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Homo eroticus

Il siciliano Michele è in fuga dal suo paese della Sicilia: il motivo è da ricercarsi nei problemi creati dall’uomo alle donne del posto. Arrivato a Bergamo, si reca dal barbiere Tano con tanto di raccomandazione di un pezzo grosso locale. L’uomo riesce a farlo assumere da un suo cliente, l’ingegner Achille, sposato alla bellissima Coco.

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Rosanna Podestà

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Adriana Asti

L’ingegnere fa visitare il nuovo assunto, destinato a diventare un cameriere, dal suo amico medico, il dottor Mezzini, che durante la visita di controllo scopre che Michele ha non solo un apparato genitale fuori dal comune, ma è anche affetto da triorchismo, ovvero possiede tre testicoli. Con poco tatto, il medico informa della cosa l’ingegner Achille, che ne parla alla moglie: ben presto la notizia fa il giro della città, divertendo ma anche incuriosendo tutte le donne della buona borghesia. Le stesse signore iniziano a contendersi il giovane, che passa ben presto da un letto all’altro, non disdegnando nemmeno le cameriere delle donne.

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Simonetta Stefanelli

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Lando Buzzanca

Ma tanto super lavoro ha come risultato il nascere della gelosia di Coco, poco disposta a dividere l’uomo con le amiche. Nel frattempo Michele ne combina una delle sue: seduce la giovanissima figlia di Tano, non ancora maggiorenne, suscitando le ire del padre. Licenziato da Coco, Michele passa alle dipendenze di una affascinante ma dura capitano d’industria, Carla, che presto lo scarica per lo stesso motivo di Coco.

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Sylva Koscina

Michele viene assunto allora da una nobildonna, Agnese Tresconi, ma fatalmente una sera, durante un amplesso, la donna muore tra le braccia dell’amante.A questo punto Michele, con la coda tra le gambe, torna dall’ingegner Achille, che lo riassume al suo servizio, mettendo a tacere con dei soldi anche Tano, che cercava il siciliano per vendicare l’onore della figlia. Ma è destino che per Michele le cose debbano essere cambiate per sempre: il trauma subito durante l’episodio della morte di Agnese, lo ha reso impotente. Per Michele sembra esserci solo una alternativa: il ritorno in Sicilia.

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Luciano Salce

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Brigitte Skay

Ma Tano gli offre la soluzione: lui sposa la ragazza che ha sedotto e in cambio i due lavoreranno assieme nella bottega da barbiere di Tano.
Diretto da Marco Vicario nel 1971, Homo eroticus è una discreta commedia; una festa per gli occhi, principalmente, visto il favoloso cast al femminile allestito dal regista. Dalla Koscina alla moglie dello stesso Vicario, la bellissima Podestà, passando per Femi Benussi, Paola Tedesco, Brigitte Skay, Ira Furstemberg,Adriana Asti,Giancaro,Angela Luce. Ottime anche le performance di Lando Buzzanca, Luciano Salce e Bernard Blier. Film godibile, sorretto da una discreta trama  e sopratutto privo di volgarità e di nudi fini a se stessi: nel film l’unico topless è della splendida Sylva Koscina.

Il film è disponibile all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=2BXOifvpUa4 in una versione passabile.

Homo eroticus,,un film di Marco Vicario. Con Ira Fürstenberg, Femi Benussi, Adriana Asti, Rossana Podestà.Luciano Salce, Sylva Koscina, Lando Buzzanca, Angela Luce, Bernard Blier, Alberto Plebani, Evi Marandi, Sergio Serafini, Sandro Dori, Ugo Fangareggi, Jacques Herlin, Bruno Boschetti, Brigitte Skay, Fulvio Mingozzi, Catherine Diamant, Lino Patruno, Simonetta Stefanelli, Paola Tedesco, Michele Cimarosa, Shirley Corrigan, Nanni Svampa, Piero Chiara
Commedia, durata 111 min. – Italia 1971.

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Rossana Podestà Cocò Lampugnani
Lando Buzzanca Michele Cannaritta
Luciano Salce Achille Lampugnani
Adriana Asti Agnese Trescori
Ira von Fürstenberg Moglie del dottor Mezzini
Evi Marandi        Giusy
Brigitte Skay Cameriera
Angela Luce         Cameriera
Femi Benussi Ersilia
Simonetta Stefanelli Figlia di Tano
Michele Cimarosa Tano Fichera
Paola Tedesco Amica di
Ugo Fangareggi        Conducente del Taxi
Jacques Herlin        Prof. Godé
Pia Giancaro Amica di Cocò
Federico Pietrabruna
Bernard Blier Dr. Mezzini
Sylva Koscina Carla
Piero Chiara           Giudice
Nanni Svampa         Bestetti
Lino Patruno         Il cantante

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Regia Marco Vicario
Soggetto Marco Vicario, Piero Chiara
Sceneggiatura Marco Vicario, Piero Chiara
Casa di produzione Atlantica Cinematografica (Roma) – Productions Roitfeld (Paris) – Optimax Film (Paris)
Distribuzione (Italia) Cidif
Fotografia Tonino Delli Colli
Montaggio Sergio Montanari
Musiche Armando Trovajoli
Scenografia Flavio Mogherini
Costumi Lucia Mirisola
Trucco Grazia De Rossi, Renzo Francioni, Maria Miccinilli, Michele Trimarchi

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settembre 29, 2009 Pubblicato da: | Commedia | , , , , , , , , , , , | 7 commenti

Adolescenza perversa

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Mirella è una professoressa che insegna matematica; è reduce dal fallimento del suo matrimonio, e decide quindi di accettare la nomina di insegnante nel liceo di Perugia. La situazione sentimentale, conclusasi con il divorzio dal marito ha creato nella donna una situazione di rigetto per gli uomini. Che ben presto diventa evidente quando è costretta a svicolarsi dalla corte serrata che gli uomini, attratti dalla sua bellezza, inevitabilmente le fanno.

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Femi Benussi

Ma la donna ha sottovalutato il fascino sinistro di Alain, uno dei ragazzi più ammirati dalle ragazze del liceo, bello e dannato, legato sentimentalmente ad una ragazza, Giorgia. Il giovane, militante dell’ultra sinistra, dapprima non cede alle lusinghe della donna.

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Che decide quindi di usare altri metodi: inizia a propagandare l’amore libero, si fa sacerdotessa dei huovi ideali giovanili, mentre d’altra parte, cerca in tutti i modi di svilire la figura di Giorgia. Per un breve periodo Mirella va a Parigi, con una sua collega di tendenza saffiche; ma è olo una parentesi, la sua attrazione per il bel Alain è ormai fatale. In qualche modo riuscirà a diventare l’amante del ragazzo, che però da lei prenderà solo i rapporti fisici, senza farsi coinvolgere emotivamente.

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Malisa Longo

A parte le bellissime protagoniste, Malisa Longo e Femi Benussi, impegnate in ruoli fra i più scabrosi interpretati nella loro carriera, il film di José Bénazéraf si caratterizza solo per la fotografia, per la discreta colonna sonora di Franco Micalizzi e per le situazioni scabrose in cui vengono a trovarsi le due insegnanti impegnate in un rapporto saffico.

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Null’altro, purtroppo. Siamo di fronte ad un film chiaramente indirizzato ad un pubblico che sa cosa aspettarsi ovvero una trama quasi scontata, recitazione approssimativa, ma tante scene sexy, che nella versione italiana vennero abbondantemente tagliate. Il resto è noia davvero.

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Adolescenza perversa, un film di José Bénazéraf con Femi Benussi, Hervé Halff, Malisa Longo, Nino Musco.1974

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Femi Benussi: Mirella

Malisa Longo:Giorgia

Hervè Halif:Alain

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Regia:Joseph Benazeraf

Sceneggiatura:Joseph Benazeraf

Produzione:Rodolfo Sabbatini

Musiche:Franco Micalizzi

Fotografia:Bernard Daillencourt

Montaggio:Claudio Ventura

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agosto 12, 2009 Pubblicato da: | Erotico | , , | 6 commenti

La sanguisuga conduce la danza

Ci sono film così brutti che inducono quasi ad un sentimento di commozione, mentre i fotogrammi si succedono sullo schermo; è il caso di questo pseudo thriller di Alfredo Rizzo, girato nel 1975. Rizzo, un passato da caratterista nel cinema italiano, con qualche discreta prova in buoni film come Pane amore e fantasia, passò alla regia dirigendo alcune sciagurate pellicole dai titoli anche imbarazzanti, come Carnalità; La sanguisuga conduce la danza nelle pie intenzioni di Rizzo, rimaste alla fine tali, doveva essere un thriller con qualche suggestione erotica.

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Giacomo Rossi Stuart

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Femi Benussi

Doveva, appunto; il risultato finale è talmente piatto e sciatto da permettere a quest’opera di contendersi il poco ambito titolo di film più brutto del decennio settanta, grazie ad una trama praticamente inesistente, ad una recitazione a dir poco imbarazzante e ad uno svolgimento che si presta più al canovaccio di un film comico che del genere thriller.

La storia, di una pochezza disarmante, inizia con un ricco gentiluomo che si reca a visitare una scadente compagnia teatrale, impegnata in chissà quale rappresentazione. L’uomo si è invaghito di una delle protagoniste, che ricorda tanto sua moglie, scomparsa anni addietro. Così il gentleman (uno smarrito Rossi Stuart) invita la compagnia, nella quale lavorano alcune elle figliole, sulla sua isola, nel suo castello.

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Il gruppo ovviamente accetta, ma all’arrivo ben presto accadono fatti strani. A parte l’ostilità del personale, iniziano strane morti, tutte consumate tramite decapitazione delle malcapitate, con tanto di sorpresa finale, durante un ridicolo confronto tra i sospettati, con un solerte ( e anche purtroppo imbarazzante) funzionario di polizia che smaschera il colpevole.

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Patrizia Webley

A parte la già citata inconsistenza della trama, quello che sorprende di più nel film è la penosa ricostruzione ambientale; ridicola, per esempio, la scena del trasporto in barca della compagnia teatrale, con tanto di fumo proveniente dalla barca del regista che investe per qualche istante il gruppo di teatranti. Effetto nebbia? Mai vista una nebbia di pochi secondi in una splendida giornata di sole. Imbarazzanti le sequenze in bianco e nero rappresentanti tempeste inserite, senza alcuna logica, nella pellicola.

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Forse Rizzo voleva far riferimento alla tempesta di Shakespeare, per nobilitare in qualche modo il film. Tra gli attori, a parte un imbarazzato Rossi Stuart, che sembra quasi divertirsi, tutti sulle righe gli altri attori; la povera Benussi sembra capitata per errore nel film, mentre le altre attrici si segnalano più che altro per la gradevolezza dei loro seni.

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Insomma, una pellicola da evitare con cura, inconsistente, vuota e mal recitata. Uno dei pochi esempi di thriller italiano di bassa, bassissima lega.

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La sanguisuga conduce la danza, un film di Alfredo Rizzo. Con Femi Benussi, Krista Nell, Giacomo Rossi Stuart, Luciano Pigozzi, Leo Valeriano, Barbara Marzano, Alfredo Rizzo,Patricia Webley
Giallo, durata 87 min. – Italia 1975.

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Femi Benussi: Sybil
Giacomo Rossi-Stuart: Conte Richard Marnack
Krista Nell: Cora
Patrizia Webley: Evelyn
Luciano Pigozzi: Gregory
Mario De Rosa: Jeffrey, il maggiordomo
Barbara Marzano: Mary, la cameriera
Marzia Damon: Rosalind
Lidia Olizzi: Penny
Leo Valeriano: Samuel
Luigi Batzella: ispettore di Polizia (non accreditato)
Rita Silva: Margaret (non accreditato)

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Regia Alfredo Rizzo
Soggetto Alfredo Rizzo
Sceneggiatura Alfredo Rizzo
Casa di produzione TO. RO. Cin.ca
Fotografia Aldo Greci
Montaggio Piera Bruni
Musiche Marcello Giombini
Scenografia Vanni Castellani
Costumi Maria Luisa Panaro
Trucco Sergio Angeloni

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giugno 26, 2009 Pubblicato da: | Thriller | , , , | Lascia un commento

Finalmente le mille e una notte

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Variazione in chiave sexy delle  novelle decamerotiche, questa volta ispirato alle Mille e una notte, il classico orientale. Almanud, sultano, scopre di non poter più consumare con la bella Zumurud; disperato, si rivolge ai suoi consiglieri, che decidono di convocare a corte alcuni narratori di novelle, con la segreta speranza di risvegliare la virilità del sultano.

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Femi Benussi

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Il primo dei narratori racconta la storia di un ingenuo sultano, gabbato da un giovane; questo sultano, sopravvalutando le sue prodezze amatorie, sfida il concorrente, che non solo gli circuisce la moglie, ma riesce a carpirgli anche una grossa somma in monete d’oro. La novella non riscuote successo presso Almanud, così viene convocato un altro narratore; sono due giovani, che raccontano la storia di Aladino e di Marian.

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Aladino, giovane e focoso, è innamorato senza speranza di un’altra donna, bellissima, sposata ad un ricco mercante. Pur di cirucire la donna dei suoi sogni, Aladino si rivolge al genio della lampada, chiedendogli, come desiderio, un tappeto volante. Sul tappeto salgono i due amanti, consumando vari amplessi. Ma una notte, per errore, sul tappeto sale il mercante; per poter tornare a terra i due sono costretti ad amarsi, perchè la legge del genio della lampada ha stabilito che solo consumando un rapporto amoroso è possibile riprendere terra.

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Ancora una volta la storia non sortisce l’effetto sperato, così viene convocato un nuovo narratore, questa volta una donna, che racconta la storia della amorale principessa Azis, che metteva all’asta, una volta l’anno, il suo corpo, promettendo di sposare l’uomo capace di congiungersi con lei tredici volte nell’arco della notte, ma facendo tagliare inesorabilmente il capo a colui che non fosse riuscito nell’ardua impresa.

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Saranno sette gemelli a vincere la sfida, alternandosi l’un l’altro nel corso della notte; costretta a sposarne uno, Aziz sposa l’ottavo di loro, che non aveva partecipato all’inganno in quanto evirato sin dall’infanzia. E’ quest’ultima novella a risvegliare nel sultano la virilità dormiente, così il tuto si conclude felicemente, con il sultano che ama, una dietro l’altra, la narratrice e Zumurud.

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Scanzonata rilettura del classico orientale, Finalmente le mille e una notte, diretto da Margheriti nel 1972, nel pieno del boom del filone decamerotico, è di certo il meno sguaiato di tutti gli innumerevoli prodotti della serie, grazie anche ad una regia e a una sceneggiatura che privilegiano l’aspetto ironico delle storie piuttosto che la morbosità delle classiche scene di nudo.

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Barbara Bouchet

Alla fine vien fuori un prodotto dignitoso, a tratti anche divertente, ben supportato da tutti gli attori del cast, come le bellissime Barbara Bouchet e Femi Benussi, i caratteristi Ballista, De Luca e l’immancabile Carla Mancini.Belli i costumi e l’ambientazione, un film gradevole e mai volgare.

Finalmente le mille e una notte, un film di Antonio Margheriti. Con Femi Benussi, Barbara Bouchet, Pupo De Luca, Ignazio Leone, Gastone Pescucci, Gigi Ballista, Esmeralda Barros, Carla Mancini, Gino Milli, Barbara Betti, Vassili Karis, Barbara Marzano, Elisabeth Felchner, Salvatore Puntillo
Comico, durata 93 min. – Italia 1972.

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Barbara Bouchet: Mariam
Femi Benussi: Zumurud
Barbara Marzano: Aziza
Pupo De Luca: Samandar
Ignazio Leone: Il marito di Mariam
Gigi Ballista: Genio nella lampada
Gigi Bonos: Baba

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Regia Antonio Margheriti
Soggetto Dino Verde
Sceneggiatura Antonio Margheriti, Dino Verde
Casa di produzione Medusa Produzione, Pink Medusa Productions
Fotografia Sergio D’Offizi
Montaggio Roberto Colangeli
Musiche Carlo Savina
Scenografia Walter Patriarca
Costumi Sartoria Tirelli
Trucco Franco Di Girolamo

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giugno 22, 2009 Pubblicato da: | Erotico | , , | Lascia un commento

La moglie di mio padre

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Un ricco industriale e vedovo lombardo, Antonio, convola a nozze con una donna parecchio più giovane di lui; l’uomo va in crisi ilgiorno in cui si rende conto di non poter appagare sessualmente la moglie, iniziando così una relazione adulterina, anche se passeggera, con una giovanissima. La situazione si complica notevolmente con l’arrivo di Claudio, figlio dell’industriale, giovane playboy che ben presto scopre di essere attratto, ricambiato, dalla giovane matrigna.

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Luigi Pistilli

La donna, Laura, nutre dubbi su se stessa, incolpandosi in qualche modo dei problemi del marito, finendo per ingaggiare una prostituta per prendere lezioni di seduzione. Tutto finisce in tragedia quando la donna, andato via il giovane Claudio, rifiuta di tornare con il marito, preferendo la sua nuova vita indipendente; Antonio non accetta la cosa e l’uccide.

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Carroll Baker

Immerso in un’atmosfera opprimente, decadente, La moglie di mio padre è un film con qualche pregio e moltissime pecche; se riesce, in qualche modo, ad essere una visione del disfacimento della famiglia (siamo negli anni settanta, nel 1976 per la precisione), dei suoi valori ormai in crisi, non sfugge alla logica di una sceneggiatura semplicistica  e piena di pecche.

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Femi Benussi

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A parte il triangolo ormai abusato marito-moglie-figlio, appare evidentissima la distonia tra la storia e le scene di erotismo, nelle quali c’è anche, insolitamente, il bravo Adolfo Celi, che non riesce con il mestiere a coprire l’evidente imbarazzo. Bene invece Carroll Baker, sempre capace di ricoprire il ruolo assegnato con grazia e bravura. Un film in tono minore, nonostante il cast fosse di buon livello; vanno citati anche Cesare Barro, nel ruolo del giovane Claudio, Luigi Pistilli in quello dello psicanalista dell’industriale,

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Gabriella Giorgelli

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la solita bellissima Femi Benussi nel ruolo di una moglie fin troppo disponibile e quello della giovane e sfortunata Jenny Tamburi in quello di un’amica della Baker. Il film è diretto da Andrea Bianchi, che in passato aveva diretto diligentemente Nude per l’assassino, con taglio molto pesante, forse troppo per una pellicola con molte pretese assolutamente ridimensionabili dopo la sua visione.

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Adolfo Celi

La moglie di mio padre, un film di Andrea Bianchi. Con Adolfo Celi, Carroll Baker, Jenny Tamburi, Cesare Barro,Luigi Pistilli, Femi Benussi, Gabriella Giorgelli
Erotico, durata 92 min. – Italia 1976.

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Carroll Baker: Laura
Adolfo Celi: Antonio
Cesare Barro: Claudio
Luigi Pistilli: Carlo
Gabriella Giorgelli: Prostituta
Dada Gallotti: amica di Patrizia
Caterina Barbero: Gabriella
Carla Spessato: Magda
Femi Benussi: Patrizia
Jenny Tamburi: Diana

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Regia Andrea Bianchi
Soggetto Andrea Bianchi, Massimo Felisatti
Sceneggiatura Andrea Bianchi, Massimo Felisatti
Produttore Enzo Doria
Casa di produzione Capitol International, Koala Cinematografica
Fotografia Franco Delli Colli, Franco Villa
Montaggio Mariano Arditi
Musiche Guido De Angelis, Maurizio De Angelis
Trucco Romana Piolanti

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giugno 11, 2009 Pubblicato da: | Erotico | , , , , , | Lascia un commento

Le dolci zie

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Femi Benussi è zia Nini

Il giovane Libero ( omen nomen), cresciuto dal nonno comunista sfegatato e anticlericale in  modo patologico, convivente con una donna di malaffare, viene sottratto alla custodia di quest’ultimo e affidato alle zie. Fiorella, Benedetta e Nini, le tre sorelle, zie di Libero, sono un tantino bigotte, ma con l’arrivo del giovane Libero, iniziano a guardare alle cose del sesso con occhi diversi.

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Pascale Petit è zia Benedetta

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Marisa Merlini è zia Fiorella

Per il giovane, e per le tre zie, arriverà un vento di novità,naturalmente a base di sesso. Commediola erotica abbastanza insulsa, Le dolci zie si segnala solo per il cast, davvero notevole, che annovera la grande Marisa Merlini, la zia più anziana, Fiorella, che si segnala anche per una fugace scena di nudo balneare, con tanto di seni esposti per pochi secondi, per la partecipazione della conturbante Pascal Petit,la zia Benedetta, per la presenza di Femi Benussi, bellissima e simpatica come sempre, nel ruolo della zia Nini, scultrice ingenua (  forse nemmeno troppo).

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Femi Benussi vista attraverso il classico buco nella serratura…

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..e Pascal Petit vista sotto la classica doccia

Nel cast c’è anche la bellissima Orchidea De Santis, questa volta nel ruolo di una procace contadinella, oltre a Patrizia Gori, la ragazza saputella e impicciona che alla fine cederà anche lei al fascino del giovane Libero. Il nonno mangiapreti è interpretato da Pupo De Luca, mentre, epr il resto, il film è da dimenticare. Qualche nudo, qualche situazione scabrosa e null’altro.

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Orchidea De Santis

Non fosse per le bellezze femminili, unica cosa decente della pellicola, il film andrebbe annoverato tra i più brutti del decennio settanta.

Le dolci zie, un film di Mario Imperoli. Con Marisa Merlini, Femi Benussi, Pascale Petit, Jean-Claude Verné, Mario Maranzana, Patrizia Gori, Orchidea De Santis
Erotico, durata 110 min. – Italia 1975.

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Marisa Merlini … Fiorella
Femi Benussi … Mimì
Pascale Petit … Benedetta Chiappalà
Mario Maranzana …Lo zio
Jean-Claude Vernè … Libero
Orchidea de Santis …La contadinella
Patrizia Gori … Anna
Pupo De Luca … don Fiorello

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Regia: Mario Imperoli
Sceneggiatura: Mario Imperoli
Produzione:Enzo Boetani,Giuseppe Collura
Musiche: Nico Fidenco
Fotografia: Fausto Zuccoli
Montaggio:Otello Colangeli

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giugno 7, 2009 Pubblicato da: | Erotico | , , , , , | 4 commenti

I giochi proibiti de l’Aretino Pietro

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Dopo il saccheggio a piene mani del Boccaccio, ecco una versione alternativa delle classiche novelle licenziose trecentesche, prese a pretesto per imbastire un film, I giochi proibiti de l’Aretino Pietro, che, a differenza di molti altri prodotti simili, ha quanto meno il pregio di suscitare qualche risata. L’Aretino, considerato autore licenzioso e fuori dagli schemi, diventa così il nume tutelare di un onesto prodotto, non di certo il peggiore della fortunata serie denominata decamerotici. L’ingrediente principale è, al solito, lo stuolo di belle ragazze impegnato a mostrare centimetri di epidermide, sfruttando una storia imbastita secondo i canoni più classici del filone.

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Orchidea De Santis (sulla destra) è Lisa

Siamo in Umbria, precisamente a Gubbio, dove quattro donne sono state denunciate all’autorità preposta per una serie di violazioni del vincolo coniugale che hanno del beffardo. Angelica, che è una suora affatto contenta del suo stato, ha un amante, Righetto, con il quale si sollazza, per usare un termine boccaccesco, ad ogni occasione utile. Ma un giorno decide di dividere tal fortuna con le consorelle, provocando nel giovane una vera e propria crisi fisica. Violetta, moglie trascurata di un villico e bifolco paesano,si è furbescamente sostituita ad una donna di facili costumi, concedendosi così all’ignaro marito e a tutti i suoi amici, prima di essere scoperta e denunciata dal marito fedifrago.

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In questo fotogramma: Femi Benussi è Violetta

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Poi c’è Lisa, che è una domestica, che si mette d’accordo con l’amante per estorcere, grazie alle sue doti fisiche furbescamente messe in mostra al momento giusto, una somma di denaro, ed infine Bettina, che inganna il proprio marito fingendosi morta. Portata in un monastero, diventa l’amante dei locali frati, restando però incinta. Per cavarsi dai guai, in accordo con i frati gaudenti, cercherà inutilmente di far credere al marito geloso di essere miracolosamente resuscitata.

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Orchidea De Santis e Femi Benussi

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La trama del film è ovviamente un pretesto, anche se comunque qualche risata, quà e là, si riesce anche a rimediarla; il punto di forza resta però la bellezza fisica delle protagoniste, fra le quali spiccano Orchidea De Santis, bellissima come al solito, Femi Benussi, che è doppiata nel film con un curiosissimo accento che sembra romano e che i realtà chissà da dove viene,oltre alla ex star dei fotoromanzi Angela Covello e a Rosita Torosh. Particolarmente simpatico l’episodio con protagonista Femi Benussi, alias Violetta, che beffa il marito concedendosi in una sola volta, allo stesso più volte e a tutti i suoi amici. Il finale, che vede le quattro donne assolte da un giudice che poi saprà approffittare delle grazie delle donne, è ovviamente in linea con il racconto. Il regista, Pietro Regnoli, fa il suo lavoro con una qualche dignità, che mancherà in molti altri prodotti del genere.

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I giochi proibiti de l’Aretino Pietro, di Pietro Regnoli, con Orchidea de Santis, Tony Kendall, Fausto Tommei, Femi Benussi, Pupo De Luca, Tiberio Murgia, Paola Corazzi, Angela Covello, Rosita Torosh, Shirley Corrigan, Luigi Leoni, Franco Agostini, Ben Carra, Livio Galassi.Italia,1973

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Luigi Montini: Salvatore Anselmi (Il miracolo)
Franco Mazzieri: (Il miracolo)
Rose Marie Lindt: Betta (Il miracolo)
Tony Kendall: Bitto Ranieri/Fra’ Luce (Il miracolo – L’imbroglio)
Orchidea De Santis: Lisa Martini (L’imbroglio)
Luigi Crivello: Fra’ Pendolare (Il miracolo)
Angela Covello:
Shirley Corrigan: Eugenia (L’imbroglio)
Femi Benussi: Violetta (4 mogli)

Regia Piero Regnoli
Soggetto Piero Regnoli
Sceneggiatura Piero Regnoli
Casa di produzione PARF
Fotografia Fausto Zuccoli
Montaggio Adriano Tagliavia
Musiche Nico Fidenco

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marzo 24, 2009 Pubblicato da: | Erotico | , , | 2 commenti

Nude per l’assassino

Durante una pratica d’aborto, una ragazza muore per arresto cardiaco; il dottore che le praticava l’aborto, sconvolto, chiama un amico per simulare un incidente, immergendo la ragazza in una vasca d’acqua. In qualche modo la ragazza è legata ad una agenzia fotografica, la Albatros,diretta da Gisella, un’ambigua donna con un marito voyeur e impotente .

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Edwige Fenech

 Da quel momento si vedranno cadere, sotto i colpi di un misterioso killer, molti dei suoi componenti. Il primo ad essere colpito è un fotografo, che viene brutalmente assassinato. E’ poi la volta di Lucia (Femi Benussi), una giovane modella che Carlo (Nino Castelnuovo), un donnaiolo fotografo dello studio, ha conosciuto in uno stabilimento al coperto, e che con lei ha avuto una breve relazione.

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 La polizia inizia ad indagare, e i sospetti sembrano concentrarsi proprio su carlo. Che, nel frattempo ha intrecciato una relazione con la bellissima Magda (Edwige Fenech),e che sembra essere al centro della vicenda. Tocca poi al marito di Gisella essere ucciso, e in rapida successione tocca alla donna stessa. Ormai la polizia è sulle tracce di Carlo, ritenendolo l’assassino seriale;ma Carlo, che ha seguito Gisella, ricattata da un personaggio misterioso, assiste all’omicidio di quest’ultima, e riesce a scattare, con una pellicola all’infrarosso, dei fotogrammi del misterioso assassino.

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Femi Benussi

Nude per l'assassino 1

 Che rapisce Magda, e la trascina a casa di Stefano e Doris, altri due personaggi legati alla Albatros, che vengono uccisi in maniera efferata. L’intervento provvidenziale di Carlo salva Magda , che alla fine scopre la vera identità e il movente dei misteriosi omicidi.

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Nonostante i molti buchi della sceneggiatura, Nude per l’assassino è un thriller di discreta fattura, diretto da Andrea Bianchi nel 1975.Il titolo, molto ammiccante, risulta particolarmente adeguato alla pellicola; dalla Benussi con qualche chiletto di troppo, alla splendida Fenech, questa volta con una curiosa capigliatura alla maschiaccio, passando per Erna Schurer e Giuliana Cecchini, è tutto un proliferare di generosi nudi frontali. Che, se vogliamo, è comunque un bel vedere. Le musiche sono di Berto Pisano, che ben si adattano all’atmosfera leggermente dark del film, che per buona parte del secondo tempo è stato girato in penombra.

Forse il neo maggiore è nei dialoghi, spesso infantili. Ma una volta tanto le scene di sangue sono contenute, senza alcuna concessione allo splatter

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Nude per l’assassino, un film di Andrea Bianchi. Con Femi Benussi, Nino Castelnuovo, Edwige Fenech, Erna Schurer,Solvi Stubing, Franco Diogene Drammatico, durata 93 min. – Italia 1975

Nude per l'assassino banner personaggi

Edwige Fenech -Magda
Nino Castelnuovo -Carlo Gunter
Femi Benussi-Lucia Cereser
Solvi Stubing -Patrizia
Giuliana Cecchini-Gisella Pozzani Mayer
Franco Diogene -Maurizio Pozzani
Erna Schürer -Doris

Nude per l'assassino banner cast

Regia Andrea Bianchi
Soggetto Andrea Bianchi
Sceneggiatura Massimo Felisatti
Casa di produzione Fral Cin.ca
Fotografia Franco Delli Colli
Montaggio Berto Pisano
Musiche Francesco Bertuccioli
Scenografia Sergio Palmieri
Costumi Adriana Manini, Clary Mirolo
Trucco Marcello Di Paolo

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Nude per l'assassino locandina 7

gennaio 31, 2009 Pubblicato da: | Thriller | , , , , | Lascia un commento

Femi Benussi

Femi Benussi foto
Femi Benussi i

E’ difficile,per chi non è stato ragazzo negli anni settanta,capire lo straordinario,magnetico erotismo che sprigionava Eufemia Benussi,in arte Femi,sull’immaginario collettivo dei giovani,ma non solo. Femi,nata a Rovigno nel 1945,ha attraversato con i suoi film tutto il decennio settanta,caratterizzandolo con la sua presenza conturbante,anche se mai volgare.Istriana,bella,affascinante,Femi girò il suo primo film nel 1965,con una pellicola di Pupillo,Il boia scarlatto,un thriller con qualche scena sexy molto castigata.Non era un granchè di parte,ma le servi per entrare nel mondo del cinema.Nel 1966 ebbe però la grande occasione,lavorare in Uccellacci e uccellini,al fianco del grande Totò in uno dei film più belli di Pier Paolo Pasolini;un biglietto di presentazione che avrebbe dovuto spalancarle le porte del cinema,in ruoli impegnativi,che erano sicuramente alla sua portata.Viceversa le cose non andarono così,e dopo due brevi apparizioni in Tre pistole contro Cesare e Brivido sulla pelle,entrò nei cast di due film poco importanti,Il tempo degli avvoltoi e Nato per uccidere,entrambi girati nel 1967.

Femi Benussi Nude per l'assassino
Femi in Nude per l’assassino

Femi Benussi Finalmente le mille e una notte
Finalmente le mille e una notte

La svolta avviene nel 1968;gira,sotto la direzione di Malatesta,Samoa regina della giungla,al fianco di un’altra attrice di belle promesse,Edwige Fenech;da questo momento in poi diventa la femme fatale,conturbante,sexy.Partecipa ancora a qualche B movie,come L’assassino ha le mani pulite,poi le apparizioni in Vacanze sulla costa Smeralda e Quintana.Il successo arriva con l’interpretazione di Livia nel film Le calde notti di Poppea,primo vero sexy movie interpretato nel 1969,e subito dopo fa il bis con Tarzana sesso selvaggio.

Femi Benussi Leva lo diavolo tuo
Femi Benussi in Leva lo diavolo tuo da lo mio convento

Poichè nessuno sembra considerarla niente di più che una bambolona sexy, lei si adegua al clichè e dopo aver interpretato il thriller Il rosso segno della follia, entra nel cast di quello che sarà il film campione di incassi del 1971,Homo eroticus,al fianco di Lando Buzzanca,nel ruolo sexy di Ersilia.Le commedie erotiche si succedono a ritmo frenetico;interpreta decamerotici,come Finalmente le mille e una notte,nel quale è Zumurud,bella e seducente;gira Questa libertà di avere le ali bagnate e una sfilza di decamerotici,Canterbury proibito,Decameron 3,Le calde notti del Decameron ,intervallati solo dal poliziottesco La mala ordina. Si succedono altre commedie a sfondo erotico,come Poppea una prostituta al servizio dell’impero,nel quale ha la parte della protagonista,la moglie di Nerone,Poppea.

Femi Benussi Blood story
Blood story

Femi Benussi La moglie di mio padre

La moglie di mio padre

Gira Il prode Anselmo e il suo scudiero,film di Corbucci con un cast stellare,al fianco di Montesano,Banfi,Noschese,carotenuto e Macario.Siamo nel 1972,e la carriera della Benussi è lanciatissima;la sua bellezza,la sua sensualità attirano un vasto pubblico,e lei diventa la beniamina di quel genere un tantino scollacciato che è a metà strada tra l’erotismo pecoreccio e la pochade.Infila uno dietro l’altro film diversi come tematiche,dal buono Paolo il caldo a Bruna formosa cerca superdotato,da La ragazza di via Condotti a Carnalità,passando per uno degli ultimi decamerotici,I giochi de l’Aretino Pietro.

Femi Benussi Peccatori di provincia
Peccatori di provincia

Femi Benussi Un toro da monta
Un toro da monta

A parte Paolo il caldo, non sono film di alto livello,tuttavia sono seguitissimi.Il clima sociale e politico dell’Italia,che si avvia alla stagione degli anni di piombo,portano nel pubblico il disimpegno più totale. Ma il cinema sta per attraversare una grande crisi,dopo anni di vacche grasse;lavora ancora a film a sfondo erotico,come La novizia e Il domestico,e poichè la tendenza del cinema è quella di scoprire il sesso tra le mura di casa,eccola in prima fila,con i film Le dolci zie,Lezioni private,La collegiale.Ormai la chiamano solo per recitare senza veli,e lei si adegua.

Femi Benussi Le impiegate stradali
Nel film Le impiegate stradali-Batton story

Femi Benussi Le dolci zie
Le dolci zie

Negli anni successivi le sue apparizioni cinematografiche iniziano a diradarsi; i film del periodo 75-80 non sfuggono al clichè nella quale l’attrice è imprigionata;la commedia sexy,fatta di collegiali e dottoresse,di nipoti e zie fatali,la coinvolge ancora in film che si chiamano Classe mista,Che dottoressa ragazzi,La campagnola bella.

 Lavora sempre meno, i suoi film si chiamano Peccatori di provincia,Il viziaccio,Malabestia.Nel 1983,dopo che negli anni ottanta si sono ricordati di lei solo per Corpi nudi e Torino centrale del vizio,recita nel suo ultimo film,Miizzica,ma che è proibitissimo?,il film di Bugnatelli che chiude le sue avventure cinematografiche.

Femi Benussi Una vergine in famiglia

Una vergine in famiglia

Femi Benussi Il domestico
Il domestico

Della carriera della Benussi colpisce la mancanza di un vero film di qualità,oltre a Uccellacci e uccellini,che risale agli esordi;le sue doti di simpatia,la sua comunicativa,si rivolsero solo ai B movie,dove peraltro nobilitò pellicole improbabili. Resta il dubbio che avrebbe davvero potuto fare di più,e che alla fine sia rimasta prigioniera proprio di quel clichè che la voleva sexy e maliarda ad ogni costo.Di lei resta la bellezza non comune,un fisico minuto,ma armonico e una caterva di film non proprio memorabili.

Femi Benussi Adolescenza perversa

 Adolescenza perversa

Femi Benussi Poppea una prostituta
Poppea… una prostituta al servizio dell’impero (1972)

Femi Benussi Rivelazioni di un maniaco
Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile (1972)

Femi Benussi La cameriera nera
La Cameriera nera (1976)

Femi Benussi Tarzana
Tarzana sesso selvaggio

Femi Benussi Lezioni privateLezioni private

Femi Benussi Le belve
Le belve

Femi Benussi La mala ordina
La mala ordina

Femi Benussi I giochi proibiti
I giochi proibiti de l’Aretino Pietro

Femi Benussi Classe mista
Classe mista

Femi Benussi Cara dolce nipote
Cara dolce nipote

Femi Benussi La ragazza di via Condotti
La ragazza di via Condotti

Femi Benussi Quando l'amore è sensualità
Quando l’amore è sensualità

Femi Benussi La commessa
La commessa

Femi Benussi Mala amore e morte
Mala amore e morte

Il boia scarlatto

Che fanno i nostri supermen tra le vergini della giungla?

Che dottoressa, ragazzi

Uccellacci e uccellini

Quintana

L’infermiera di campagna

La novizia

Il tempo degli avvoltoi

Il rosso segno della follia

I sette magnifici cornuti

Carnalità

L’assassino ha le mani pulite

Femi Benussi-Requiem per un gringo

Requiem per un gringo

Femi Benussi-Nato per uccidere

Nato per uccidere

Femi Benussi-Il giustiziere sfida la città

Il giustiziere sfida la città

Femi Benussi-Il boia scarlatto

Il boia scarlatto

Femi Benussi-Homo eroticus

Homo eroticus

Femi Benussi-Erotic passion

Erotic passion

Femi Benussi-Death walks in Laredo

Death walks in Laredo

Femi Benussi-A suon di lupara

A suon di lupara

Femi Benussi-00 ciak operazione mondo

00 ciak operazione mondo

Femi Benussi-Storia di sangue

Storia di sangue

Femi Benussi Una vergine per il principe

Una vergine per il principe

Femi Benussi Le calde notti di Poppea

La dove non batte il sole

Femi Benussi Stangata in famiglia

Stangata in famiglia

Femi Benussi Samoa regina della giungla

Samoa regina della giungla

Femi Benussi Paolo il caldo

Paolo il caldo

Femi Benussi Mizzica ma che è proibitissimo

Mizzica ma che è proibitissimo

Femi Benussi La sanguisuga conduce la danza

La sanguisuga conduce la danza

Femi Benussi Il prode Anselmo e il suo scudiero

Il prode Anselmo e il suo scudiero

Femi Benussi El Zorro

El Zorro

Femi Benussi Blood money

Blood money

Femi Benussi Susanna... ed i suoi dolci vizi alla corte del re

Susanna e i suoi dolci vizi alla corte del re

Femi Benussi Un professionista di sicuro avvenire

Un apprezzato professionista di sicuro avvenire

Femi Benussi Ti darò un posto all'inferno

Ti darò un posto all’inferno

Femi Benussi Questa libertà di avere… le ali bagnate

Questa libertà di avere le ali bagnate

Femi Benussi Il tuo piacere è il mio

Il tuo piacere è il mio

Femi Benussi Decameron n.3

Decameron n.3

Femi Benussi Colpo grosso alla napoletana

Colpo grosso alla napoletana

Femi Benussi C'est plus facile de garder la bouche ouverte

C’est plus facile de garder la bouche ouverte

Femi Benussi I sette del gruppo selvaggio

I sette del gruppo selvaggio

Femi Benussi La campagnola bella

La campagnola bella

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Un brivido sulla pelle

Il viziaccio

L’uomo venuto per uccidere

Se t’incontro t’ammazzo

Il Boia scarlatto (1965)

Tre pistole contro Cesare (1966)

Un Brivido sulla pelle (1966)

Uccellacci e uccellini (1966)

Il Tempo degli avvoltoi, Il (1967)

Samoa, regina della giungla 1968

Nato per uccidere (1967)

Zorro, El 1968

Un Hombre vino a matar 1968

Radhapura – Endstation der Verdammten 1968

The Biggest Bundle of Them All 1968

L’Assassino ha le mani pulite 1968

A suon di lupara 1968

Réquiem para el gringo 1968

Quintana (1969)

Vacanze sulla Costa Smeralda 1968

Frau Wirtin hat auch einen Grafen 1968

La morte bussa due volte (1969)

Tarzana, sesso selvaggio (1969)

Le Calde notti di Poppea (1969)

Il Rosso segno della follia (1970

Che fanno i nostri supermen tra le vergini della giungla? (1970)

Se t’incontro, t’ammazzo (1970)

Questa libertà di avere… le ali bagnate (1971)

Un Apprezzato professionista di sicuro avvenire (1971)

Le Belve (1971)

Homo Eroticus (1971)

Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile (1972

Le Calde notti del Decameron (1972)

Decameron No. 3 – Le più belle donne del Boccaccio(1972

Storia di sangue (1972)

Canterbury proibito (1972)

Finalmente… le mille e una notte (1972)

Il Prode Anselmo e il suo scudiero (1972)

Poppea… una prostituta al servizio dell’impero (1972)

La Mala ordina (1972)

I Giochi proibiti dell’Aretino Pietro (1973)

La Ragazza di Via Condotti(1973)

Il Tuo piacere è il mio (1973)

Leva lo diavolo tuo dal… convento (1973)

Paolo il caldo (1973)

Quando l’amore è sensualità (1973)

Bruna, formosa, cerca superdotato per tango a Milano (1973)

Sette magnifici cornuti (1974)

Là dove non batte il sole (1974)

Carnalità (1974)

Il Domestico (1974)

A pugni nudi (1974)

C’est plus facile de garder la bouche ouverte (1974)

Adolescenza perversa(1974)

La Collegiale (1975)

La Commessa (1975)

Le Dolci zie (1975)

Lezioni private (1975)

Mala, amore e morte (1975)

La Novizia (1975)

La Sanguisuga conduce la danza (1975)

Una Vergine in famiglia (1975)

Nude per l’assassino (1975)

Il Giustiziere sfida la città (1975)

I Sette del gruppo selvaggio (1975)

L’Assassino è costretto ad uccidere ancora (1975)

Che dottoressa ragazzi (1976)

La Moglie di mio padre (1976)

La Cameriera nera (1976)

Campagnola bella (1976)

Classe mista (1976)

Le Impiegate stradali – Batton Story (1976)

Peccatori di provincia (1976)

La Professoressa di lingue (1976)

Stangata in famiglia (1976)

Un Toro da monta (1976)

Malabestia 1978

Dolce pelle di donna 1978

L’Infermiera di campagna 1978

Isola meccanica 1978

Cara dolce nipote 1978

Torino centrale del vizio (1979)

Il viziaccio (1980 )

Erotiko pathos (1981)

Mizzzica… ma che è proibitissimo? (1983)

Corpi nudi (1983)

luglio 25, 2008 Pubblicato da: | Biografie | | 3 commenti

Leva lo diavolo tuo dal… convento

Leva lo diavolo tuo dal convento locandina

Il giovane Vincent viene nominato esecutore testamentario di una marchesa,ricchissima,e che in punto di morte ha deciso di lasciare tutti i suoi averi a sua figlia,che è stata mandata in un convento per bambine senza genitori.

La marchesa però non ha rivelato a Vincent il nome della ragazza; è stata colta da un accesso di risa quando ha scoperto la sua serva fornicare con un becchino.

La marchesa era famosa per la sua vita sentimentale molto avventurosa,così Vincent si reca nel convento e rintraccia 5 ragazze,Anselma, Clarissa, Piroska, Françoise e Susanna. che sono le uniche ospiti del convento a non conoscere i propri genitori.

Inizia così un’autentica corsa a dimostrare,a Vincent,di avere titolo per godere dell’eredità della marchesa;Anselma, Clarissa, Piroska raccontano al giovane le loro avventure erotiche,dimostrando di avere nel sangue la lussuria della vecchia defunta;le altre due Francoise e Susanna,viceversa,non sembrano assolutamente interessate all’eredità.

Sarà proprio Anselma a conquistare il cuore di Vincent,che scoprirà anche che tutte e cinque le ragazze sono figlie della marchesa.

Commedia scollacciata,con qualche battuta comica ma basata sopratutto sulle grazie femminile,esposte con molta buona volontà;non è uno dei prodotti peggiori,ed è diventato un cult tra i decamerotici degli anni settanta.

Leva lo diavolo tuo dal… convento, un film di  Franz Antel (1973),con Femi Benussi, Kurt Großkurth, Maja Hoppe, Sonja Jeannine, Galliano Sbarra, Paul Löwinger, Christina Losta, Marika Mindzenthy,Gabriele Tinti, Teri Tordai, Margot Hielscher, Hans Terofal, Franz Muxeneder,

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Leva lo diavolo tuo dal convento banner protagonisti

Gabriele Tinti … Vincent van der Straten
Femi Benussi … Clarissa
Marika Mindzenthy … Piroschka
Sonja Jeannine … Susanne
Kurt Großkurth … Monk
Teri Tordai … Sexy Susan / Susanne Delberg
Alena Penz … Anselma

Leva lo diavolo tuo dal convento banner cast

Regia: Franz Antel
Sceneggiatura: Kurt Nachmann,Vittoria Vigorelli
Produzione:Franz Antel
Musiche:Stelvio Cipriani
Montaggio: Siegfried Hold

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Alena Penz.

luglio 8, 2008 Pubblicato da: | Erotico | , , | Lascia un commento