubre e morbosa, diventa angosciante quando un misterioso assassino incapucciato inizia a mietere vittime tra il personale e le pazienti della struttura.
La prima a subire un attentato è Chaeryl, che però sfugge alla morte; poi, in un crescendo di terrore, vengono uccisi una infermiera, a cui viene mozzata la testa in giardino, la signora Ruth, pugnalata a morte nel suo letto, l’autista della clinica Augusto, l’unico ad aver visto in azione il misterioso killer, e infine Anna
(l’insaziabile donna che ha un legame con il giardiniere) e Mara, la bella ragazza di colore che si stava trastullando in un rapporto lesbico con l’infermiera Hilde. Il professor Oesterman e il Dr. Clay dapprima tentano di sbrogliarsela da soli, poi si rivolgono alla polizia; d’accordo con l’ispettore Kore, tendono una trappola con la collaborazione di Chaeryl al misterioso assassino…..
La bestia uccide a sangue freddo, come già detto, non è un gran film; nonostante l’indubbio mestiere di Di Leo, la sceneggiatura mostra grosse falle. A poco vale il cast messo su dal regista, nel quale spicca un opaco Klaus Kinskj, per una volta in un ruolo non da cattivissimo, la bella Margaret Lee, beniamina del pubblico televisivo italiano nel ruolo di Chaeryl, una affascinante e spogliatissima Rosalba Neri, nel ruolo della ninfomane Anna e Monica Strebel in quello dell’infermiera dalle inclinazioni particolari. I colpi di scena latitano, e ben presto i misteriosi omicidi sembrano essere legati ad un filo conduttore piuttosto esile, ed infatti il finale non smentisce le premesse, con un bagno di sangue assolutamente illogico.
La versione italiana del film, abbastanza osè per l’epoca in cui venne girato, non include alcune scene molto forti che vennero viceversa aggiunte per il mercato estero: in esse si vedono l’atto di autoerotismo della Neri (forse lei, forse una controfigura, chissà) e lo stesso atto fatto da Monica Strebel, oltre a qualche sforbiciata come quella delle scene del rapporto amoroso tra il giardiniere e la Neri nella serra della clinica.
In definitiva, un prodotto debole, anche se non inguardabile: la mano di Di Leo salva il tutto da un naufragio annunciato dopo una buona mezzora di film.
Poche scene gore, fa le qual l’omicidio di Mara, avvenuto con l’uso di una balestra che lancia una freccia dal giardino, la decapitazione dell’infermiera e le scene finali, in cui il folle omicida massacra le infermiere con una mazza residuo medioevale, prima di cadere sotto il fuoco dei poliziotti.
Troppo poco per dare una valutazione quantomeno sufficiente ad un prodotto che dovremmo inserire tra i B movie.
La bestia uccide a sangue freddo ,un film di Fernando Di Leo. Con Klaus Kinski, Margaret Lee, Rosalba Neri, Jane Garret, Gioia Desideri, Fernando Cerulli, John Karlsen, Monica Strebel, Ettore Geri, Carla Mancini
Horror, durata 90 min. – Italia 1971.

Klaus Kinski … Dr. Francis Clay
Margaret Lee … Cheryl Hume
Rosalba Neri … Anna Palmieri
Jane Garret … Mara
John Karlsen … Professor Osterman
Gioia Desideri … Ruth
John Ely … Giardiniere
Fernando Cerulli … Augusto, l’autista
Giulio Baraghini … Poliziotto
Ettore Geri … L’ispettore Kore
Monica Strebel … L’infermiera Hilde
Carla Mancini … Infermiera
Franco Marletta … Infermiere
Regia: Fernando Di Leo
Soggetto: Fernando Di Leo, Nino Latino
Sceneggiatura: Fernando Di Leo, Nino Latino
Produttore: Tiziano Longo, Armando Novelli
Fotografia: Franco Villa
Montaggio: Amedeo Giomini
Effetti speciali:
Musiche: Silvano Spadaccino
Scenografia: Teresa Ferrone, Nicola Tamburo
Costumi: Marcella Moretti
Trucco: Antonio Mura
Rosalba Neri

Rosalba Neri
Non è certo usuale, per un attore, girare quasi cento film nell’arco di un ventennio. E’ una media impressionante, circa 10 film all’anno; eppure Rosalba Neri dal suo esordio avvenuto nel 1955 al 1976 ha effettivamente partecipato a quasi cento produzioni cinematografiche, di cui ben 35 nell’arco di soli 4 anni,dal 1960 al 1964. Come ha dichiarato in un’intervista di qualche anno fa, Rosalba Neri avrebbe voluto un altro tipo di carriera cinematografica; non è completamente soddisfatta di ciò che ha fatto.
Eppure la oggi settantenne attrice romagnola (è nata a Forli nel 1939) ha spaziato in quasi tutti i generi cinematografici, dai primi peplum ai western, alle commedie fino alle produzione anni settanta, decamerotici, commedia sexy ecc. Con alcune partecipazioni sicuramente importanti, anche se a film di successo limitato; ma questa è una delle costanti della carriera cinematografica di Rosalba Neri, nonostante la brava attrice fosse preparata anche come impostazione sia linguitica che mimica, avendo frequentato la scuola di recitazione del centro sperimentale di cinematografia.Il suo primo film,I pinguini ci guardano, del 1955, lo gira con Leoni, al fianco di mostri sacri come Rascel, Isa Barzizza, Carlo Croccolo,Isa Miranda e Ave Ninchi; con Rascel lavorerà anche nel Corazziere, film del 1960
Da allora fino alla fine degli anni sessanta, Rosalba Neri interpreterà 62 film, i più noti dei quali sono:
La meravigliosa Angelica
Vivo per la tua morte
– Era notte a Roma, di Roberto Rossellini, con una piccola partecipazione accanto a Giovanna Ralli, Enrico Maria Salerno e Renato Salvatori;
– Toto, Peppino e la dolce vita, nel ruolo di Magda nel film diretto da Bruno Corbucci, accanto alla grandissima coppia Toto-De Filippo, film del 1961;
– Ercole al centro della terra, peplum targato 1961 di Mario Bava, nel ruolo di Helena ed accanto ad un’altra attrice di buone speranze, Ida Galli o Evelyn Stewart, come si farà chiamare in seguito;
– Cadavere per signora, di Mario Mattioli, produzione 1964, accanto a Sylva Koscina, Lando Buzzanca e al duo Franchi e Ingrassia;
– Il leone di Tebe, altro peplum datato 1964, accanto a Mark Forrest nel ruolo di Nais;
– Angelica marchesa degli angeli, sempre del 1964, film di grande successo che lanciò la bellissima Michele Mercier
– La meravigliosa Angelica, del 1965, ancora accanto alla Mercier;
– Dinamite Jim, di Balcazar, western che la vede protagonista di primo piano nel ruolo di Margaret,accanto a Fernando Sancho;
– Arizona Colt, di Michele Lupo, western del 1966 accanto a Giuliano Gemma e Fernando Sancho

Justine ovvero le disavventure della virtù
Uno dei film più importanti ai quali partecipa negli anni 60 è Justine ovvero le disavventure della virtù , diretto da Jesus Franco; il ruolo di Florette non è tra i più importanti, ma le consente maggiore visibilità, anche grazie al gran successo della pellicola, abbastanza osè per l’epoca, alla quale partecipa anche una giovanissima Romina Power nel ruolo della sfortunata eroina creata da De Sade. Altra parte secondaria in un film importante è in Barbagia, la società del malessere, film di Lizzani nel quale Rosalba Neri è una ragazza che partecipa al party con Terence Hill
Uno strano tipo
Sicuramente più importanti, cinematograficamente, gli anni settanta, che iniziano con il western Arizona si scatenò… e li fece fuori tutti, accanto a Anthony Steffen; il genere western è ormai al tramonto, all’orizzonte si affacciano la commedia sexy e il thriller all’italiana. Dopo aver partecipato a Mio padre Monsignore, nel 1971 è Anna Palmieri nel thriller di Fernando Di Leo La bestia uccide a sangue freddo; il film riscuote buon successo, sopratutto all’estero dove all’interno del film vengono aggiunte sequenze hard. Successivamente, Rosalba Neri partecipa al western Il giorno del giudizio, di Mario Gariazzo e al film di Welles La figlia di Frankenstein: è un film che la vede finalmente assoluta protagonista, nei panni di Tania Frankenstein, figlia del barone Frankenstein interpretato da Joseph Cotten.
Agente speciale LK
La bestia uccide a sangue freddo
Il buon successo ricevuto le permette di essere nuovamente la prima donna di Due maschi per Alexa, girato nel 1971 da Juan Logar, in cui Rosalba Neri è Alexa, giovane moglie del maturo Curd Jurgens, che tradisce il marito ma che i vedrà castigata in maniera terribile e sopratutto inusuale. Nel 1972, la ormai trentaduenne Rosalba è un’attrice matura dal punto di vista scenico: ha alle spalle, nonostante la giovane età, un mucchio di pellicole; gira ancora un western,Monta in sella, figlio di…! , di Tonino Ricci e sopratutto il divertente Meo Patacca, diretto da Marcello Ciorciolini, accanto a Gigi Proietti.
Sempre nel 1972 interpreta il suo ultimo western, Attento gringo, è tornato Sabata , di Alfonso Balcázar, ancora una volta accanto a Fernando Sancho; il western ha i giorni, anzi le ore contate, nonostante la ventata d’aria fresca portata dal duo Terence Hill-Bud Spencer, con i loro spassosi Trinità,così sempre nel 1972, ritroviamo la Neri nel film di petroni Crescete e moltiplicatevi, anonima commedia di scarso successo, girata con la simpatica Francesca Romana Coluzzi. Ancora più anonima è la partecipazione al film di Batzella Confessioni segrete di un convento di clausura , uno dei primi esempi di film decamerotico/ conventuale, in cui proprio la Neri è l’unico motivo per vedere il film.
Due fotogrammi da Lady Frankenstein
Il 1972 è un anno di gran lavoro; la ritroviamo sul set di L’amante del demonio, di Paolo Lombardi, discreto horror-sexy girato al fianco di Edmund Purdom, e subito dopo in Alla ricerca del piacere, di Silvio Amadio,nel ruolo di Eleonore, sorella di un romanziere torbido e fascinoso; nel cast del film, ad alta tensione erotica, c’è Barbara Bouchet, con la quale girerà una delle scene saffiche più memorabili del cinema anni settanta. Ma il 1972, anno d’oro della Neri, non è di certo finito; arrivano Colpo grosso, grossissimo… anzi probabile, di Marcello Ciorciolini, che fa il verso al successo Certo certissimo anzi probabile, film di buona fattura con Luciana Paluzzi e Nino Castelnuovo, la parte di Gianna nel Sorriso della iena, di Amadio, in cui però la vera protagonista è la giovane Jenny Tamburi,
Barbagia
Casa d’appuntamento, di Ferdinando Merighi,in cui torna ad essere protagonista assoluta accanto alla diva della dolce vita, Anita Ekberg e infine lo scadente Decameron 300 e Il prode Anselmo e il suo scudiero, simpaticissimo film di Corbucci, divertente e con un cast di ottimi comprimari, come la stessa Neri, la Baxa, Femi Benussi accanto ai più titolati Montesano, Noschese, Banfi e Montagnani.
Come raccontato dalla stessa attrice nel corso di un’intervista per Stracult, Rosalba accetta praticamente tutto ciò che le viene offerto, senza selezionare i lavori che le sottopongono; così finisce per partecipare ad un mucchio di pellicole poco interessanti,con il risultato di restare lontana da quelle più importanti. Un cruccio, il suo, alimentato anche dal fatto che non le offrano ruoli comici, per i quali si sente portata.
Primo tango a Roma
Il 1973 vede un notevole rallentamento della sua attività cinematografica; gira La morte incerta, una produzione spagnola di José Ramón Larraz, film passato praticamente inosservato, Il plenilunio delle vergini con Luigi Batzella, un altro B movie in cui è la contessa Dracula accanto a Matt Damon, Primo tango a Roma – Storia d’amore e d’alchimia di Lorenzo palli con l’altra bella dello schermo, Erika Blanc, il simpatico Lo chiamavano Tresette… giocava sempre col morto, diretto da Carnimeo, nel quale ritrova una collega di tanti anni prima, Evelyn Stewart e infine l’ottimo Tony Arzenta, forse il film più importante a cui partecipa in quegli anni, accanto ad Alain Delon.
L’attività cinematografica di Rosalba si avvia rapidamente alla conclusione; il 1974 la vede sul set di The Arena, conosciuto in Italia come La rivolta delle gladiatrici, varizazione sexy dei peplum anni 60, diretto da Steve Carver con la partecipazione della prosperosa Pam Grier e di Lucretia Love. I suoi ultimi film non sono davvero degni di menzione: Lo strano ricatto di una ragazza per bene, ancora una volta sotto la regia di Batzella, Dieci bianchi uccisi da un piccolo indiano di Gianfranco Baldanello e Cugini carnali di Sergio Martino sono davvero film da dimenticare, così come la sua ultima apparizione cinematografica,
Top sensation
Il pomicione di Roberto Bianchi Montero, al fianco della star di Hollywood Joan Collins; non ritornerà più sul grande schermo, mentre farà una fugace apparizione in Olga e i suoi figli, fiction tv diretta da Salvatore Nocita, a dieci anni di distanza dalla sua apparizione in Il pomicione.
In definitiva l’evolversi della storia cinematografica di Rosalba Neri mostra la tendenza ad un eccessivo presenzialismo in ruoli di contorno, mentre mancano, in realtà, ruoli veramente importanti, fatto salvo qualche raro episodio.Tuttavia va detto che le sue partecipazioni sono sempre state improntate a professionalità, tanto da creare, nel pubblico, la nascita di un nutrito gruppo di fans.
Forse il suo periodo migliore è stato quello degli anni 60, quando è entrata in produzioni forse ingenue, ma sicuramente legate ad una serie di fattori, come la mancanza da parte del pubblico di un’alternativa al cinema, che ne hanno agevolato la carriera. Rosalba Neri oggi è una simpatica signora settantenne, con sul volto quel sorriso a metà strada tra l’ingenuo e il malizioso, che poi è stato davvero il suo marchio personale.Quello di un’attrice di buon livello simpatica e apprezzata da tutti.
Totò Peppino e la dolce vita
The man to kill
The Arena
Superseven chiama Cairo
Per 50000 dollari maledetti
L’uomo da uccidere
Le piacevoli notti di Justine
Esther and the king
Ercole contro i figli del sole
Racconti proibiti
Due mafiosi contro Goldfinger
Blood rivers
Arizona colt
Sentivano uno strano, eccitante, pericoloso puzzo di dollari
Sartana non perdona
Sansone contro il corsaro nero
Password: uccidete agente Gordon
L’uomo del colpo perfetto
Lo strano ricatto di una ragazza perbene
La taglia è tua l’uomo lo ammazzo io
Kindar l’invulnerabile
Killer adios
Johnny Yuma
Io uccido tu uccidi
Il corazziere
I racconti di Viterbury
I lunghi giorni dell’odio
I grandi condottieri
I dominatori dell’universo
Era notte a Roma
El Cid
Dieci bianchi uccisi da un piccolo indiano
Cugini carnali
Coriolano eroe senza patria
Confessioni segrete di un convento di clausura
Con la morte alle spalle
Colpo grosso,grossissimo anzi,probabile
Cadavere per signore
Con la morte alle spalle
Decamerone 300
Gli invincibili tre
I due della legione
Il relitto
La ballata dei mariti
La valle dell’eco tonante
Libera,amore mio
Lo sceicco rosso
Monta in sella figlio di …
Sonora
Olga e i suoi figli” (1985) TV
Il pomicione (1976)
Cugini carnali (1974)
Dieci bianchi uccisi da un piccolo indiano (1974)
Lo strano ricatto di una ragazza per bene (1974)
The Arena (1974)
Tony Arzenta (1973)
Lo chiamavano Tresette… giocava sempre col morto (1973)
Primo tango a Roma – Storia d’amore e d’alchimia (1973)
Il plenilunio delle vergini (1973)
La morte incerta
I racconti di Viterbury – Le più allegre storie del ‘300 (1973)
La casa della paura (1973)
Libera, amore mio… (1973)
Sentivano uno strano, eccitante, pericoloso puzzo di dollari (1973)
Il prode Anselmo e il suo scudiero (1972)
Decameron ‘300 (1972)
Casa d’appuntamento (1972)
Il sorriso della iena (1972)
Colpo grosso, grossissimo… anzi probabile (1972)
Alla ricerca del piacere (1972)
L’amante del demonio (1972)
Confessioni segrete di un convento di clausura (1972)
Crescete e moltiplicatevi (1972)
Attento gringo, è tornato Sabata
Meo Patacca (1972)
Monta in sella, figlio di…! (1972)
Due maschi per Alexa
La figlia di Frankenstein (1971)
Il giorno del giudizio (1971)
La bestia uccide a sangue freddo (1971)
Mio padre Monsignore (1971)
Arizona si scatenò… e li fece fuori tutti (1970)
Le piacevoli notti di Justine
La taglia è tua… l’uomo l’ammazzo io (1969)
Barbagia (1969)
Il castello di Fu Manchu
Justine ovvero le disavventure della virtù
Top Sensation (1969)
99 donne (1968)
Sartana non perdona (1968)
Niente rose per OSS 117 (1968)
Vivo per la tua morte (1968)
Killer, adios (1968)
L’uomo del colpo perfetto (1967)
Per 50.000 maledetti dollari
Con la morte alle spalle
Agente speciale L.K.: operazione Re Mida
Johnny Texas
I giorni della violenza (1967)
I lunghi giorni dell’odio (1967)
Password: Uccidete agente Gordon (1967)
Arizona Colt (1966)
Johnny Yuma (1966)
Upperseven, l’uomo da uccidere (1966)
Dinamite Jim (1966)
Superseven chiama Cairo (1965)
I grandi condottieri (1965)
La meravigliosa Angelica
Due mafiosi contro Goldginger (1965)
Io uccido, tu uccidi (1965)
Angelica
Coriolano: eroe senza patria (1964)
Leone di Tebe (1964)
Le voci bianche (1964)
Cadavere per signora (1964)
Ercole contro i figli del sole (1964)
Gli invincibili tre (1964)
Il dominatore del deserto (1964)
Kindar l’invulnerabile (1964)
La valle dell’eco tonante (1964)
Sansone contro il corsaro nero (1964)
Lo sceicco rosso (1963)
Uno strano tipo (1963)
Ercole contro Molock (1963)
La ballata dei mariti (1963)
I due della legione straniera
Il peccato
Il sangue e la sfida (1962)
Ercole al centro della terra (1961)
El Cid (1961) (uncredited)
Vacanze alla baia d’argento (1961)
Il sepolcro dei re (1961)
Il relitto (1961)
Totò, Peppino e la dolce vita (1961)
La ragazza di mille mesi (1961)
Le italiane e l’amore (1961)
Esther and the King (1960)
Era notte a Roma
Il corazziere (1960)
Mogli pericolose (1958)
A Parigi in vacanza (1958)
Valeria ragazza poco seria (1958)
Vivendo, cantando che male ti fo? (1957)
Due sosia in allegria (1956)
I pinguini ci guardano (1955)

Justine, ovvero le disavventure della virtù

Mentre è rinchiuso in carcere, il marchese Geremy Donatien De Sade (Klaus Kinskj), si dedica alla scrittura di un romanzo, Justine e Juliette.
Le protagoniste sono due sorelle molto diverse tra di loro; mentre Juliette è libertina e dai costumi facili, Justine è una ragazza morigerata e dalle ferme virtù. Un giorno restano orfane, e sono costrette ad andar via dal collegio in cui vivevano.
Mentre Juliette trova immediatamente la sua strada, andando a lavorare in un postribolo, per Justine l’unica strada percorribile è quella della domestica.
Ma nella casa dove va a vivere, il padrone si incapriccia di lei, e poichè non vuol cedere alle sue avance, la ragazza viene ingiustamente accusata di furto, imprigionata e condannata a morte. Grazie alla Debois, una ladra famosissima che la prende in simpatia, evade dal carcere e segue la sua nuova protettrice a casa sua.
Dove ben presto diventa la preda ambita dei compagni di ventura della donna; qui Justine conosce il timido Raymond, un pittore, e si innamora di lui. L’uomo la strappa dai delinquenti e la porta a vivere con se; ma ben presto le guardie reali scoprono il suo nascondiglio, e lei fugge per andare a trovare rifugio da un nobile, il marchese di Bressac.
L’uomo, che ha in mente di uccidere la moglie, la mette al corrente delle sue intenzioni. Dopo aver commesso l’assassinio, Bressac decide di liberarsi di Justine, non prima di averla marchiata con l’infamante M, che distingueva i criminali dalla gente per bene. Ancora una volta Justine fugge, e questa volta trova rifugio in un convento.
Ma il convento è abitato da una masnada di monaci violenti, sadici e dediti ai piaceri della carne. All’interno dello stesso, infatti, altre ragazze sono costrette a soddisfare le voglie oscene dei prelati. Un incendio permette a Justine di fuggire, ma questa volta il nemico è la sua vecchia protettrice, la Dubois, che la costringe ad esibirsi in un circo, nuda. Alla vista dell’infamante M., il pubblico la indica come assassina, e per Justine sarebbe finita se in quel momento non passasse sua sorella Juliette………….
Diretto da Jesus Franco, il film, aldilà delle nudità generose di una giovane Romina Power, si segnala per l’ambientazione, per i costumi e per il cast, di alto livello, nel quale spiccano Terence Stamp, la Koscina, Kinsky, Rosalba Neri e Rosemary Dexter.Le musiche sono di Bruno Nicolai.
Justine, ovvero le disavventure della virtù
Un film di Jesus Franco. Con Klaus Kinski, Akim Tamiroff, Jack Palance, Sylva Koscina, Romina Power, Maria Rohm, Rosalba Neri Titolo originale Marquis de Sade: Justine. Erotico, durata 124′ min. – Italia 1969.
* Romina Power: Justine
* Klaus Kinski: Marchese de Sade
* Maria Rohm: Juliette
* Jack Palance: Fratello Antonello
* Akim Tamiroff: Mr. de Harpin
* Howard Vernon: Fratello Clement
* Horst Frank: Marchese de Bressac
* Harald Leipnitz: Raymond
* Sylva Koscina: Marchesa de Bressac
* Mercedes McCambridge: la Dubois
* Rosalba Neri: Florette
* José Manuel Martín: Victor
* Gérard Tichy: il Conte
* Carmen del Rio: Mme de Buisson
* Rosemary Dexter: Claudine
* Gustavo Re: Mr. Desroches
* Serena Vergano: una prigioniera
* Jesús Franco: un ciarlatano
* Claudia Gravi: Olivia
* Luis Ciges: Rudolf
* Oscar Angel Petit: Jasmin
* Mike Brandel: Pierre
Regia Jesús Franco
Soggetto Justine o le disavventure della virtù del Marchese de Sade
Sceneggiatura Harry Alan Towers
Produttore Towers of London,
Corona Filmproduktion,
Aica Cinematografica
Fotografia Manuel Merino
Montaggio Nicholas Wentworth
Musiche Bruno Nicolai
Scenografia Santiago Ontañón

Angelica alla corte del Re
Nel primo film della serie dedicata ad Angelica de Sancé de Monteloup, intitolato Angelica marchesa degli angeli,abbiamo lasciato l’eroina creata da Anne e Serge Golon alla corte dei miracoli, dove si è rifugiata in seguito alla condanna al rogo di suo marito Joffrey de Peyrac. La donna ben presto, grazie al suo carisma, alla sua bellezza, diventa in qualche modo la regina dei clochard e dei disperati di Parigi, che popolano il sottosuolo della città. Ma anche tra gli straccioni esistono rivalità e invidie: così la donna si trova tra due fuochi, stretta tra lotte intestine a due fazioni rivali.
Nel corso della battaglia finale, Nicola, il suo primo amore, colui che le ha ridato una speranza, muore, mentre i figli di Angelica vengono catturati. La donna, caparbiamente, riesce a riottenere i suoi figli, e inizia a progettare un modo per poter riottenere la nobiltà perduta, il suo titolo e il posto che le spetta di diritto in società. Stabilitasi in una taverna, grazie all’intuizione di somministrare ai suoi avventori la cioccolata, praticamente sconosciuta in Francia, ridiventa ricca; ma i nobili, gelosi del suo successo, le incendiano la taverna, uccidendo uno dei suoi figli.
Angelica, disperata, decide di ricorrere ad un mezzo estremo per denunciare il misfatto: con l’aiuto di un giovane poeta, scrive dei libelli graffianti e ironici, denigrando la nobiltà e sopratutto gli autori del criminale gesto.
Ma ancora una volta il destino si prende beffe di Angelica: il giovane poeta rimane ucciso e solo per un caso riuscirà ad arrivare a corte, dove ben presto, con il suo charme e il suo savoir faire, diventerà la protetta del re Sole, Luigi XIV. Ora Angelica è ricca, ma vuole ancora di più: tornare ad essere una nobile. Perciò cerca di farsi sposare da Filippo de Plessis-Belliere, suo cugino, del quale è a conoscenza di un segreto terribile…..
Angelica alla corte del re, seguito del primo episodio della serie, Angelica marchesa degli angeli, è diretto da Bernard Borderie, che nel 1965 riprende le avventure della nobildonna francese creata dalla fantasia di Anne e Serge Golon; il ruolo è ovviamente affidato a Michelle Mercier, bellissima e affascinante come sempre. L’attrice francese, all’epoca del film ventiseienne, si cala per la seconda volta nel ruolo dell’affascinante Angelica, tratteggiandone al meglio il profilo di donna indomabile, avventurosa, che nemmeno il destino avverso riesce a piegare.Un nutrito cast di ottimi attori fa da comprimario alle gesta di Angelica; troviamo Giuliano Gemma nel ruolo di Nicola ( o Nicolas, come è chiamato nel romanzo il re degli straccioni della Corte dei Miracoli), Jean Rochefort in quello di Desgrez, l’ufficiale della polizia francese che diventerà in pratica l’unico vero amico della donna, segretamente innamorato di lei; Jean-Louis Trintignant nel ruolo di Claude le Petit,Claude Giraud in quello di Philippe de Plessis-Bellières, dapprima sprezzante con la cugina, accusata di essere una cioccolataia, in seguito succube di quella donna così bella e ostinata, tanto da farla ridiventare nobile sposandola;
Robert Hoffman, nei panni del Cavaliere di Lorena, Jaques Toya in quelli del re Sole, Luigi XIV, in parti minori Rosalba Neri e Claire Mauirier.
Il fascino del film c’è tutto, c’è avventura, romanticismo, vendetta, i classici ingredienti del cappa e spada; ma Angelica alla corte del re non è un cappa e spada qualsiasi, è un film che avvince grazie ai continui colpi di scena, alla trama che, anche se dilatata, riesce sempre a coinvolgere. Difatti ancora oggi, a distanza di 45 anni dalla sua prima proiezione, il film continua a riscuotere un lusinghiero successo presso il pubblico, cosa riservata a davvero pochissimi esempi di film di questo genere.
Angelica alla corte del re, un film di Bernard Borderie. Con Michèlle Mercier, Robert Hossein, Jean Rochefort, Jacques Toja, Sami Frey.Estella Blain, Fred Williams, Pasquale Martino, Jean Paredes, René Lefèvre, Michel Galabru, Philippe Lemaire, Ann Smyrner, Carol Le Besque, Michel Thomass
Titolo originale Angélique et le Roy. Avventura, durata 107 min. – Francia 1965.
Michèle Mercier: Angélique de Peyrac
Claude Giraud: Philippe de Plessis-Bellières
Jean Rochefort: Desgrez
Jean-Louis Trintignant: Claude le Petit
Giuliano Gemma: Nicolas
Claire Maurier: Ninon de Lenclos
Ernst Schröder: Il capitano du Châtelet
Charles Régnier: Conan Becker
Jacques Toja: Louis XIV
François Maistre: Prionce de Condé
Robert Porte: Monsieur
Denise Provence: Barbre
Noël Roquevert: Maître Bourjus, l’aubergiste
Rosalba Neri: La Polak
Elisabeth Ercy: Rosine
Patrick Lemaître: Flipot
Gino Marturano: Rodogone
Jacques Hilling: Molines
Henri Cogan: Cul-de-Bois
Serge Marquand: Jactance
Nadia Barentin: Jacqueline
Pietro Tordi: Le grand Coërse
Michael Münzer: Beau-Garçon
Robert Hoffmann: Chevalier de Lorraine
Malka Ribowska: La Brinvilliers
Le Nain Roberto: Barcarolle
Dominique Viriot: Linot
Regia: Bernard Borderie
Soggetto: Anne & Serge Golon
Sceneggiatura: Claude Brulé, Bernard Borderie, Francis Cosne e Daniel Boulanger
Produttore: Francis Cosne e Raymond Borderie
Casa di produzione: Films Borderie
Fotografia: Henri Persin
Montaggio: Christian Gaudin
Musiche: Michel Magne
Scenografia: René Moulaert
Costumi: Rosine Delamare
Angelica sonnecchiava, la mente agitata da lieti progetti, come una fanciullina alla vigilia di Natale. Due volte si raddrizzò e batté l’acciarino per accendere la candela e contemplare, disposte du due poltrone accanto al letto, le toilettes che avrebe indossato l’indomani per la caccia del re e il ballo che avrebbe seguito. Era piuttosto soddisfatta della toilette della caccia.
Angelica (Marchesa degli angeli)
Angélique de Sancé il de Monteloup,(da noi semplicemente Angelica) è una splendida ragazza che vive nella Francia del Re Sole,Luigi XIV;libera,intelligente e poco propensa alla disciplina,viene inviata da suo padre in casa del cugino,dove,involontariamente,ascolta una conversazione tra persone che complottano contro la vita di Luigi XIV.La ragazza ruba la fiala del veleno che i congiurati avrebbero dovuto utilizzare,il principe di Condè,uno dei congiurati,fa in modo che la ragazza venga inviata in un convento,per metterla a tacere.
Angelica resta in convento 4 anni,ed esce solo perchè il padre ha deciso di darla in moglie al ricco e nobile Joffrey de Peyrac,dl quale Angelica sa soltanto che è molto più vecchio di lei,che è zoppo e che ha il volto deturpato da una cicatrice;la ragazza,disperata,si concede al suo unico amore,Nicola,ma viene sorpresa dal padre.
Così Angelica arriva a casa di De Peyrac,dove scopre che l’uomo che sta per sposare ha effettivamente i difetti fisici vociferati,ma che è anche una persona dal cuore gentile,pieno di premure per la sua bellissima sposa,e che è un uomo istruito e intelligente.
Un uomo che non esita a dare asilo ad un innocente ricercato dall’inquisizione;Angelica,così,scopre di amare il marito e l’unione tra i due è allietata dalla nascita di un figlio.
Ma il destino è in agguato:il re Luigi XIV,durante la sua visita al castello di Joffrey,si invaghisce di Angelica;da quel momento per suo marito la vita si farà difficile,fino al giorno in cui De Peyrac viene arrestato con l’accusa di essere un eretico ed uno stregone;inutilmente la donna tenta di convincere il re a liberare suo marito.
Che viene invece condannato a morte;Angelica,che ha avuto il secondo figlio,affida i suoi bambini alla sorella,e si rifugia nella Corte dei miracoli,dove incontra il suo vecchio amore,Nicola. L’uomo chiede ad Angelica di stringere un patto;la liberazione del marito in cambio della promessa di andare a vivere tutti e due in America. Angelica accetta,ma Nicola e i suoi arrivano troppo tardi in piazza De Greves;De Peyrac è bruciato sul rogo. Angelica,disperata,decide di rimanere a vivere nella corte dei miracoli,e cambia il suo nome in Marchesa degli Angeli.
Tratte dai romanzi della coppia Anne e Serge Golon,le avventure della meravigliosa Angelica,com’era chiamata in Francia,altro non sono che un feuilleton di discreto livello. Il cinema si impossessò del suo personaggio,e grazie alla bellezza di Michele Mercier ne fece un personaggio conosciuto in tutto il mondo. Lei,la bellissima Mercier,interpretò anche i 4 film successivi,che restarono comunque di buon livello,grazie alla sapiente scelta di costumi e location,davvero ottimi,e sopratutto grazie anche al binomio amore/vendetta,un’accoppiata che al cinema paga sempre.
Un film di Bernard Borderie. Con Philippe Lemaire, Robert Hossein, Giuliano Gemma, Michèlle Mercier, Rosalba Neri, Jean Rochefort, Claude Giraud. Genere Avventura, colore 105 minuti. – Produzione Francia 1964.


De Vardès Philippe Lemaire
Nicolas Merlot Giuliano Gemma
François Desgrez Jean Rochefort
Joffrey de Peyrac Robert Hossein
Angélique Sancé de Monteloup Michèle Mercier
Bernard d’Andijos Bernard Woringer
Maître Bourié Jean Topart
Il principe di condè de Condé François Maistre
Jactance Serge Marquand
Louis XIV Jacques Toja
Philippe de Plessis-Bellières Claude Giraud
L’arcivescovo di Toulouse Jacques Castelot
Carmencita Geneviève Fontanel
La Polak Rosalba Neri
Le chevalier de Lorraine Robert Hoffmann
Procureur Fallot Yves Barsacq
Cul-de-bois Henri Cogan
Barbe Denise Provence
Margot Noëlle Noblecourt

Regia: Bernard Borderie
Soggetto: Anne Golon e Serge Golon
Sceneggiatura: Claude Brulé, Bernard Borderie, Francis Cosne e Daniel Boulanger
Produttore: Francis Cosne e Raymond Borderie
Casa di produzione: Borderie Films
Fotografia: Henri Persin
Montaggio: Christian Gaudin
Musiche: Michel Magne
Scenografia: René Moulaert
Costumi: Rosine Delamare

«Nutrice,» chiese Angelica, «perché Gilles di Retz uccideva tanti fanciulli?»
«Per il demonio, figlia mia. Gilles di Retz, l’orco di Machecoul, voleva essere il più potente signore del suo tempo. Nel suo castello non c’erano che storte, ampolle, pentole piene di rosse brode e di orrendi vapori. Il diavolo voleva che gli fosse offerto in sacrificio il cuore di un bambino. Così cominciarono i delitti. E le madri atterrite s’indicavano il nero torrione di Machecoul circondato di corvi, tanti erano nelle prigioni i cadaveri degli innocenti.»
«Li mangiava tutti?» chiese Angelica con voce tremante Maddalena, la sorellina di Angelica.
«Non tutti, non ce l’avrebbe fatta,» rispose la nutrice.











































































































































































































































































































